31 gennaio 2019

Eiacula dentro il caffè del capo per anni

È successo a Newark, nel New Jersey: tra suoi compiti al lavoro c’era quello di portare il caffè ogni mattina al suo capo.



Eiacula dentro il caffè del capo per anni: arrestato 

Spesso i rapporti tra dipendenti e datori di lavoro non sono dei migliori. Molte sono le occasioni di scontro e altrettante le incomprensioni. Ma quello che è successo a Newark, nel New Jersey ha dell’incredibile. Un uomo di 38 anni, Lewis Williams, è stato accusato di aver eiaculato dentro il caffè che ogni mattina portava al suo capo. Per ben 4 anni di fila.

L’uomo lavorava in uno studio ed era l’assistente personale del presidente esecutivo Linda Moore. Tra i suoi compiti c’era quello di organizzarle l’agenda, gestire le telefonate e gli appuntamenti e, appunto, portarle il caffè ogni mattina alla sua scrivania. Il fatto è venuto alla luce dopo l’ennesimo litigio: il signor Williams ha ammesso, davanti a una dozzina di colleghi, di aver eiaculato centinaia di volte dentro il suo caffè. E, come ha riportato un testimone, l’assistente non ha mostrato nessun cenno di rimorso o vergogna… ha ammesso il fatto con grande sincerità. Ecco la dichiarazione del collega che ha assistito a tutta la scena: “Ho mangiato la tua m…a per quattro anni, ma per tutto questo tempo, hai bevuto il mio sperma”… deve essere stata una liberazione per lui!

Il “crimine” è stato perpetrato per la bellezza di 4 anni, 5 giorni a settimana. In modo ironico, Williams ha aggiunto una crema extra alla tazza di caffè quotidiana della Signora Moore. A seguito della confessione, i colleghi hanno deciso di chiamare la Polizia che, intervenuta sul posto, ha prelevato subito l’uomo per portarlo in centrale. Sulla sua testa gravano molte accuse, tra cui anche alcune di violenza sessuale. L'uomo rischia fino a 1070 anni di carcere.

Non sono ancora chiare le motivazioni di tale gesto. Secondo alcuni colleghi, il 38enne era particolarmente misogino e non accettava di prendere ordini da una donna. Secondo altri, invece, la titolare era spesso aggressiva e verbalmente offensiva nei suoi confronti, e l’uomo avrebbe agito solo per legittima difesa.

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30 gennaio 2019

Cacciata dall’autobus perché senza biglietto, muore assiderata

La storia di Iryna Dvoretska, 21 anni, voleva andare a trovare la madre in ospedale, ma non aveva i soldi per il bus. L’autista l’ha fatta scendere, nonostante i 20 gradi sottozero



Cacciata dall’autobus perché senza biglietto, muore congelata a 21 anni

Voleva andare a trovare sua madre in ospedale. Ma non aveva il biglietto dell’autobus, così l’autista l’ha fatta scendere. Nonostante fuori ci fossero 20 gradi sotto lo zero. Così è morta, a 21 anni, in Ucraina, Iryna Dvoretska, studentessa.

La storia la raccontano i media ucraini: alle 4 del mattino Iryna si era svegliata per andare in autobus a trovare la madre ricoverata nell’ospedale di Olevsk, nel nord del Paese. Una volta uscita, aveva preso al volo un bus, ma una volta a bordo si era accorta di non avere abbastanza soldi per comprare il biglietto. Così l’autista l’ha fatta scendere. Nonostante la temperatura segnasse -20.


Secondo la ricostruzione, a quel punto Iryna si è incamminata a piedi, in mezzo al bosco. Il suo corpo senza vita è stato trovato due giorni dopo. Probabilmente era caduta in una buca, si è fatta male e non più riuscita a muoversi. Proprio il padre l’ha ritrovata, al termine di 48 ore di ricerche incessanti: «Era distesa in mezzo alla neve, con gli occhi aperti, non potrò mai farmi una ragione di quello che è successo» ha detto l’uomo. «Voleva andare a trovare nostra madre che ha la polmonite, le sue condizioni stavano peggiorando, così Iryna è uscita di fretta per prendere il primo autobus possibile, e ha dimenticato i soldi a casa» ha raccontato la sorella. Nei confronti dell’autista del bus è stato avviato un procedimento penale. Secondo i risultati dell’autopsia, Iryna è morta per ipotermia.

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29 gennaio 2019

Si butta da 35 metri: pressoché illesa

Una 33enne alla periferia di Calatafimi, in preda alla disperazione, ha raggiunto un ponte molto alto, fermato la propria auto e scavalcando la recinzione ha compiuto un gesto estremo, lanciandosi nel vuoto. Volata per 35 metri, però, la fitta vegetazione le ha salvato la vita.



Trapani: si butta da un viadotto alto 35 metri, pressoché illesa

Tragedia sfiorata nel Trapanese. Una donna di 33 anni è rimasta incredibilmente viva dopo essersi lanciata da un viadotto alto 35 metri in contrada Safi a Calatafimi. La giovane è arrivata a bordo dell’auto ha scavalcato il guard rail, come ha raccontato una testimone ai carabinieri, e si è lanciata. La fitta vegetazione ha attutito la caduta e la donna non ha subito gravi traumi. 

E’ stata portata in elisoccorso del 118 dopo essere stata presa dai vigili del fuoco e dagli uomini del soccorso alpino. La zona dove è caduta era molto impervia. Adesso si trova al pronto soccorso dell’ospedale Civico di Palermo dove è arrivata sveglia e con alcuni graffi ma senza lesioni interne o fratture. Le operazioni di soccorso sono state coordinate dal responsabile della sala del 118 di Palermo Marco Palmeri.

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28 gennaio 2019

Si schianta ubriaco e chiede la divisa agli agenti per carnevale

Aveva esagerato prima e ha esagerato anche dopo. Non pago dell'incidente appena avvenuto, dove si è schiantato contro le auto in sosta, all'arrivo degli agenti ha chiesto loro le divise, da utilizzare per prossimo il carnevale. Campione del mondo!


