30 giugno 2008

Domenica Golden Beach

Dopo il sabato a P.S.Elpidio, domenica sono stato da Golden, a Civitanova. Due cose diametralmente opposte, la quiete ed il caos, ma a loro modo belle entrambe. Uno è più indicato per andare in compagnia e l'altro per guardare culi e tette, comunque, tutti e due da frequentare.

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Sabato pomeriggio, per la prima volta, sono stato al mare in uno stabilimento balneare di P.S.Elpidio. Non so se è dipeso dalla compagnia o meno ma ho trovato quel locale troppo bello. Tranquillo e carino.


Non so da chi sia frequentato ma il posto merita veramente. Andateci.

27 giugno 2008

Posti più sicuri in aereo

Aerei: i posti più sicuri sono quelli in corridoio e lontano dai finestrini

Meglio se vicini alle uscite di emergenza. Uno studio inglese su 105 disastri e 2 mila sopravvissuti

MILANO - La prossima volta che al check-in dell’aeroporto vi chiederanno «finestrino o corridoio», fate bene attenzione a quello che risponderete. Perché la vostra scelta potrebbe salvarvi la vita e, visto che siamo in clima vacanze, non è proprio un’informazione trascurabile. Stando, infatti, a uno studio della Greenwich University, commissionato dalla Civil Aviation Authority di Sua Maestà e condotto analizzando 105 incidenti aerei e le testimonianze di 2 mila sopravvissuti, i posti più sicuri quando si vola sono quelli in corridoio, in concomitanza con le uscite di emergenza o immediatamente davanti e dietro.

INCIDENTI - Nella deprecabile ipotesi che l’aeromobile prenda fuoco, infatti, chi è seduto in questa zona ha il miglior tasso di sopravvivenza, mentre fra la seconda e la quinta fila dall’uscita le possibilità di farcela sono ancora buone, ma, come sottolinea il Times che ha pubblicato la ricerca, «le differenze fra vivere o morire sono notevolmente ridotte». Se poi si va oltre, ovvero dalla sesta fila in su, la chance di rimanerci secchi supera di gran lunga quella di sopravvivere».

SOPRAVVIVENZA - Qualche percentuale per chiarire ulteriormente la questione: stando al rapporto, i posti di corridoio hanno un tasso di sopravvivenza del 64% rispetto al 58% degli altri, mentre i passeggeri che stanno nella parte anteriore del velivolo hanno il 65% di possibilità di sfuggire al fuoco contro il 53% di chi sta nei posti dietro. Una delle sciagure analizzate per lo studio è stata l’incidente all’aeroporto di Manchester del 1985, nel quale perirono 55 persone a causa di un incendio a un motore di un Boeing 737, ed è emerso che la maggior parte delle vittime era seduta almeno due file o più, lontana dall’uscita. Vero è che, secondo le regole internazionali sulla sicurezza aerea, i velivoli debbano essere sottoposti a rigorose prove di evacuazione, per dimostrare che chiunque può lasciare l’aeromobile entro 90 secondi quando la metà delle uscite risulta bloccata, ma lo studio ha rivelato che questi test non sono affidabili, perché non tengono in giusta considerazione il comportamento delle persone in caso di emergenza. Infatti, molti passeggeri tendono a ritardare la loro fuga dall’aereo per aiutare gli amici o i familiari a mettersi in salvo, sebbene tale altruistico atteggiamento non appartenga a coloro che viaggiano con i colleghi, più propensi a portare a casa la propria pelle che a fare i buoni samaritani.

CONSIGLI - Un altro dato emerso dalla ricerca riguarda la reale attenzione che si presta ai consigli dell’equipaggio: quando si tratta di situazioni simulate, siamo, infatti, molto più ricettivi e collaborativi, ma di fronte a un reale pericolo gli appelli delle hostess «di dirigersi verso le uscite meno affollate» cadono inevitabilmente nel vuoto, «perché ognuno tende ad andare verso l’uscita più vicina». Colpa dell’istinto di sopravvivenza che, però, porta spesso a compiere atti egoistici (vedi scavalcare i sedili per saltare la coda) che hanno il solo effetto di ritardare le procedure di evacuazione. È ormai prassi comune di molte compagnie far pagare di più per i posti sulle uscite di emergenza (un esempio su tutti, la Virgin Atlantic rincara le tariffe dalle 50 alle 75 sterline a tratta, ovvero da 63 a 94 euro), anche se la proposta non incontra il favore generale. «Scegliere un posto piuttosto che un altro sull’aereo può davvero essere una questione di vita o di morte», ha spiegato Robert Gifford, direttore della Parliamentary Advisory Council for Transport Safety, organizzazione parlamentare britannica che promuove la sicurezza nei trasporti. «Le possibilità di sopravvivenza non devono essere lasciate alla nostra eventuale disponibilità a pagare di più e a fare le prenotazioni dei posti online».

