31 maggio 2019

Mega svastica su una collina nell'Astigiano

Una volta gli Ufi si divertivano con i cerchi, anche molto elaborati, nel grano ma quello che è successo l'altro giorno nell'Astigiano ha lasciato tutti increduli ed indignati. 


Mega svastica tracciata sull'erba di una collina nell'Astigiano

Cresce su Facebook l’indignazione per quanto accaduto nell'Astigiano. Sconosciuti hanno disegnato una gigantesca svastica nell'erba un campo tra Verzeglio e Gorzano. Il simbolo nel frattempo è stato cancellato dai carabinieri. Al momento non si conosce la natura del gesto, se uno scherzo o una provocazione neonazista.

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30 maggio 2019

Dalla D'Urso la storia di Erminia: “A 63 anni sto con un 35enne”

L'incontro tra Erminia e Mario è avvenuto in Kenya. La differenza di età sembra non scoraggiare la donna, decisa a trasferirsi in Africa. Vero amore?


Live non è la D’Urso, Erminia: “A 63 anni mi sono fidanzata con un 35enne”

Una storia d’amore sicuramente fuori dal comune quella tra Erminia, una donna italiana di 63 anni, e Mario, 35enne Kenyota. I due si sono conosciuti nell’estate del 2018 proprio in Kenya, dove Erminia stava trascorrendo una vacanza. Da quel momento la donna ha deciso di non rinunciare all’amore, anche se si trova a migliaia di Km di distanza.

La singolare storia è stata raccontata a Live, programma condotto da Barbara Durso, e ha lasciato a bocca aperta il pubblico presente in trasmissione. Se diverse persone, compreso il critico d’arte Vittorio Sgarbi, considerano quello tra Erminia e Mario un amore romantico, c’è anche chi nutre parecchi dubbi sulla genuinità della relazione, arrivando addirittura a parlare di “turismo sessuale” o di sfruttamento dell’anziana donna da parte di Mario.

Erminia va in Africa
In barba ai 28 anni di differenza con Mario, Erminia è determinata a vivere la sua storia d’amore fino in fondo trasferendosi in Africa.

La donna, pur confessando a Barbara D’Urso di non fare sesso da sei anni, ha detto che per quanto la riguarda quello non le interessa particolarmente e, sicuramente, non è l’aspetto fondamentale che l’ha spinta a scegliere di cambiare completamente vita e abitudini. Cosa spinge allora una 63enne a stravolgere completamente la sua esistenza? L’amore per un uomo? Pare di si. Ma a Live Erminia ha raccontato di aver trovato in Kenya, nella profonda Africa, anche quello che qui le è sempre mancato: “Vado a vivere in Africa – ha detto – perché là nei piccoli spazi ho ritrovato me stessa”.

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29 maggio 2019

Controllore donna girava filmati hard sui treni

Si intratteneva, da brava tedesca fuori dall'orario di lavoro, con quelli che aveva trovato senza biglietto per fare del sesso che però veniva ripreso e messo in rete. Lo ha saputo l'azienda (statale) per cui lavora e non essendo in Italia, è stata licenziata.



Controllore donna girava filmati hard sui treni con i passeggeri senza biglietto: licenziata

Un controllore donna di 33 anni è stata licenziata in Germania per aver girato con i passeggeri dei treni su cui lavorava dei video porno. Teresa W, questo è il nome riportato dail Daily Mail, era solita fermarsi fuori servizio nelle carrozze vuote e intrattenersi con chi aveva sorpreso senza biglietto. Alcuni filmati erotici la mostrerebbero mentre "frusta" alcuni pendolari uomini con indosso ancora la sua uniforme. In un altro video invita un uomo nella cabina di guida per filmare scene erotiche. «Allora, mio ​​piccolo amico, ti ho catturato... Ora ti mostrerò cosa faccio con i passeggeri che non hanno pagato il biglietto. Tira giù i pantaloni, voglio vedere il tuo c*** nudo!», si sente dire nel filmato.

I dirigenti delle ferrovie tedesche, entrati in possesso dei porno, hanno provveduto al licenziamento. Sembra che i video siano stati girati sui treni regionali della Sassonia-Anhalt nella Germania orientale e poi pubblicati su un sito per adulti con titoli come: "L'evasore preso sul treno di Lady Ashley".

Teresa avrebbe insistito sottolineando che i video erano privati e che non aveva bisogno del permesso dei suoi capi, ma la compagnia ferroviaria di proprietà statale non ha preso in considerazione le sue giustificazioni. 

«L'impiegato in questione non lavora più per noi dall'inizio di quest'anno. Non tolleriamo il suo comportamento in alcun modo e lo condanniamo. Non è consentito ai dipendenti utilizzare abiti da lavoro, attrezzature o spazio per scopi privati ​​o commerciali. Stiamo esaminando i dettagli del caso e valutando ulteriori misure», ha dichiarato un portavoce dell'azienda.

