29 gennaio 2020

La Cina dichiara guerra a chi indossa il pigiama in pubblico

Le autorità cinesi della città di Suzhou, hanno deciso di impegnarsi con tutti i mezzi, per contrastare lo strano fenomeno di persone che indossano il pigiama in pubblico, andando a fare la spesa o uscendo di casa per qualsiasi commissione. La cosa però sembra essere sfuggita di mano ed ha sollevato una vera e propria rivolta popolare che ha costretto le stesse autorità a fare dietrofront.


La Cina dichiara guerra a chi indossa il pigiama in pubblico

E lo fa usando il riconoscimento facciale.

In Cina ha preso piede da qualche tempo una strana abitudine: indossare il pigiama in pubblico, andando a fare la spesa o uscendo di casa per qualsiasi commissione.

Per le autorità della città di Suzhou, questo comportamento ha un nome ben preciso: «comportamento incivile».

«Con "comportamento incivile" indichiamo quei comportamenti che disturbano l'ordine pubblico perché dimostrano una mancanza di moralità pubblica» si poteva leggere fino a poco tempo fa in un post su WeChat, ora cancellato.

«Molta gente» - continuava il post - «pensa che si tratti di un problema minore. Altri credono che i luoghi pubblici siano davvero "pubblici", ossia zone in cui non ci siano alcun pudore, controllo o pressione sociale. Tutto ciò ha portato a un atteggiamento compiaciuto e privo di disciplina».

Se quel post è sparito, così come altri interventi, lo si deve al fatto che Suzhou non è andata per il sottile quando s'è trattato di eradicare il fenomeno di coloro che mettono il pigiama anche fuori casa.

La città ha infatti adoperato le telecamere di sorveglianza sparse per le sue strade e i suoi edifici per identificare i trasgressori; ne ha quindi ottenuta l'identità tramite i sistemi di riconoscimento facciale e li ha quindi additati al pubblico ludibrio.

Le fotografie di sette persone sono state pubblicate insieme ai loro nomi e al luogo in cui la foto era stata scattata: l'idea era che la vergogna sarebbe stata sufficiente a far scomparire quel comportamento tanto sconveniente.

I piani non sono andati come previsto. Un'ondata di proteste ha investito le autorità cittadine, che in fretta e furia hanno dovuto rimuovere le foto e gli articoli scritti a esse collegati.

«Il riconoscimento facciale dovrebbe essere adoperato con attenzione» ha commentato un utente di Sina Weibo, piattaforma di microblogging cinese.

Un altro ha precisato: «Se una celebrità indossa il pigiama durante un evento, il gesto viene considerato alla moda; ma se lo fanno persone normali quando camminano per strada, allora le si chiama incivili».

Hung Huang, blogger di Pechino e fan dei pigiami indossati in pubblico, ha spiegato: «In Cina, quando succedono queste cose, tecnologia di livello elevato finisce nelle mani di burocrati di livello molto basso, e quando dico "di livello basso" parlo della loro intelligenza. La decisione [di usare il riconoscimento facciale] è stata probabilmente presa da qualcuno che non comprende la moda internazionale e il modo in cui si può usare la tecnologia per fare del bene alla popolazione, anziché per controllarla».

La moda di indossare il pigiamo in pubblico pare avere avuto inizio oltre una decina d'anni fa a Shanghai, dove in occasione dell'Expo 2010 le autorità hanno dovuto vietare ufficialmente la pratica, ponendo cartelli che recitavano «I pigiami non escono dalla porta; sii un cittadino civile per l'Expo».

Nel caso di Suzhou, il divieto permane, ma le modalità saranno cambiate. La città s'è scusata spiegando che «il modo in cui abbiamo pubblicato le informazioni e il contenuto dell'articolo non sono stati gestiti in maniera corretta».

[Fonte]

22 gennaio 2020

Ubriaco fradicio ferma i vigili: "I documenti, devo farvi la multa"

Al protagonista, un italiano 55enne, è stata ritirata la patente. L'incredibile storia


Ubriaco fradicio alla guida, accosta e ferma i vigili: "I documenti, devo farvi la multa"

Ha visto la polizia locale e ha deciso, letteralmente, di invertire i ruoli. Così, in un crescendo di follia, ha chiesto alla pattuglia di fermarsi e poi ha preteso dai due agenti i documenti per compilare - lui, sì lui - il verbale per la contravvenzione. Purtroppo per lui, però, quegli stessi agenti hanno ristabilito l'ordine e i ruoli e la contravvenzione se l'è portata a casa lui, insieme a una denuncia. 

