30 giugno 2018

La profezia di Fassino sulla Germania

L'esponente del Pd, che in passato aveva preconizzato le disfatte politiche di uomini, donne e partiti poi giunti a successi straordinari, questa volta è entrato, a modo suo, nel mondo dei pronostici calcistici e a farne le spese è stata la nazionale tedesca.



Fassino ha colpito ancora: “La Germania ha riformato il calcio ed è tornata tra le prime”

Ancora una volta si è avverata, al contrario, una profezia di Piero Fassino.

L’esponente del Partito democratico, che in passato aveva preconizzato le disfatte politiche di uomini, donne e partiti poi giunti a successi straordinari, questa volta è entrato, a modo suo, nel mondo dei pronostici calcistici.

Dopo la storica disfatta della nazionale tedesca, uscita già nella fase a gironi dei Mondiali di Russia 2018, è cominciato a circolare sul web un video, che risale al novembre 2017, in cui l’ex sindaco di Torino esalta il movimento calcistico tedesco attribuendone il successo alla legge sullo ius soli e agli investimenti nei settori giovanili.

Fassino ha espresso queste sue considerazioni nel corso di una puntata della trasmissione Omnibus condotta da Alessandra Sardoni su La7, commentando la mancata qualificazione della nazionale italiana alla Coppa del Mondo.

“La Germania ha conosciuto una crisi calcistica molto dura sul finire del secolo scorso”, le parole di Fassino. “L’ha affrontata riformando il calcio puntando sui giovani e facilitato gli investimenti sui vivai. Ora è tornata fra le prime squadre”, appunto.

Poi Fassino ha proseguito sostenendo che “una delle cose che ha favorito il rinnovo del calcio tedesco è stata la legge sulla cittadinanza voluta da Schroeder”.

“Una legge”, continuava, “che stabiliva che tutti coloro che erano nati in Germania da genitori residenti in Germania da almeno otto anni erano cittadini tedeschi. Lo ius soli ha contribuito”.

Come detto, questa non è l’unica volta in cui Fassino ha “colpito”.

Nel 2009, dagli studi di RepubblicaTv, il politico piemontese attaccava così Beppe Grillo: “Se vuol fare politica”, testuali parole, “fondi un partito, si presenti alle elezioni e vediamo quanti voti prende”. Chiedere a Bersani come è andata a finire.

Da sindaco uscente di Torino, il 14 maggio 2015, Fassino pronunciò un’altra delle sue profezie: “Un giorno lei si segga su questa sedia e vediamo se poi sarà capace di fare tutto quello che oggi ha auspicato di poter fare”.

Il primo cittadino aveva risposto in questo modo alle critiche di Chiara Appendino durante un consiglio comunale.

Lo vedremo davvero visto che l’allora consigliera grillina ha sconfitto proprio Fassino alle ultime elezioni comunali e ricopre oggi proprio la carica di sindaco.

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29 giugno 2018

Foto con orecchie e naso da cane

In fondo è simile alla storia di Spiderman, solo che non si viene morsi da un ragno..



28 giugno 2018

"La cocaina assunta avrebbe ucciso un elefante"

E’ andata bene anche questa volta a Diego Maradona. Sembra infatti che prima dell’inizio della partita il campione argentino idolo di una nazione intera si sia lasciato andare assumendo enormi quantitativi di cocaina. La notizia però è classificata come bufala dal sito internapoli (leggi) che riferisce essere "una versione “divertente” della notizia resa dallo stesso Maradona e divulgata da lui a mezzo social".


Malore Maradona. Parla il medico “la cocaina che aveva in circolo avrebbe ucciso un elefante”

E’ andata bene anche questa volta a Diego Maradona. Sembra infatti che prima dell’inizio della partita il campione argentino idolo di una nazione intera si sia lasciato andare assumendo enormi quantitativi di cocaina. Gli effetti non sono tardati ad arrivare, infatti durante i 90 minuti in cui la nazionale argentina sfidava la nigeria, Dios ha dato vita a dei siparietti che non sono passati inosservati alle tv di tutto il mondo.

L’Argentina di Leo Messi stava pareggiando 1-1 fino all’86 minuto, quando ha trovato il gol del vantaggio e della vittoria, è stato a quel punto che Maradona è esploso in una gioia incontenibile, mostrando dita medie e urlando parole offensive nei confronti dei rivali e media argentini che avevano criticato la nazionale.

Ma purtroppo durante la sue folle esultanza Diego ha avuto un malore, il suo cuore ha iniziato a battere più forte del dovuto, Diego sudava freddo, e ha perso i sensi. Trasportato più velocemente possibile al più vicino pronto soccorso sono state effettuate le dovute cure, ma il risultato delle analisi del sangue è sconcertante, il quantitativo di cocaina presente nel sangue di Maradona era 100 volte superiore alle dosi tollerabili dal corpo umano. Queste le parole del medico che lo ha curato” aveva tanta di quella cocaina in circolo che anche un elefante sarebbe morto, lui invece si è ripreso velocemente e adesso è come se non fosse successo nulla“

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27 giugno 2018

La suocera del premier e il passato con Tinto Brass...

Mentre Giuseppe Conte e Emmanuel Macron cercano un’intesa per la questione migranti, sua suocera torna alla ribalta su DiPiù per aver lavorato con Tinto Brass. Il regista di film erotici, contattato dal settimanale, ha svelato: «Quando ho saputo che la suocera del Presidente del Consiglio è Ewa Aulin, una delle attrici che io ho lanciato, mi sono sorpreso».