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27 maggio 2019

Everest cima maledetta: sette morti in una settimana

Pazzesco quello che sta succedendo sull'Everest, dove l'eccessiva presenza di scalatori sta causando una serie d'incidenti mortali. 



Everest, strage sovraffollamento. Troppi alpinisti in coda verso la vetta

Solo nelle ultime 24 ore sono morti due scalatori, uno di nazionalità britannica e uno irlandese, a causa di malori derivanti dall'altitudine.

Si tratta dell'ottava e della nona vittima nell'arco di una settimana, la decima della stagione iniziata a metà maggio. Questo periodo rappresenta una finestra favorevole per le scalate sull'Everest, ma divampa la polemica sulla scarsa autorizzazione delle autorità del Nepal.

Sarebbero infatti troppi i permessi rilasciati, quasi 400 per la stagione primaverile ad un costo salatissimo di 11.000 dollari ciascuno, che hanno portato questo sovraffollamento sul tetto del mondo, così da mettere a dura prova il fisico e la resistenza degli alti costretti a fare lunghe file.

Il Nepal tuttavia ha respinto ogni accusa, definendo infondate le voci legate al fatto che sia stato il sovraffollamento la causa di queste tragiche fatalità. La foto della cima dell'Everest affollata da oltre 300 scalatori in fila uno dietro l'altro, appare però eloquente sul clamoroso traffico in alta quota.

I tempi lunghissimi per raggiungere le vetta, fino a due ore di coda, non possono però che mettere a dura prova gli scalatori. Ad un'altezza di 8.848, infatti, l'aria è estremamente rarefatta ed ogni respiro contiene un terzo dell'ossigeno rispetto a quello che si trova al livello del mare.







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26 maggio 2019

I Nomadi a Civitanova ma questi non cantano

Un grande classico dello shopping a scrocco, è stato immortalato questa mattina a Santa Maria Apparente, frazione di Civitanova Marche. Volti conosciuti in città, hanno deciso di rinnovare il guardaroba, intrufolandosi all'interno di una cassone per la raccolta degli abiti usati. 


Una persona, commentando il post su Facebook ha scritto "Meglio che ruba li che a casa nostra" ma la risposta tranchant è stata "Il problema è che fanno entrambe le cose". In molti suggeriscono di non mettere niente dentro quei contenitori, se l'intento è quello di farlo arrivare alle persone bisognose, e chiedono un'alternativa, dove si può stare sicuri che abiti e scarpe non vengano trafugati.

25 maggio 2019

Foto di Salvini sul pc scolastico: alunno punito

L’episodio in una media in provincia di Bari, dove l’alunno 12 aveva utilizzato una foto del leader leghista come sfondo del desktop. Genitori convocati a scuola



Mette una foto di Salvini su un pc della scuola: punito con nota su diario e la convocazione dei genitori

Sapete cosa succede se mettete una foto di Matteo Salvini come sfondo del desktop di un computer della scuola? Vi beccate una bella nota sul diario e la convocazione dei genitori.

Già.

È, infatti, quanto successo a un alunno 12enne di una media di Noicottaro, in provincia di Bari, l'istituto Pascoli. Qui il giovane scolaro si è reso "colpevole" della scelta grafica-politica, utilizzando appunto uno scatto del leader della Lega per riempire il desktop del pc.

"Sono stato convocato dal Consiglio di classe perché mio figlio di 12 anni ha messo la foto di Salvini sul desktop del Pc della scuola", ha scritto il padre del ragazzo su Facebook, denunciando l'accaduto.

E contattato dall’agenzia Adnkronos, l'uomo ha spiegato di aver ricevuto la convocazione scritta tramite la nota di un professore "scritta sul diario di mia figlia, sorella gemella di mio figlio, e che frequenta la stessa classe". Questo il testo della nota: "Avrei bisogno di parlare con lei con una certa urgenza. Possiamo vederci venerdì 24 maggio p.v. a scuola dopo le 11? Grazie".

Non si fa menzione allo scatto del ministro dell'Interno sullo sfondo del computer, ma il motivo è quello, spiega sempre il papà: "Ho comunque dovuto mettere, per così dire, sotto torchio mio figlio per capire cosa era accaduto, il perché di questa convocazione, e sono riuscito a sapere che circa una settimana fa mio figlio era stato richiamato perché durante un'esercitazione di informatica ha messo sul desktop del pc scolastico la foto di Salvini. Quando poi hanno acceso il computer dopo qualche tempo è uscita la foto di Salvini e lui è stato richiamato da un professore, che gli ha detto che non si mettono le foto di personaggi politici sul computer. Mio figlio, pensando che fosse finita lì, non mi aveva detto nulla di tutto questo".

E infine: "Scoprirò cosa il Consiglio di classe mi deve dire e cosa intende fare. Non so cosa aspettarmi, ma spero si risolva in una bolla di sapone. È una situazione un poco antipatica e poi mi chiedo: se fosse stata la foto di Mattarella o di Veltroni cosa sarebbe accaduto?". Ognuno dia la propria risposta.