Protagonista di un folle venerdì pomeriggio è stato un uomo di cinquantacinque anni, un cittadino italiano senza nessun precedente, a cui è stata ritirata la patente ed è stata confiscata l'auto dopo essere stato sorpreso alla guida ubriaco in giro per San Donato. 

Più che "sorpreso" in realtà è stato lui stesso a buttarsi nelle mani dei vigili. Alle 16, infatti, una pattuglia che si trovava a passare in via Libertà per un normale giro di perlustrazione, è stata avvicinata dalla Fiat Punto dell'uomo, che ha subito chiesto ai due agenti di accostare e fermarsi, cosa che in effetti loro hanno fatto convinti che il 55enne avesse bisogno di aiuto. 

Poco dopo, però, è iniziato il teatro dell'assurdo. Il conducente della Punto si è avvicinato alla macchina di servizio della Locale e ha chiesto i documenti ai vigili per multarli perché - così ha detto - "avevano suonato il clacson". Gli agenti, capito che l'uomo era in completo stato di ebbrezza, con una scusa lo hanno portato al comando, dove lo hanno poi sottoposto all'alcol test.

I risultati dell'etilometro - livello di 1,50 grammi per litro rispetto allo 0,50 consentito - hanno tolto anche l'ultimo dubbio e per l'aspirante vigile sono scattati ritiro della patente, sequestro della macchina e denuncia per guida in stato d'ebbrezza.

[Fonte]

20 gennaio 2020

Ecuador, bacia l'amante durante la partita: ripresi dalle telecamere

Immortalati da una telecamera mentre si baciano allo stadio, è successo ad una coppia di amanti in Ecuador, durante la Noche Amarilla del Barcelona de Guayaquil. Presente Alessandro Del Piero come ospite d'onore.


Ecuador, bacia l'amante durante la partita: ripresi dalle telecamere

Non è di sicuro una buona idea andare allo stadio con l'amante, lo sa bene una coppietta clandestina, che aveva deciso di passare una serata insieme allo stadio. E' avvenuto in Ecuador dove l'uscita alternativa rischia di costare cara ai due, immortalati dalla Kiss Cam mentre si scambiavano un tenero bacio.

Durante la partita di esibizione tra Barcelona de Guayaquil e Dolphin, nella cosiddetta Noche Amarilla (la notte gialla), l'evento organizzato ogni anno dal Barcelona per presentare la squadra ai suoi tifosi la coppia era comodamente sugli spalti a gustarsi la partita. Il caso ha voluto che proprio mentre si scambiassero tenere effusioni, i due fossero immortalati dalla Kiss Cam, la tradizionale carrellata di immagini sugli spalti, di grande moda prima negli Stati Uniti ed ora anche in Sud America. A quel punto l'uomo, sposato in realtà con un'altra donna, accortosi dell'inquadratura galeotta, ha cominciato a fare il vago, allontanandosi di colpo dalla sua amante. Ma era ormai troppo tardi, il tutto era stato già catturato dai social network che in pochi istanti hanno cominciato a riprodurre il filmato centinaia di migliaia di volte. Diversi utenti poi hanno dedotto che si trattasse di un'infedeltà, poiché hanno trovato il profilo del ragazzo in cui ha diverse foto con una donna diversa dalla sua compagna nello stadio. In un attimo il video è diventato virale così come il tradimento.

Subito dopo, come nulla fosse accaduto, hanno ricominciato a guardare la partita, un'esibizione alla quale ha partecipato anche Alessandro Del Piero. L'ex capitano della Juventus era in campo come ospite speciale per la notte gialla. E Insieme a Del Piero c'erano anche altri grandi stelle come Ronaldiho, Diego Forlan, Kaká e Pirlo. Ma per una notte i veri protagonisti della serata sono stati proprio loro due.

[Fonte]

19 gennaio 2020

La Siberia in bicicletta: via all'impresa di Lorenzo Barone

Cinquemila chilometri a temperature che possono scendere anche 60 gradi sotto zero. Lorenzo Barone è all'inizio del suo viaggio in bici ed in solitaria attraverso il freddo gelido della Siberia. 


