30 dicembre 2013

Волгоград (Volgograd)

Volgograd, città della Russia meridionale, è purtroppo balzata agli onori della cronaca per i due fatti di sangue, quello di ieri alla stazione e quello di questa mattina sul tram. 

Come molti ricorderanno, Волгоград è la città dove si svolse la storica battaglia che segnò la sconfitta dell'esercito nazista ad opera di quello sovietico e che proprio quest'anno (2013) ha celebrato il suo settantesimo anniversario.

Nel memoriale dedicato agli eroi della battaglia di Stalingrado (il vecchio nome della città) c'è anche una delle statue più alte al mondo, simboleggiante la madre Russia, che con i suoi 85 metri di altezza supera abbontantemente (una decina di metri) la statua della Libertà americana.

Non so quando ma io andrò a Volgograd!







Fonti: 
- Wikipedia: Volgograd
- Wikipedia: Statua della Madre Russia
- Wikipedia: La battaglia di Stalingrado
- Russia Oggi: Volgograd nella morsa del terrore

29 dicembre 2013

Nocebo

Pur conoscendo benissimo il significato della parola Placebo e del suo famoso "effetto", fino ad un paio di giorni fa non avevo assolutamente mai sentito parlare del suo opposto, l'effetto Nocebo.

Sicuramente sono ignorante ma nei media questa parola non compare molto di frequente, altrimenti l'avrei sentita e mi sarei già documentato (anche se dal nome si può facilmente intuire).

Per Nocebo si intende dunque la comparsa di un sintomo indotto dalle aspettative negative del paziente stesso e/o da suggerimenti negativi (involontari) dati dallo staff medico, in assenza di un quadro clinico di oggettivo peggioramento. 



Sembrerebbe che aspettative negative sulla malattia, derivanti dalle spiegazioni di un clinico (medico, psicologo, infermiere,..) possano contribuire significativamente alla comparsa o al peggioramento dei sintomi stessi.

Per dirla semplice, un placebo al contrario, che può avere effetti negativi sulla qualità della vita dei pazienti e sull’efficacia del trattamento ricevuto.

Da Treccani.it: L’effetto nocebo riveste un’importanza particolare nella nostra società poiché è presente nella routine quotidiana, senza tuttavia che ce ne rendiamo conto. Un esempio è rappresentato dai messaggi lanciati dai mezzi di comunicazione di massa, come la televisione, la radio e i giornali, riguardo ai pericoli e ai danni per la salute. 

Spesso questi messaggi sono falsi o esagerati, eppure inducono aspettative negative in coloro che li ricevono. Alcuni studi recenti hanno dimostrato che certi disturbi, come la cefalea, spesso imputati alle radiofrequenze dei telefoni cellulari, non sono altro che effetti psicologici, cioè effetti nocebo. Il solo credere che un telefono cellulare possa produrre danni alla salute spesso può provocare l’insorgenza di sintomi di diversa natura. 

Analogamente, gli effetti collaterali dei farmaci, descritti nel foglio della confezione (il cosiddetto bugiardino), spesso sono solo effetti nocebo: leggere che un farmaco può indurre nausea, in alcuni soggetti può provocarla realmente. 

Una diagnosi negativa può sortire lo stesso effetto: infatti il paziente presenterà una sintomatologia più severa per il solo motivo che si aspetta un peggioramento della sua situazione. 

L’effetto nocebo è stato studiato dal punto di vista antropologico in quelle società in cui vengono effettuate pratiche magiche e religiose. Un esempio eclatante è la magia vodù, in cui un estremo stress psicologico può portare a una situazione di una certa gravità, come l’arresto cardiaco. Alcune procedure, come il puntare un oggetto contro una persona facendole credere in un suo effetto negativo, possono provocare situazioni di stress estremo.


Fonti: 
- Treccani.it
- Stateofmind.it

28 dicembre 2013

D'Agnone si dimette

Grandissima perdita per l'ospedale di Macerata e per la sanità locale in generale: il primario di otorino, Nicola D'Agnone (62 anni), ha presentato le dimissioni.

Ho conosciuto il dottor D'Agnone il 19 settembre, nel suo studio di via Lorenzoni ed è stato lui che ha supervisionato il mio intervento, eseguito materialmente dal dottor Paolo Vitali, dopo due mesi di inutili terapie farmacologiche.

A me faceva star bene solamente incontrarlo, bastava vederlo che mi sentivo già meglio. 


Grande professionista e persona squisita.
Nella visita di controllo della settimana scorsa mi aveva già anticipato che nel nuovo anno non sarebbe più stato presente in ospedale e mi aveva fissato l'appuntamento successivo (lunedì prossimo) con un suo collaboratore.

A questo punto si apre uno scenario inquietante sul reparto di otorinolaringoiatria di Macerata, già ridotto al minimo dai pesanti tagli effettuati fin'ora. Basti pensare che la degenza di otorino è già stata accorpata al reparto di ortopedia. 


Dopo il mio intervento al setto nasale, ho condiviso la stanza con "femori rotti", che restano più o meno in tema, ma anche con "geriatrici" e "neurologici" da smistare, ovviamente in maniera promiscua tra uomini e donne, anche se solamente per qualche ora.



26 dicembre 2013

Christmas Storm?

E' da almeno una settimana che ci parlano della tempesta di Natale ma quà, siamo arrivati a Santo Stefano inoltrato ed ancora non si è visto niente. 

A dire il vero, oltre a non essere arrivata nessuna tempesta, a mezzogiorno c'erano 17 gradi ed un bel sole.



24 dicembre 2013

Il mare d'inverno

Questa mattina, non avendo dovuto lavorare, dopo essere passato al bar a fare colazione e leggere il giornale, con questo tempo stupendo non potevo non andare a vedere il mare (e far respirare un po' di iodio al mio povero naso).

Di seguito, quello che ho trovato...








Presepe last minute

Quest'anno si era detto di non fare l'albero di Natale perché avendo potato le magnolie qualche mese fa, non era rimasto quasi niente e sarebbe stato molto striminzito ma alla fine si è fatto lo stesso (due giorni fa).

Per quanto riguarda il presepe, non c'erano stati dubbi ma non si capisce perché si debba aspettare la vigilia di Natale per farlo.

Io quest'uomo lo licenzio! (mio padre)








23 dicembre 2013

Mercatini di Ancona

Dopo Pesaro della domenica precedente, questa volta ci siamo avvicinati di molto, andando a vedere i negozi di Ancona. 

A differenza di Pesaro, dove abbiamo dovuto girare per 40 minuti prima di trovare un parcheggio in divieto di sosta, parcheggiare in Ancona è stato un gioco da ragazzi, visto che ci sono dei comodissimi parcheggi a pagamento con tanto di led per ogni singola postazione che indicano all'inizio di una corsia, se ci sono posti liberi o meno.

Il parcheggio, tanto amato al nostro arrivo, è stato invece l'incubo quando è stato il momento di ripartire. Non sappiamo quale sia stato il motivo ma è stato tutto completamente bloccato dalle 18:50 alle 19:30. Eravamo tutti prigionieri nelle nostre auto senza poterci muovere, finché qualcuno del parcheggio Stamira ha preso in mano la situazione e ci ha fatto uscire senza utilizzare il lettore di codici a barre che avrebbe dovuto aprire la sbarra.

Per il resto, tanta gente, molti negozi ma nel confronto, vince sicuramente Pesaro, molto più bella.