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24 maggio 2019

IVREA - «W il Giro e la Figa!»

Anche l'anno scorso, in diretta tv sulla Rai, passò una scritta sull'asfalto piuttosto eloquente («Tenete duro che in cima c’è la figa») durante la tappa Tolmezzo-Sappada.



IVREA - «W il Giro e la F...!», la scritta diventa virale

24 maggio 2019 | Qualcuno si è preso la briga di "vergare" la rotonda all'ingresso del centro storico con una scritta dedicata (in parte) al Giro

Messaggio chiaro. Anzi chiarissimo. Destinato, come sempre, a diventare virale sui social. Non a caso da questa mattina le immagini, grazie soprattutto a Whatsapp, stanno facendo il giro di migliaia di telefonini. Qualcuno in nottata si è preso la briga di "vergare" la rotonda all'ingresso del centro storico di Ivrea con una scritta dedicata (in parte) al Giro d'Italia che non lascia spazio ad interpretazioni.

Qualche "burlone" ha passato la nottata a scrivere sull'asfalto con la vernice rosa. Scritta che, probabilmente, sarà rimossa prima di domenica mattina e che ricorda altri messaggi simili apparsi durante le tappe del Giro d'Italia. L'anno scorso, in diretta tv sulla Rai, passò una scritta sull'asfalto piuttosto eloquente («Tenete duro che in cima c’è la f...») durante la tappa Tolmezzo-Sappada.

Domenica 26 maggio il Giro d'Italia partirà da Ivrea per raggiungere Como. L'avvio della tappa, la più lunga del Giro di quest'anno, è previsto alle 11.15.

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23 maggio 2019

Tifoso tenta di rubare la borraccia a Marco Haller – VIDEO

Che il tifo fosse una brutta malattia è risaputo ma quando si combina con l'idiozia può essere addirittura micidiale. Questo energumeno del video tenta di prendere la borraccia del ciclista strappandogliela dalla bocca, mentre sta bevendo e lui giustamente s'incazza.




Giro d’Italia, la furia di Haller contro il tifoso che gli ruba la borraccia – VIDEO

Il livello medio di educazione delle persone, purtroppo, è da tempo in costante discesa. E oggi, appena dopo il traguardo della Cuneo-Pinerolo, si è purtroppo dovuto assistere ad un nuovo esempio della generalizzata idiozia. A dare testimonianza di questo episodio è, con un video, l’account Twitter Junimba, con un filmato che riportiamo in coda a questa news.

Pochi metri dopo aver tagliato il traguardo della dodicesima tappa, Marco Haller procede verso la zona bus con una borraccia in bocca. Se non quando un fenomeno (per non dire altro) ha la malsana idea di andare letteralmente a strapparla mentre l’atleta stava bevendo.

La reazione dell’austriaco del Team Katusha Alpecin è vibrante ma totalmente giusta: si ferma immediatamente e, a brutto muso, si avvicina verso il responsabile di tale atto – come fosse normale nella vita quotidiana appropriarsi di forza di un oggetto di proprietà di qualcun altro, un inno al furto libero in poche parole – che, con la coda tra le gambe, si limita ad uno “scusa” mentre Haller si scaglia verbalmente nei suoi confronti con parole dure ma totalmente comprensibili.

E purtroppo questo non è un caso isolato: da inizio del Giro d’Italia sono numerose le segnalazioni di corridori che raccontano di come diverse persone (chiamarle tifosi è improprio) chiedano borracce a destra e a manca, talvolta insultando gli atleti “colpevoli” di non dar loro l’oggetto del desiderio. Viene voglia di urlare a pieni polmoni «viva Marco Haller».

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22 maggio 2019

Tolentino, bimbo di 2 anni aggredito da un cane

Con tutto il rispetto per gli animali e per i proprietari, proprio non riesco a capacitarmi di come un bambino, a meno che non vada a rompere la palle all'animale, possa essere morso da un cane e tanto più all'interno di un ristorante.


Tolentino, bimbo di 2 anni aggredito da un cane mentre è al ristorante

Un bimbo di due anni viene morso da un cane mentre è al ristorante con la famiglia. Il piccolo, che è stato subito accompagnato dai genitori al punto di primo intervento dell’ospedale di Tolentino, ha riportato due graffi ed una ferita sul labbro. I fatti risalgono a domenica scorsa, quando la famiglia stava pranzando in un ristorante di un piccolo paese vicino a Tolentino. 
Quel giorno la famiglia tolentinate aveva raggiunto il locale per festeggiare il compleanno della nonna del bambino. Secondo le prime ricostruzioni il piccolo, tenuto per mano dalla madre, si è fermato davanti ad un tavolo dove c’era una famiglia con una donna  che aveva sulle gambe un cane di media taglia. Il piccolo stava osservando il cane quando l’animale ad un certo punto l'ha aggredito  e ferendolo al viso. I genitori  sono corsi in auto ed hanno accompagnato il figlioletto in ospedale. Per fortuna il piccolo non ha riportato gravi conseguenze. 