da Corriere.it

Io tranne una volta che era occupata, nell'ultimo anno, nei 12 aerei che ho preso, mi sono seduto sempre nella fila 17, quella sopra le ali, nelle uscite di emergenza. Semplicemente perché è quella con più spazio per le gambe. Vorrei che cadesse una volta per vedere se è vero che sono i posti migliori per salvarsi

26 giugno 2008

Vedrai vedrai

Ieri ho sentito questa vecchia canzone di Luigi Tenco ed ho deciso di postarla. Molto bella, sopratutto il ritornello.




Vedrai, vedrai,
vedrai che cambierà.
Forse non sarà domani
ma un bel giorno cambierà.
Vedrai, vedrai,
no, non son finito sai,
non so dirti come e quando
ma vedrai che cambierà.

21 giugno 2008

Grazie Ro & Mo

Questa mattina all'alba, appena esco di casa (alle 11:30), trovo nella posta, due cartoline di due amiche. Ancora non mi spiego come faccio ad avere tante amiche, ma ce l'ho!

Grazie Ro e grazie Mo


19 giugno 2008

Calipso vince la 500 x 2

CIVITANOVA - Una vera e propria impresa. È quella compiuta dai velisti civitanovesi Piero Paniccia e Gianmaria Capecci. Addirittura storico il successo ottenuto nella Cinquecento x 2, regata d’altura transadriatica tra le più dure e famose. La coppia del Club Vela Portocivitanova non si è limitata a vincere la 34^ edizione, a bordo di Calipso IV; ha anche stabilito il record di percorrenza. Cinquecento miglia da Porto Santa Margherita di Caorle, passando per Sansego (in Croazia), doppiando le isole Tremiti e poi tornando verso le coste venete. Calipso IV, dell’armatore Piero Paniccia, ha tagliato il traguardo alle 10.36 di ieri mattina, coprendo il tragitto in 67 ore, 36 minuti e 34 secondi. Il precedente record risaliva al 1997 ed era stato stabilito dai fratelli Stefano e Alberto Rizzi sul “Vor 60” Nafta Watch (69 ore e 29 minuti). Grande gioia ed emozione per i due amici-velisti all’attracco sulla banchina del circolo nautico di Santa Margherita. La notizia ha fatto presto il giro dell’Adriatico, molto più velocemente della coppia di velisti, giungendo diverse miglia più a sud, a Civitanova, dove dal Club vela sono arrivate le felicitazioni e i complimenti di tutti i soci. La Cinquecento è tra le più belle ed emozionanti regate del panorama velico nazionale e conferma il suo fascino anche dopo 34 anni. Pur con gli indubbi progressi tecnologici del settore nautico negli ultimi 10/15 anni, rimane ancora una splendida avventura, soprattutto per la formula che prevede solo due persone di equipaggio.


Assolutamente variabili le condizioni meteo che hanno investito l’Adriatico durante la regata: vento fortissimo e onda in certi punti, bonaccia asfissiante in altri. Paniccia e Capecci sono riusciti ad interpretare meglio di tutti i capricci del tempo. Del resto la loro barca, un “Cookson 50 piedi” in carbonio varato nei cantieri neo-zelandesi nel 2005, è abituata alle vittorie: prima di classe e settima assoluta nell’ultima Barcolana mentre la precedente versione di Calipso è stata campione italiana Ims. I due portacolori del Club Vela Portocivitanova sono velisti di lungo corso: “Chicco” Capecci nel 2001 ha vinto il mondiale su Brava Q8 e l’armatore Piero Paniccia, dopo sei anni di nazionale (classi 470 e poi F.D.), si è dedicato all’altura con ottimi risultati. Equipaggio civitanovese sempre primo nei vari passaggi: all’andata sono transitati davanti a Sansego con 40 minuti di vantaggio su “Città di Grisolera” di Franco Daniele e Cesare Bressan del clun nautico organizzatore; poi alle Tremiti, dopo 24 ore, sono riusciti ad agguantare lo scirocco mentre i restanti concorrenti rimanevano bloccati nella bonaccia (dopo 3 ore l’arrivo di Wunderlust di Furio Geletti. “Abbiamo incontrato un vento fino a 27 nodi” – racconta Piero Paniccia – siamo riusciti a portare la barca sotto spi fino ad una velocità di oltre 23 nodi, ma per poco tempo. Poi anche solo con la randa e il fiocco siamo arrivati fino a 22 nodi, in planata, sfruttando tutte le onde con sensazioni simili a quelle che si provano in deriva”. Entrambi sono apparsi felici anche se visibilmente stanchi. Non tanto, però, da non risalire su Calipso IV e fare rotta verso casa (rientro a Civitanova nella tarda serata di ieri). Torneranno a Caorle sabato prossimo (stavolta via terra) per le premiazioni previste alle 18.30 presso il club nautico Santa Margherita.

