31 dicembre 2018

Gli auguri di Kim Jong-un

Ce sentiamo pe' i botti de Capodanno, detto da lui, è un po' inquietante



30 dicembre 2018

Civitanova, inventano un incendio e fanno intervenire i pompieri - VIDEO

Sirene urlanti nel mezzo della serata del sabato a Civitanova Marche, poco dopo mezzanotte e mezza, orario di massimo afflusso nel centro cittadino. 





L'autobotte dei vigili del fuoco si fa largo a fatica nel trafficatissimo vialetto nord, da cui raggiunge Piazza XX Settembre ed imbocca Corso Vittorio Emanuele, dove rimane bloccato all'inizio, per qualche istante, a causa di alcune auto parcheggiate in maniera selvaggia. 

Motivo dell'intervento una chiamata anonima per un incendio in un appartamento, proprio del corso sopra citato, ma raggiunto il civico indicato, i pompieri non hanno trovato nessuna traccia di fiamme o di fumo. Dopo le verifiche del caso, appurato che l'incendio era frutto della fantasia di qualche burlone, sono tornati in caserma. 

Evidentemente qualcuno non sapeva come divertirsi ieri notte ed ha pensate bene di inventarsi un incendio.

29 dicembre 2018

Tra Arcore e New York: la vita tutta nuova di Nicole Minetti

L'ex consigliere regionale lombardo Nicole Minetti è ormai lontana dal passato. Dopo la carriera da Dj ecco le creme di bellezza Body Sculpt by Nicole



Minetti, tra Arcore e New York: la vita tutta nuova di “Nicole M”

Una vita tutta nuova per Nicole Minetti. Per la quale il tempo delle cene eleganti di Arcore – se non fosse per i perduranti strascichi giudiziari – appartiene ormai ad un remoto passato. L’ex igienista dentale ed ex consigliere regionale eletta tra le fila del Pdl, sfugge all’inverno vivendo tra Ibiza, New York, Dubai e Punta dell’Este. Da tempo più o meno fidanzata con l’imprenditore Giuseppe Cipriani – padrone di una catena di locali di lusso sparsi per il mondo – Nicole si è completamente reinventata. E ha recentemente lanciato la propria linea di prodotti rassodanti, la “Body Sculpt by Nicole”. Un insieme di prodotti, che – promette – se abbinati ad un regime di allenamento di 3-4 sessioni settimanali, garantirebbe alle utilizzatrici un lato b granitico.

La linea di prodotti offerta

“Negli anni ho provato di tutto”, racconta l’ex valletta di Scorie in un video pubblicato su Instagram. “Integratori, vitamine, creme anticellulite, ma non ero mai soddisfatta”. “Allora”, prosegue, “Ho pensato: perchè non fare una linea tutta mia?”

Detto, fatto: “Il risultato è assicurato”, garantisce. I prodotti sono acquistabili direttamente dal suo sito, e si tratta di un “Bruciagrassi” a base di caffè verde, mango, e garcina cambogia, e di una crema rassodante per cosce e glutei. Due prodotti alla cifra di 89.00 Euro: non proprio economiche, quindi.

La carriera da Dj

Ma non è tutta qui la nuova vita di Nicole. Che oltre ad aver lanciato la propria linea di prodotti di bellezza si è lanciata nel mondo della musica. Ha imparato ad utilizzare il mixer, e si presenta al mondo anche come Dj, proponendo nel corso delle sue serate principalmente musica house.

Una carriera nella quale ha mosso i primi passi suonando nei locali del marito, ma verso la quale è ormai lanciata. Presentata con il nome d’arte di Nicole M, è stata ospite in diversi club sparsi un po’ in tutto il mondo. Sempre come Warm up Dj, mai come ospite principale, però comunque sicuramente un successo. Che la ha portata a suonare in locali di Mosca, New York e Dubai. Insomma, se non fosse per la condanna a due anni e dieci mesi per favoreggiamento della prostituzione confermata in Appello a maggio 2018, Nicole sarebbe ormai molto lontana da quelle cene a casa di Silvio che hanno caratterizzato una intera stagione politica del nostro paese.

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28 dicembre 2018

Se gli elettori sono stupidi, lo saranno anche i politici

Il matematico e divulgatore scientifico, intervistato a Radio Cusano Campus, cita Umberto Eco e se ne esce con testuali parole: "Se i politici sono eletti dagli elettori e il 90% degli elettori è stupido, anche il 90% dei politici sarà stupido".


Piergiorgio Odifreddi: "Se i politici sono eletti dagli elettori e il 90% degli elettori è stupido, anche il 90% dei politici sarà stupido"

Il matematico e divulgatore scientifico torna a far parlare di sé: "Burioni ha ragione: non si può discutere di scienza con gente che non sa di cosa si parla"

Il matematico e divulgatore scientifico Piergiorgio Odifreddi torna a far parlare di sé, intervenendo ai microfoni della trasmissione "L'Italia s'è desta" condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus. Le parole di Odifreddi sono riservate ai numeri e, specificatamente, a quelli della recente manovra economica:

Quando Di Maio comincia a lavorare alla manovra dice: 'non ci faremo condizionare dai numeri' ed è come se salendo sul balcone di Palazzo Chigi dicesse 'io non voglio farmi condizionare dalla legge di gravità quindi salto giù e non finirò per terra'. Pensano di poter aggirare le leggi economiche e scientifiche semplicemente dicendo che a loro non interessano e non si fanno condizionare, ma poi queste leggi esistono comunque.

Odifreddi dice la sua sua anche su Laura Castelli, Sottosegretario al Ministero dell'Economia e delle Finanze, che aveva sminuito con un "se questo lo dice lei" il parere dell'ex Ministro dell'Economia Padoan.

La risposta migliore gliel'ha data Padoan senza nemmeno parlare, bastava guardare la sua faccia allibita. Tra l'altro la Castelli è laureata in economia e questo è ancora più preoccupante. È come se facessi la dimostrazione del teorema di Pitagora e uno studente mi dicesse: questo lo dice Lei. Ormai l'atteggiamento anti-scientifico non è solo nel pubblico ma anche in politica, se i politici sono eletti dagli elettori e se il 90% degli elettori è stupido come diceva Umberto Eco, anche il 90% dei politici sarà stupido, ma il problema è che non è più il 90%, ormai siamo arrivati all'unanimità. La commissione cultura del Senato è presieduta da un senatore che ha la terza media, questo è sintomatico.

Non solo parole al vetriolo per gli esponenti del governo gialloverde, ma anche per la trasmissione televisiva "Le Iene" e per la tendenza "anti-scientifica" propria di taluni media.