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21 maggio 2019

Si butta dalla finestra, salvato per le mutande

L'uomo soffriva di depressione e aveva deciso di farla finita ma fortunatamente (o sfortunatamente, dipende dai punti di vista) la moglie ha fatto in tempo ad acciuffarlo per l'unica cosa che indossava e che grazie a Dio ha resistito.



Cina: Uomo si butta dalla finestra, moglie lo prende per le mutande

PECHINO (CINA) – Una moglie ha preso per le mutande suo marito dopo che si era buttato dalla finestra del loro appartamento al sesto piano di una palazzina a Changchung, nel nord-est della Cina.

Wang Li, 45, è stato salvato dalla prontezza di riflessi e l’accortezza di sua moglie Ling Su che lo ha tenuto per i boxer e non lo ha lasciato andare.

Per 20 minuti, il marito della donna coraggiosa è rimasto sospeso con le mani aggrappate al cornicione prima che i vicini di casa arrivassero ad aiutarla. Trasportato in ospedale, Wang ha ammesso ai dottori di soffrire di depressione.

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20 maggio 2019

Candidato fa campagna elettorale su PornHub

Joachim B. Olsen è un ex giocatore che da poco si è dato alla politica in Danimarca. Il candidato ha deciso di fare una campagna elettorale abbastanza particolare, per cercare di avvicinarsi il più possibile ai cittadini.



Danimarca, candidato fa campagna elettorale su PornHub: “Bisogna andare dove ci sono gli elettori”

Si sa, per far parlare di sé bisogna sempre fare qualcosa di diverso. Qualcosa sopra le righe, qualcosa di bizzarro.

In politica, poi, non ne parliamo. Tutti che promettono tutto, tutti pronti a soddisfare ogni nostro bisogno – almeno in campagna elettorale.

E quindi, come può un candidato politico spiccare tra la massa? Stando dove sono i cittadini. O perlomeno, questo è quello che ha dichiarato Joachim B. Olsen.

Joachim B. Olsen è un ex giocatore che da poco si è dato alla politica in Danimarca. Il candidato ha deciso di fare una campagna elettorale abbastanza particolare, per cercare di avvicinarsi il più possibile ai cittadini.

Dove? Su Pornhub.

Esatto, avete capito bene. Niente Facebook, Twitter o Instagram. La piattaforma da lui scelta è proprio il sito di condivisione di materiale pornografico. Una locandina semplice che lo rappresenta vestito elegante mentre recita lo slogan Quando hai finito di masturbarti, vota per Jakke!

Che funzioni o no, c’è da dire che l’idea è a dir poco geniale. Una campagna per erezio… osp, elezioni davvero particolare!

Articolo scritto da Francesca Solazzo

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19 maggio 2019

Il video a 220 km/h e poi lo schianto - VIDEO

I due si riprendono mentre viaggiano sull'A1 a folle velocità ma poco dopo la Bmw si schianta contro il newjersey e, diversamente da quanto si possa pensare, non muoiono nello schianto ma, scesi dall'auto, vengono falciati e uccisi da un secondo mezzo.




Il video a 220 km/h prima dello schianto: «Ci fermiamo? No, ci aspetta la droga e...»

BOLOGNA - «Stiamo andando a Rovigo, ragazzi, siamo solo ai 200... , fai vedere a quanto andiamo». Sono le parole che si sentono in un video condiviso su Facebook da uno dei due giovani reggiani morti nella notte sull'A1 tra Modena Nord e Modena Sud, intorno all’una. 

I due si riprendono mentre sono in viaggio sull'autostrada, a quanto si capisce diretti a una festa techno. «C'è la strada pulita, si va... questa Bmw è un mostro, siamo ai 220», dicono poi mostrando il cruscotto e allargando l’inquadratura. «Ci fermiamo in Autogrill? No, ci sta aspettando la droga e il resto». 

Le due vittime sono Luigi Visconti di 39 anni originario di Napoli e Fausto Dal Moro di 36 anni originario di Padova, entrambi residenti a Reggio Emilia. I due si riprendono mentre viaggiano sull'A1 a folle velocità ma poco dopo la Bmw si schianta contro il newjersey e, scesi dall'auto, i due vengono falciati e uccisi da un secondo mezzo.

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17 maggio 2019

Albania, il telegiornale è hot

Una televisione privata in Albania ha scelto uno strano modo di presentare i telegiornali ai suoi telespettatori. Le conduttrici, infatti, sono praticamente seminude. Vestite tutte allo stesso modo: giacche di vari colori con sotto nulla. 