La Siberia in solitaria (in bicicletta): via all'impresa di Lorenzo Barone

Il 22enne narnese in tre anni ha pedalato per 57 mila chilometri attraverso 37 paesi: Capo Nord, Islanda, Turchia, Lapponia, India, deserto del Sahara tanto per citarne alcuni.

Lunedì 13 gennaio ha salutato gli amici a San Gemini, dove vive, e ha preso il volo per Mosca. Da lì ha raggiunto Magadan, località di mare dove il termometro dice 15 gradi sottozero. "L'ultima città prima del nulla" racconta al Messaggero nei brevi e sporadici messaggi che può mandare con i due telefoni satellitari di cui è dotato. L'obiettivo è arrivare ad Ojmjakon, il villaggio più freddo del mondo, in tre o al massimo sei mesi.

Mercoledì 15 gennaio la prima tappa per arrivare nel piccolo villaggio di Palatka, superando le prime montagne e con temperature subito in picchiata a -30 gradi. "Ci sono piccoli villaggi ogni 40 km come minimo e ogni 350 km come massimo, però ho poche ore di luce" scrive dalla tenda, anche quella modificata per l'occasione così come tutto l'abbigliamento e l'attrezzatura che gli serve per sopravvivere a quelle temperature.

Sabato 18 gennaio Lorenzo scrive sulla sua pagina facebook Lorenzo Barone Expedition di aver lasciato alle spalle il mare di Okhotsk: "Sto salendo verso nord avvicinandomi alle montagne le temperature stanno scendendo sempre di più e domani sono previsti -35°C, tutto normale. Ora sono in tenda nel sacco a pelo e fino a metà febbraio sfrutterò anche le ore notturne per coprire distanze maggiori altrimenti avrei pochissime ore di luce per pedalare. Ho percorso 78 km superando il villaggio di Palatka, ed è una figata. Mi sento a casa, mi si è risvegliata quella parte di me che avevo conosciuto in Lapponia tre anni fa, i chiodini delle ruote scricchiolano sul ghiaccio, tutta l'umidità del mio corpo si congela all'istante sulla mia faccia, in tenda, nelle scarpe, ovunque. L'esperienza aquisita nei precedenti viaggi in Lapponia e sul Pamir mi sta permettendo di vivere questa grande e fresca avventura. Scusate se non sono in grado di rispondere a tutti i messaggi ma non sono nella condizione migliore per farlo e quando possibile risponderò. Da domani sarà un mio amico a pubblicare i contenuti, che gli passerò quando possibile".

16 gennaio 2020

Imam raggirato, scopre che la moglie è un uomo

"Ci siamo innamorati, tuttavia, mi ha detto che non avremmo potuto fare sesso fino a quando non consegnavo la dote ai suoi genitori e ci saremmo scambiati i voti matrimoniali".


Imam raggirato, scopre che la moglie è un uomo dopo due settimane di matrimonio in Uganda

Un imam che ha inconsapevolmente sposato un uomo in un matrimonio islamico (Nikah) è stato sospeso. Mohammed Mutumba, della moschea Masjid Noor di Kyampisi nel distretto di Kayunga, nell’Uganda centrale, è stato momentaneamente sospeso dal suo ruolo in attesa delle indagini «per ricostruire la truffa subita». Secondo uno dei capi locali Kadhi Sheikh Abdul Noor Kakande, la mossa di sollevarlo dall’incarico temporaneamente «ha lo scopo di preservare l’integrità della fede».

Ma riavvolgiamo il nastro della vicenda.  Due settimane prima, Mutumba ha scambiato i voti con la sua “moglie” Swabullah Nabukeera dopo essersi incontrati nella moschea di Kyampisi. Tutto sembrava come sempre aveva sognato. «Stavo cercando una donna da sposare quando ho visto una bellissima ragazza che indossava un hijab, le ho chiesto di vederci e lei ha accettato. Ci siamo innamorati, tuttavia, mi ha detto che non avremmo potuto fare sesso fino a quando non consegnavo la dote ai suoi genitori e ci saremmo scambiati i voti matrimoniali».

Durante l’attesa le cose hanno preso una svolta piuttosto strana. Il vicino di Mutumba ha accusato la moglie appena sposata di aver scavalcato un muro per rubare vestiti e un televisore.