L’attrice e cantante di origini svedesi è stata scoperta da Alberto Lattuada, è stata protagonista di alcuni gialli all’italiana, ha lavorato con Jean-Luis Trintignant per dedicarsi tra la fine degli anni ’60 e l’inizio dei ’70 ai decamerotici italiani. A soli 23 anni, nel 1973, Ewa Aulin chiuse con il cinema, rimase a Roma e andò a convivere nel 1974 con il costruttore edile Cesare Paladino. Dalla loro relazione nacquero due figlie: Olivia Paladino è l’attuale compagna di Giuseppe Conte e gestisce il rinomato Hotel Plaza nella Capitale, fondato dal padre.

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26 giugno 2018

Leone ascolta Fedez e vomita sopra alla Ferragni

In un breve video girato dal rapper sono inquadrati Chiara Ferragni e il piccolo Leone. I due stanno ascoltando in anteprima un nuovo brano di Fedez, ma se Chiara si commuove - probabilmente per il testo della canzone - Leone fa una cosa inaspettata: vomita.


Leone ascolta in anteprima un brano di Fedez e vomita addosso alla Ferragni

Il rapper milanese ha pubblicato su Instagram un video nel quale vengono ripresi Chiara Ferragni e il figlio Leone mentre ascoltano un suo pezzo. Ma la reazione del piccolo è stata inaspettata

Chiara Ferragni e Fedez sono sicuramente la coppia del momento e il loro matrimonio è attesissimo.

Ora che in famiglia è arrivato anche Leone, la fashion blogger e il rapper condividono ogni giorno centinaia di foto e video. Non che prima non lo facessero, ma adesso ancora di più. E solo ieri, Fedez ha condiviso un filmato su Instagram che ha fatto particolarmente divertire il pubblico.

Nel breve video girato dal rapper sono inquadrati Chiara Ferragni e il piccolo Leone. I due stanno ascoltando in anteprima un nuovo brano di Fedez. Ma se Chiara si commuove - probabilmente per il testo della canzone - Leone fa una cosa inaspettata: vomita. "Questa è la mamma che ascolta le canzoni in anteprima e piange come un idrante", dice Fedez. Poi arriva il rigurgito di Leone e i due piccioncini scoppiano a ridere.

Il tutto si è svolto nel giro di qualche secondo e ha fatto veramente divertire i fan della coppia. Tanto che Fedez ha commentato: "Lei si commuove, lui vomita. Un disco che divide".

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25 giugno 2018

Vivere sotto un tetto d'erba

Vivere non in mezzo alla natura ma sotto. Letteralmente. Ovvero avendo sopra di sè non un tetto di stelle ma d'erba. Benvenuti nelle Turf House, le case a tutto green in senso letterale. 


VIVERE SOTTO UN TETTO D'ERBA: BENVENUTI NELLE TURF HOUSE

Vivere non in mezzo alla natura ma sotto. Letteralmente. Ovvero avendo sopra di sè non un tetto di stelle ma d'erba. Benvenuti nelle Turf House, le case a tutto green in senso letterale. Ce ne sono di bellissime nelle Isole Faroe, in Scozia, in Irlanda. E soprattutto in Scandinavia dove esiste anche un concorso annuale per premiare il miglior progetto di tetto verde, organizzato dalla Scandinavian Green Roof Association. Oltre ad essere un piacere per l'occhio regalano diversi benefici a chi le abita. Per esempio sono isolanti, fresche d'estate e calde d'inverno, durano a lungo, riescono ad assorbire l’acqua piovana.

Come indica il nome i tetti sono realizzati con la torba introdotta dai primi coloni nordici, i vichinghi. Fra le più belle quelle islandesi candidate nel 2011 a Patrimonio dell'Unesco perché secondo il World Heritage List presentano una tecnica erbosa unica, utilizzata per tutte le classi economiche e per qualsiasi tipo di edificio (no solo abitazioni private, ma anche chiese, locali, stalle). Una vera e propria “architettura naturale” che risale al IX secolo e che ben rappresenta l'integrazione fra umanità e natura. 

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24 giugno 2018

Sfida le forze dell'ordine: arrestato

Forse è stata raccontata in maniera enfatica e fantasiosa ma da quanto riportato dai giornali, sembra che un 27enne brindisino agli arresti domiciliari, abbia chiamato in caserma per dire che non sarebbe più rientrato e si sia dato alla macchina. Tempo qualche mese ed è stato arrestato.



Latitante telefona ai carabinieri “non mi prenderete mai”, poco dopo arrestato

BRINDISI- Telefona ai carabinieri per dire “non mi prenderete mai”, poco dopo arrstato. Preso latitante di 27 anni, Andrea Errico di Brindisi. L’uomo, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Corte d’Appello di Lecce per reati contro la persona e il patrimonio prima di essere  colpito dal provvedimento di cattura era stato collocato agli arresti domiciliari in Brindisi a seguito della commissione di una rapina  aggravata commessa in provincia di Lecce, a Taviano, ai danni di un esercizio commerciale. 

Comunque già nel mese di gennaio scorso era stato dichiarato “latitante”, in quanto, mentre era sottoposto alla misura dell’obbligo di dimora in Brindisi, arbitrariamente si era allontanato dalla città raggiungendo la moglie a Catania. Evidentemente l’aria di Brindisi non era di suo gradimento così anche verso la fine del mese di febbraio l’Errico ha nuovamente deciso di troncare i contatti con la città, rendendosi irreperibile. 

In questa ultima circostanza ha avuto il cattivo gusto  di telefonare al Comandante della Stazione Carabinieri di Brindisi Centro, ripromettendosi di non finire mai più in galera. Ovviamente dell’autonoma iniziativa dell’Errico è stata portata a conoscenza l’Autorità Giudiziaria che ne ha nuovamente dichiarato la latitanza.  

Sono così iniziate le ricerche dell’uomo con tutta una serie di attività di natura informativa e operativa da parte dei Carabinieri della Stazione, che sono così riusciti a localizzarlo dopo quattro mesi di ricerche in una tranquilla frazione di Terni, a Papigno, dove aveva preso in locazione un appartamento in un residence, in cui ha trascorso le ultime ore al televisore assistendo ai match dei mondiali di calcio, dove è stato sorpreso dai militari, entrati nell’appartamento con le chiavi, acquisite dal figlio di  14 anni con uno stratagemma. 