Albania, il telegiornale è hot: le conduttrici vanno in onda seminude

Dal canale spiegano che «lo spettatore ha bisogno di ricevere notizie con le presentatrici senza vestiti per mettere a nudo la notizia», e sottolineano che non ci sono obiettivi riguardo al sesso. Mentre l’Associazione dei giornalisti albanesi ha ritenuto che apparire senza vestiti «non può risolvere il problema dei media in Albania e non aumenta le viste».

Di fronte all’intensa concorrenza nel mercato dei media, il canale televisivo di Ziarrtrasmette notiziari con «un approccio alla verità», spiegano i dirigenti. «In Albania, dove le notizie vengono manipolate da funzionari politici, lo spettatore ha bisogno di un canale che offra la notizia così com’è cioè nuda”, dice Drishti il proprietario del canale. Insomma, una provocazione «per chi manipola la verità». Drishti afferma che gli spettatori del suo canale sono in aumento. Sottolinea che si tratta di un «gesto simbolico» per presentare la notizia reale, e ammette che è anche «una buona pubblicità». Il canale aspira a trasmettere notizie “seminude” in inglese e francese nel prossimo futuro. «Ho lavorato per cinque anni in una canale locale e non ero conosciuta», ha detto l’informatrice 24enne, Greta Hoshai.

Oggi è diventata una star in Albania in soli tre mesi. Ogni sera, alle 19.30, Greta indossa i suoi abiti rivelatori, spesso in rosa, e poi va in diretta come se nulla fosse, raccontando le notizie del giorno. «I miei vestiti non sono cosi nella sua vita quotidiana. Li indosso solo per le notizie in televisione». Dopo di lei è arrivata una studentessa di 21 anni, Enki Brachag, anche lei diventata ormai famosissima nel paese e in quelli vicini. Greta lascerà il lavoro per fare la modella. Sogna di costruire la sua carriera nel mondo dei media e della pubblicità, e non le importa dei commenti negativi che riceve, specialmente attraverso i social. In questo paese di tre milioni di abitanti, in maggioranza musulmana, la società non guarda favorevolmente a questo tipo di emittente.  

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16 maggio 2019

Il saluto fascista è reato

Stop al saluto romano che rimanda all’ideologia fascista. Il gesto, che evoca valori politici di discriminazione razziale e di intolleranza è reato, anche se non è accompagnato da alcuna violenza: perché la legge è finalizzata ad una tutela preventiva, tipica dei reati di pericolo. 


Il saluto fascista è reato, no alla «lieve entità»

Partendo da questi principi la Cassazione, con la sentenza 21409, ha confermato la condanna per un avvocato “nostalgico” del regime che, nel corso di una seduta del Consiglio comunale di Milano, in occasione della presentazione del “Piano Rom” aveva steso il braccio accompagnando il gesto con la frase “presenti e ne siamo fieri”.

L’iniziativa era la risposta alla domanda posta da un consigliere che voleva sapere dal presidente se c’erano in aula gli organizzatori di una precedente protesta anti-rom, perché in tal caso, l’avrebbe abbandonata. Dopo l’intervento di un assessore che aveva criticato il suo comportamento l’imputato, aveva iniziato a muovere la mano da destra verso sinistra, e si era difeso dicendo che il braccio alzato serviva solo a segnalare la sua presenza e a salutare l’assessore.
Una trovata “arguta” che non convince i giudici che avevano a disposizione le riprese. Non li convince al punto che negano anche l’applicazione dell’articolo 131-bis del codice penale, che consente, anche in caso di reato, di restare impuniti, quando il fatto è particolarmente lieve. Per la Suprema corte non lo è. Il saluto romano, accompagnato dalla parola “presente” é fuori legge, perché evoca il disciolto partito fascista «che appare pregiudizievole dell’ordinamento democratico e dei valori che vi sono sottesi». Ed è inoltre un “saluto” in uso a organizzazioni o gruppi che diffondono idee fondate sulla superiorità e sull’odio razziale.

Questo basterebbe di per sè a far scattare la condanna. Ma il gesto diventa ancora più grave se, come nel caso esaminato, viene fatto in un contesto istituzionale: una seduta pubblica di particolare importanza, su sicurezza e coesione sociale, che si svolgeva a margine di una manifestazione di protesta organizzata a Piazza San Babila dallo stesso imputato, invitato a prendere parte ai lavori proprio per farlo desistere dal suo comportamento. Anche la frase “presenti e ne siamo fieri” era da collegare - spiegano i giudici - alla precisa volontà di rivendicare orgogliosamente il credo fascista.