16 giugno 2008

Desktop di donna

Che fa una donna, non ricordandosi come si toglie, per nascondere una immagine che ha messo come sfondo nel desktop?

15 giugno 2008

Strana Stella Cadente

Durante le serate estive a chi non è mai capitato di alzare gli occhi verso il cielo alla ricerca di qualche "stella cadente"? Ognuno, prima o poi, nel vedere quelle lontane scie luminose, si è ritrovato ad esprimere un desiderio, legandolo ad un fenomeno celeste così rapido e suggestivo.



Da sempre gli uomini, attratti dalla bellezza della volta celeste, hanno osservato stelle cadenti singole o a sciami.

La fantasia popolare le ha definite "stelle che cadono", ma il termine è quanto mai scorretto: le scie luminose che vediamo nel cielo non possono essere "stelle" in caduta libera, poiché le stelle - come il nostro Sole del resto - sono corpi enormi e caldissimi, compo
sti principalmente da idrogeno ed elio, che terminano le loro lunghissime vite (miliardi di anni) esplodendo o spegnendosi in modo più o meno burrascoso.

E' vero che osservando questo fenomeno ci viene subito in mente una "stella morente", e forse è proprio per questo che gli uomini vorrebbero che portasse con sé, nel suo ultimo viaggio, un desiderio da lasciare chissà dove.

Tutto questo per dire cosa?

Questa notte, verso le 3:15, in una calda serata invernale oppure, a scelta, in una gelida serata primaverile (è lo stesso dato che c'erano 13 gradi) alzando gli occhi al cielo, ho visto una bellissima e luminosissima stella cadente.

Tengo sempre un desiderio pronto aspettando di vederne una ma quando stanotte l'ho notata, con una scia così strana, mi ha disorientato moltissimo ed il desiderio che doveva iniziare per
(come il nome di un mio amico) non so come né perché ha cambiato la sua iniziale ed ho pensato a M....


Accidenti, devo stare più attento con i desideri. Con tanti quante A B C D F G...Z potrei avere! TUTTO L'ALFABETO!!!

Forse qualcuno o qualcosa ha deviato i miei desideri. Dovrei sentire un avvocato e vedere se ci sono gli estremi per intraprendere un'azione, ma non per forza legale avrei in mente un'altra cosa.

14 giugno 2008

Piove

Piove tutti i giorni da qualche settimana ed abbiamo già perso un mese di mare. Non è possibile andare avanti così, bisogna fare qualcosa. La settimana prossima proporrò uno sciopero!

Di seguito, la situazione di sabato pomeriggio alle 17: -Civitanova molto nuvoloso; -San Benedetto arcobaleno; -Appennini buio pesto


13 giugno 2008

Quei geni dell'Avis

Dopo due settimane dalla vacanza in Belgio/Olanda, solo ieri mattina sono riuscito a parlare con una operatrice dell'Avis Autonoleggio. Erano dei giorni che provavo a chiamarli al numero scritto nel loro sito, quello per problemi di fatturazione e dopo attese di 10 minuti ho desistito ogni volta. Ieri mi ci sono messo con l'impegno ed ho chiamato prima il numero per le prenotazioni (quello risponde sempre) e mi ha risposto un ragazzo simpaticissimo e disponibilissimo che mi ha cercato anche il numero di un centralino o qualche numero alternativo a quello che avevo io. Mi ha detto che lui, ovvimente, non poteva passarmi direttamente qualcuno anche perché il suo call center si trova a Barcellona.

Mi da questo numero del centralino e, miracolo, parlo con un essere umano invece che con una voce regiatrata! Miracolo finito presto, perché appena espongo il mio problema mi mette in attesa, nella solita attesa di quel numero che non mi aveva risposto mai prima. Forse una combinazione o forse sono passato da un canale privilegiato, fatto sta che dopo soli 2 minuti mi risponde una signorina molto gentile e disponibile che, dopo aver trovato la mia pratica, riesce solo a dirmi che possono essere necessarie anche due settimane per avere indietro i soldi della cauzione ed anche tre nel caso di contanti. Almeno so qualcosa!

Due secondi fa, controllo il saldo della Postepay e vedo che una parte dei soldi mi è stata accreditata e mancano, come previsto, le 200 euro di contanti che avevo dato.

Questi soldi li ho già destinati per una piccola spesa su ebay, anzi... vado subito a spenderli!