Nel corso delle operazioni di cattura i Carabinieri di Brindisi sono stati coadiuvati dai colleghi della Stazione di Papigno e della Compagnia di Terni. Dopo le formalità di rito  Errico  Andrea è stato condotto nel carcere di Terni a disposizione dell’autorità giudiziaria.

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23 giugno 2018

Lo Stato confisca beni per un milione a famiglia rom

Chissà quanto sudore per "tirare su" tutto quel patrimonio e un giorno arriva uno stato ingiusto e razzista e te lo sottrae. Uno dei tanti scandali italiani..


Cavalli da corsa e camper di lusso, lo Stato confisca beni per un milione a famiglia rom

Provento di attività illecite, via anche terreni, fabbricati e conti correnti

Montecatini Terme (Pistoia), 23 giugno 2018 - Beni per un milione di euro sono stati confiscati dal Tribunale di Pistoia con un provvedimento di confisca eseguito dalla Guardia di Finanza ai danni di una famiglia rom residente in Valdinievole, la famiglia Levacovich.

Si tratta dell'operazione Khuro. Il Tribunale ha disposto la confisca dei beni (e non il sequestro, vale a dire che questi beni saranno sottratti definitivamente alla disponibilità della famiglia) in conseguenza dei sequestri operati nel corso del 2017 dal nucleo di polizia economico finanziaria di Pistoia nell’ambito dell’applicazione di misure di prevenzione antimafia .

Stiamo parlando di nove terreni, sette fabbricati, nove cavalli da corsa, conti correnti, libretti di risparmio e sei automezzi tra i quali un camper di lusso del valore di 100mila euro, beni illecitamente accumulati.

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22 giugno 2018

Midsommar, la festa di Mezza Estate (VIDEO)

Dopo il Natale, la festa di Mezza Estate (Midsommar) è la ricorrenza più importante del calendario svedese. E per alcuni è addirittura più importante del Natale. 



I segreti del successo del pranzo infinito della festa di Mezza Estate sono le corone di fiori tra i capelli, i balli intorno a un palo decorato, i canti a squarciagola bevendo lo snaps (tipica grappa aromatica svedese) e ingurgitando una quantità enorme di aringhe marinate (sill) servite con deliziose patatine novelle, erba cipollina e panna acida. Complessivamente, una strepitosa giornata all'aperto.

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21 giugno 2018

Particolare divieto per i tifosi nigeriani

La nazionale nigeriana ha fatto il suo esordio sabato scorso, con una sconfitta per 2 a 0 contro la Croazia. Ma il verdetto del campo avrebbe potuto essere diverso se i russi non avessero vietato ai tifosi africani di portare sugli spalti i loro amuleti: dei polli.


MONDIALI 2018 Nigeria, particolare divieto per i tifosi allo stadio da parte delle autorità russe. 

La selezione biancoverde ieri sera ha fatto il suo esordio nella competizione contro la Croazia. Ma l’atmosfera di festa, testimoniata dalle enormi vendite di magliette ufficiali della Nazionale, è stata rovinata da un curioso caso. 

In occasione delle partite delle ‘Super Aquile’, infatti, i tifosi sono soliti portare all’interno dello stadio dei polli, dipinti con i colori della squadra e tenuti in piedi durante il tifo della folla. Una vera e propria tradizione culturale, non ritenuta però tale dalle autorità di Kaliningrad, città sede della gara d’esordio degli africani. Ai quali è stato dunque vietato introdurre gli animali nella ‘Baltika Arena’. 

L’episodio ha ovviamente indignato i tifosi nigeriani, che ritengono da sempre i polli portafortuna per la nazionale. Ma nelle gare in Russia saranno costretti a farne a meno.

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20 giugno 2018

Frase choc su Nadia Toffa ed esclusione dalla Rai

Dopo le frasi choc sul tumore di Nadia Toffa (Chi è causa del suo mal, pianga se stesso) e sul clamore suscitato dalla vicenda, Eleonora Brigliadori è stata esclusa, da parte di Rai2, alla partecipazione di  "Pechino Express - Avventura in Africa". Lei, ormai completamente impazzita, sembra abbia dichiarato che si presenterà regolarmente nel luogo e alla data indicatale dalla produzione per il raduno.


Eleonora Brigliadori esclusa da "Pechino Express" dopo post shock su Nadia Toffa: "Chi è causa del suo mal..."

Lʼex presentatrice, da tempo contraria alla medicina tradizionale, ora è fuori dal programma

Eleonora Brigliadori non parteciperà a "Pechino Express - Avventura in Africa". Lo ha deciso Rai2 "a seguito delle dichiarazioni recentemente rese sul web". L'ex annunciatrice, che da anni ha sposato la filosofia della medicina non convenzionale a favore di cure alternative, si era resa protagonista di un commento particolarmente infelice su Nadia Toffa. "Chi è causa del suo mal pianga se stesso..." aveva scritto, in risposta ad un utente che ricordava l'intervento dell'inviata de "Le Iene" di qualche tempo fa sul tema tumore.


"E quando venne quella delle Iene a insinuare sul cancro? Se ne sono tutti scordati" si leggeva nel post. La risposta della Brigliadori ha poi lasciato tutti a bocca aperta. E l'ex showgirl, 58 anni, ha anche aggiunto: "Il destino mostra le false teorie nella vita e dove la salute scompare la falsità avanza". Sostenitrice del “metodo Hamer” che si basa sull'autoguarigione  la Brigliadori da tempo ha intrapreso la sua battaglia contro le cure oncologiche 'tradizionali'. Lei stessa pare, colpita da tumore in passato, si sarebbe curata senza chemioterapia. 