Va a sbattere, ubriaco chiede la divisa ai carabinieri per il prossimo Carnevale

CASTELFIDARDO - Aveva esagerato prima e ha esagerato anche dopo. I carabinieri sono intervenuti  a Castelfidardo in via Nazario Sauro dove un giovane 35enne fidardense, celibe, operaio, pregiudicato, alla guida della propria Alfa Romeo 147, era andato a schiantarsi contro alcune auto in sosta lungo la via.

Il conducente, disorientato e altamente ubriaco, tanto da aggrapparsi ai militari per riuscire stare in piedi chiedeva loro in regalo la divisa per indossarla al prossimo carnevale, risultava positivo all’accertamento alcolemico per il valore illegale, ai limiti del coma etilico, di g/l 3,30. Al trentacinquenne è stata ritirata la patente, l'auto è stata sequestrata, il giovane - denunciato - ha potuto far ritorno a casa grazie ai parenti invitati a raggiungere il luogo del controllo.

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27 gennaio 2019

Lavorare nel weekend e di notte accelera l'invecchiamento

Molti di noi lo sospettavano già, ora arriva la conferma da una ricerca scientifica: invertire il ritmo per cui saremmo programmati (lavorare di giorno, dormire di notte) può influire sulle capacità cognitive e di memoria.



Lavorare nel weekend e di notte accelera l'invecchiamento

Lavorare nel fine settimana e di notte accelera l’invecchiamento. Secondo una ricerca condotta dalle università di Swansea (Gran Bretagna) e Tolosa (Francia), i ritmi irregolari fanno invecchiare il cervello di 16 anni e mezzo in 10 anni. Pare, inoltre, che influiscano sugli ormoni, modificando di conseguenza l’umore e il sonno.

CONTRO NATURA. Lo studio è stato svolto analizzando lo stato di salute psicofisica di oltre 3.000 lavoratori francesi: chi aveva 10 anni di turni notturni o domenicali alle spalle sosteneva performance di persone di 6 anni e mezzo più vecchie. Il corpo umano è infatti programmato per lavorare di giorno e dormire di notte.

È dimostrato che invertire il ritmo può influire sulle capacità cognitive e di memoria, che già diminuiscono con l’età, ma lavorare a ritmi contrari a quelli naturali ne accelera il processo. Non si tratta però di un processo irreversibile: per tornare alla normalità occorrono 5 anni di turni diurni.

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26 gennaio 2019

Fabrizio Corona: "Fondo un movimento politico"

L'ex agente dei fotografi, libero in affidamento terapeutico, arriva alla presentazione del suo libro circondato da ragazzi con felpe rosse e nere che scandiscono lo slogan 'Non mi avete fatto niente'. "Se fossi incensurato prenderei cento volte i voti di Matteo Salvini"


Fabrizio Corona a Milano: "Fondo un movimento politico"

"E' già l'inizio di un movimento politico": è sempre Fabrizio Corona, con la sua passione per i colpi di teatro. Si presenta il suo libro a Milano, in un locale in via Piero della Francesca, e Corona arriva circondato da un gruppo di persone, tanti ragazzi, tutti vestiti con una felpa rossa e nera con una scritta che richiama il titolo del suo libro, "Non mi avete fatto niente".

Ragazzi che, incitati da Corona - che al momento è libero in affidamento terapeutico su decisione del tribunale di Milano - hanno scandito più volte quella frase, mentre altri ragazzi mostravano la scritta sui giubbotti di pelle, 'team Corona'. Tra loro anche il figlio Carlos, 16 anni, avuto con l'ex moglie Nina Moric.

"Se fossi incensurato prenderei cento volte i voti di Matteo Salvini", ha detto Corona che del ministro dell'Interno critica il modo di fare politica attraverso i social. "E' facile per Salvini - ha spiegato - guardate i suoi social: 12 post al giorno, 50 stories, ci scrive una frase poi il contenuto non c'è. E' soltanto una roba per fare notizia. I miei psichiatri dicono una cosa: che quando per due giorni non si parla di me, io faccio qualcosa per uscire sui giornali; è un'ossessione e poi faccio danni. Anche per loro è così, ma loro sono politici, non si possono paragonare a me. Le ultime cose che ha detto sulla polizia, cioè 'ha fatto bene a sparare al posto di blocco' sono una roba da prenderlo e mandarlo un galera".

Ma Corona ha attaccato anche il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede: "E' una persona laureata in legge, però non basta per diventare ministro della Giustizia. Quando penso a un ministro lo immagino di 60 anni, uno che conosce le carceri, i tribunali e i diritti, perché la giustizia in Italia è una cosa seria. La vera politica non è cercare i like e i followers, è farla come faceva Bersani, per il popolo".

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25 gennaio 2019

“Sono troppo simili dobbiamo assolverli”

Vedendo la foto che circola su tutti i giornali, se non dovessero venire condannati per le rapine, sarebbe da farlo per le loro pettinature imbarazzanti. In galera!


I gemelli rapinatori protetti dal dna. “È troppo simile dobbiamo assolverli”

Capelli e tatuaggi uguali, usano i guanti così è impossibile scoprire l’autore dei furti

La vita spericolata dei gemelli terribili che nemmeno il Ris riesce a incastrare. Porcia, campagna friulana, quattro anni fa. Una Mercedes Classe A sfreccia nella notte con la gazzella dei carabinieri alle calcagna. L’auto viene abbandonata nei campi, il conducente scappa a piedi tra le barbabietole. Gli inquirenti analizzano volante e pomello del cambio. Trovano un mozzicone di sigaretta. «È fatta», pensano. Nei laboratori delle investigazioni scientifiche viene isolato il Dna di Eduard Trushi, all’epoca trentenne, albanese. Gli investigatori lo incriminano e lui si presenta davanti al giudice con il fratello Edmond.

