31 maggio 2017

La ridicola legge italiana

E' incredibile ma da quello che ho letto sembra sia tutto vero. Esiste una legge in questo paese meraviglioso per cui, se lo Stato non riesce ad eseguire la pena, questa ad un certo punto si estingue (il doppio della pena). 

Per esempio, se facessi un bel furto sostanzioso, potrei andare a godermi la refurtiva all'estero per qualche tempo e tornare, dopo la vacanza, con la fedina penale ancora immacolata. 

Siamo o non siamo la terra dei cachi?


Latitante ai Caraibi per 20 anni: pena estinta senza andare in carcere

Rientrato a Pisa dopo 20 anni di latitanza un condannato per associazione mafiosa. Un raro caso di prescrizione della pena

Pena scontata, ma in vacanza. Potrebbe essere questo il riassunto dell'assurda vicenda del sistema giudiziario italiano.

L'ennesima, verrebbe da dire. Il protagonista di questa vicenda è un pisano di 68 anni, che dopo essere stato condannato in due gradi di giudizio per associazione mafiosa a 10 anni di galera, ne ha passati 20 in un paese all'estero da latitante ed ora se ne è tornato, da uomo libero, nella città dalla torre pendente.

Il latitante era ricercato dalla polizia dal lontano 1997 dopo che la corte di assise di Firenze dopo una azione giudiziaria che aveva scoperchiato il vaso di pandora delle infiltrazioni mafiose nella gestione delle case da gioco clandestine in Versilia. Secondo i giudici che hanno condannato l'uomo, il 68enne aveva avuto un ruolo centrale nei traffici del clan. A dimostrarlo c'erano intercettazioni, pedinamenti e un lavoro certosino della polizia giudiziaria di mezza Toscana, che aveva coinvolto le forze dell'ordine di Lucca, Viareggio e Pisa.

Il problema è che quando arrivò la condanna, il condannato non era più in Italia. E nessuno è mai riuscito a trovarlo. Venti anni di latitanza, per poi sbarcare a Fiumicino da un'isola caraibica. Ne ha tutto il diritto, sia chiaro. La pena, infatti, dopo 20 anni è ormai estinta anche se l'uomo non si è fatto neppure un minuto di carcere. Come è possibile? Come ricostruito dalla Nazione, che ha interpellato un esperto, esiste la "prescrizione della pena". In sostanza: se lo Stato non riesce ad eseguire la pena, questa ad un certo punto si estingue (il doppio della pena, quindi il doppio dei 10 anni nel caso specifico). "Un evento rarissimo – ricostruiscono gli esperti sentiti dalla Nazione-. La prescrizione della pena. Succede quando la sentenza è definitiva, non c’è stata impugnazione e il condannato volontariamente si sottrae all'esecuzione. Non può essere mai inferiore a 10 anni e non è mai superiore a 30 . L’ergastolo, evidentemente, non si estingue".

[Link]

30 maggio 2017

Dal marciapiede al porta a porta

Erano le ore principali del pomeriggio, il passeggio sul lungomare si era di colpo ridotto al minimo, la gente era tutta con il naso all'insù a vedere elicotteri, paracadutisti, evoluzione aeree e a loro non se li cagava nessuno, nemmeno i vigili.


Ad un certo punto avranno pensato: "se Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto" e si sono messi a fare il porta a porta tra la gente, lungo la spiaggia. Non sto parlando dei classici venditori che girano abitualmente tra lettini ed ombrelloni ma di quelli stanziali, che solitamente piazzano la loro merce sui marciapiede.

Finito lo spettacolo, come documentano le immagini, avendo un mezzo con le ruote, hanno pensato bene di usare la pista ciclabile per spostarsi, anche se, a dire il vero, uno dei due nella foto non ha le ruote ed occupa la pista abusivamente ma quando parliamo di questi ragazzi, non stiamo mica a guardare un abuso in più o un abuso in meno. Ci mancherebbe!



29 maggio 2017

Video delle Frecce Tricolori

A vedere dalle foto postate nei social, sembra che lo spettacolo sia piaciuto a tantissima gente. In effetti ieri pomeriggio ce n'erano veramente molti a vedere l'Air Show sul lungomare di Civitanova.

Nonostante i miei modesti mezzi tecnologici, ho fatto un video dell'esibizione delle Frecce Tricolori.



Civitanova, in migliaia col naso all'insù per le Frecce Tricolori


Ennesimo grande successo di pubblico per Civitanova che con lo spettacolo delle Frecce Tricolori registra un nuovo record di presenze, superando probabilmente tutti gli appuntamenti già andati in scena in questa fantastica primavera.