"Le iene" sono una trasmissione che in altri tempi si sarebbe chiamata di 'untori', cioè coloro che vanno a diffondere la peste e le malattie infettive. Sono loro che spesso sono andati dietro a polemiche sul caso dei vaccini, sul caso Vannoni. Quello di Vannoni, che poi è finito in galera per truffa, è un caso emblematico. [...] C'è stata una rivoluzione nei media e ormai chiunque vuole avere diritto di dire quello che vuole. Si è frainteso il valore e anche il modo di agire della scienza. Si chiede che la scienza sia democratica, ma purtroppo i fatti sono fatti, non è che si possono mettere i voti, non è che si può fare un referendum per decidere se il teorema di Pitagora è vero o no [...] Al giorno d'oggi che viviamo in un mondo tecnologico, una società che vuole essere tecnologica e ha un atteggiamento del genere nei confronti della scienza secondo me va a sbattere.

Odifreddi non le manda a dire neanche ai colleghi scienziati come Roberto Burioni, medico, accademico e divulgatore scientifico italiano, che ha acquisito notorietà con i suoi interventi sui social media contro la disinformazione in materia di vaccini.

Io sono un po' più accomodante di Burioni. Ma lui ha ragione nella sostanza: non si può discutere di scienza con persone che non sanno di cosa stanno parlando. Invece la gente pretende di dire: io la penso così e tu devi darmi la stessa dignità culturale che daresti a quella di un Premio Nobel. Questo è uno dei cardini della politica, che il voto dell'ignorante e quello del Premio Nobel valgano esattamente allo stesso modo. Questo è giusto quando si tratta di politica, ma quando si tratta di fatti è una cosa ridicola.

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27 dicembre 2018

Bimbo insoddisfatto dei regali chiama la polizia

Una storia meravigliosa di un bambino tedesco di nove anni che non contento dei regali ricevuti, decide di prendere il telefono e far intervenire la Polizia. La cosa bella è che gli agenti sono stati al gioco e si sono presentati davvero.


Germania, bimbo insoddisfatto dei regali chiama la polizia

Gli agenti sono arrivati a casa del piccolo e sono stati al gioco: hanno esaminato con attenzione la sua lista dei doni

Si è svegliato la mattina di Natale e impaziente è corso davanti all'albero per scartare i suoi regali. Ma pacco dopo pacco, si è reso conto che Babbo Natale non aveva fatto un buon lavoro: non gli aveva consegnato nemmeno uno dei doni che aveva chiesto. Il bimbo di 9 anni ha deciso allora di prendere provvedimenti e ha chiamato la polizia. E' successo nella cittadina tedesca di Zetel. Gli agenti, arrivati a casa del bimbo, sono stati al gioco approfittando di una giornata tranquilla.

"I poliziotti sono arrivati e hanno trovato un bambino molto arrabbiato", ha detto un portavoce della polizia locale citato dal giornale Nordwest Zeitung. Gli agenti hanno deciso di stare al gioco e hanno esaminato la lista dei regali del bimbo confrontandola con i doni ricevuti.

Alla fine i poliziotti sono arrivati a una conclusione che hanno esposto al bambino: Babbo Natale si è sbagliato, ha confuso la sua lista con quella di un altro bambino. Non sappiamo se la soluzione proposta dagli agenti sia servita a calmare il bimbo, di sicuro ha permesso al piccolo di maturare una nuova consapevolezza: persino Babbo Natale può commettere un errore.

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26 dicembre 2018

Il post pranzo di Natale

Aspettando le abbuffate di fine anno, questa è la situazione dopo Natale e Santo Stefano. E' proprio il caso di dirlo: "Huston, abbiamo un problema" 😂


25 dicembre 2018

Spettacolo di danza con proposta di matrimonio

Festa di Natale con sorpresa, quella della scuola Alchemy Dance Studio, quando,  al termine di un’esibizione di ballo, uno dei ballerini ha chiesto la mano della propria compagna, facendo commuovere il pubblico quando, tra lo stupore generale.


Tolentino, spettacolo di danza con proposta di matrimonio

Tolentino (Macerata), 22 dicembre 2018 – Spettacolo di danza con proposta di matrimonio. Francesco Ciccarelli, durante la festa di Natale delle scuola Alchemy Dance Studio e al termine di un’esibizione di ballo, ha chiesto la mano di Alessia Tiberi. I due maestri hanno presentato una serie di coreografie che hanno coinvolto tanti bambini, dai tre anni in su, del corso di giocodanza ma anche gli adulti del corso di caraibico.

Molto applauditi i balli hip hop e di break dance presentati da una agguerrita gang di ragazze e ragazzi assieme al loro insegnante Elyazid El Mahi che con i loro volteggi hanno stupito il pubblico. Prima del ballo finale, sorpresa tra le sorprese, Francesco Ciccarelli ha fatto commuovere il pubblico quando, tra lo stupore generale, ha chiesto alla compagna di sposarlo. Un grande e fragoroso applauso ha suggellato l’insolita quanto emozionante proposta di matrimonio. Ovviamente felicissima Alessia ha pronunciato il fatidico “sì”. A terminare della serata il brindisi finale e gli immancabili auguri.

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24 dicembre 2018

"Ho un mitra tatuato sulla fronte e ora non trovo lavoro"

Daniele ha contattato Le Iene perché non riesce a trovare un lavoro. "Ormai la cazzata l'ho fatta, ma sono solo tatuaggi e io ho bisogno di un lavoro".



Il video che sta rimbalzando sulle pagine social di migliaia di utenti, mostra un giovane che non si è certo risparmiato in fatto di tatuaggi e che ora sta cercando lavoro, trovando inspiegabilmente qualche difficoltà.

"Ho solo dei tatuaggi in faccia ma sono normale - dice il giovane -. Quando li ho fatti avevo un lavoro e non ero per niente preoccupato. Per quanto riguarda l'occupazione, potrei aver fatto una cazzata, però, comunque, per tutto il resto, a me esteticamente piacciono."

"Vorrei farmi una bella scritta al posto dei baffi, ma visto che cerco lavoro, ho deciso di darmi una regolata", afferma Daniele, che confessa di vivere con la nonna, non particolarmente felice della sua scelta, soprattutto in funzione della ricerca di un impiego.

Quando gli chiedono che tipo di lavoro vorrebbe fare, il ragazzo parla di commesso o barista, perché a lui piace di stare a contatto con la gente, ma riflettendo capisce che forse sarà più facile trovare qualcosa in qualche magazzino, magari un po' meno in vista dai clienti.