Sono gemelli omozigoti, due gocce d’acqua. Hanno il codice genetico praticamente identico. Il giudice è costretto ad assolverlo per l’impossibilità di stabilire chi dei due fosse veramente al volante di quell’auto. Eccoli i fratelli dei furti e delle rapine a Nordest. Agili, spregiudicati, spericolati alla guida e con il patrimonio genetico speculare. Mercoledì scorso in tribunale a Verona c’è stata l’ennesima assoluzione. L’imputato era sempre Eduard, stavolta a processo per una violenta rapina in casa a Nogarole Rocca, nella provincia veronese. Il classico furto che viene consumato di notte, con il proprietario che però si sveglia, lo sorprende e prova a fermarlo. Finisce a botte. Il bandito perde il cappellino, ci sono tracce di sudore. Nuove analisi al Ris e, ancora una volta, la banca dati interforze evidenzia il nome di Eduard Trushi. Ma il giudice Laura Donati è costretta ad assolverlo, sempre per il fatto che non si riesce a capire chi dei due abbia agito.

«Per rilevare quelle piccole differenze nel codice genetico servirebbero analisi particolarmente complesse con l’intervento e la collaborazione di laboratori altamente specializzati», confessa un esperto di polizia Scientifica. Identici in tutto, quindi, tranne che per le impronte digitali. Ma basta indossare un paio di guanti e Eduard e Edmond diventano la stessa persona.

Tratti somatici identici, stessa pettinatura, tatuaggi in replica sugli avambracci. Hanno 34 anni e all’anagrafe risultano residenti a Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova. A Pordenone, nel 2016, si sono guadagnati il soprannome di “gemelli Lupin”. Sembravano invincibili, al volante di macchine potenti come Mercedes Slk e Ford Mustang. L’anno prima la procura di Cuneo gli aveva contestato oltre un centinaio di furti tra Piemonte e Veneto, con il sequestro di 24mila euro in contanti, 5 orologi Rolex in oro, diamanti e altri gioielli per un valore complessivo di 300mila euro. La mappa delle loro scorribande disegna traiettorie da un capo all’altro della cartina geografica d’Italia, da Mantova a Treviso, da Gorizia a Pesaro, fino a Pisa e Firenze. «Ben tre procedimenti penali pendenti si sono trasformati in altrettante assoluzioni per lo stesso motivo» spiega Fabio Porta, avvocato del foro di Verona e difensore di Eduard. «Le indagini basate esclusivamente sul Dna con i fratelli Trushi non portano da nessuna parte, perché non c’è modo di determinare oltre ogni ragionevole dubbio che si tratti dell’uno o dell’altro».

Sempre insieme, inseparabili e spesso inafferrabili. La somiglianza ingannatrice è il bonus che si giocano nei tribunali del Nordest, per alleviare le pene delle loro vite al limite.

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24 gennaio 2019

Deficienti al museo

Una compagnia di burloni all'interno di un museo 😂


23 gennaio 2019

Due mezzi bloccati in tre giorni: roba da Guinness!

Se fosse un film potremmo titolarlo "Non entrate in quel tunnel" ma purtroppo è la triste realtà, anche se non è escluso che a quarant'anni di distanza dall'uscita di Un poliziotto scomodo, il poliziesco con Maurizio Merli girato a Civitanova, presto potrebbero qualcuno deciderà di farne uno sul sottopasso della Castellara. Parlo ovviamente della doppietta di questa settimana, con due mezzi rimasti bloccati in tre giorni, battendo il record precedente che era di sette. Roba da chiamare i signori del Guinness e far omologare il risultato. 


Lunedì 21 gennaio 2019

Il sottopasso del Castellaro colpisce ancora: ambulanza incastrata con paziente a bordo 

Il sottopasso del Castellaro colpisce ancora. Questo pomeriggio, intorno alle ore 16:30, un'ambulanza è rimasta incastrata nei 2 metri e 15 del sottopasso che da corso Umberto I conduce sulla Statale 16, all'altezza della rotatoria Loriblu. A bordo del mezzo di soccorso c'erano un paziente ed un suo familiare per un trasporto programmato. 

Per disincastrare il veicolo dal viadotto sono intervenuti i Vigili del Fuoco di Civitanova, che hanno agganciato il mezzo con un verricello e ne hanno sgonfiato le gomme per consentirne il trascinamento. Durante il completamento dell'operazione la polizia municipale ha impedito l'ingresso dei veicoli in entrata dalla statale.  [Link]


Mercoledì 23 gennaio 2019

Autista distratto, furgone incastrato: ennesimo caso alla Castellara

Il sottoposso della Castellara colpisce ancora. Nell'arco di soli tre giorni, dopo il caso di un'ambulanza rimasta incastrata nel viadotto con un paziente a bordo, anche il conducente di un furgone Fiat Ducato è rimasto vittima dei 2 metri e 15 centimetri d'altezza del sottopasso.

Per estrarre il veicolo sono intervenuti nuovamente i Vigili del Fuoco che, sgonfiandone le gomme, stanno tentando di riportare la viabilità cittadina alla normalità. [Link]

22 gennaio 2019

Magalli pizzicato con la (giovane) fidanzata

I due sono stati pizzicati a braccetto dal settimanale Gente. Ma non solo. La rivista svela anche qualche dettaglio in più sulla coppia. Dall’incontro con la mamma e i nonni di lei, fino alla camera suite presa insieme sulle sponde del Garda.


Magalli pizzicato con la (giovane) fidanzata. Ha 50 anni in meno di lui

Il settimanale Gente ha pizzicato Giancarlo Magalli in compagnia della sua nuova fidanzata

E che amore. Il conduttore, infatti, è stato pizzicato con la sua nuova (e giovane) fiamma. Di chi si tratta? Di Giada Fusaro, una bella 22 anni che ha quasi 50 anni in meno (per la precisione 49) di Magalli. I due sono stati pizzicati a braccetto dal settimanale Gente. Ma non solo. La rivista svela anche qualche dettaglio in più sulla coppia. Dall’incontro con la mamma e i nonni di lei, fino alla camera suite presa insieme sulle sponde del Garda. Ma nonostante le foto e le indiscrezioni scovate, la 22enne non conferma la love story. "Siamo solo amici, è una persona speciale", dice.