Folla fin dal mattino sul lungomare sud con molte persone arrivate da fuori città che hanno approfittato di questa prima giornata dal clima estivo per scendere in spiaggia a prendere il sole o più comodamente sedersi ai tavoli dei numerosi ristoranti degli stabilimenti balneari. 
Anche la parte nord del litorale non è stata da meno, con tutti gli chalet ormai già operativi, presi d'assalto dai bagnanti desiderosi di godersi questa giornata caldissima, quasi da fine giugno.
Il momento clou della giornata è stato l'Air Show, andato in scena sul lungomare sud, che ha visto ammassarsi una moltitudine di persone come poche volte accaduto in città. Ai tanti che erano già piazzati dalla mattina con gli ombrelloni, si sono aggiunti tutti quelli arrivati appositamente per lo spettacolo della Pattuglia Acrobatica Nazionale che non ha tradito di certo le aspettative.
L'Air Show civitanovese ha visto protagonisti nel cielo del litorale velivoli civili e militari prima del grande finale con le Frecce Tricolori. Un'intensa organizzazione ha lavorato per far sì che la giornata si svolgesse nel migliore dei modi, con entrambe le corsi del lungomare chiuse al traffico e le forze dell'ordine a presidiare tutti gli accessi, dove per una maggiore sicurezza erano stati sistemati anche dei grossi blocchi di cemento.
Ad aprire lo spettacolo è stato l'HH 139 del 15mo Stormo, che ha simulato la ricerca e il salvataggio di un naufrago. Poi è stata la volta dei paracadutisti, con un suggestivo lancio da 4 mila metri, atterrati nemmeno a dirlo precisamente nel punto indicato, nello spazio recintato dalle transenne. Hanno quindi fatto il loro passaggio due idrovolanti, che dopo un paio di passaggi hanno ammarato e si sono sistemati sulla riva.
Nuovo lancio di paracadutisti e poi il gran finale, l'esibizione più attesa, quella della Pattuglia Acrobatica Nazionale, comparsa quasi a sorpresa, da terra verso il mare, subito dopo le note dell'inno di Mameli. Quindici minuti di evoluzioni che hanno lasciato tutti a bocca aperta e che ha colorato il cielo con l'immancabile tricolore.
 

28 maggio 2017

Genio al volante

Civitanova - Camion vela sul lungomare nord prende una raffica di vento e si trova controsenso.


27 maggio 2017

Gira una terribile malattia: fermiamola!

C'è una terribile malattia dal nome inglese che sta colpendo indistintamente uomini e donne, di tutte le età, anche se prevalentemente adulti ed anziani, si chiama Vertical Video Syndrome.



La sua diffusione sembra inarrestabile ma a differenza delle altre malattie, questa non necessità di medicine particolari per guarire, basta solamente fare attenzione a come si maneggia il telefono. Si perché la malattia si manifesta solo quando si prende in mano lo smartphone e si inizia a fare un video. 

Si dice che moltissime persone siano guarite negli Stati Uniti, dopo aver visto questo video ma essendo in inglese, non so se funzioni anche da noi. Lo spero vivamente perché è una malattia terribile e dobbiamo fare di tutto per curarla!



Se ciò non bastasse, metto anche un paio di immagini in cui è spiegato chiaramente come guarire



26 maggio 2017

Islamici aggrediscono 17enne di Avellino

E' una notizia talmente strana che sembra costruita ad arte per far incazzare le persone ma finché non verrà sbufalata, ci dobbiamo solo preoccupare di ciò che è accaduto.

Offendi il Ramadan?? Prendi il cammello e torni a casa tua, brutto zulù, e festeggi quello che ti pare.



"A torso nudo offendi il Ramadan": 17enne aggredito ad Avellino. La città lo difende

L'episodio ha suscitato reazioni xenofobe e razziste verso gli extracomunitari soprattutto sui social. Oggi manifestazione anche con cittadini musulmani

"Non stare a torso nudo: è Ramadan". Yuri, ragazzo avellinese di 17 anni, sarebbe stato pestato da due extracomunitari in piazza Kennedy nel centro della città per motivi religiosi. La sua colpa? Era a torso nudo per festeggiare la fine della scuola, atteggiamento ritenuto offensivo dai due stranieri, di religione musulmana. Avrebbero anche urlato la parola “Ramadan” mentre lo picchiavano.

L'episodio ha suscitato reazioni xenofobe e razziste verso gli extracomunitari soprattutto sui social. Stamane per dire no a ogni forma di violenza si sono ritrovati nella stessa piazza cittadini di Avellino e musulmani. L'iniziativa è stata lanciata dall'avvocato Massimo Passaro, dell'associazione “Cittadini in movimento”.

“Abbiamo chiarito che non c'era nessun intento discriminatorio, questa è una città tollerante anche se non è più sicura”. Ragazzi avellinesi e anche musulmani hanno sfilato in corteo a torso nudo.

“Lo abbiamo fatto – dicono i rappresentanti musulmani che vivono in Irpinia – proprio per dimostrare che la nostra religione è contro ogni forma di violenza. Da tempo anche qui in Irpinia siamo impegnati per la pace”. 