23 dicembre 2018

«Ho tanti clienti il 24, mentre le mogli cucinano»

La escort non usa giri di parole e fa rivelazioni choc sulle vacanze natalizie e Capodanno. "Nel periodo natalizio vengono anche tanti ragazzi giovani - sottolinea -. Magari prendono i soldi da nonna e poi vengono a spendersi con la escort. Altra cosa: nei giorni natalizi aumenta la percentuale di quelli che fanno cilecca, perché magari hanno mangiato o bevuto troppo".


Natale da escort: «Ho tanti clienti il 24, mentre le mogli preparano il cenone»

«A Natale si lavora è ovvio. Gli italiani hanno preso i soldi, quindi bisogna farsi trovare pronti. Il 24 lavorerò fino al pomeriggio e poi andrò a cena per festeggiare la Vigila e mi preparerò per il cenone. Il 25 mi vorrei riposare, ma il telefono lo lascio acceso, se qualcuno mi cerca mi faccio trovare. Per i poveri che non hanno famiglia, non hanno nessuno e magari cercano compagnia».

Simona, 40 anni, è una escort che lavora in Italia. Ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format "I Lunatici", in diretta ogni notte dall'1.30 alle 6.00 del mattino, ha raccontato come passerà il suo Natale. «La viglia, prima dell'ora di cena, si lavora moltissimo. Le donne stanno tutte a cucinare e gli uomini fanno i loro affarucci con noi escort. Nel periodo natalizio non ci sono richieste particolari, le cose restano quelle consuete, magari gli uomini si sfogano di più parlando dei problemi che hanno in famiglia o di quanto si annoino a stare con i parenti, le suocere, i cognati. Cose così. Sconti di Natale? Non ne faccio. La qualità si paga e non mi piacciono gli uomini che mercanteggiano. Spesso gli uomini che vengono a Natale mi portano dei regali. Cioccolatini, panettone o altre cose ancora più sostanziose. Nel periodo natalizio vengono anche tanti ragazzi giovani. Magari prendono i soldi da nonna e poi vengono a spendersi con la escort. Altra cosa: nei giorni natalizi aumenta la percentuale di quelli che fanno cilecca, perché magari hanno mangiato o bevuto troppo»

Dopo aver parlato del Natale, la escort italiana Simona ha parlato del capodanno: "Il 31 si lavora tantissimo, ma bisogna stare attenti. E' una giornata particolare, sono tutti mezzi ubriachi, non mi fido molto".

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22 dicembre 2018

155 vigili urbani in malattia a Natale e Capodanno

Boom di agenti della Polizia Municipale di Napoli in malattia per le festività di Natale e Capodanno. A porre l’accento sulla questione è il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli: sarebbero 155 le richieste per i fruitori delle leggi 104 e 53 – lavoratori affetti da disabilità e congedi parentali – pervenute sulla scrivania del comandante della Polizia Municipale di Napoli per i giorni del 24, 29, 30 e 31 dicembre.



Napoli, 155 vigili urbani in malattia a Natale e Capodanno

NAPOLI – Una vera e propria bufera quella che coinvolge la Polizia Municipale di Napoli. Secondo quanto riportato dal Mattino, e ripreso dal consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, ci sarebbe un boom anomali di agenti che si sono messi in malattia tra Natale e Capodanno. Sarebbero 155 infatti le richieste arrivate sulla scrivania del comandante dei vigili urbani partenopei, Ciro Esposito, dai fruitori delle leggi 104 e 53, rispettivamente quella che tutela i lavoratori affetti da disabilità o che assistono familiari malati e quella che concerne il congedo parentale: le richieste sono per i giorni clou delle festività natalizie, ovvero il 24, 29, 30 e 31 dicembre. Le richieste arrivano principalmente da Chiaia, Avvocata e San Lorenzo, zone centrali e nevralgiche della città nelle quali, soprattutto durante la notte di San Silvestro, ci sarebbe bisogni di un maggiore dispiegamento di forze.

"Dopo la vergogna dei malati improvvisi che hanno bloccato le Funicolari adesso tocca ai Vigili mostrare il lato peggiore della pubblica amministrazione. Il problema non è la legge che sancisce un giusto diritto ma è l'uso distorto che se ne fa. Chiediamo anche che si facciano controlli serrati per evitare truffe" tuona Borrelli. "Questa vicenda getta ulteriore discredito su un corpo che viene spesso criticato dalla cittadinanza anche senza giuste motivazioni. In questo caso però dobbiamo riconoscere che si fa fatica a giustificare tutti i 155 poliziotti municipali che non lavoreranno nei giorni di Natale e Capodanno".

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21 dicembre 2018

William Shakespeare, chi era davvero il grande poeta?

Interessante articolo di Focus (e non di uno terrapattista qualsiasi) che cerca di ricostruire la vita del più grande poeta inglese, che forse non era nemmeno inglese ma italiano, che forse non è nemmeno mai esistito. E' un giallo pazzesco!


William Shakespeare, chi era davvero il grande poeta?

A 400 anni dalla morte di William Shakespeare non si sa né il vero nome, né il viso, né la storia. Era comunque il più grande poeta... inglese? Forse. Italiano? C'è chi lo pensa. Ecco chi era davvero William Shakespeare.

Scaltro e ignorante paesanotto, socio di una fortunata associazione letteraria, o geniale autore dei drammi e dei sonetti che resero grande la letteratura inglese elisabettiana? Sono passati 400 anni dalla sua morte, eppure i misteri che avvolgono William Shakespeare (nato nell'aprile del 1564 a Stratford-upon-Avon e morto il 23 aprile 1616) continuano a infiammare accademici e studiosi. E il fatto che su di lui esistano solo pochissimi documenti non fa che aumentare la curiosità: il figlio del guantaio di Stratford-upon-Avon fu davvero l’autore di opere immortali come Romeo e Giulietta, il Mercante di Venezia, Otello? O il Dante d’Inghilterra è solo quella che lo scrittore Henry James definì nel 1903 “la più grande e più riuscita frode che sia mai stata realizzata nei confronti di un mondo paziente”?

La più fedele alle fonti resta la lapidaria biografia del critico letterario settecentesco George Steevens: “Nacque a Stratford-upon-Avon, si fece là una famiglia, andò a Londra, fece l’attore e lo scrittore, tornò a Stratford, fece testamento e morì”. Il resto solo ipotesi. Persino il suo volto resta un mistero: i dipinti e le sculture che lo raffigurano furono realizzati solo dopo la sua morte, da artisti che mai l’avevano conosciuto. Con una sola eccezione: il busto sul suo monumento funebre, fatto costruire dal genero nella chiesa della Santissima Trinità a Stratford, tra il 1616 e il 1622.