Proprio su questo tema Nadia Toffa, che da mesi lotta coraggiosamente contro il cancro, aveva dedicato due anni fa un servizio per "Le Iene".  

Immediate le reazioni dei social e non solo. La Rai ha infatti deciso di non far partecipare la Brigliadori alla prossima edizione di "Pechino Express", nella quale avrebbe dovuto partecipare col figlio. "Le suddette dichiarazioni - ha spiegato Rai2 in una nota - sono, infatti, in evidente contrasto con la missione e i valori di servizio pubblico della Rai, con il codice etico aziendale e con la linea editoriale della Rete". La coppia Madre e Figlio (Eleonora Brigliadori, in arte Aaron Noel e Gabriele Gilbo), non farà parte del cast, si legge ancora nel comunicato stampa diramato.

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19 giugno 2018

Kaitlin, la studentessa che divide l'America

Una ragazza bionda, con i capelli lunghi, vestitino elegante, tacchi a spillo ma con il "dettaglio" del mitragliatore sulle spalle. E' quanto accade negli Stati Uniti dove la neo-laureata Kaitlin Bennet, nel pieno rispetto delle leggi locali, ha deciso di girare armata per sentirsi più tranquilla.


Kaitlin, la studentessa con il mitra che divide l'America

Kaitlin Bennet ha postato su Twitter una foto che la ritrae con un fucile semi-automatico sulle spalle all'entrata del college. E adesso gli Stati Uniti si dividono

Una ragazza con un mitra fuori da un college americano. Non è una campagna pubblicitaria né un film di Hollywood, ma la realtà.

A postare le foto su Twitter, la neo-laureata Kaitlin Bennet. "Ora che mi sono laureata alla @KentState, posso finalmente girare armata nel campus. Avrei dovuto poterlo fare da studente, soprattutto perché quattro studenti disarmati sono stati uccisi dal governo in questo campus. 

In poche ore, il post diventa virale. E non poteva essere altrimenti visto il soggetto: una ragazza bionda, con i capelli lunghi, vestitino elegante, tacchi a spillo. Ma con il "dettaglio" del mitragliatore sulle spalle, precisamente un Ar-10, quello di molte stragi dei college degli Stati Uniti.

Naturalmente l'opinione pubblica e il mondo dei social si è subito divido. Tra commenti entusiastici dei difensori del libero possesso di armi e chi invece pretende una stretta, la foto è saltata agli onori della cronaca trasformandosi in un caso politico. Ma Kaitlin non è una ragazza dalle spalle piccole. Non solo per portare un fucile semi-automatico, ma anche perché è da sempre in prima linea nelle battaglie politiche.

Si dichiara una "conservatrice e libertaria" e si batte, nonostante la sua giovanissima età (22 anni) perché gli studenti possano armarsi nei campus. “Credo che se il governo le ha dovremmo averle anche noi. Fucili, mitragliatrici, qualsiasi tipo di arma. Dovremmo essere in grado di proteggerci da un governo tirannico”. Queste le sue parole riportate da Repubblica.

E adesso, infuria la polemica. La ragazza fa parte di quei circuiti politici e sociali che difendono pienamente la linea del presidente, Donald Trump, sulla protezione del diritto a circolare armati. E le stragi nei campus continuano a essere una ferita aperta nel dibattito politico americano. C'è chi difende una linea dura contro le armi. Ma c'è anche chi, come Trump e Katilin, crede che solo armandosi sia possibile evitare di rimanere vittime di un folle. È il mondo dell'America profonda: un mondo che la studentessa della Kent University esprime perfettamente.

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18 giugno 2018

Vegan non è più di moda: 2 su 3 abbandonano

Un milione di italiani ha lasciato la dieta vegana, praticamente 2 su 3. Che succede, è finita la moda del veganesimo? 


Dieta vegana addio, un milione di italiani l'ha lasciata

Studio Coldiretti-Eurispes, contro la carne sono rimasti in 460 mila

Un milione di italiani ha lasciato la dieta vegana, praticamente 2 su 3, e oggi l'esercito che ha messo al bando i cibi di origine animale sarebbe ridotta a 460 mila persone. Lo dice uno studio, elaborato sui dati Eurispes, che la Coldiretti ha presentato al ''Villaggio contadino' allestito nel centro di Torino che sarà inaugurato con il #bisteccaday e una maxi grigliata.

Tra i vegani, la cui quota sarebbe scesa dal 3% allo 0,9%, resistono di più le donne (68% del totale) e i giovani (2% degli italiani nella fascia di età 18-24 anni). Nei giudizi, invece, la scelta chi ha messo al bando i prodotti di origine animale divide gli italiani: il 49,4% la ritiene "radicale, fanatica e segnata dall'intolleranza", l'altra metà pensa che sia un'opzione rispettabile e anche ammirevole. (ANSA).

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17 giugno 2018

180 anni per sconfiggere la povertà

In Italia  ci vogliono 5 generazioni, vale a dire circa 180 anni, perché un discendente di una famiglia povera si elevi socialmente e percepisca il reddito medio del Paese. E il 71% dei genitori è in ansia perché teme che i loro figli non raggiungano lo stesso status della famiglia d'origine.


In Italia per smettere di essere poveri servono cinque generazioni. 

L'Ocse ha diffuso il report sull'ascensore sociale. La fotografia italiana non è incoraggiante, poche possibilità di crescita, e famiglie preoccupate per il futuro dei figli. Tutti i numeri  

Ci vogliono in Italia 5 generazioni, vale a dire circa 180 anni, perché un discendente di una famiglia povera si elevi socialmente e percepisca il reddito medio del Paese. E il 71% dei genitori è in ansia perché teme che i loro figli non raggiungano lo stesso status della famiglia d'origine. È quanto emerge da un rapporto dell'Ocse sul cosiddetto "ascensore sociale". Non solo, ma sempre in Italia i due terzi dei figli la cui famiglia d'origine è poco istruita resterà a quel livello mentre solo il 6% riuscirà a prendere un diploma di scuola superiore.