[Link]

25 maggio 2017

Saltano cinque bravi direttori

Qualche settimana fa fotografai questa pagina de ilMessaggero perché avrei voluto scrivere qualcosa sui nuovi direttori dei musei voluti da Franceschini. Era un articolo molto interessante che raccontava dei successi raggiunti da Cecile Hollberg alla guida della Galleria dell'Accademia di Firenze. 

Dai dati diffusi dal ministero, risulta che in tre anni, i 5 musei affidati ai direttori stranieri hanno ottenuto 50 milioni di ricavi e 7 milioni di visitatori in più. Un grandissimo successo, una vera a proprio rivoluzione che oggi il Tar del Lazio ha bocciato.

La colpa ovviamente non è del Tar ma di chi ha fatto la legge ma la figura di merda è dell'Italia, sempre più lo zimbello dell'Europa.


"Non potevano partecipare stranieri". Il Tar del Lazio boccia le nomine di Franceschini per i musei

Il ministro annuncia ricorso: "Figuraccia davanti al mondo". Schmidt, direttore Uffizi: "Gli stessi giudici che hanno riammesso i centurioni al Colosseo". M5s e Lega contro Renzi "ennesima riforma sbagliata". Il ministro Orlando: "Cambiamo i Tribunali regionali". Intanto da oggi cinque poli museali, da Napoli a palazzo Ducale di Mantova, sono senza direttori

ROMA - La riforma dei musei voluta dal ministro dei Beni culturali Dario Franceschini rischia di tornare al punto di partenza. Con due sentenze, il Tar del Lazio ha infatti bocciato cinque dei venti direttori dei supermusei, cui nomine, di conseguenza, sono state annullate. Cinque musei, del calibro di Palazzo Ducale o del Museo Archeologico di Napoli, sono da ora senza direttori, che verranno sostituiti ad interim. Una decisione che ha provocato l'immediata reazione del ministro: "Non ho parole. Non do letture politiche e rispetto le sentenze. Ma registro con grande dolore quello che questo comporta praticamente e per l'immagine dell'Italia nel mondo".

Il Tar del Lazio - accogliendo il ricorso di due candidati alle posizioni di direzione di musei di Mantova, Modena, Taranto, Napoli e Reggio Calabria - ha ritenuto infatti in primo luogo che le procedure di selezione fossero viziate in più punti.

Tre i nodi fondamentali che hanno convinto i giudici: "Il bando della selezione non poteva ammettere la partecipazione al concorso di cittadini non italiani in quanto nessuna norma derogatoria consentiva di reclutare dirigenti pubblici fuori dalle indicazioni tassative espresse dall'articolo 38. Se infatti il legislatore avesse voluto estendere la platea di aspiranti alla posizione dirigenziale ricomprendendo cittadini non italiani lo avrebbe detto chiaramente".

Nel testo, firmato dal presidente Leonardo Pasanisi e dal consigliere Francesco Arzillo, si parla della illegittimità delle modalità di svolgimento del concorso: "A rafforzare la sostenuta illegittimità della prova orale, la circostanza che questa ultima si sia svolta a porte chiuse" mentre in altri punti si parla di criteri magmatici nella valutazione dei candidati.

Ma il ministro dei Beni culturali non ci sta e ha già annunciato per oggi il ricorso al Consiglio di Stato contro un verdetto per il quale ha parole durissime: "Mi lascia stupefatto che la sentenza del tar parli di procedura 'poco chiara e magmatica'. La selezione internazionale dei direttori è stata fatta da una commissione assolutamente imparziale composta dal direttore della National gallery di Londra, che è un inglese, dal direttore della più importante istituzione culturale di Berlino, che è un archeologo tedesco, dal presidente della biennale di Venezia, e da una persona che è stata appena nominata consigliere dal presidente Macron. Mi pare che più garanzia di neutralità e trasparenza non ci potesse essere".

E poche ore dopo Andrea Orlando, ministro della Giustizia, commentando la sentenza dice: "I Tar vanno cambiati senza demonizzarli, precisando meglio qual è l'ambito di competenza della politica e quello del tribunale amministrativo che spesso entra nel merito di scelte che dovrebbero essere della politica".

"Le istituzioni rispettino i magistrati, chiamati semplicemente ad applicare le leggi, spesso poco chiare se non incomprensibili - ha risposto Fabio Mattei, presidente Anma, l'Associazione nazionale magistrati amministrativi - la nomina di dirigenti pubblici stranieri è vietata nel nostro ordinamento. Se si vogliono aprire la porte all'Europa - e noi siamo d'accordo - bisogna cambiare le norme, non i Tar".

Sulla stessa linea anche il commento che Renzi ha affidato a un post Facebook: "Non abbiamo sbagliato perché abbiamo provato a cambiare i musei: abbiamo sbagliato perché non abbiamo provato a cambiare i Tar. Il fatto che il Tar del Lazio annulli la nostra decisione - sottolinea l'ex premier - merita il rispetto istituzionale che si deve alla giustizia amministrativa ma conferma - una volta di più - che non possiamo più essere una repubblica fondata sul cavillo e sul ricorso".