Ma chi è la bella fidanzata di Giancarlo Magalli? Stando a quanto scrive Tpi, su di lei si hanno informazioni davvero dramamtiche. "La 22enne di Lonato - scrive il sito - ha avuto un grande trauma da piccola, è stata abusata dal maestro di karate all’età di 12 anni".

Ma se Giada preferisce essere più riservata, Giancarlo Magalli qualche giorno fa in un'intervista aveva parlato dell'amore ritrovato. Insomma, si era sbottonato un attimo in più. "Ho trovato l’amore, non sono più più single, sono felice, ci siamo trovati a 'metà strada', proprio in zona Cesarini - aveva rivelato - Se è coetanea? Macché! È più giovane di me. Non si dice di quanto. Questa vicenda, che sta effettivamente allietandomi la vita in questi ultimi tempi, non è pronta per essere diffusa".

Magalli stava parlando della sua Giada?

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21 gennaio 2019

Torte monumentali e barman robot per i 40 anni del Sigep - FOTO

40 anni di Sigep celebrati da straordinarie torte monumentali, per diffondere la cultura dell’estetica che si fonde su quella del buon gusto. Nei saloni della Fiera si celebra l’atteso appuntamento con il Glamour Italian Cakes #gicakes, punto di riferimento per la decorazione dolciaria in Italia e all’estero.


Torte monumentali e barman robot per i 40 anni del Sigep

Nei saloni della Fiera si celebra l’atteso appuntamento con il Glamour Italian Cakes #gicakes, punto di riferimento per la decorazione dolciaria in Italia e all’estero

40 anni di Sigep celebrati da straordinarie torte monumentali. Per diffondere la cultura dell’estetica, che si fonde su quella del buon gusto, anche quest’anno al Salone Internazionale di Gelateria, Pasticceria, Panificazione Artigianali e Caffè di Italian Exhibition Group (in corso fino a mercoledì 23 al quartiere fieristico di Rimini) si celebra l’atteso appuntamento con il Glamour Italian Cakes #gicakes, punto di riferimento per la decorazione dolciaria in Italia e all’estero, nonché fucina di talenti e tendenze. Il concorso, dal respiro internazionale, ha espresso tutti i nomi che oggi contraddistinguono il settore della decorazione. Anche a #gicakes2019 l’obiettivo è rendere protagonisti nuovi talenti, per offrire nuovi spunti culturali e pratici. Quest’anno, spazio ad un’esposizione speciale di torte monumentali firmate da grandi artisti della pasticceria dedicate ai 40 anni di Sigep, una vera e propria “Hall of Fame”. A questa si aggiunge un interessante programma di demo live sull’estetica del dolce presso l’area dedicata alla decorazione. La grande esposizione di torte monumentali è il risultato di una ricerca di affermati e nuovi personaggi che contribuiscano all’evoluzione della pasticceria artistica, anche grazie ad un capillare lavoro on line, fra web e social, alla ricerca di talenti sconosciuti. #gicakes è un’iniziativa concepita, promossa e nutrita da “Pasticceria Internazionale”, Tervi e Cookery Lab, in sintonia con Italian Exhibition Group.

SIGEP GELATO D’ORO: EUGENIO MORRONE VINCE FRA I GELATIERI 

Fari puntati su Sigep Gelato d’Oro, la competizione dalla quale scaturiranno i quattro moschettieri che rappresenteranno l’Italia alla Coppa del Mondo della Gelateria nel 2020. La giornata dedicata alle prove di gelateria si è conclusa con la vittoria di Eugenio Morrone della Gelateria ‘Il cannolo siciliano’ di Roma. medaglia d'argento per Paolo Porrino della Gelateria L´arte del Dolce di Vittuone (MI) e bronzo per Vincenzo Di Noia della Gelateria Just Cafè di Zapponeta (FG). Ora la sfida fra pasticcieri con la preparazione di una torta gelato al cioccolato e nella realizzazione del pezzo artistico in croccante; poi toccherà agli chef che dovranno preparare tre finger food caldi in abbinamento al gelato gastronomico. Infine, la spettacolare prova della scultura del ghiaccio.

DALLA POP ART AI PUPAZZI ALLE INFRADITO: IL CIOCCOLATO IMPAZZA IN MILLE FORME 

Il frutto del lavoro dei migliori maestri e tecnici cioccolatieri rimbalza dagli stand di Sigep dedicati al settore cioccolateria e pasticceria artigianali. Una fabbrica di cioccolato che continua a stupire. Con le più bizzarre e gustose creazioni. Colorazioni a spruzzo e a pennello trasformano i cioccolatini in schegge che ricordano la pop art, oppure, ispirati dai lavori dei campioni della pasticceria mondiale, compaiono sotto forma di micro vulcani pronti ad esplodere con il loro gusto nel palato. E ancora, stampi che consentono di creare le forme più originali e giocose: da quelle ispirate ai pupazzetti, mucche, orsacchiotti, conigli e chiocce, agli orologi, dalle scarpe con tacchi a spillo alle infradito. Un viaggio a 360 gradi tra le magie del cacao, compresi i migliori macchinari per la trasformazione da cui il cioccolato fuso sgorga a cascate.

IL BARMAN ROBOT CHE SERVE SMOOTHIES SCELTI DA UN TOUCH SCREEN: PRESTO ANCHE IN ITALIA 

A Sigep anche il Barman Robot che serve freschi smoothies, ma che in futuro potrebbe anche preparare cocktail e servire altri generi di bevande. Il macchinario è stato ideato dall’azienda Totaro srl, specializzata da più di una generazione nella meccanica. Dalla sinergia con il partner britannico Smoothie Solution, è nato Freesko: un barman automatico che non tarderà a comparire anche in Italia, soprattutto nei centri commerciali. Gli ordini vanno già a ruba, in mezzo mondo. Freesko è una macchina dotata di un braccio meccanico che, azionato attraverso l’inserimento di un gettone in un apposito totem con touch screen da cui si effettua l’ordinazione, procede in pochi minuti a preparare e versare in apposito bicchiere lo smoothie prescelto dal cliente. Il robot prende il prodotto dal frigo, vi aggiunge succo di mela e versa il tutto nel frullatore, che non dimenticherà di lavare al termine del servizio. In futuro, l’interazione con il cliente potrà avvenire anche attraverso messaggi vocali. 