Non passa neppure la tesi, sostenuta dalla difesa, della provocazione insita nell’intenzione, manifestata dall’assessore di lasciare la sala, se fossero stati presenti gli organizzatori della manifestazione. Perché scatti l’esimente serve infatti che lo stato d’ira, che suscita la reazione, sia la conseguenza di un fatto ingiusto subìto. Ma non c’era alcuna ingiustizia. Il consigliere aveva, senza insultare, manifestato il suo risentimento per l’eventuale presenza in aula di esponenti di estrema destra , esprimendo così un punto di vista semplicemente politico. Per finire, non passa neppure il tentativo di sollevare problemi di incostituzionalità riguardo all’indeterminatezza del Dl 122/1993 che rimanda alla legge Mancino (654/1975) che vieta la diffusione di idee fondate sull’odio etnico. La Suprema corte ha già chiarito che il diritto alla libera manifestazione del pensiero finisce dove inizia l’istigazione al razzismo. E questo non rientra tra le opinioni personali.

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15 maggio 2019

Il governatore della Louisiana con un Trump nei calzini

Quell'adulatore del governatore repubblicano della Louisiana, ha accolto il suo mito, il signor Trump, con dei calzini spettacolari, a sua immagine e somiglianza.


Il governatore della Louisiana ha accolto Trump con dei calzini singolari

Il politico repubblicano ha mostrato con orgoglio al Presidente americano i propri calzini che ritraggono proprio Trump

Il Governatore della Louisiana Billy Nungesser ha accolto Donald Trump in modo originale. Il Presidente degli Stati Uniti, atterrato all’aeroporto Chennault a Lake Charles, è stato salutato da Nungesser che ha mostrato i propri calzini che ritraggono lo stesso Trump, ciuffo chiaro incluso. 

Il politico della Louisiana ha mostrato immediatamente con orgoglio i propri calzini al presidente, appena sceso dal proprio aereo. 

William Harold Nungesser, questo il nome completo del governatore sessantenne della Louisiana, è in carica dal 2016 per i repubblicani. 


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14 maggio 2019

Pericolo gabbiani violenti a Venezia

Da quando è partita la raccolta dei rifiuti porta a porta, i volatili aggrediscono i passanti per rubargli il cibo e si stanno verificando episodi davvero spiacevoli.


Venezia, gabbiani violenti: due turisti in ospedale

Come ne "Gli uccelli di Hitchcock", i volatili, questa volta i gabbiani, stanno diventando un incubo per gli umani: sempre più aggressivi attaccano chi gira per piazze e calli per rubare il cibo. A Venezia hanno aggredito diversi cittadini e turisti, almeno due sono finiti in ospedale e molti si sono fatti medicare.  Come una mamma che stava per mangiare un frutto e un gabbiano le è planato addosso ferendola alle labbra.

Questa volta non è colpa della sporcizia, anzi, l'esatto opposto, Con il nuovo sistema dei rifiuti porta a porta, per i volatili è sparita la riserva alimentare abbandonata per strada o nei cassonetti aperti. E cosi i gabbiani si ingegnano per trovare da mangiare. Prendendo di mira l'obiettivo più facile e visibile: chi si sta mangiando un panino per strada.

Gia nei mesi scorsi erano state fatte numerose segnalazioni. Come in questa immagine del fotografo veneziano Maurizio Torresan che  ha immortalato a marzo scorso il momento in cui un gabbiano si è avventato sul panino di una turista sudamericana cogliendola completamente di sorpresa. La donna era seduta su una delle passerelle di Piazza San Marco utilizzate in caso di acqua alta.

Quello dei gabbiani è un problema noto ai residenti della Serenissima: negli anni gli animali sono diventati sempre più aggressivi e molesti tanto da costringere Veritas - la multiutily pubblica dedicata all'igiene urbana - a organizzare la raccolta di rifiuti in modo da diminuire gli attacchi dei volatili, che sono soliti avventarsi sui sacchetti dell'immondizia. Ma noin è bastato, anzi, si sono fatti pià aggressivi

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13 maggio 2019

Obbligo di catene in autostrada

Con le temperature tutt'altro che primaverili di questi giorni e la neve che è tornata ad imbiancare sia le Alpi che gli Appennini, l'obbligo di gomme invernali o catene a bordo è stato prorogato...


10 maggio 2019

National Geographic contest: "La migliore foto che hai mai scattato"

Il National Geographic ha lanciato una nuova sfida per festeggiare i suoi 100 milioni di follower su Instagram, invitando gli utenti a inviare le foto più belle che avessero mai scattato.



Per celebrare il numero da record Nat Geo ha chiesto ai suoi follower di caricare le foto con l’aggiunta dell'hashtag #natgeo100contest e, nemmeno a dirlo, in sole 24 ore sono state inviate oltre 94mila immagini che i fotoreporter e i fotografi della rivista hanno esaminato, selezionando le 10 ritenute più spettacolari.

Ad aggiudicarsi il primo posto c’è una meravigliosa immagine di alcune zebre immerse in fiume in Kenya mentre alcuni gnu saltano poco lontano alle loro spalle. Ma non è l’unica foto degna di nota. Bored Panda ha selezionato le migliori e noi ve le riproponiamo.