Con la riforma di Franceschini, dopo le selezioni, sette direttori sono stranieri. Tra questi ci sono anche quelli del museo archeologico di Reggio Calabria e quello di Palazzo Ducale di Mantova, entrambi interessati dal verdetto del Tar. "Quello che mi preoccupa di più - ha aggiunto- è che una cosa per cui l'italia si è fatta apprezzare in tutto il mondo venga messa in discussione. Ci sono anche delle conseguenze pratiche, perchè la sentenza è già pubblicata e dunque da oggi  importanti musei sono senza direttore". E ora cinque direttori sono senza lavoro: Paolo Giulierini, Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Carmelo Malacrino, Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, Eva Degli Innocenti, direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Taranto, Martina Bagnoli, direttrice delle Gallerie Estensi di Modena, Peter Assmann, direttore del  Palazzo Ducale di Mantova.

A differenza di quanto inizialmente annunciato, la sentenza non riguarda Gabriel Zuchtriegel: il direttore del Parco Archeologico di Paestum. A spiegare la situazione è il ministero dei Beni e delle attività culturali che ha parlato "di un errore di notifica" che rende inammessibile il ricorso introduttivo. La cartolina reca la spunta della casella 'destinatario irreperibile' anche se nella sentenza 06170 il Tar parla di "annullamento degli atti di ciascuna delle selezioni" relative ai Musei di Taranto, Napoli e Reggio Calabria e del Parco Archeologico di Paestum.

Zuchtriegel era stato il primo a commentare la decisione: "Spero che ricerca, tutela e valorizzazione nei musei italiani vadano avanti, con o senza Zuchtriegel. Innanzitutto sono davvero commosso e grato per tutti i messaggi di sostegno che mi stanno arrivando, per quanto riguarda il Tar, non entro nel merito. A mio avviso è importante che il percorso che a Paestum ha prodotto dei risultati significativi, non sia condizionato da personalità'".

Diverse le reazioni del mondo culturale alle sentenze. "Dimostrano che non basta fare, bisogna fare bene". Lo storico dell'arte Tomaso Montanari, da sempre critico sulla gestione Franceschini e promotore del cartello di associazioni Emergenza Cultura, commenta la decisione choc del tribunale amministrativo e affonda: "La riforma è stata affrettata e fatta tecnicamente male".

Pareri opposti arrivano dai musei. "Le sentenze mettono a rischio tutto il sistema? Speriamo di no, il rischio è quello della paralisi. Se la riforma venisse bloccata sarebbe tragico per la cultura, ma anche per l'economia, di cui la cultura è traino principale. Sarebbe disastroso se tutto venisse paralizzato dai meccanismi di tutela degli interessi particolari. "Preoccupato per la sentenza del Tar? Ero molto più scioccato quando i centurioni hanno vinto con l'aiuto del Tar, e sono tornati al Colosseo... sembrava uno sketch di Crozza, invece era la realtà", ha detto il direttore degli Uffizi Eike Schmidt.

E il caso più clamoroso della rivoluzione avviata da Franschini sono stati proprio gli Uffizi, dove lo storico direttore Antonio Natali ha ceduto il passo a un esperto di arte fiorentina in arrivo da Friburgo in Brisgovia, Schmidt per l'appunto. Ma il cambiamento è stato forte anche per Capodimonte, dove si è insediato il francese Sylvain Bellenger, e per la Pinacoteca di Brera, dove è arrivato l'inglese James Bradburne.

La riforma del ministrero dei Beni culturali ha assegnato a 32 musei la piena autonomia organizzativa, scientifica, finanziaria e contabile. È il 18 agosto 2015 quando Franceschini annuncia i nomi dei direttori scelti per i musei al top del patrimonio pubblico italiano - ai quali poi se ne sono aggiunti altri 12 - e la lista dei magnifici 20, con ben 7 stranieri, è piombata come una bomba sulla cultura italiana. I primi venti già funzionano da due anni e i risultati sembrano essere positivi sia per qualità delle iniziative sia per numero di visitatori. Ma il meccanismo, dopo la sentenza, potrebbe vacillare.

"È comunque assurdo fare distinzioni sulla nazionalità dei candidati. Il direttore della National Gallery è italiano mentre quello del British Museum è tedesco", aggiunge il ministro Franceschini.

