Sono belle e brave. Oppure brave e belle, in un ordine di importanza che forse è più corretto. Fatto sta che entrambi i criteri, secondo il loro titolare Mauro Moriconi, sono stati fondamentali nella scelta di assumere due giovani benzinaie. E gli incassi sono aumentati.
Vanessa e Valentina: quando fare il benzinaio non è solo per uomini rudi
Due belle ragazze di Massarosa sono al lavoro in un distributore alla rotonda di via di Montramito. E gli incassi sono aumentati
MASSAROSA. Sono belle e brave. Oppure brave e belle, in un ordine di importanza che forse è più corretto. Fatto sta che entrambi i criteri, secondo il loro titolare Mauro Moriconi, sono stati fondamentali nella scelta di assumere due giovani benzinaie, Vanessa Belli e Valentina Vivona. «Sono ragazze professionali al massimo – spiega il commerciante camaiorese, titolare della stazione Ip a poche centinaia di metri dalla rotonda principale di Montramito – Il loro aspetto fisico è gradevole? È una cosa che ho valutato e che ha pesato. In una scelta che è di natura commerciale. Mi sono comportato come se avessi dovuto assumere delle commesse in un negozio: il titolare dell’esercizio, in quel caso, cerca persone giovani e carine. Perché dovrebbe essere così diverso per un benzinaio?».
La differenza è che le due ragazze mettono carburante e lavano le auto. «Hanno cominciato da qualche mese ed è logico che sui lavori meccanici non possano aiutarmi. A quelli penso io», dice Moriconi. I risultati arrivano, gli affari vanno bene nel distributore: che abbia contribuito la bella presenza delle due ragazze? «Gli incassi sono aumentati – ammette il commerciante – E io credo che si spieghi anche così. Qualcuno ci vede qualcosa di male? Ripeto: è una scelta commerciale, se paga alla fine del mese io non posso che essere contento. Lavoro nel settore da una vita, non credo di essere uno sprovveduto. E la stessa catena per cui vendo il carburante è venuta da me e mi ha fatto i complimenti».
Vanessa e Valentina, entrambe di Massarosa, non sono certo le prime donne a lavorare come benzinaie. Ma la professione, almeno nell’immaginario comune, è decisamente maschile. Con un profilo anche un po’ rude. Loro non si scompongono: pur senza esporsi troppo, dicono di non vederci nulla di male a fare la benzinaia. Per quanto i pregiudizi e la maleducazione facciano parte di questo mondo. In particolare sul versante maschile. «Diciamo che molti chiedono il numero di telefono – spiega Valentina – ma chi fa il furbo lo mandiamo a spasso. Così si chiarisce le idee».
Anche il loro titolare afferma di aver sentito «qualche discorso sciocco. Ma sono cose che succedono e che non c’entrano con la nostra attività professionale. Che è seria». In effetti all’Ip di Moriconi non si vedono folle urlanti di uomini. Ci sono anche molte donne che vengono a fare benzina. «La dimostrazione – spiega il commerciante – che la nostra è un’attività che funziona. E che ha idee».
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