E, ancora, circa il 40% dei figli dei lavoratori manuali farà lo stesso lavoro dei genitori mentre il 31% dei figli di chi percepisce un reddito basso percepirà lo stesso reddito. In questo senso, l'Ocse punta il dito sull'entità molto bassa degli investimenti che si fanno nella scuola e nella formazione, citando ad esempio il fatto che i laureati guadagnano in media solo il 40% in più rispetto ai diplomati, mentre tale percentuale sale al 60% nei paesi dell'area Ocse.

Servono cinque generazioni, ma è nella media 
Per quanto riguarda in generale l'indice di 'ascensore sociale', l'Italia è nella media dei paesi dell'area Ocse dove servono appunto 5 generazioni per elevarsi socialmente e guadagnare anche di più. Ma ci sono alcuni paesi come la Francia e la Germania dove la media sale addirittura a 6 per non parlare del Brasile e del Sudafrica (9 generazioni) o della Colombia (11).

La media cala drasticamente in Danimarca e negli altri paesi nordici (Norvegia, Finlandia, Svezia) dove sarebbero necessarie solo 2 o 3 generazioni. In media, nei paesi Ocse, solo il 17% dei bambini provenienti da ambienti modesti riescono a salire socialmente fino in cima alla scala dei redditi, mentre il 42% dei bambini di famiglie ricche sono in grado di rimanere a quel livello.

L'assenza di mobilità sociale in Italia 
Per l'Ocse, manca insomma la "mobilità sociale": in media, inoltre, solo il 24% dei figli dei lavoratori manuali diventa dirigente (il 27% in Francia) mentre la percentuale è doppia per i figli dei dirigenti. Solo il 12% dei bambini con genitori scarsamente istruiti ha un'istruzione superiore, rispetto a più del 60% dei bambini nati in famiglie più intellettualmente preparate.

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16 giugno 2018

Civitanova, il vialetto di piazza come una discarica

La mattinata abbastanza ventosa a Civitanova, ha fatto si che molti dei sacchetti buttati colpevolmente ed incivilmente a terra da parte di qualcuno, si raggruppassero a metà del vialetto nord di Piazza XX settembre e li rimanessero fino alla pulizia del dopo mercato.


A vederli volteggiare e rotolare sul marciapiede, ricordavano un po' i film di Sergio Leone, dove comparivano spesso quei cespugli rotolanti tipici del far west, che in pieno centro cittadino forse è meglio non ci siano, anche perché alcuni erano abbastanza grandi e oltre a dover fare quasi un gimkana per evitarli, in qualche caso, muovendosi, sono finiti tra le ruote di passeggini.

Come segnala una persona sul gruppo Facebook cittadino, sembra che alcuni di questi sacchetti alle 18, nonostante la pulizia della piazza, sono ancora a spasso per la città.






15 giugno 2018

Jamie Foxx è accusato di molestie

Nel 2002 la “vittima” si trovava ad un party in casa del premio Oscar quando, a quello che riporta la donna, Foxx le avrebbe chiesto di ricevere del sesso orale. Una volta incassato il rifiuto della ragazza, l’attore l’avrebbe schiaffeggiata con il proprio pene. 


Il famoso attore Jamie Foxx è accusato di aver schiaffeggiato una donna con il pene

L'attore protagonista del film di Quentin Tarantino, Django, ha smentito che il fatto sia mai accaduto

Jamie Foxx mi ha schiaffeggiato con il pene. Questa l’accusa, seria e circostanziata, di una donna nei confronti del popolare attore americano, famoso anche per la splendida interpretazione in Django, il film di Quentin Tarantino.

Un’accusa che arriva con 16 anni di ritardo. A riportare la notizia è stato il sito americano TMZ dopo che una donna si è presentata in una stazione della polizia di Las Vegas per denunciare l’accaduto avvenuto oramai oltre tre lustri fa.

Nel 2002 la “vittima” assieme ad un’amica si trovava ad un party in casa del premio Oscar quando, a quello che riporta la donna, Foxx le avrebbe chiesto di ricevere del sesso orale.

Una volta incassato il rifiuto della ragazza, l’attore l’avrebbe schiaffeggiata con il proprio pene. La vittima sarebbe poi andata il giorno successivo in un ospedale di Los Angeles per cercare una cura ad un conclamato e duraturo attacco di panico.

Insomma, il caso è aperto e negli States sta facendo molto rumore, ma la legge che riguarda il tema della molestie sessuali prevede che l’accusa venga depositata entro tre anni dall’accaduto.

Ovviamente Foxx ha rispedito immediatamente le accuse al mittente. Per bocca del suo avvocato ha parlato di accuse “false e inventate, perché semplicemente i fatti raccontati non sono mai accaduti”.

La legale Allison Hart ha poi aggiunto che “il fatto intanto non è stato denunciato entro tre anni dal suo presunto accadere, poi non è stato denunciato neanche nei successivi 16 anni perché non è mai accaduto”.

Foxx, 50 anni, una carriera oramai consolidata ad Hollywood, lo vedremo a breve nel Robin Hood di Otto Bathurst e come regista ed interprete di All-star weekend insieme a Robert Downey Jr.

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14 giugno 2018

Sposa trevigiana dell'Isis si è pentita

Parla da un campo profughi in Siria la veneta Sonia Khediri, diplomata perito turistico, rinchiusa insieme ad altre cento donne di origini arabe partite dalla Russia, dalla Francia e dalla Germania per aderire al Califfato. Partita più per amore che per abbracciare l'integralismo islamico, ora cerca aiuto per poter tornare in Italia perché evidentemente si è resa conto di aver fatto una cazzata. Speriamo.