I DATI DELLA RIFORMA

Sull'onda della sentenza si è mossa anche la politica. Ettore Rosato, capogruppo Pd alla Camera, ha parlato di "momento amaro per chi crede nel cambiamento".  E c'è chi approfitta per lanciare stilettate politiche, come il vicepresidente della Commissione giustizia alla Camera, nonché portavoce M5S, Alfonso Bonafede:  "Renzi è affetto da analfabetismo amministrativo. Dopo la bocciatura della legge elettorale che ci avrebbe invidiato il mondo intero, la riforma della pubblica amministrazione, quella delle banche popolari e quella, a furor di popolo, della riforma costituzionale, oggi tocca a quella dei musei. Ma invece di guardare agli errori derivanti dalla sua arroganza, Renzi pensa invece di cambiare le istituzioni chiamate a decidere sulla regolarità delle leggi, entrando a gamba tesa sul potere giudiziario per piegarlo ai suoi voleri". Sulla stessa linea si sono espressi anche i leghisti lombardi.

[Link]

24 maggio 2017

La truffa dei patronati

Questa sera a Striscia la Notizia hanno mandato un servizio riguardante i patronati che farebbero pagare per delle pratiche che invece dovrebbero essere gratuite [Guarda].


La bellissima Rajae ha intervistato la presidente dell'Inca-Cgil che ha ribadito come le pratiche siano gratis ma i contributi volontari sono ben accetti. Le dichiarazioni della presidente sono state però immediatamente smentite dai fatti perché subito dopo è stata mandata in onda un telefonata registrata con uno di questi patronati in cui si capisce chiaramente come il contributi sia obbligatorio e non volontario.

Io posso dire qualcosa in merito perché ho un'esperienza diretta, essendomi stati chiesti 20 euro per una pratica di disoccupazione che avrebbe dovuto essere gratuita, come scrissi in un post l'8 maggio scorso [Leggi].

23 maggio 2017

All'ospedale di San Severino

Ieri pomeriggio ho accompagnato mio padre per una visita all'ospedale di San Severino e nel grande piazzale vicino al parcheggio, forse parcheggio anche'esso, ho visto una ventina tra camper e roulotte. Magari dirò un'ovvietà ma nonostante queste immagini siano tristemente note per averle viste molte volte in televisione o meglio ancora nei social, vederle dal vivo fa un effetto sicuramente diverso.




Pensare alle persone che vivono dentro quelle scatole, che ci hanno passato l'inverno e che si apprestano a passarci anche l'estate, fa veramente tristezza da un lato ed incazzare dall'altro. Quando cavolo verranno sistemati da qualche parte questi poveretti? 
 

22 maggio 2017

La verità su Pearl Harbour

Ho trovato in rete questa meravigliosa immagine (ne avevo trovata una piccola e brutta e l'ho rifatta) che spiega la verità su uno dei fatti più importanti della seconda guerra mondiale.

Il bello è che dopo averla postata sui social, invece di farsi una sana risata, la risposta di qualcuno è stata: erano su delle portaerei.


Attacco di Pearl Harbor

L'attacco di Pearl Harbor (nome in codice "operazione Z", ma conosciuto anche come "operazione Hawaii" o "operazione AI") fu un'operazione che ebbe luogo il 7 dicembre 1941 nella quale forze aeronavali giapponesi attaccarono la flotta e le installazioni militari statunitensi stanziate nella base navale di Pearl Harbor, nelle isole Hawaii. L'operazione fu attuata in assenza della dichiarazione di guerra da parte giapponese, che fu formalizzata soltanto ad attacco iniziato, e provocò l'ingresso nella seconda guerra mondiale degli Stati Uniti dove si sviluppò nell'opinione pubblica un forte sentimento di riprovazione e di odio verso il Giappone. Il presidente Franklin Delano Roosevelt parlò di Day of infamy (giorno dell'infamia).

L'attacco fu concepito e guidato dall'ammiraglio Isoroku Yamamoto, il quale al momento dell'attacco si trovava nella baia di Hiroshima a bordo della corazzata Nagato, con lo scopo di distruggere la flotta statunitense del Pacifico. L'operazione fu un successo, limitato solo dal mancato affondamento delle portaerei che al momento dell'attacco non erano in porto; in poco più di un'ora i 350 aerei partiti dalle portaerei giapponesi inflissero pesanti danni alla flotta del Pacifico: una corazzata saltò in aria, una si capovolse, altre tre furono affondate; molte altre navi furono colpite. I danni inflitti alla flotta statunitense permisero al Giappone di ottenere momentaneamente il controllo del Pacifico ed aprirono la strada alle successive vittorie nipponiche, prima che gli Stati Uniti riuscissero ad allestire una flotta in grado di tenere testa a quella giapponese.

[Link]

21 maggio 2017

Confronto tra candidati sindaco

Pur non essendo di Tolentino, ho iniziato a vederlo per curiosità e sono rimasto attaccato al video per quasi un'ora. Ottima organizzazione dell'incontro.

20 maggio 2017

Inserisci la monetina e porti via la macchina

Si tratta sicuramente di un'astuta trovata pubblicitaria di e difficilmente qualcuno comprerà mai un'auto dal distributore, però c'è. Se siete da quelle parti e vi svegliate alle 4 di notte con una irrefrenabile voglia di Lamborghini, potete tranquillamente soddisfarla.


