Ieri è stata una di quelle domeniche che per fortuna capitano poche volte nell'arco dell'anno.
Il cielo plumbeo e la pioggia insistente, ci hanno costretti a passarla dentro un bar (Kaldo), dove, la cosa più appassionante è stata la lettura di due interessantissimi articoli del Corriere della Sera (dopo aver vivisezionato la Gazzetta dello sport) che trattavano rispettivamente della ricostruzione dei meccanismi decisionali che portarono allo sterminio di massa degli armeni da parte della Turchia e della recensione di un libro su un viaggio all’estremo oriente della nuova Russia, tra le vetrine di Max Mara e le statue di Lenin.
Messa così, sembra che stia facendo una battuta ma giuro che, data la mia pazzia, è tutto drammaticamente vero.
Due giorni fa, parlando con un’amica di Yerevan, le dicevo che per un eventuale ipotetico e fantomatico incontro, ci saremmo potuti vedere a metà strada, nella bellissima Istanbul ma lei, da armena purosangue, ha iniziato a parlarmi malissimo dei vicini turchi spiegandomi i motivi storici di tale acredine.
Per quanto riguarda l’articolo sulla Russia, sempre la settimana scorsa, ho comprato un libro narrante un viaggio sul Trans Europa Express (che molto probabilmente, per motivi di tempo, leggerò la prossima estate al mare) ed ero curiosissimo di sapere se fosse qualcosa di simile e perché stiano uscendo, quasi in contemporanea, più libri che parlano della profonda Russia, argomento che mi appassiona tantissimo.
19 novembre 2012
Armenia, Turchia e Siberia
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