ITALMOPA: INDUSTRIA MOLITORIA AI VERTICI NELLA TUTELA DELLA SALUTE DEI CONSUMATORI 

Oggi a Sigep Italmopa – Associazione Industriali Mugnai d’Italia ha promosso un convegno dal titolo “Le farine di frumento tenero e la sicurezza alimentare”. Giorgio Agugiaro (Presidente della Sezione Molini a frumento tenero Italmopa) ha detto che ‘la sicurezza alimentare costituisce un valore fondamentale e imprescindibile dell’industria molitoria, in particolare, nelle proprie strategie di approvvigionamento. Tale sicurezza è garantita da controlli puntuali effettuati, sul grano e sugli sfarinati, sia dagli organi pubblici preposti, sia dalle aziende del settore nell’ambito dei propri piani di autocontrollo, sia, infine, dai clienti dell’industria molitoria’. Sono intervenuti al convegno Giuseppe Durazzo (Docente esperto di diritto alimentare), Francesco Pavone (Coordinatore USMAF Puglia, Calabria e Basilicata del Ministero della Salute), Pietro Noè (Direttore al Ministero della Salute), Lorenzo Cavalli (Presidente dell’Associazione Nazionale Tecnici Industria Molitoria) e Manuel Mariani (Direttore per l’Italia del “Quality and Food Safety” della Barilla).

NEL SEGNO DI LEONARDO DA VINCI I CAMPIONATI MONDIALI DI PASTICCERIA A SIGEP 2020 

Il genio di Leonardo Da Vinci aleggerà sulla prossima edizione di Sigep grazie alla collaborazione tra IEG e il Comitato Internazionale Leonardo Da Vinci che ha ideato il progetto The Immortal Light, per celebrare i 500 anni dalla morte del grande artista, intellettuale, filosofo, avvenuta il 2 maggio 1519. Un progetto che partirà a marzo di quest’anno per terminare nel maggio 2020. Articolato in 15 sezioni, toccando i numerosi settori in cui si espresse la grande mente e arte del genio toscano, The Immortal Light prevede anche una sezione Gourmet. Leonardo coltivò infatti anche l’arte culinaria, tanto che insieme a Botticelli elaborò delle ricette. In un’arte, quella della pasticceria, dove la genialità è di casa, non poteva quindi mancare l’omaggio a Leonardo Da Vinci. E’ quello che hanno pensato gli organizzatori di Sigep impegnandosi a dedicare al genio di Leonardo i concorsi che si terranno il prossimo anno nella Pastry Arena. Sarà proprio questo il tema del prossimo campionato mondiale Pastry Queen, che si disputerà nel 2020 alla Fiera di Rimini e che vedrà impegnate in gara le migliori pasticcere a livello internazionale.












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20 gennaio 2019

Famiglia schiava di internet

La vicenda è potuta venire a galla solo grazie all’intervento degli insegnanti della figlia più piccola, una bimba di 9 anni, trovata in precarie condizioni igieniche. Gli assistenti sociali si sono trovati dinanzi ad una situazione disperata



Famiglia schiava del web non esce di casa da 2 anni, storia choc

Una notizia scioccante arriva in queste ore da Bari, dove si apprende la singolare vicenda di una famiglia che, completamente dipendente se non proprio schiava di internet, da tempo vive reclusa in casa.

Si parla almeno di un periodo di circa 2 anni e mezzo, durante il quale i componenti del nucleo familiare hanno vissuto isolati dal mondo, sviluppando una vera e propria dipendenza patologica.

Solo la figlia piccola di 9 anni metteva il naso fuori dall’abitazione per andare a scuola oppure per acquistare del cibo per i propri cari, abituatisi oramai a mangiare unicamente alimenti già pronti e preconfezionati come biscotti, merendine o caramelle.

Secondo quanto riportato da “La Gazzetta del Mezzogiorno”, oltre alla piccola, la famiglia è composta dal padre di 40 anni, dalla madre di 43 e da un altro figlio di 15 anni. Quest’ultimo, a differenza della sorellina, ha già abbandonato gli studi per poter restare attaccato al computer, una situazione che ha anche rischiato di comportare ulteriori pericoli per lui. Il 15enne, infatti, stava cascando nella trappola della “Blue Whale”, la pericolosa challenge che spinge gli adolescenti verso il suicidio.

Il caso è potuto emergere grazie all’attenzione degli insegnanti della bimba di 9 anni, che non potevano non accorgersi delle precarie condizioni igieniche e della palese trascuratezza dell’alunna. Grazie alle loro segnalazioni sono potuti intervenire i servizi sociali. Il ragazzo di 15 anni presentava piaghe infette ai piedi, a causa del fatto che, nonostante che fosse cresciuto, continuava ad utilizzare da almeno 2 anni le stesse scarpe, di due numeri più piccole. Preoccupante il quadro clinico, per ripristinare il quale sarà necessario intervenire con una lunga riabilitazione, vista la disabitudine al movimento e la vita sedentaria.

Il nucleo familiare, finito ora sotto terapia, poteva contare su una pensione di invalidità percepita dal padre 40enne, il che permetteva che si venissero a creare le condizioni per lo sviluppo di un’esistenza appartata.

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19 gennaio 2019

Le pillole per fare la cacca "glitterata"

Cacca glitter, una moda folle. Ecco tutto quello che dovete sapere (ma che fareste volentieri a meno di conoscere) sulla cacca glitterata.