A Singapore l'auto si compra dal distributore automatico

A vederlo sembrerebbe un giocattolo, ma invece è un vero e proprio distributore automatico di automobili. Si trova a Singapore e permette di acquistare al volo auto di lusso e di importazione

Quando parliamo di distributore automatico pensiamo subito a caffè, bibite, o al massimo prodotti di piccola dimensione. A Singapore invece hanno portato il concetto a un livello superiore con una gigantesca struttura per vendere automobili.

Alto 15 piani, per un totale di 60 postazioni, sembra proprio la versione reale di uno dei tanti giocattoli Hot Wheels, e non a caso anche le auto che si possono scegliere ricordano il popolare divertimento per bambini: vetture di lusso, super sport o di importazione più o meno "esotica". Con la differenza che qui i bambini sono facoltosi futuri proprietari.

Utilizzando un touchscreen al piano terra il cliente può visualizzare le auto e sceglierne una, e vederla apparire davanti a sé in circa due minuti. L'idea è venuta all'azienda Autobahn Motors, specializzata proprio nella vendita di vetture di alta gamma. Secondo il responsabile Gary Hong, è stata scelta una struttura innovativa di questo tipo sia per ottenere qualcosa che fosse un marchio di fabbrica, sia per risolvere il problema di esporre in poco spazio tutte le loro proposte. Non sappiamo quante vendite genererà, ma l'impatto è certamente notevole.

[Link]

19 maggio 2017

Le celebrazioni per il Maresciallo Piermanni

Civitanova invasa dal tricolore per le celebrazioni del Maresciallo Piermanni


Erano moltissime le bandiere italiane esposte in centro città, nel giorno delle celebrazioni ufficiali per il quarantennale della scomparsa del Maresciallo Sergio Piermanni, con il tricolore che sventolava da tanti negozi e abitazioni private. Molto partecipata la cerimonia tenutasi all'inizio del lungomare sud, dove è stato inaugurato il monumento alla memoria del Maresciallo, medaglia d'oro al valore militare.

Le celebrazioni sono iniziate nel pomeriggio, in un lungomare chiuso al traffico, con un corteo aperto da una enorme bandiera italiana di dieci metri, accompagnato dalle note della fanfara dei carabinieri. Presente per l'occasione anche il Comandante generale dell'Arma dei carabinieri, generale Tullio Del Sette insieme alle vedove di Sergio Piermanni e Alfredo Beni con i rispettivi figli, il generale di corpo d’armata Ilio Ciceri, il comandante della Legione carabinieri delle Marche, generale Salvatore Favarolo, il comandante provinciale dei carabinieri Stefano Di Iulio e il comandante della Compagnia di Civitanova, maggiore Enzo Marinelli. 

Presente anche Nazzareno Rocchetti, l'artista cingolano autore del busto, che ha usato le seguenti parole per descrivere il monumento: "è un'opera che ho fatto col cuore, un piccolo gesto per ricordare un grande uomo". Il sindaco Corvatta ha parlato del Maresciallo come di un bene comune di tutta la città, aggiungendo che per 40 anni Civitanova ha celebrato i valori di cui Piermanni è stato portatore col suo martirio, come il sacrificio e la dedizione.

Hanno ricordato Sergio Piermanni anche il Presidente dell’Associazione Nazionale Carabinieri – Ispettore Regionale per le Marche Tito Baldo Honorati e il Generale di Corpo d’Armata nei Carabinieri Libero Lo Sardo, mentre il discorso conclusivo è stato del Comandante generale dell'Arma dei carabinieri, generale Tullio Del Sette.

Dopo la cerimonia sul lungomare, le celebrazioni sono proseguite fino quasi alla mezzanotte nella nuova piazza dell'Arco sul Mare, prima con la santa messa officiata dal vescovo di Fermo, Luigi Conti ed in serata con il concerto di gala della Fanfara Carabinieri di Roma, diretta dal maestro Danilo di Silvestro con la partecipazione straordinaria del tenore pescarese Piero Mazzocchetti e del coro Associazione Nazionale Carabinieri - Ispettorato Marche.









18 maggio 2017

La signora in giallo

La signora in giallo (Murder, She Wrote) è una serie televisiva statunitense di genere investigativo, ideata da Peter S. Fischer, Richard Levinson, William Link. La serie, che vede Angela Lansbury nel ruolo della scrittrice e detective dilettante Jessica B. Fletcher, andò in onda settimanalmente sulla CBS dal 1984 al 1996, e continuò con diversi film per la televisione fino al 2003.


La serie fu nominata più volte nella categoria Miglior serie drammatica, totalizzando due premi ai Golden Globe su sei candidature, ma nessuna vittoria agli Emmy Award, nonostante due candidature. Angela Lansbury fu candidata ad un totale di dieci Golden Globe e dodici Emmy Award per la sua interpretazione ne La signora in giallo, detenendo tutt'oggi il record per il maggior numero di nomination nelle categorie Miglior attrice (Golden Globe) e Migliore serie drammatica (Emmy Award).