Sonia, la sposa trevigiana dell'Isis si è già pentita: «Loro amano il sangue, voglio tornare in Italia, aiutatemi»

TREVISO - «Pentita di esser partita per la Siria?». Passa qualche secondo prima della risposta, ma non batte ciglio mentre guarda la telecamere del Tg1: «Sì, ovvio». Sonia Khediri, con il volto coperto dal niqab, parla per la prima volta, ai microfoni della Rai, da un campo profughi in Siria. È rinchiusa qui assieme ad altre cento donne di origini arabe partite dalla Russia, dalla Francia e dalla Germania per aderire al Califfato. Stavano cercando di scappare. Sono le spose dell'Isis. Anzi, di più. Sonia, 21 anni, sarebbe stata addirittura moglie di Abu Hamza, emiro tunisino e numero due di Daesh, dal quale avrebbe avuto due figlie. Lei però nega. Ha in braccio un bambino mentre parla tradendo un'inflessione inconfondibilmente veneta e trevigiana nonostante siano passati quasi tre anni da quando ha abbandonato tutto e tutti a Onè di Fonte, dov'è cresciuta e dove si è diplomata come perito turistico.
  
VOGLIA DI FUGGIRE
«Daesh ama uccidere la gente, ama il sangue, ammazzano le persone senza motivo» racconta la 21enne fuggita di casa a 18 anni, nell'agosto del 2014, più per amore che per abbracciare l'integralismo islamico. O almeno così sembra sentendola ora, quando ogni sogno di una vita migliore e diversa sembra essere svanito. Conobbe un predicatore durante un viaggio in Tunisia, si lasciò convincere ad unirsi al Califfato e dopo mesi di contatti su internet fuggì in Siria per sposarlo, scoprendo al suo arrivo che era stato ucciso. Al suo posto, secondo quanto emerso sarebbe stata costretta a sposare Abu Hamza, di circa vent'anni più grande di lei. La Procura di Venezia, definendola di fatto un foreign figher e considerandola pericolosa, chiese il suo arresto in due diverse occasione. E in due occasioni il gip negò l'ordinanza di custodia cautelare. Difficile dire se la 21enne abbia abbracciato o mento le tesi integraliste di Daesh, ma ai microfoni del Tg1 dice chiaramente di aver tentato di tornare in Italia, senza però riuscirvi. «Mi ero messa in contatto con mio padre - dice -: mi disse che se fossi riuscita ad arrivare in Turchia mi avrebbe aiutato a venire a casa». «Non so nulla di lei, so solo che si è sposata con un tunisino in Turchia» ha sempre detto Lofti Khediri che invece, stando alla parole della figlia, ben sapeva a quale destino fosse andata incontro.

L'ORRORE
In Siria Sonia ha visto l'orrore. Ha vissuto a Raqqa, capitale dello Stato Islamico fino alla sua liberazione, dal 2015. Poi ha cercato riparo al seguito delle truppe jihadiste finché non è stata catturata. «Prendevano le gente dalle prigioni e la uccidevano - racconta cercando conforto e comprensione nello sguardo della giornalista Rai -, anche senza motivo. Ho sentito di teste mozzate attaccate ai pali della luce e una volta ho visto un cadavere appeso al mercato: quando viene ucciso qualcuno, il suo corpo viene esposto per tre giorni davanti a tutti». Da quell'inferno Sonia, il cui percorso di radicalizzazione appare del tutto simile a quello dell'altra foreign fighter partita dal Veneto, la 21enne di Azergrande Meriem Rehaily, avrebbe dunque cercato di scappare. Senza riuscirci.

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13 giugno 2018

"Poliziotti dovete morire!": licenziata

L’ufficio scolastico regionale riunitosi il 7 giugno 2018 ha decretato il licenziamento di Lavinia Flavia Cassaro, l’insegnante che il 22 febbraio scorso aveva inveito contro le forze dell’ordine, durante una manifestazione antifascista.



Licenziata la prof che aveva augurato la morte alla polizia durante una manifestazione antifascista

I fatti lo scorso 22 febbraio: in seguito l’insegnante aveva rimarcato gli insulti rilasciando un’intervista a una troupe televisiva

L’ufficio scolastico regionale riunitosi il 7 giugno 2018 ha decretato il licenziamento di Lavinia Flavia Cassaro, l’insegnante che il 22 febbraio scorso aveva inveito contro le forze dell’ordine, durante una manifestazione antifascista contro un convention elettorale del leader di CasaPound Simone Di Stefano in un hotel di corso Vittorio. 

L’insegnnate era sta filmata e fotografata mentre insultava i poliziotti schierati per impedire contatti tra i gruppi di militanti. Successivamente la donna aveva rimarcato gli insulti rilasciando un’intervista a una troupe di Mediaset. Commentando il filmato Matteo Renzi aveva detto che un’insegnate «così andava licenziata». 

In sua difesa il Cub scuola 
«Come si evince dai numerosi video che hanno ripreso i fatti - spiega Cosimo Scarinzi di Cub scuola - la polizia usava contro i manifestanti gas lacrimogeni ed idranti, non proprio gradevoli nel freddo inverno di Torino. In un contesto evidentemente turbato, Lavinia si scagliava – a parole – contro la Polizia, che, a suo parere (ma è difficile darle torto), difendeva i fascisti e aggrediva gli antifascisti».  

E aggiunge: «Lo faceva in modo discutibile, certo, usando toni alti. Con parole sconnesse, chiaro segno di uno stato emotivo alterato, rispondeva ai giornalisti di Matrix, che piombavano su di lei, sicuri dello scoop. Da quel momento inizia l’involontaria odissea della maestra Cassaro, colpevole di “aver augurato la morte ai poliziotti”. A conclusione di una trita e triste campagna elettorale, il presidente del Consiglio uscente, Matteo Renzi, invoca dalla tribuna di Matrix il licenziamento di Lavinia: “Che schifo, una professoressa che augura la morte ai poliziotti andrebbe licenziata su due piedi”».  