Fermi tutti: hanno creato delle pillole per fare la cacca coi glitter

Dalle stelle alle stalle è un attimo, soprattutto in fatto di popolarità di un’invenzione, per così dire, che trasforma il concetto di pop in pupù.

Si sa che le persone strambe sono tutte intorno a noi, un po’ come recita lo spot pubblicitario della banca, figurarsi le loro perversioni, i desideri e gli altarini che nascondono. A volte però questi vengono… a galla. Esistono infatti delle pillole che al loro interno contengono glitter, permettendo di fare la cacca coi brillanti.

Ma dov’è possibile acquistare le Shit Glitter? Su internet ovviamente, Amazon compreso!

I glitter presenti al loro interno, grazie a moderne lavorazioni, non sono tossici, seppur contenenti piccoli frammenti di plastica. Allo stesso tempo non sono però neppure commestibili e anzi, potrebbero avere alcuni effetti collaterali a lungo andare.

Insomma, ingerirli potrebbe essere ‘na bella cagata!

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18 gennaio 2019

I rom pronti per il reddito di cittadinanza

Al campo rom di Torino i nomadi attendono già l'assegno del reddito di cittadinanza: "Siamo residenti da 40 anni"



I rom pronti per il reddito di cittadinanza: "Lo chiederemo anche noi"

Il sussidio da 780 euro di fatto andrà anche agli stranieri residenti in Italia da dieci anni di cui gli ultimi due consecutivi. Di fatto l'assegno potrà esser chiesto anche dai Rom che si preparano a far la fila ai centri per l'impiego per ottenere il sussidio grillino. E in questo quadro emerge la testimonianza raccolta dalla deputata di Fratelli d'Italia, Augusta Montaruli. Dopo aver fatto un giro in un campo rom di Torino, la deputata di Fratelli d'Italia si è fermata a parlare con alcuni nomadi e alla domanda "chiederete il reddito di cittadinanza?", la risposta non si è fatta attendere: "Sì lo chiederemo. Io sono bosniaca ma residente in Italia da 40 anni. Chiederò l'assegno al Comune...", ha affermato una nomade.

La parlamentare ha così voluto lanciare un allarme che riguarda molto da vicino l'anima grillina del governo: "Oggi sono stata nel campo nomadi di via Germaniano a Torino per dimostrare che il reddito di cittadinanza voluto dal m5s andrà anche ai rom. Nei campi nomadi vivono abusivamente migliaia di rom che hanno oltre 10 anni di residenza in Italia e sono già pronti a fare richiesta per riceverlo. Fratelli d’Italia dice no ed è pronta a dare battaglia: se si chiama reddito di cittadinanza deve andare solo ai cittadini italiani non a chi da anni campa sulle nostre spalle violando ogni regola. Non accetteremo mai che i soldi della gente che lavora e produce finisca a chi ha scelto di vivere nell’abusivismo creando situazioni indecenti nella nostra città con macchine di lusso e bambini che non vengono mandati a scuola". Ma a Di Maio interessa solo la vetrina garantita della sua "mancia" che arriverà nelle tasche dei beneficiari proprio a ridosso del voto delle Europee...

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17 gennaio 2019

Ten Years Challenge dal Brasile

Se negli ultimi giorni vi siete imbattuti su Instagram, Facebook e Twitter nell’hashtag #10yearschallenge, dovete sapere che non siete gli unici. Vip, persone comuni, artisti, cantanti, calciatori, tutti stanno postando un’immagine con l’hashtag #10yearschallenge. Per quale motivo? Molto semplice, mostrare come si era dieci anni fa e vedere come si è cambiati.

Nella foto seguente, dal Brasile, tre calciatori in erba nel 2009 che in dieci anni sono cambiati radicalmente.


16 gennaio 2019

Report meteorologico da Civitanova Marche

OSSERVATORIO – I dati registrati dalla stazione meteorologica “Davis Vantage Vue wireless” installata sul tetto dell’Istituto “Da Vinci” due anni fa ad una quota altimetrica di 4 metri sul livello del mare


Report meteorologico da Civitanova

A cura del Dipartimento di Scienze naturali
Professor David Fiacchini

Installata sul tetto dell’Istituto esattamente due anni fa (il 5 gennaio 2017), ad una quota altimetrica di 4 metri sul livello del mare, la stazione meteorologica “Davis Vantage Vue wireless” festeggia due anni di silenziosa ma proficua e ininterrotta attività, utile sia per finalità scientifiche (database meteo-climatico) che prettamente didattiche (quale laboratorio interdisciplinare per studenti e studentesse dei tre licei).

Dai principali dati raccolti – temperatura, pressione, piovosità, umidità relativa, direzione e intensità dei venti – non si evidenziano grandi differenze tra i due anni oggetto di monitoraggio, anche se – come vedremo – ci sono state alcune peculiarità che hanno contraddistinto ciascun periodo.
La temperatura media, in entrambi gli anni, è stata di 15.5°C; la massima di quest’anno è stata registrata il 1° di agosto con 31.9°C, contro i 35.4°C del 5 agosto 2017. La minima, -5.4°C, risale al 28 di febbraio, mentre nel 2017 ci si è fermati a -4.2°C (l’8 di gennaio).

Di interesse anche i giorni in cui la temperatura è risultata inferiore a 0°C: nel 2017 sono stati 11 i giorni di “grande freddo”, mentre nel 2018 siamo scesi ad 8 giorni (e in uno di questi, a fine febbraio, anche la massima è rimasta sotto lo zero). I mesi più freddi si confermano dicembre, gennaio e febbraio (temperature medie mensili tra 4 e 8°C), mentre il più caldo in assoluto è agosto (con una media di 25.7°C). Nel 2017 abbiamo anche avuto 9 giorni di caldo opprimente (con temperature superiori ai 32°C e umidità elevata), concentrati soprattutto in agosto.

Quanta pioggia è caduta su Civitanova e, soprattutto, quanti giorni piovosi ci sono stati?