Le scene ambientate a Cabot Cove (cittadina fittizia del Maine) sono state girate nella cittadina di Mendocino, in California, dove è ancora presente l'imponente casa vittoriana di Jessica. Dopo la conclusione della serie, nel 1996, vennero girati quattro film TV, messi in onda fra il 1997 e il 2003. La serie rivive oggi nella serie di romanzi scritti da Donald Bain e nel gioco per PC distribuito nel 2009 dalla Legacy Interactive.

Questo è quanto riporta Wikipedia ma dopo che ho visto la foto sopra, la signora Fletcher per me sarà sempre e solo questo bell'uomo. E' lei l'unica signora in giallo per me!

17 maggio 2017

La Boldrini su rom e sinti

Il presidente della Camera insiste ostinatamente a sparare cazzate sui signori zingari e lo ha fatto anche ieri, affermando che "E' interesse nazionale affrontare e risolvere la questione dell'integrazione dei Rom e dei Sinti".

Caro presidente complimenti, questa volta hai detto solo mezza cazzata, ti sei contenuto: è sicuramente interesse nazionale affrontare e risolvere il problema degli zingari, ma che c'entrava la parola integrazione?




Boldrini: "E' interesse nazionale integrare Rom e Sinti"

"E' interesse nazionale affrontare e risolvere la questione dell'integrazione dei Rom e dei Sinti". Lo ha detto la presidente della Camera, Laura Boldrini, al termine dell'incontro con una delegazione della comunita' Rom e Sinti, guidata dall'attrice e attivista Dijana Pavlovic, vicepresidente della Federazione Rom e sinti Insieme.

"Purtroppo - prosegue Boldrini - in Italia c'e' grande ignoranza sulla storia di questa minoranza che e' nel nostro Paese da oltre settecento anni. Anche l'idea dei campi dove si pensa debbano stare per scelta loro e' tutta italiana, visto che non esiste nel resto d'Europa. In Andalusia e in Camargue vivono perfettamente integrati e addirittura la loro presenza e' significativa di una cultura di quei territori, rappresenta un'attrattiva".

"Molti pensano che chissà quanti sono, e invece sono al massimo 180mila, per meta' italiani. Chi puo' pensare che 180mila persone possano essere un problema per un Paese cosi' vasto come l'Italia? Purtroppo - conclude - c'e' chi crea questo problema ad hoc, pensando che sia un tema scottante, quando invece diventa tale solo se non lo si gestisce, emarginando e ostacolando la piena integrazione".

[Link]

16 maggio 2017

E' incredibile cosa fanno le macchinette

Quando ho sentito la notizia in televisione sono scoppiato a ridere. Hanno fatto i soldi con la scritta facsimile per non avere problemi con la legge e ma riuscivano comunque ad utilizzarli sulle macchinette cambia soldi. A questo punto, domani esco con i soldi del Monopoli!


Sorrento, banconote finte nelle macchinette: in cambio soldi veri

Banda di falsari si spacciava come una comitiva in vacanza: sulla valuta stampata in casa cʼera la scritta "fac-simile" ma i distributori venivano ingannati lo stesso

Una comitiva in vacanza con bambini e con il portafoglio pieno di banconote finte usate come vere. La banda di falsari, sgominata dai carabinieri a Sorrento (Napoli), prendeva di mira i cambiavalute per i turisti anche nei centri commerciali: entrava in azione, in orari sicuri tra la tarda serata o all'alba, per portar via denaro contante. Sulle loro banconote c'era la vistosa scritta "fac-simile" per evitare eventuali contestazioni, ma ciò non impediva di trarre in inganno le macchinette cambiasoldi o i distributori, incassando diverse centinaia di euro alla volta e, in una occasione, anche oltre duemila euro. Sette gli indagati.

Il reato

I militari di Sorrento (Napoli), coordinati dalla Procura di Torre Annunziata (Napoli), hanno notificato quattro arresti domiciliari e tre obblighi di firma. I reati contestati, a vario titolo, sono di furto aggravato. Gli arrestati sono Nunzia Esposito, di 36 anni, Vincenzo Varriale, 37 anni, Antonio Esposito di 25 anni e Maria Amato, di 27 anni, tutti di Napoli. La scritta "fac-simile" sul falso biglietto da 10 euro era evidente e serviva a evitare possibili contestazioni, ma la filigrana aveva caratteristiche tali da far risultare idonea la banconota al controllo dei distributori automatici. Questo l'ingegnoso sistema usato per ricevere da riproduzioni di biglietti da 10 euro denaro contante nelle macchinette cambiasoldi o prodotti dai distributori automatici.