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09 maggio 2019

Fa sesso con il cane ma poi chiama il 118

Una ragazza di 28 anni originaria di Torre Annunziata (Napoli) avrebbe fatto sesso con il suo cane, un dalmata di tre anni. Subito dopo il rapporto, però, la ragazza avrebbe avvertito dei fortissimi dolori all’utero e ha deciso di chiamare i medici del 118. A dare notizia di questa vicenda incredibile è stato il quotidiano locale ‘Metropolis’.


FA SESSO CON IL CANE ma poi chiama il 118: “Fate presto, mi sento male…”

Trasportata con l’ambulanza in ospedale, i dottori hanno riscontrato delle lesioni e lacerazioni dell’utero, causate dall’atto sessuale avuto con l’animale. Ora la ragazza è stata dimessa dall’ospedale con una prognosi di pochi giorni: appare sotto choc, molto probabilmente per essere stata costretta a rivelare pubblicamente questa assurda vicenda.

Fare sesso con gli animali è un fenomeno chiamato ‘zoofilia’ e, nel mondo, appassiona centinaia di migliaia di persone.

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06 maggio 2019

Samsung reinventa il TV: lo schermo sarà verticale

Samsung cede al malcostume di molti, tanti, troppi, di fare video in verticale e mette in commercio un televisore capovolto che in verità, a parziale scusante, è solamente rotabile. Al problema di chi fa video rovesciati, studiato da molti esperti, è stato dato addirittura un nome: Vertical Video Syndrome, ma sembra che attualmente non c'è una cura. Certo, a forza di vedere le bande nere sul televisore, qualcuno alla fine avrebbe potuto capire/guarire ma se gli facciamo i televisori verticali, è una sconfitta per l'umanità.


Il TV verticale di Samsung dedicato ai Millenial

Come si fa a vendere un televisore a un Millennial, un appartenente alla generazione nata tra la fine dello scorso millennio e l'inizio di quello attuale, appassionato di Instagram e Snpachat e abituato a visualizzare i video con quel terribile orientamento verticale causato dall'uso dello smartphone?

Secondo Samsung, la risposta è semplice: si mette in verticale anche il televisore.

Nasce così The Sero, un televisore la cui principale particolarità è proprio l'orientamento predefinito dello schermo: non in modalità landscape, come siamo abituati, ma in modalità portrait, ossia - per l'appunto - in verticale.

The Sero offre uno schermo da 43 pollici con altoparlanti da 60 Watt 4.1 integrati e può essere ruotato per acquisire un orientamento più "normale".

L'idea alla base è che i Millennial, ogni volta che desiderino vedere su un display di grandi dimensioni dei video registrati con il telefonino, mettano The Sero in posizione verticale e poi lo riposizionino in orizzontale per gustarsi un film o un tradizionale programma televisivo.

The Sero sarà disponibile inizialmente soltanto in Corea: il lancio è fissato per il mese di maggio, mentre il prezzo sarà di 1.890.000 won (quasi 1.500 euro).

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05 maggio 2019

Si spoglia e fa i bisogni sul marciapiede

E' bene ricordare che queste persone, a San Pietro, hanno a disposizione bagni e docce, ma preferiscono fare i bisogni nel primo angolo che capita, come se fosse una cosa normale. 


Degrado a San Pietro, passante si spoglia e fa i bisogni sul marciapiede

Non si arresta l'orribile degrado attorno a San Pietro. Come del resto testimonia la fotografia che è stata scattata stamattina, sotto gli occhi allibiti di qualche passante che transitava da via dei Corridori a via della Conciliazione per andare in basilica. La situazione è oltre ogni immaginazione. Senzatetto che, pur avendo a disposizione bagni e docce, preferiscono fare i bisogni nel primo angolo che capita, come se fosse una cosa normale. Sporcizia, odori pesanti, mucchietti di stracci sporchi nelle fioriere, cumuli di scarti, carta igienica (usata) lasciata per strada.  

Sembra che nessuno possa farci nulla. Nemmeno la polizia municipale, che ha gli uffici a via del Falco, né la polizia del commissariato di via del Mascherino, che pattuglia la zona facendo finta di niente.

Naturalmente non è la prima immagine che denuncia un quadro complessivo diventato con gli anni sempre più ingestibile per gli abitanti, i negozianti, i turisti che passano. Sotto il colonnato dei due palazzi di via della Conciliazione, e attorno a via Pfeiffer, la notte si concentra una umanità piuttosto variegata che si dà appuntamento per trovare un riparo sotto cataste di cartoni, stracci, sacchi a pelo.

Durante la notte però spesso scoppiano risse, il tasso alcolemico è piuttosto alto, come poi testimoniano le tracce che si ritrovano davanti all'ingresso della Sala Stampa vaticana, chiazze di deiezioni, vomito, bottiglie vuote, residui di cibo, in una sporcizia senza eguali. Nonostante quella zona sia una vetrina internazionale, una specie di biglietto da visita della città.  