DAL SACCO ALLA PENNA D’OCA. Shakespeare vi appariva accigliato, con barba e baffi all’ingiù, le mani appoggiate su un sacco di grano. O almeno questo è ciò che si vede nei due disegni che ritraggono l’originale prima che venisse modificato, nel 1720, quando i critici ne avevano fatto il più importante autore della letteratura inglese. Allora il poeta assunse i lineamenti dell’uomo raffinato con il pizzetto che conosciamo: nella mano destra gli fu messa una penna d’oca, nella sinistra un foglio di carta.

Eppure il William dei documenti giudiziari e commerciali, gli unici finora rinvenuti, era molto più simile al rozzo commerciante barbuto: all’Università di Aberystwyth (Galles) si è scoperto che comprava grano durante le carestie per rivenderlo a caro prezzo, che era un usuraio e un evasore fiscale.

Questa mancanza di spirito filantropico è confermata dal suo testamento: nell’atto William non nomina alcun patrimonio librario, né fa accenno alle sue opere. Si concentra invece sui beni materiali, destinando alla moglie Anne Hathaway “il secondo letto con il mobilio”. Da qui nascono le speculazioni sul matrimonio infelice di Shakespeare. Chi vuol difendere l’onore del poeta, ricorda che all’epoca in una casa inglese il primo letto era quello degli ospiti, il secondo quello maritale: l’eredità sarebbe stata quindi un romantico ricordo della loro unione. Come il sonetto 145, in cui il verso “hate away”, letteralmente “lontano dall’odio”, richiamerebbe il cognome della moglie, cui sarebbe dedicato.

Le malelingue invece notano che quando la coppia si sposò (1582), Anne era già incinta della primogenita Susannah e che, forse, il suo era stato un matrimonio riparatore. Sappiamo poi che, dopo l’ulteriore nascita di due gemelli (1585), Shakespeare lasciò Stratford: pare lo avesse fatto per sfuggire al processo intentatogli da un signorotto che lo aveva pizzicato mentre cacciava di frodo (o, forse baciava la figlia del guardacaccia) nella sua proprietà.

Comunque siano andate le cose, è da questo momento che si perdono le sue tracce: come trascorse i cosiddetti “anni perduti”, tra il battesimo dei figli e la sua comparsa sulle scene londinesi (1592)?

DA STALLIERE AD ATTORE. Le alternative ipotizzate dagli studiosi sono diverse: si aggregò a una delle compagnie teatrali capitate a Stratford intorno al 1587, cominciando così la sua carriera da attore, o impiegò quel tempo per farsi una cultura (sempre ammesso sapesse scrivere, come obiettano alcuni esperti che hanno studiato a fondo la sua firma)? «Più probabilmente, arruolatosi volontariamente o coscritto, dovette attendere la fine delle ostilità tra l’Inghilterra e i Paesi cattolici prima di trovarsi una qualsiasi occupazione a Londra, si presume nel 1589», afferma Corrado Panzieri, studioso di Shakespeare.

Come scrisse nel XVIII secolo uno dei suoi biografi, l’inglese Robert Shiels, William “era un giovane ridotto sul lastrico, che si guadagnava da vivere a Londra prendendosi cura dei cavalli dei gentiluomini che si recavano a teatro”. Shiels però aggiunge che, colpiti dalla sua parlantina, alcuni attori lo avrebbero raccomandato ai gestori del teatro, dandogli l’occasione di calcare finalmente le scene e di ottenere la fama, “più come scrittore che come attore”.

Nella capitale sarebbe rimasto fino al 1613, ma allora perché non intrattenne con i colleghi letterati scambi epistolari, allora diffusi quanto lo sono ora i post di Facebook? E perché alla sua morte nessuno scrisse un elogio funebre in sua memoria? Viene proprio da chiederselo: Shakespeare fu davvero il celebrato autore elisabettiano? Troppi dati non tornano, dicono gli esperti di ieri e di oggi. E infatti, fin dalla metà dell’Ottocento, gli studiosi hanno pensato di intravvedere fior di papabili autori nascosti dietro quel nome: fra i più famosi il filosofo Francis Bacon, lo scrittore Christopher Marlowe, il colto Edward de Vere conte di Oxford, la contessa Mary Sidney di Pembroke (sorella del poeta Philip) e persino la regina Elisabetta. Tutti inglesi, ovviamente. Tranne l’ultimo e attualmente più gettonato candidato: John Florio, letterato di origini italiane, docente a Oxford, con incarichi di prestigio alla corte della regina d’Inghilterra.

AIUTATO DAL PADRE. «La verità è che certezze non ce ne sono, ma una congerie di nuove informazioni ricavate dallo studio di documenti d’archivio, fa ritenere che chi scrisse quelle opere non fu Shakespeare. Potrebbe essere stato invece John Florio che, avvalendosi degli appunti, dei racconti e dei testi portati dall’Italia dal padre Michelangelo e grazie alla collaborazione della cerchia di colti parenti e amici e di altri drammaturghi emergenti, avrebbe creato le opere che oggi vengono attribuite al poeta di Stratford», dice Panzieri, cofondatore dell’Istituto di studi floriani di Milano e autore di una biografia sui Florio, in corso di pubblicazione.

Lo confermerebbero le tracce lasciate fra le righe delle tragedie shakespeariane: i neologismi inventati da John per le traduzioni inglesi delle opere italiane; l’ambientazione nelle nostre città e nei luoghi al di fuori dell’Inghilterra frequentati dal padre; le storie romanzate di personaggi che il colto fiorentino aveva conosciuto. Jane Grey, per esempio, regina d’Inghilterra per 9 giorni e allieva di John quando insegnava letteratura italiana presso la famiglia reale, ispirò a Michelangelo un racconto del 1561 da cui il figlio avrebbe tratto Romeo e Giulietta.

SOLO UN PRESTANOME. Ma se furono i Florio a scrivere le opere, Shakespeare che c’entra? Gli italiani, suggeriscono gli studiosi, volevano mantenere l’anonimato: il padre, uomo di chiesa che aveva abbracciato il riformismo di Lutero, perché temeva ancora le persecuzioni dei cattolici; il figlio, uomo di prestigio a corte, perché all’epoca era considerato sconveniente firmare le opere del teatro popolare. Ed ecco cosa c’entra William. «Per venderle e rappresentarle avevano bisogno di un socio come Shakespeare: un tipo volitivo, concreto e intraprendente, già inserito nelle compagnie teatrali», nota l’esperto. La loro collaborazione però non sarebbe rimasta segreta: il drammaturgo Robert Greene, offeso dalle arie che si dava quel prestanome, denunciò in un libello l’arroganza di “un corvo appena venuto alla ribalta, che (...) benché sia in tutto e per tutto uno Johannes Factotum (per alcuni il soprannome di Florio), si crede il solo Shake-scene (“scuoti-scena”) del paese intero”.