La questione è stata denunciata alla stazione di polizia di Kayunga e gli agenti sono intervenuti per arrestare Nabukeera. Secondo il funzionario, Isaac Mugera, la donna indossava un hijab e sandali femminili quando è stata arrestata. «Come da prassi normale della polizia, una agente donna, ha perquisito accuratamente l’indagata prima di portarla nelle celle. Tuttavia, con grande sorpresa della poliziotta, abbiamo scoperto che era un uomo a tutti gli effetti. Abbiamo rapidamente informato il marito che l’aveva accompagnata alla stazione di polizia ed era fuori ad aspettare». Sconvolto dalla rivelazione, Mutumba ha chiesto di fargli vedere Nabukeera per provare davvero che aveva sposato un uomo. Una volta accertata la situazione ha lanciato un urlo e lo ha accusato di truffa. Durante gli interrogatori, Nabukeera ha raccontato che il suo vero nome è Richard Tumushabe e che ha ingannato Mutumba per ottenere i suoi soldi. È stato  accusato di raggiro, furto e ottenimento di beni con false generalità.

I vicini dell’Imam hanno raccontato: «La sposa ha fatto tutte le faccende domestiche cucinato, lavato si è presa cura della casa. Parlava dolcemente, insomma sembrava davvero una donna. Nessuno avrebbe mai potuto immaginare che il suo intento era altro».  

[Fonte]

12 gennaio 2020

Cristo nell'urina: l'opera scandalo patrocinata dalla regione Toscana

L'opera di Andres Serrano verrà esposta al Photolux Festival di Lucca e ritrae un crocifisso in un bicchiere di urina. L'ira della Lega Nord


Cristo nell'urina: l'opera scandalo patrocinata dalla regione Toscana

Un crocifisso, simbolo non solo di una religione ma anche della cultura italiana ed europea, immerso nell'urina.

Chiamatela pure arte. Ma blasfema. Al Photolux Festival di Lucca, dal 21 novembre al 13 dicembre prossimi, verrà esposta "Piss Chirst", una fotografia realizzata da Andres Serrano, fotografo statunitense, che ha immortalato un crocifisso immerso in un bicchiere pieno della sua urina.

Sono anni che l'opera crea scandalo. Succede dalla sua prima esposizione nel lontano 1987 negli Usa. In quel caso due senatori repubblicani portarono il caso anche in Parlamento. Da noi, invece, il Pd ha deciso addirittura di patrocinare la mostra in cui verrà esposta. Il simbolo della regione Toscana, infatti, campeggia su volantini e sul sito della mostra internazionale di fotografia.

A denunciare il fatto sono stati due esponenti locali leghisti in una nota: "È inammissibile - affermano i consiglieri regionali Manuel Vescovi ed Elisa Montemagni - che si sostengano iniziative di questo genere, dove vengono esposte opere che offendono pesantemente il cristianesimo. Un'opera che umilia Cristo e rende omaggio all'Islam". Gli esponenti leghisti annunciano che durante il festival "organizzeranno un presidio davanti alla sede della mostra per esprimere il nostro totale dissenso. Invitiamo i cittadini toscani ad unirsi a noi in questa forma di pacifica protesta che vuole difendere le nostre profonde radici cristiane".

Secondo il direttore del festival, Enrico Stefanelli, invece, l'opera ha pieno diritto ad essere esposta. "Lo spirito del festival - ha detto - è quello dell'equilibrio in un contesto di libertà". "Quell'opera - continua - non è nata come un oltraggio o una contestazione del Cristo, quanto piuttosto della mercificazione delle immagini. Poi dobbiamo collocarla nel periodo storico in cui è stata realizzata, negli anni '80".

Sarà. Ma mentre il crocifisso nell'urina merita di essere visto e pubblicizzato, solo ieri in una scuola di Firenze ad alcuni bambini è stata vietata la mostra con dipinti raffiguranti il Cristo perché "urtano i non cattolici". Allora facciamo una proposta: si annulli anche questa che infastidisce i seguaci di Gesù. Anche se già sappiamo che i buonisti ci diranno di no ed utilizzeranno i soliti due pesi e due misure. Le ragioni dei cattolici, per loro, non hanno ragione d'esistere.

[Fonte]

09 gennaio 2020

Vacanza sessuale in Thailandia, torna a Treviso con il "gonococco"

Protagonista della vicenda un 45enne trevigiano, rivoltosi nei giorni scorsi all'ospedale Ca' Foncello. Il virus gonococco contratto dopo vari rapporti sessuali nel sud-est asiatico



Vacanza sessuale in Thailandia, torna a Treviso con una rara forma di gonorrea

Turismo sessuale in Thailandia pagato a caro prezzo da un turista trevigiano che, una volta rientrato nella Marca, ha scoperto di aver contratto il virus gonococco, rara forma di gonorrea che intacca il sangue e danneggia le articolazioni.