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04 maggio 2019

Marito travestito si prostituisce in strada

Marito infedele dai gusti omosex parte da una località della costa marchigiana per andare in Toscana dove si traveste e si prostituisce in strada. 



Moglie fa spiare il marito: scopre che si traveste da donna e si prostituisce

Marito infedele dai gusti omosex parte da una località della costa marchigiana per andare in Toscana dove si traveste e si prostituisce in strada. Dopo aver investigato sulla consorte, il marito quarantenne che scopre di avere come rivale un ottantenne con cui la mogliettina consuma esclusivamente rapporti sadomaso. Questi sono solo alcuni dei casi più torbidi finiti sotto la lente di ingrandimento di alcuni professionisti dell’investigazione che operano sul  territorio del maceratese.

Secondo una prima analisi, circa il 70% dell’utenza che si rivolge ad un investigatore privato lo fa soprattutto per motivi legati alla sfera personale, il resto per problematiche che riguardano dinamiche all’interno delle aziende. Un fenomeno in crescita è quello dei genitori che fanno pedinare i figli per il timore che siano caduti vittime di dipendenze patologiche da droga, alcol, gioco o finiti nel giro della prostituzione.

Quale la molla che fa scattare il bisogno di rivolgersi ad un Sherlock Holmes? Nel ménage di coppia, è il dubbio di essere traditi a scatenare l’irrefrenabile desiderio di smascherare il partner che continua a millantare la propria fedeltà. La gelosia è l’input più viscerale, ma ci sono anche motivazioni più complesse. Alcuni chiedono l’ausilio di un professionista quando un rapporto è alla deriva non solo per i ripetuti tradimenti, ma perché condito a monte da maltrattamenti o angherie vissute tra le mura domestiche. Molto alta è la percentuale di chi cerca di scoprire gli altarini della dolce metà per vincere una causa di separazione in tribunale. 

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03 maggio 2019

Civitanova, incidente a tre nel pomeriggio e traffico in tilt

E' successo verso le 17:30 di questo pomeriggio, di fronte al negozio Solaris, nei pressi della rotonda Paciotti, quando tre auto, per motivi che non conosco, si sono scontrate.


L'incidente, visto l'orario, ha creato parecchio caos nel traffico cittadino con tempi di uscita da Civitanova di un quarto d'ora, vissuti sulla mia pelle e credo più o meno gli stessi dall'altro lato. Il problema è che quelli che andavano verso Montecosaro, non avevano motivo di fare la coda, dato che la corsia era completamente libera ma come accade sempre in questi casi, la gente rallenta se non addirittura frena, per vedere l'incidente.


Al mio passaggio c'erano l'auto medica e due ambulanze con i sanitari che stavano parlando dal finestrino al conducente dell'ultima macchina, che era ancora a bordo, bloccato per qualche motivo. 

La dinamica non è nota ma a senso, immagino che per una distrazione, l'ultimo dei tre abbia tamponato la Panda portandola ad urtare quella davanti.

01 maggio 2019

Il gioco dell'orca assassina: salto per afferrare il delfino

Di solito, dopo averla vista saltare in questo modo, siamo abituati a immaginare gli applausi e le grida di gioia dei bambini. Se non fosse che il salto di un'orca in realtà non è un gioco, ma un qualcosa di ben più terribile, perché vuol dire che il cetaceo sta attaccando la sua preda.


IL GIOCO DELL’ORCA ASSASSINA: IL SALTO DI 4 METRI DEL CETACEO PER AFFERRARE IL DELFINO

Un fotografo immortala la spettacolare e terribile scena di un’orca mentre salta per attaccare la sua preda - Dopo un inseguimento di oltre due ore, un branco di cetacei ha circondato un delfino, lasciato indietro dal suo gruppo - Quest’ultimo ha cercato di fuggire ma è stato divorato in un boccone…

E questo esemplare, immortalato proprio nel momento di un'elevazione di circa 4 metri, stava per afferrare un delfino tra le sue fauci.

Il fotografo Christopher Swann ha raccontato la scena straordinaria che si è materializzata davanti ai suoi occhi. Un branco di orche ha inseguito un gruppo di delfini per oltre due ore, finché uno di loro non è rimasto indietro e per lui non c'è stato più niente da fare: circondato dai grossi cetacei, è stato divorato in un boccone.

«Non sapevamo dove guardare», spiega Swann, «le orche saltavano fuori dall'acqua e ricadevano giù creando un vortice di schiuma, per poi riapparire in un altro posto. Una di loro è saltata proprio di fronte a noi, a sei o sette metri di distanza. Quando hanno circondato il delfino, quest'ultimo correva avanti e indietro, cercando una via di fuga, ma trovava sempre un'orca a sbarrargli la strada. E pensare che era un grande delfino, e anche in salute. Eppure le orche lo hanno trattato come fosse un giocattolo».







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