Un segreto di Pulcinella, insomma, forse ancora sepolto fra i 340 volumi e gli scritti dei Florio. John, infatti, lasciò tutto in eredità al conte William III di Pembroke, ma tuttora gli eredi si rifiutano di aprire le porte della loro biblioteca agli studiosi. Forse, per continuare a difendere il falso mito letterario d’Inghilterra.

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20 dicembre 2018

Veterinario gratis per chi adotta animali nei canili

L'Umbria è la prima regione italiana in cui sarà possibile adottare un cane o un gatto ottenendo il rimborso delle spese medico veterinarie.


Veterinario gratis per chi adotta animali nei canili: la proposta diventa legge: "L'Umbria prima regione in Italia"

L'Umbria è la prima regione italiana in cui sarà possibile adottare un cane o un gatto ottenendo il rimborso delle spese medico veterinarie. La proposta - primo firmatario Marco Squarta (Fdi) seconda firmataria Carla Casciari (Pd)- è diventata legge: "In questa maniera - dichiara il capogruppo di Fratelli d'Italia - gli umbri che vivono in condizioni di fragilità potranno prendersi cura di un animale e allo stesso tempo si svuoteranno gradualmente le strutture che rappresentano un costo per le casse pubbliche e un impegno per i gestori. 

E' un provvedimento di grande civiltà e dovrebbe essere esteso a livello nazionale".  Il testo della legge prevede "l'erogazione delle prestazioni veterinarie gratuite, compresa la microchippatura e la sterilizzazione" degli animali, per i loro nuovi padroni "in situazione di svantaggio economico" oppure disabili. Nelle nuove disposizioni in materia di sanità e servizi sociali rientrano anche i cani e i gatti "impiegati negli interventi assistiti con animali" ossia quelli utilizzati per la pet therapy.

Da questo momento, perciò, anche grazie alle "risorse messe a disposizione" da Palazzo Donini per "incentivare l'adozione dei cani ospitati nei canili rifugio e dei gatti ospitali nelle oasi feline", è prevista la "corresponsione di agevolazioni a rimborso delle spese medico veterinarie o alimentari eventualmente sostenute". Queste spese - si legge in una nota - saranno finanziate grazie alla riduzione dei costi in materia di Servizi istituzionali, generali e di gestione". L'assistenza medico veterinaria riguarderà i primi tre anni con possibilità di proroga.

"Grazie a questa iniziativa molti anziani potranno finalmente decidere di trascorrere insieme a un compagno fedele la loro esistenza con effetti positivi contro la depressione ma anche per la salute poiché l'assistenza di un amico a quattro zampe richiede comunque un movimento fisico. Troppe volte, purtroppo, lo spettro dei costi di gestione di un animale ha rappresentato un gradino insormontabile nella scelta di adottarne uno ma grazie a questa nuova legge accudire un cane o un gatto sarà certamente più semplice".

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19 dicembre 2018

Zingari al Grand Hotel chiedono la cena di Natale

I signori sinti, sgomberati dal campo di Gallarate ed alloggiati a spese nostre al Grand Hotel di Somma Lombardo fino al 30 dicembre, hanno chiesto, tramite il loro avvocato, che gli fosse garantita la cena di Natale ma il loro ricorso è stato respinto.


Gallarate, respinto il ricorso: niente cena di Natale per i sinti

Il giudice dà ragione al Comune: le famiglie sgomberate resteranno nell'albergo di Somma Lombardo fino al 30 dicembre

Gallarate (Varese), - Niente cena di Natale per le famiglie sinti sgomberate lo scorso 27 novembre dal campo di via Lazzaretto a Gallarate, e da quel giorno ospiti del Grand Hotel di Somma Lombardo.

Il giudice del tribunale civile di Busto Arsizio, Silvia Torraca, ha rigettato il ricorso presentato dall'avvocato dei sinti Pietro Romano contro la mossa del Comune di Gallarate di eliminare la cena per i 69 sgomberati, uomini, donne e bambini. "I sinti staranno in albergo fino al 30 dicembre (con checkout il 31) e nessuna cena dovrà essere loro garantita - si legge in una nota pubblicata sulla pagina Facebook del sindaco Andrea Cassani - il comune si è affidato al Giudice con una memoria sobria e pacata ma estremamente efficace nei contenuti. Davanti alla Legge gli strilli e i proclami con toni da crociata non contano".

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18 dicembre 2018

Si masturba in aereo ma viene scoperto

L’episodio è successo domenica scorsa.  Appena sbarcato si è beccato una denuncia per atti osceni in luogo pubblico e portato negli uffici della Polizia di frontiera francese (PAF). Visibilmente alterato, ha provato a giustificarsi dicendo di averlo fatto “perché era stressato dalla paura per il decollo”.



Si masturba in aereo, denunciato si giustifica: “Sono stressato”

E' successo in Francia. Domenica scorsa, la polizia di frontiera (PAF) è stata chiamata ad intervenire all'aeroporto di Tolosa-Blagnac. Uno dei passeggeri di un volo simulava un gesto di masturbazione sotto il cappotto, ma il suo vicino di sedile lo ha denunciato per atti osceni. Quindi il capitano ha chiesto il suo sbarco

Si masturba in aereo, denunciato si giustifica: “Sono stressato prima del decollo” così il pilota dell’aereo lo ha fatto scendere dal volo Tolosa-Lione. 

L’episodio è successo domenica scorsa.  Appena sbarcato si è beccato una denuncia per atti osceni in luogo pubblico e portato negli uffici della Polizia di frontiera francese (PAF). Visibilmente alterato, ha provato a giustificarsi dicendo di averlo fatto “perché era stressato dalla paura per il decollo”.

Lunedì mattina il giudice della libertà ha confermato il fermo per cui è stato rinchiuso a Seysses dove ha passato la notte del lunedì. Martedì si è presentato dinanzi al Giudice del Tribunale penale per il processo per direttissima e Theo, 35 anni, alle domande del perché di quel gesto ha risposto: “Pensavo che il mio sesso fosse nascosto dal mio cappotto.

Ho problemi con quello quando sono stressato. Sono sotto trattamento, ma questa volta avevo dimenticato a casa i farmaci. Ho appena messo la mia mano nei miei pantaloni, non c’era nessun desiderio, era una palpazione anti-stress! Al decollo, si sarebbe affievolita la tensione.” Theo è stato condannato a 7 mesi di reclusione con la condizionale. Dovrà risarcire il denunciante con 550 euro. 