Nel 2017 abbiamo registrato poco meno di 600 mm di pioggia (594.5 per essere precisi), qualcosa di più nel 2018 (628.4 mm). Comunque ben al di sotto delle medie storiche per altre cittadine costiere del medio adriatico (Falconara Marittima e Pescara, ad esempio, hanno rispettivamente una media di 758 mm e 665 mm di pioggia/anno).

I giorni piovosi sono stati 110 nel 2017 e 120 nel 2018, anche se solo la metà – in entrambi gli anni – hanno prodotto una quantità di pioggia “apprezzabile” dal punto di vista bio-meterologico (ovvero sopra ai 2 mm/giorno).

Andando più nel dettaglio, nel 2017 i mesi più piovosi sono stati quelli autunnali e invernali: si pensi che nel solo mese di settembre è caduto il 20% della pioggia dell’intero anno (ben 120.8 mm, con 38,4 mm – pari al 6% della pioggia annuale – caduti nella giornata del 20). L’anno seguente è stata la stagione invernale a contribuire in maniera preponderante con il 42% delle precipitazioni totali: il solo mese di febbraio ha registrato 150.2 mm, con il record assoluto di 40.8 mm caduti il giorno 21.

Pur con le differenze evidenziate, in questi due anni vi sono stati almeno due giorni in cui si sono registrati fenomeni piovosi importanti, definibili dal punto di vista meteorologico come “nubifragi” sia per la quantità di pioggia caduta nell’arco della giornata che per l’intensità oraria registrata.

Da ultimo, per quel che concerne i venti Civitanova è sferzata prevalentemente dal Libeccio, anche detto Garbino, un vento di “caduta” dagli Appennini che si riscalda per compressione dopo averli superati da Sud-Ovest (la direzione dominante, infatti, è proprio SO). La velocità media annuale è pari a 5 – 6 km/h e le raffiche più intense sono state registrate nel mese di gennaio (80.5 km/h il 6/1/2017 e 67.6 km/h il 17/1/2018, sempre da SO). Solo in rare giornate si registrano altri venti di una certa rilevanza (direzione ONO e ENE), ma con durata ed intensità decisamente ridotte.

Un aspetto molto importante è il confronto con i dati storici (raccolti nel sito o nelle immediate vicinanze per almeno un trentennio), così da definire il clima dell’area, le tendenze e le variazioni in atto. Nel nostro caso un simile raffronto non è facile e, soprattutto, non ha valore scientifico “assoluto” visto che non vi sono dati meteo-climatici relativi al nostro comune o a stazioni meteorologiche limitrofe: faremo quindi riferimento ad alcune stazioni meteo a cavallo tra le province di Ancona, Macerata e Fermo, utilizzando i dati pubblicati dalla Regione Marche e dall’Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata (cfr. nota bibliografica).

Spostandoci di qualche chilometro più a Nord si possono pescare i dati della stazione di Ancona-Torrette: 759 i millimetri di pioggia caduti in media ogni anno, distribuiti su 86 giorni piovosi (in questo caso vengono prese in considerazione le precipitazioni maggiori di 1 mm/giorno); la temperatura media annuale si aggira attorno ai 13.5°C.
Insomma, in quel di Ancona il clima sembra essere mediamente più fresco e piovoso: come possiamo spiegare in termini generali questa differenza nonostante la relativa “vicinanza” geografica?

Il promontorio del Conero costituisce, dal punto di vista biogeografico e meteo-climatico, una sorta di “spartiacque” sia per alcune specie animali/vegetali più sensibili ai fattori e agli elementi del clima, che per le condizioni meteorologiche in senso stretto: lungo la zona litoranea a Nord di Ancona il clima, in effetti, è tipicamente sub-continentale, con sbalzi di temperatura da stagione a stagione (estati calde, ma in genere rinfrescate dalla brezza marina, e inverni piuttosto freddi, con piovosità nella norma). A sud della “cuspide” anconetana, invece, la sub-continentalità si attenua per lasciare posto a un clima più sub-litoraneo che assume caratteri tipicamente mediterranei già lungo la Riviera delle Palme (estati calde e secche, piovosità annuale ridotta): tanto per citare un dato, la temperatura media del mese di gennaio a Pesaro è di 3.8°C, mentre a Grottammare sale a 7.6°C.

Tornando nel maceratese, possiamo provare a confrontare i nostri dati con la serie storica della stazione di Macerata: sono 805 i mm di pioggia registrati, quale media annuale, nel periodo 1950-2000; 14.1°C il dato della temperatura media annuale (5.1°C il valore medio per gennaio, il mese più freddo, e 23.6°C la media del mese più caldo, luglio).
Di un certo interesse anche il raffronto con i dati della “vicina” stazione meteo di Porto Sant’Elpidio: la quantità di pioggia caduta annualmente raggiunge, in media, i 680.2 mm mentre la temperatura media annuale raggiunge i 14.1°C (il mese più freddo è gennaio con 5.6°C di media e quello più caldo si conferma luglio, con 23.3°C).

Anche in questi ultimi due casi possiamo osservare come i valori medi di piovosità e temperatura della serie storica 1950-2000 si discostano in modo significativo dai dati registrati nel biennio 2017/18 dalla stazione civitanovese: 611.5 la media dei mm di pioggia caduti annualmente e 15.5°C la temperatura media annuale (5.6°C il valore medio nei mesi più freddi, dicembre e gennaio; 25.7°C la temperatura media del mese più caldo, agosto). Come già accennato, non avendo serie storiche a disposizione il confronto con i nostri dati è decisamente parziale, anche se si inizia a delineare un certo trend – confermato dagli ultimi dati delle stazioni marchigiane prese qui come “riferimento” – verso temperature medie costantemente più elevate e precipitazioni annuali inferiori alle medie storiche, con fenomeni estremi (nubifragi) statisticamente più frequenti.
Un quadro da monitorare con attenzione e nel modo più rigoroso possibile nei prossimi anni, così da contribuire alla più ampia analisi meteo-climatica regionale e nazionale: del resto gli effetti dei cambiamenti climatici e del global warming possono essere registrati e rilevati anche localmente, ed è sempre più necessario non solo prendere coscienza della problematica ma anche, a livello politico e amministrativo, intervenire per ridurre le emissioni dei gas-serra e, nel contempo, progettare con solerzia le misure più idonee per mitigare rischi e danni derivanti da fenomeni “estremi” (siccità prolungata e nubifragi ad elevata intensità oraria).