La tecnica

Fingendosi turisti, spesso anche in compagnia di minori non imputabili, i falsari si recavano negli esercizi commerciali dotati di distributori e, nelle ore più tranquille (a tarda sera o all'alba), portavano via merce e denaro contante (in un colpo solo anche duemila euro). Nella nota a firma del procuratore Alessandro Pennasilico, si sottolinea che ad esaminare i falsi 10 euro sono stati i militari del comando di antifalsificazione monetaria che hanno scoperto le caratteristiche della carta nel cui impasto risultavano "fibrille luminescenti" che ingannavano i raggi ultravioletti. Per realizzarli si erano utilizzati doppi sistemi di stampa con l'impiego di un toner visibile agli infrarossi. Proseguono le indagini per individuare i canali di produzione e approvvigionamento dei bigliettoni.

[Link - Video]

15 maggio 2017

La cassazione è stata chiara

Chi è quel razzistone che ha detto che i migranti devono adeguarsi ai nostri valori? Salvini, Borghezio, Calderoli, la Meloni, la Santanchè o la Mussolini? No, la Corte di Cassazione.

La sentenza ha riguardato il kirpan, un coltello di circa 18 centimetri che gli indiani pensavano di poter portare tranquillamente perché da loro è tradizione ma speriamo che a suon di sentenze si riesca a far capire come si vive in Italia a questi signori.


Cassazione: i migranti devono conformarsi a nostri valori. Il caso del pugnale sacro indiano

È obbligo essenziale se vogliono vivere in mondo occidentale. I giudici: «La società multietnica è una necessità, ma la sicurezza pubblica è un bene da tutelare»

ROMA - Con una sentenza che già divide gli entusiasti dai perplessi, i giudici della Cassazione stabiliscono dei parametri all’integrazione: la rinuncia da parte degli immigrati ai propri simboli religiosi o culturali se in contrasto con la tutela della sicurezza. Respingendo l’istanza di un indiano sikh di Mantova a girare con il kirpan (coltello di circa 18 centimetri) infilato nella cintura, i togati sottolineano: «Intollerabile che l’attaccamento ai propri valori, seppure leciti secondo le leggi vigenti nel Paese di provenienza, porti alla violazione cosciente di quelli della società ospitante». E ancora: «La società multietnica è una necessità, ma non può portare alla formazione di arcipelaghi culturali confliggenti a seconda delle etnie che la compongono». Specie, dicono, se quegli «arcipelaghi» sono in contrasto con il bene collettivo della sicurezza pubblica. Il sikh mantovano dovrà dunque scendere a patti con le proprie abitudini nel rispetto della nostra normativa che «individua la sicurezza pubblica come un bene da tutelare e a tal fine pone il divieto del porto d’armi e di oggetti atti a offendere».

La condanna della Cassazione

E qui la Cassazione porta anche argomenti della giurisprudenza europea: «Nello stesso senso», scrive, «si muove anche l’articolo 9 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo che stabilisce che “la libertà di manifestare la propria religione o il proprio credo può essere oggetto di quelle sole restrizioni che, stabilite per legge, costituiscono misure necessarie in una società democratica, per la protezione dell’ordine pubblico, della salute o della morale pubblica o per la protezione dei diritti e della libertà altrui"».

«Conformi i valori al mondo occidentale»

Non sarebbe la prima volta, affermano i togati, che lo Stato limita la libertà di manifestare una religione «se l’uso di quella libertà ostacola l’obiettivo perseguito di tutela dei diritti e delle libertà altrui, l’ordine pubblico e la sicurezza pubblica». Applaude Luca Zaia (Lega). Per Mara Carfagna (FI): «Chi sceglie l’Italia deve integrarsi, rispettando non solo le nostre leggi, ma anche i nostri valori, la nostra cultura e le nostre tradizioni». Mentre per Emanuele Fiano (Pd): «È una sentenza da non usare come una clava». «La sentenza è molto equilibrata», sottolinea Giancarlo Perego direttore di Migrantes, fondazione della Cei, «e sottolinea anche il valore di diversità e multiculturalità e la necessità di un cammino di integrazione degli immigrati. Ora, però, la politica non strumentalizzi».

[Link]

14 maggio 2017

La pista ciclabile di Civitanova

Bellissime le foto dei fiocchi dei pioppi fatte sulla pista ciclabile di Civitanova, riportate su Picchionews. Sembra quasi un paesaggio fiabesco. 

Peccato per gli imbecilli che hanno deciso di far accorrere ripetutamente i pompieri, dopo i cinque incendi in tre giorni causati dall'aver appiccato le fiamme a queste distese di piumini che sono super infiammabili.



Guarda le altre bellissime foto [CLICCA]

13 maggio 2017

La nuova tendenza su Instagram

Mostrare il sedere con meravigliosi paesaggi è la nuova tendenza. Recita così il titolo di una pagina internet che racconta di come questo meraviglioso trend sia apparso di recente su Instagram, lanciato dall'account Cheeky Exploits, nel quale compaiono foto di followers da tutto il mondo che mostrano i loro deretani in bellissimi (ma anche meno belli) paesaggi.


[Guarda un po' di culi]