Il problema principale, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è rappresentato dai passeggeri che non rispettano le regole minime di sicurezza, aumentando così il rischio che da un minimo accenno di tensione si scateni una rissa, costosa anche per le compagnie perché i piloti hanno l’obbligo di far rientrare a terra l’aereo. Atterraggi di emergenza che hanno un loro costo visto che portano a dei ritardi rispetto agli orari schedulati causando richieste di rimborsi da parte delle persone a bordo.

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17 dicembre 2018

Ancora "palme falliche" a Civitanova Marche

Dopo le palme falliche del Natale scorso, quest'anno a Civitanova Marche sono stati molto attenti a non commettere errori. Hanno tolto le luci alle punte ed hanno aggiunto delle sfere, alla base delle palme. 


Sembrava tutto ok ma con la giusta prospettiva... è uscita fuori un'altra "cazzata"

16 dicembre 2018

Pamela Anderson paladina della sinistra italiana

Dopo Gattuso, che qualche settimana fa aveva risposto per le rime alle critiche calcistiche di Salvini, conquistando la candidatura ad honorem per la presidenza del PD, adesso tocca Pamela Anderson, che con una serie di tweet sulla politica e la società europea, va all'attacco del vicepremier e leader della Lega.


Pamela Anderson attacca Salvini

Una raffica di tweet, indirizzati contro il ministro dell'Interno Matteo Salvini e corredati da una serie di riflessioni sulla politica e la società europea. A firmarli è Pamela Anderson che va all'attacco del vicepremier e leader della Lega, criticando duramente il clima che si respira in Italia, che l'ex bagnina di Baywatch accosta agli anni Trenta e al fascismo.

"L'Italia è un Paese meraviglioso, che amo tanto, dal cibo alla moda, dalla storia all'arte, ma sono molto preoccupata dalla tendenza attuale, che mi ricorda quella degli anni '30", scrive Anderson nel primo tweet intitolato "Pensieri dall'Italia", sottolineando cosa la preoccupa di più: "La paura e l'insicurezza in tutti i segmenti della società, gli attacchi quotidiani contro i rifugiati e i migranti, la gravità della crisi economica...".

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15 dicembre 2018

Per errore l'elenco dei vincitori esce prima del concorso

Chissà se si tratta di un errore oppure di una grande operazione di trasparenza, fatto sta che per un concorso per Oss alla Asl Napoli 2, sono usciti i nomi dei vincitori prima dell'inizio delle prove. 


Asl Napoli 2, elenco dei vincitori al concorso divulgato prima dell’inizio delle prove: i candidati denunciano l’accaduto

Nuove ombre calano su uno dei concorsi pubblici più attesi riguardanti il settore sanitario. Come denunciato dall’assessore alla Sanità campano Francesco Emilio Borelli, i nominativi dei vincitori del concorso pubblico per operatori sociosanitari dell’Asl Napoli 2 sarebbero stati resi noti per errore ancora prima che si svolgessero le prove selettive.

Un gruppo di candidati avrebbe presentato un esposto in Procura della Repubblica per denunciare quanto accaduto. Tra i dati resi noti per sbaglio sarebbe apparso un elenco con tanto di nomi e cognomi dei vincitori, cifre pagate e metodo dell’imbroglio.

Borrelli: “chiediamo massima chiarezza e verifica certa su quello che è successo”.

Una nota ufficiale con tanto di denuncia e spiegazione delle modalità con cui sarebbe stato manomesso e condizionato il concorso per Oss alla Asl Napoli 2 è stato inviato al Direttore della struttura Sanitaria, alla Procura di Napoli Nord e alla Guardia di Finanza per mano del consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli membro della commissione sanità che ha ricevuto un esposto e anche una registrazione ad opera di persone direttamente coinvolte nell’imbroglio.

Oltre ai nomi sono state spiegate anche le cifre che sono state pagate per vincere senza merito. In particolare si fa riferimento alle modalità con cui sarebbe stato manomesso il concorso e si fa presente che sono emersi prima del concorso i nomi di chi effettivamente poi ha superato le prove. Gli stessi che avrebbero superato il concorso alla Asl Napoli 2 risulterebbero poi aver avuto punteggi bassissimi al medesimo concorso al Cardarelli.

“In particolare, si segnala le modalità di risposta ai questionari della prova preselettiva. Infatti, la “non risposta”, lasciando in bianco le vari opzioni, lascia spazio a sospetti di possibili manipolazioni successive alla consegna dell’elaborato. Nelle recenti prove preselettive – spiega Borrelli – per le medesime categorie di dipendenti svolte presso il Cardarelli, in caso di non risposta ad un determinato quesito era richiesto di annerire tutte le opzioni, in modo da non poter subire in fase di correzione alcun “aggiustamento”. Pertanto ho invitato chi di dovere ad apportare le modifiche suggerite nelle prove preselettive per il concorso di dieci posi OSS a tempo indeterminato.

“Inoltre – continua Borrelli – ho chiesto di verificare le gravi notizie riportate nella denuncia con tanto di nomi e cognomi dello stesso denunciante e di tutte le persone coinvolte con modalità che apparirebbero gravissime al fine di dare certezza di legalità e trasparenza nella procedura conclusa per l’avviso pubblico e di vigilare ed adoperarsi affinché venga garantito, senza alcuna ombra di dubbio – la massima trasparenza per le procedure in corso per il Concorsi per dieci posti 055 a tempo indeterminato”.

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14 dicembre 2018

Strage Corinaldo: la toccante testimonianza di un ragazzo presente

Uno delle centinaia di ragazzi presenti a quella maledetta serata, ha affidato ad un post su Facebook il suo racconto dei fatti: "Doveva essere una serata indimenticabile, aspettavamo quell'evento da settimane..."


Sono uno dei ragazzi vivi per miracolo e anche per me, la serata era incominciata. Ero entrato con i miei amici, e ci siamo lasciati andare alla spensieratezza e all'allegria del momento. Doveva essere una serata indimenticabile, aspettavamo quell'evento da settimane. Poi mentre ci trovavamo vicino al palco, ci siamo girati, e abbiamo visto la sala che nel giro di pochi secondi si era svuotata del tutto. 

In un primo momento non ne capivamo la motivazione, poi è arrivato. Un bruciore fortissimo alla gola e agli occhi, che ci ha fatto tossire e lacrimare in continuazione. Presi dal panico, ci siamo diretti verso l'unica uscita aperta, che portava al giardino. Subito mi sono sentito spinto da dietro, perché se parecchia era la gente che cercava di uscire, altrettanta era quella che spingeva da dietro sempre di più. 