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12 giugno 2018

Amazon Prime, ora anche la musica gratis

Amazon continua la sfida a Spotify e Apple anche in Italia. Sbarca anche da noi Prime Music, la libreria che conta oltre due milioni di canzoni in streaming a disposizione degli utenti abbonati a Prime. 


Sbarca anche in Italia Amazon Prime Music

Oltre due milioni di canzoni per gli abbonati a Prime

Amazon continua la sfida a Spotify e Apple anche in Italia. Sbarca anche da noi Prime Music, la libreria che conta oltre due milioni di canzoni in streaming a disposizione degli utenti abbonati a Prime. Si aggiunge al servizio di streaming in abbonamento Amazon Music Unlimited, lanciato nel 2017. Sul fronte dei contenuti, la scorsa settimana l'azienda ha portato nel nostro paese Reading che offre agli abbonati l'accesso gratuito a centinaia di libri.

Da Vasco Rossi a Caparezza, da Maroon 5 agli U2, gli utenti di Amazon Prime potranno ascoltare fino a 40 ore di musica ogni mese, senza pubblicità e senza costi aggiuntivi. Potranno anche avere accesso alle Radio Prime, che possono essere personalizzate secondo i propri gusti e sono disponibili inoltre diverse playlist curate dagli esperti di Amazon Music.

Canzoni e album possono essere scelti singolarmente e ascoltati più volte. La musica è disponibile per lo streaming ma anche per il download su dispositivi mobili. In questo modo si potrà accedere alle proprie preferite anche in mancanza di una connessione internet. Prime Music è disponibile attraverso l'app Amazon Music su Android, iOS, PC e Mac, oltre a Tablet Fire, Fire TV e Fire TV Stick. "Dal lancio di Amazon Music Unlimited, lo scorso anno, Amazon Music ha riscosso un ottimo successo tra i clienti di Amazon.it", spiega Brad Rosenfeld, Head of Amazon Music in Francia, Italia e Spagna. 

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11 giugno 2018

Ufo inseguito da due aerei nel Canavese

Sembra che un paio di giorni fa sia scoppiato un piccolo caso per via di quello che molto probabilmente è stato un semplice drone scambiato per alieni invasori. Come riporta il vecchio adagio: si sono prese lucciole per lanterne.


Dietro il giallo degli Ufo nei cieli del Canavese un drone fuori controllo

L'incidente avrebbe fatto alzare in volo i caccia militari notati da molti abitanti

Potrebbe essere stato l’allarme per un drone fuori controllo a far scattare il decollo immediato di due caccia militari che hanno gettato scompiglio nei paesi tra il Canavese e le Valli di Lanzo, nel Torinese. Numerosi testimoni avevano riferito di aver visto un oggetto volante non identificato “galleggiare” nel cielo sopra Il centro abitato di Corio e poi lo hanno visto sparire dietro le montagne, inseguito dai due aerei militari, che volavano a bassa quota. Uno ha anche sporto denuncia e i carabinieri invieranno tutto alla procura di Ivrea, che potrebbe aprire un’inchiesta. 

Una delle ipotesi che spiegherebbe l’accaduto è che il disco volante in realtà fosse un drone e che i due aerei facessero parte del cinquantunesimo stormo di Istrana, in Veneto, lo stesso che in primavera aveva spaventato la Valle d’Aosta con un bang sonoro. 

In questo caso è possibile che mercoledì alle 23 ci fosse un test del drone e che per qualche ragione sia stato perso il contatto radio, facendo scattare l’allarme di un potenziale pericolo, sebbene le autorità abbiano negato che ci fosse un’esercitazione in corso. 

Una spiegazione molto più razionale delle chiacchiere sugli Ufo che si erano diffuse e che hanno indotto la deputata Pd Francesca Bonomo e il senatore Pd Mauro Marino a presentare un’interrogazione al ministero della Difesa. "Quel che è accaduto ha creato molto allarme tra la popolazione soprattutto perché nessuno è riuscito a dare risposte. Se c'è stata un'esercitazione militare doveva essere segnalata" dice Francesca Bonomo.

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10 giugno 2018

Valentina Nappi attacca Salvini

Parole di fuoco della pornostar ad una domanda sul Ministro dell'Interno, lei che non ha mai celato il proprio disprezzo per la Lega e CasaPound: “Piuttosto che andare con Salvini, mi faccio tagliare il...


Valentina Nappi: “Io vorrei l’africanizzazione dell’Italia”

“Piuttosto mi faccio tagliare il clitoride e me lo faccio cucire, mi faccio infibulare” sono queste le parole della Pornostar Valentina Nappi alla domanda di Giuseppe Cruciani che le ha chiesto “Salvini te lo faresti?”. La pornostar – da sempre contro la Lega e CasaPound – ha commentato con toni irriferibili la vittoria di Matteo Salvini: “Crea odio tra gli italiani – ha sentenziato -. Io vorrei l’africanizzazione dell’Italia. E comunque sono loro che fanno una vita di merda, gli immigrati, non no”.

La Pornostar ha poi concluso affermando: “Non mi piace utilizzare politicamente la fi**, ma in questo caso sì”.

Nel 2015 questa aveva affermato anche: “Se dovesse vincere Salvini in Italia, sono pronta a tornare subito in America. Certe istanze non vanno rappresentante politicamente. Bisogna mettere fuorilegge la Lega. E poi piuttosto di andare con Salvini mi faccio suora. Dicono che piace e ha pure una fidanzata. Mi sono sorpresa, se prima pensavo male del genere femminile ora penso peggio“.