Come riportato da "Il Gazzettino di Treviso" il 45enne si era recato subito al Ca' Foncello per capire che malattia avesse contratto durante la sua permanenza nel sud-est asiatico. Ricoverato nel reparto di Malattie infettive ha scoperto che la situazione era ben più grave di quanto si fosse immaginato. Il gonococco, oltre alle infezioni, intacca il sangue e si espande facilmente in varie parti del corpo rendendo inservibili in poco tempo le varie articolazioni del corpo. Il germe è stato individuato dai medici del Ca' Foncello grazie a un prelievo dal ginocchio del paziente, sottoposto a un trattamento di svariati antibiotici, per prevenire la comparsa della resistenza del virus, davvero raro e difficile da curare. Una vacanza di eccessi dalle conseguenze drammatiche per il 45enne. Nel 2019 sono state un centinaio le persone ricoverate per casi di malattie sessualmente trasmissibili. Una media di 2 casi a settimana.

[Fonte]

07 gennaio 2020

Reddito di cittadinanza, il pagamento ritarda e il marocchino sfascia l'ufficio postale

Un cittadino marocchino di 39 anni, senza fissa dimora, già noto alle forze di polizia, ha provocato il caos nell'ufficio di via Zabarella, sotto gli occhi spaventati di molti utenti in fila agli sportelli.



Reddito di cittadinanza, il pagamento ritarda e il marocchino 39enne sfascia l'ufficio postale

Reddito di cittadinanza, il pagamento del sussidio ritarda e un cittadino marocchino 39enne sfascia l'ufficio postale. Ha scatenato la propria ira contro la vetrata, le strumentazioni elettroniche e gli arredi dell'ufficio postale di Piove di Sacco, in provincia di Padova, quando gli è stato comunicato dall'impiegata che i soldi del reddito di cittadinanza non erano ancora arrivati e che avrebbe dovuto aspettare qualche giorno in più prima di poterli ritirare.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno identificato lo straniero. Il 39enne è stato denunciato per danneggiamento e interruzione di pubblico servizio. Ingenti i danni all'ufficio postale.





05 gennaio 2020

Furto nella Bergamasca, i ladri affogano il chihuahua nel water

La famiglia di Torre Boldone era fuori per lavoro, al rientro la casa a soqquadro, soldi e gioielli rubati e lo shock in bagno: il cagnolino era appena stato regalato alla figlia per Natale



Furto in casa nella Bergamasca, i ladri affogano il chihuahua nel water

I proprietari di casa assenti, i ladri che entrano e iniziano a rovistare ovunque. Ma vengono probabilmente disturbati dall'abbaiare del cagnolino rimasto in casa, un chihuahua di due anni, regalo di Natale appena arrivato. E un gesto crudele: il cane è stato trovato affogato nel water, ucciso così per non attirare l'attenzione dei vicini, per non essere scoperti.

E' accaduto a Torre Boldone, in provincia di Bergamo, in via Ostani. Un furto in casa in pieno giorno, riuscito, visto che mentre i proprietari erano al lavoro i ladri, sembra forzando le tapparelle, hanno portato via oggetti di valore e 2.800 euro in contanti, lasciando la casa a soqquadro. Ma lo shock maggiore per i proprietari è stato trovare Attila, il cagnolino bianco da poco entrato a far parte della famiglia, morto in quel modo orrendo. Adesso sul fatto indagano i carabinieri.

01 gennaio 2020

Bombardamenti di Capodanno a Civitanova. Ma non erano vietati? - VIDEO

Come tradizione, anche quest'anno molte persone si sono ritrovate nella piazza centrale di Civitanova per la consueta "sparatoria" di San Silvestro. Tanti stranieri, per lo più pakistani o asiatici, allo scattare della mezzanotte hanno dato fuoco alle polveri e per alcuni minuti è stato un delirio di petardi, fontane luminose, botti vari e fuochi artificiali, come del resto in tutta la città. Ogni tanto echeggiava un boato di qualche grossa bomba in lontananza, ma a parte una rissa nella nottata, le cronache non mi sembra riportino morti o feriti. 



Che ci fosse il divieto nemmeno lo ricordo, tanto alla fine è diventata una barzelletta.