Inizialmente ci sentivamo sbilanciati in avanti, poi la balaustra delle scale non ha resistito. Eravamo talmente tanti che ha ceduto e ci siamo ammassati. Se prima riuscivo a vedere cosa succedesse all'esterno, poco dopo mi sono ritrovato sommerso e la luce era scomparsa. Ho perso conoscenza, ma continuavo a sentire i ragazzi e le ragazze che accusavano difficoltà nel respirare. Alcuni pregavano ad alta voce, un ragazzo schiacciato su di me faceva il segno della croce. Poi il tutto si trasformava in un unico urlo di disperazione collettiva. 

Non sapevo cosa fare, ero impotente. Alcuni di noi, pochi, erano riusciti a saltare oltre l'ammasso e hanno raggiunto i buttafuori per aiutarli a spaccare le barre di ferro sottostanti e liberarci. Ma non ci riuscivano. Poi da dietro hanno incominciato ad arretrare sempre più, e qualcuno mi ha preso per le braccia e trascinato via. Ho subito incrociato una mia amica, che ha cercato di calmarmi, mentre zoppicavo e piangevo come un bambino. 

Le scene viste sono indescrivibili e le cose sentite sono inaccettabili. Le urla rimbomberanno per sempre nelle mie orecchie, come la campanella a scuola che suona al cambio di ogni ora. Ho visto corpi a terra, veli bianchi, mascherine, scarpe, barelle, ambulanze. E lacrime, tante lacrime. Non si può morire così, non è giusto. Voglio giustizia. Tutti noi vogliamo giustizia. Io c'ero

13 dicembre 2018

Svezia, da luglio divieto di fumo all'aperto

La vita diventa sempre più dura per i fumatori in Svezia. Dal primo luglio del 2019 sarà vietato fumare nei parchi gioco, nelle banchine di attesa dei treni nelle stazioni ferroviarie e nei ristoranti, con l'obiettivo di abolire completamente il fumo entro il 2025.


Svezia, da luglio 2019 scatta il divieto di fumo all'aperto

Nei parchi gioco, banchine treni. Obiettivo tabacco zero al 2025

La vita diventa sempre più dura per i fumatori in Svezia. Dal primo luglio del 2019 il divieto di fumo, già esistente nei bar e ristoranti del Paese scandinavo dal 2005, sarà esteso ai parchi gioco, alle banchine di attesa dei treni nelle stazioni ferroviarie, nei ristoranti all'aperto e all'ingresso dei luoghi consentiti ai fumatori. Lo ha deciso il Parlamento (Riksgaden) approvando una nuova legge passata con 142 voti a favore e 120 contrari.

In Svezia, il fumo è attualmente consentito in aree fumatori designate nella maggior parte dei luoghi di lavoro e luoghi pubblici. Dati ufficiali mostrano che nel 2016 solo l'11% dei 10 milioni di svedesi fuma tutti i giorni con regolarità e circa il 10% occasionalmente. L'obiettivo della nuova legge è quello di rendere il paese scandinavo senza fumo entro il 2025.

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12 dicembre 2018

I selfie uccidono più degli squali

La ricerca del selfie estremo permette di ottenere numerosi 'Like' sui social network e molti si espongono in scatti pericolosi, non preoccupandosi della loro incolumità.



I selfie uccidono più degli squali: ci sono più probabilità di morire di selfie che per attacchi di squali.

Sono già almeno dodici i morti dall’inizio dell’anno, secondo un conteggio per difetto eseguito da Cailey Rizzo e pubblicato su Mashable il 22 settembre; gli squali hanno fatto nello stesso periodo 8 vittime. L’ultimo è un turista giapponese di 66 anni che voleva riprendersi con la moglie in un selfie in cima al Taj Mahal, il famosissimo tempio indiano.

Risultato: è deceduto cadendo dalle scale e picchiando la testa, mentre la moglie ha riportato ferite e contusioni vari. Alcuni parchi naturali negli Stati Uniti sono stati chiusi perché i turisti si esponevano a foto con orsi, gli organizzatori della famosa corsa dei tori di Pamplona hanno vietato i selfie durante la manifesazione e anche durante il Tour de France vi sono state invasioni della strada per ottenere una foto con i cilisti in arrivo.

Il fenomeno sta crescendo e se nel 2011 solo 3 persono sono morte mentresi facevano un selfie, queste erano già 13 nel 2014, 5o nel 2015 e 93 nel 2017. La maggior parte delle vittime sono giovanissimi sotto i 25 anni e i paesi più colpiti la Russia, gli USA e il Pakistan.


Il selfie è diventato una mania, un fenomeno culturale: oramai, nell’acquisto di un telefonino la telecamera anteriore è importante tanto quanto quella posteriore e numerosi sono gli accessori, dalle app mirate o dai bastoncini per fare i groupies ( selfie di gruppo ), una rappresentazione di se stessi e permette di condividere le emozioni che si stanno vivendo in quel momento ed è una conseguenza della diffusione di social network basati più sulle immagini – Istagram ad esempio – che sulle parole.

Sebbene qualcuno contesti questi dati, puntualizzando che mentre l’attacco di uno squalo è una causa di morte diretta mentre un selfie, statisticamente parlando, è solo un meccanismo intermedio e quindi i due eventi non sono direttamente comparabili, sono numeri che colpiscono per la diffusione del fenomeno.

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11 dicembre 2018

Fabrizio Corona portato via in barella

Voleva raccontare il parallelismo della sua tossicodipendenza e quella che colpisce l’Italia e la povera gente che vede uno stato inerme e una polizia disinteressata, per questo si è recato presso un noto luogo di spaccio milanese, dove anche la polizia si rifiuta di entrare. Ma qualcosa è andato storto...


Fabrizio Corona aggredito nel bosco della droga a Rogoredo: su Instagram la foto in barella

Fabrizio Corona aggredito nel bosco della droga di Rogoredo alla periferia di Milano dove si trovava per fare un servizio giornalistico sullo spaccio. L'ex re dei paparazzi è stato assalito da alcuni pusher che lo hanno circondato. Corona era lì con la troupe di una società che fornisce materiale per la trasmissione "Non è l'Arena" di Giletti. Secondo il suo racconto una ventina di spacciatori stranieri lo hanno circondato prendendolo a calci e pugni.  Alle 22.47 su Instagram compare una foto: Fabrizo Corona è steso su una barella dentro un'ambulanza, gli occhi chiusi e il volto sofferente.