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09 giugno 2018

Salvini è un "Fascista che fa guerra alla civiltà"

Me lo ricordo nella memorabile scena della cadrega, nel film "Tre uomini e una gamba", quando un Varoufakis-Dracula fingeva di essere milanese e gli altri due lo mettevano alla prova per smascherare la sua meridionalità. Grande Varu!


Varoufakis insulta Salvini: "Fascista che fa guerra alla civiltà"

L'ex ministro greco delle Finanze lancia il tour elettorale per le Europee 2019: si vocifera che correrà in Germania. E corteggia il M5s

Yanis Varoufakis inizia la campagna elettorale in vista delle elezioni europee del 2019, quando si vocifera che si candiderà in Germania con la sua lista "Diem 25".

E apre le danze attaccando il nuovo punto di riferimento della destra europea: Matteo Salvini. Lo fa con parole durissime, nel corso di un colloquio con l'Huffington Post a margine di un incontro a Roma. Il nuovo ministro dell'Interno è definito "fascista" e il suo operato dipinto con toni violenti: "Ha dichiarato guerra alla civiltà. Ha predicato xenofobia in tutta la campagna elettorale, ora passa ai fatti. Dov'è la sorpresa? Il problema sta nel consenso che ha, ma non si può votare per lui e poi scandalizzarsi...".

L'ex ministro delle Finanze della Grecia si affanna a percorrere l'Europa in lungo e in largo, nell'ambito del tour elettorale della sua lista transnazionale per una "alternativa europea, prima che l'Europa mangi se stessa". In quest'ottica non è un caso che sia proprio la Germania, considerata a torto o a ragione la "grande punitrice" della Grecia negli anni duri della Troika, il Paese scelto da Varoufakis.

Il sogno sarebbe quello di correre per la poltrona di presidente della Commissione Ue: un presidente, naturalmente, rivoluzionario. Un presidente che porti la lotta ai poteri forti nel cuore della nazione simbolo dell'establishment europeo, nella rocca dello status quo imperniato intorno all'asse franco-tedesco. Prima bisognerà passare dalle primarie online, previste per il prossimo autunno, ma la candidatura dell'economista ellenico è forte.

Gli alleati italiani di Varoufakis: Pizzarotti e De Magistris
Alleato con l'inglese Jeremy Corbyn e con il fondatore di Wikileaks Julian Assange, in Italia Varoufakis può contare sul supporto di due sindaci dell'area della sinistra dissidente: il primo cittadino di Napoli Luigi De Magistris e quello di Parma Federico Pizzarotti. L'obiettivo, nemmeno troppo nascosto, è quello di corteggiare alcune frange del MoVimento Cinque Stelle fra le più insofferenti alla virata a destra del nuovo esecutivo di coalizione con la Lega.

"Sui singoli temi parliamo con tutti ma non con i fascisti – argomenta l'ex ministro del governo Tsipras – con i Cinque Stelle per esempio possiamo parlare del reddito di cittadinanza." Ad Atene Diem 25 arriva appena al 5%. In Italia la china da risalire è ancora più erta.

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08 giugno 2018

Deputata polacca scrive a Juncker

Una deputata della Camera bassa del parlamento polacco ha scritto una lettera al gabinetto del presidente della Commissione Jean-Claude Juncker per denunciare “un problema che riguarda l’intera comunità europea”, ovvero la “chiara dipendenza dall’alcol” dello stesso Juncker, cosa ormai tristemente nota a tutti.


Deputata polacca scrive a Juncker: Il suo alcolismo è un problema per gli interessi europei

Il presidente della Commissione avrebbe tenuto “un comportamento particolarmente sgradevole” durante il discorso di Papa Francesco per le celebrazioni dei 60 anni dell’Ue a Roma

Bruxelles – Una deputata della Camera bassa del parlamento polacco ha scritto una lettera al gabinetto del presidente della Commissione Jean-Claude Juncker per denunciare “un problema che riguarda l’intera comunità europea”, ovvero la “chiara dipendenza dall’alcol” dello stesso Juncker.

Krystyna Pawłowicz, deputata del PiS, il partito di governo in Polonia, nello scritto sostiene che l’alcolismo di cui soffrirebbe Juncker “fa nascere una serie di problemi per gli interessi europei, e minaccia la sua autorità e affidabilità”. L’episodio che ha portato la deputata a redigere la lettera si è verificato durante il ricevimento dei capi di Stato e dei presidenti delle istituzioni europee con Papa Francesco, in occasione delle celebrazioni dei 60 anni dei Trattati a Roma. In quell’occasione, Juncker “ha tenuto un comportamento particolarmente sgradevole” scrive Pawłowicz. Alcune foto, circolate su diversi media polacchi, mostrano il presidente della Commissione europea semi addormentato sulla sua sedia durante il discorso del Papa. “Come un uomo ubriaco al parco”, dice un commento impietoso su Twitter.

Il comportamento di Juncker è stato offensivo “non solo nei confronti di Papa Francesco, ma anche dei capi di Stato e di governo presenti, tra cui alcune donne, i quali sono stati troppo educati per consigliargli di fare un pisolino”, ha scritto con sdegno la deputata laureata in giurisprudenza. “Il suo comportamento, che deriva dal suo alcolismo”, continua la lettera, “è inaccettabile alla luce dei valori universali. Esso discredita non solo lei personalmente, ma anche i cittadini degli Stati membri e li offende, visto il suo ruolo di rappresentanza nelle relazioni internazionali”. Pawłowicz conclude invitando il presidente Juncker a “riflettere sugli eventi recenti e a cambiare il modo in cui esercita il suo ruolo”. Poiché, specialmente in questo momento di crisi, l’Ue ha bisogno di essere rappresentata “da qualcuno capace di autocontrollo”.

Un portavoce della Commissione europea, interpellato sulla questione, ha detto che “non è stata ricevuta nessuna lettera, il presidente risponde a tutte quelle che riceve, ma di questa non siamo al corrente”.

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