«Stasera mi sono recato al Bosco di Rogoredo, patria nazionale dello spaccio italiano, dove anche la polizia si rifiuta di entrare - scrive Corona -  Mentre le uniche inchieste realizzate sono state fatte di giorno da giornalisti accompagnati da polizia di scorta a circondare la zona, Io mi sono recato lì solo con un operatore e un fonico per raccontare il parallelismo della mia tossicodipendenza e quella che colpisce l’Italia e la povera gente che vede uno stato inerme e una polizia disinteressata. Tutto questo solo per raccontare in maniera oggettiva, come ho sempre fatto, la realtà. Ora, in questo momento ringrazio Dio per aver protetto mio figlio Carlos Maria».

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10 dicembre 2018

Va dalla escort con la moglie nell'auto, gli mancano soldi e scende a chiederli

Non so cosa possa aver detto alla moglie, credo non la verità. Verità che comunque è venuta fuori quando il signore, non avendo con se abbastanza contanti, è stato minacciato dal fidanzato della escort ed è dovuto scendere a chiederli proprio alla moglie. Cose dell'altro mondo!


Va dalla escort con moglie e figlio in auto, gli mancano soldi, scende e li chiede alla consorte

VERONA/TRIESTE - Da Verona va fino a Trieste per incontrare una escort, ma l'aspetto incredibile è che il trentenne veronese si è fatto accompagnare in auto dalla moglie e dal figlio. Loro, una volta arrivati in vicolo dell’Ospedale militare, luogo dell’incontro, lo hanno atteso in macchina mentre lui, con grande serenità, consumava il rapporto sessuale. La vicenda diventa surreale dopo l'irruzione del fidanzato 37enne della escort che, armato di “katana”, è entrato nella stanza per minacciare il "padre di famiglia" e avere tutti i soldi pattuiti. Il veronese aveva infatti consegnato solo 160 euro e ne mancavano 140.

Sulla vicenda, il pm Federico Frezza ha aperto un fascicolo. Il tutto risale allo scorso aprile. Dopo l’ingresso del fidanzato della escort, armato di spada, il 30enne ha dovuto chiamare la moglie perché portasse il resto dei soldi e dopo averne consegnati una parte è scappato, avvisando poi le forze dell’ordine. Il 37enne triestino che impugnava la katana è indagato per rapina armata e per sfruttamento della prostituzione. Ma è sotto inchiesta anche il trentenne veronese che aveva con sé un coltello affilato. 

Il pm Frezza ha richiesto per tutti e due il rinvio a giudizio e stando al quotidiano Il Piccolo compariranno entrambi davanti al gup Laura Barresi.

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09 dicembre 2018

"Attacca Salvini nell'omelia": nella chiesa scoppia la protesta

"Il sacerdote parla del ministro dell'interno che fomenta l'odio ed il razzismo - racconta uno dei presenti - è un sacerdote di Dio o un onorevole, un attivista, un sindacalista?". Questa invece la risposta di Salvini, venuto a conoscenza dell'episodio: "Manderò a questo prete il testo della #LeggeSalvini perché capisca che è un passo in avanti nel nome del rispetto, delle regole, della sicurezza, della vera integrazione. Amen".



«Prete attacca Salvini nell'omelia»: alla messa scoppia la protesta. Il ministro: «Non ho parole»

CASTELFRANCO - Don Claudio Miglioranza critica il ministro Salvini dal pulpito durante la messa delle 11.30 di ieri mattina celebrata alla Pieve a Castelfranco. Dalla platea Giorgio Vigni vicepresidente della Life Treviso si alza ed esce dalla chiesa per protesta (rientrerà a predica terminata). 

«Il sacerdote parla del ministro dell'interno che fomenta l'odio ed il razzismo - denuncia Vigni - è un sacredote di Dio o un onorevole, un attivista, un sindacalista? Può un semplice cristiano andare a messa solo per sentire la parola? Di politica, comizi ed altro ne sono piene le  piazze; per questo sono uscito e mi sono risparmiato il resto della performance». Don Claudio, ordinato sacerdote nel 1968, prete operaio da sempre con gli ultimi e per gli ultimi pare abbia colpito ancora. E Vigni non ha esitato a prendere carta e penna per fissare il suo pensiero a riguardo dell'accaduto e su don Claudio.

L'ACCUSA
«Credevo che la vecchiaia vaccinasse dall'astio ideologico e portasse saggezza - scrive Vigni - nel Vangelo di oggi si parla di Tiberio, Erode e di un tal Giovanni ma il prete durante l'omelia mi parla del ministro dell'interno che fomenta l'odio ed il razzismo. Non sento il seguito perché esco dalla chiesa che, per l'occasione, mi è parsa più casa del popolo. Alla fine del comizio, non certo omelia, rientro. Ma sentiamo tutta la settimana parlare di politica, adesso hanno messo all'ordine anche le chiese. Il povero cristiano non può scendere dal treno dell'immondizia neanche un'oretta la domenica. Il sacerdote dal pulpito parla di fomentatori d'odio ma lui cosa sta facendo? Visto il luogo e l'occasione qualcosa non torna. Trattasi di sacerdote Dei o di un onorevole, un attivista, un sindacalista? Lo so che don Claudio da giovane, quando lo ero anch'io, era solito ed abituato a simili miserie, ai comizi, ma pensavo che la vecchiaia lo avesse trasformato. Mi sbagliavo».

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08 dicembre 2018

Evade dai domiciliari per picchiare il professore del figlio

Certe persone andrebbero sterilizzate, non andrebbe consentito loro di riprodursi, perché da un padre così, da una situazione di ignoranza, violenza e probabilmente criminalità (se era agli arresti...), salvo rare eccezioni, non può uscire fuori una creatura molto diversa da lui. Invece di rimproverare il figlio, evade per picchiare il professore.


Gela, evade dai domiciliari e va a scuola del figlio per picchiare il professore

Evade dagli arresti domiciliari e va a scuola del figlio per picchiare un professore "colpevole" di aver rimproverato il ragazzo in classe perché disturbava. L'uomo, un 37enne, è stato arrestato dalla polizia a Gela.

L'episodio è avvenuto ieri in un istituto superiore della città Nissena, ma reso noto soltanto oggi. Lo studente aveva contestato il professore perché gli aveva messo una nota sul registro per il suo comportamento, pretendendone l'annullamento. L'insegnante, dopo aver rimproverato e ricondotto al proprio posto lo studente, aveva ripreso regolarmente le lezioni.

Dopo qualche ora nell'istituto si è presentato il nonno dello studente che chiedeva di parlare con il professore. Mentre l'insegnante dava spiegazioni è stato colpito alle spalle con un pugno all'occhio destro dal padre del ragazzo. L'uomo, che è stato identificato, è stato poi arrestato dalla polizia del locale commissariato per evasione dagli arresti domiciliari e condotto nel carcere di Gela.

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