I principali dati registrati giornalmente dalla stazione meteorologica dell’Istituto di Istruzione Superiore “Leonardo Da Vinci” di Civitanova  sono disponibili on-line collegandosi al sito. Non ci resta che augurare un buon 2019 – meteorologicamente parlando e non solo – a tutti/e!

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15 gennaio 2019

Terremoto in Romagna, forte scossa tra Forlì e Cesena

Bologna, 15 gennaio 2019 - Forte scossa di terremoto poco dopo la mezzanotte in Romagna. Dai primi dati diffusi dall'Ingv la zona dell'epicentro sarebbe tra Forlì e Cesena e la magnitudo oscillerebbe tra i 4.1 e i 4.6. 



Il sisma però è stato avvertito distintamente in tutto il Nord Italia. Ancora non si hanno notizie di danni, ma sui social è già partito il tam tam. Segnalazioni sono arrivate da Ravenna, Rovigo, Venezia, Modena, Padova, Bologna, perfino da Trieste. Diverse le chiamate ai vigili del fuoco in tutto il Veneto.

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*** Aggiornamento delle 1:27 ***

La magnitudo definitiva è di 4,6


14 gennaio 2019

Prostituta anziana, cliente va dai carabinieri

Di questi tempi, con la crisi che ci attanaglia, sono molte le donne che hanno deciso di dedicarsi al meretricio per riuscire a sbarcare il lunario ma questa ha esagerato. Rifiutata, ha provato a ricattare il cliente per avere almeno 20 euro.


All'appuntamento con la prostituta scopre che è un'anziana, cliente va dai carabinieri

SAN MARTINO DI LUPARI (PADOVA)  - La scappatella con la prostituta del paese non è andata a buon fine e quello che doveva essere un momento di spensieratezza ha rischiato di trasformarsi in un incubo. Prostituta colombiana di 63 anni denunciata per estorsione. Si tratta di G.G.E. con un domicilio fittizio a San Martino di Lupari. Dall'attività investigativa messa in atto dai carabinieri della locale stazione si è scoperto che lo scorso 9 dicembre la donna aveva fissato un appuntamento con un potenziale cliente di 61 anni, italiano residente sempre a San Martino di Lupari.

Doveva essere uno dei tanti incontri occasionali da consumarsi nell'alcova della sudamericana. Quando l'uomo è arrivato sul pianerottolo della prostituta, ha però fatto marcia indietro. Evidentemente pensava di trovarsi di fronte una giovane donna e le sue fantasie sono scemate in pochi secondi. Il gran rifiuto messo in atto dal cliente avrebbe mandato su tutte le furie la donna. Quest'ultima pur di non perdere i soldi della prestazione ha minacciato il malcapitato di raccontare tutto al suo protettore. Per mantenere l'anonimato pretendeva una mancia di 20 euro. Di fronte a queste minacce l'uomo si è allontanato in tutta fretta. Ha trovato poi il coraggio di recarsi in caserma per segnalare la disavventura. I carabinieri dopo aver approfondito la vicenda hanno convocato in caserma G.G.E. e l'hanno denunciata per estorsione.

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13 gennaio 2019

Cesare Battisti catturato in Bolivia: estradizione vicina

L'ex terrorista italiano aveva fatto perdere le sue tracce lo scorso dicembre. È stato catturato a Santa Cruz. Il figlio del presidente Bolsonaro: "Salvini, il regalo sta arrivando". Viminale: "Aereo già in volo. Non escluso il rientro tra oggi e domani"



Cesare Battisti catturato in Bolivia: arrestato da agenti dell'Interpol. Estradizione vicina

SAN PAOLO - Cesare Battisti è stato catturato a Santa Cruz, una città al centro della Bolivia. L'ex terrorista aveva fatto perdere le sue tracce lo scorso dicembre dopo che era stato spiccato nei suoi confronti un ordine di cattura. Ad eseguire l'arresto è stata una squadra speciale dell'Interpol, con agenti boliviani, italiani e brasiliani. Al momento dell'arresto Battisti aveva barba e baffi.

La cattura
Dopo anni di attesa, ecco la svolta. E' arrivata con l'ascesa in Brasile di Bolsonaro, che ha promesso di "restituirlo" a Roma, come "regalo" per il ministro dell'Interno Matteo Salvini. Un team composto da polizia italiana, Criminalpol e Antiterrorismo aveva rafforzato la collaborazione con i colleghi di Brasilia. Ma Battisti era fuggito. E' stato individuato in Bolivia con certezza una settimana fa.

Gli investigatori italiani, hanno riferito fonti del Viminale, dopo aver circoscritto l'area in cui si trovava Battisti hanno iniziato a pedinarlo. Prima di intervenire, però, sono state fatte tutte le attività di comparazione e i riscontri visivi possibili fino a quando si è avuta la ragionevole sicurezza che fosse proprio lui. A quel punto sono stati fatti intervenire i poliziotti boliviani, che lo hanno fermato in strada. Battisti non era armato e non ha opposto resistenza. Ha parlato in portoghese per rispondere alla polizia e ha mostrato un documento brasiliano che confermava la sua identità.

Aereo in volo
Due uomini dell'Antiterrorismo e della Criminalpol sono sul posto.  Un aereo del governo italiano con a bordo anche uomini dell'Aise - l'Agenzia d'intelligence che si occupa dell'estero - e investigatori della Polizia è già decollato per la Bolivia. L'arrivo è previsto per il pomeriggio di oggi, ora italiana, ma, sottolineano fonti governative, non significa che l'aereo ripartirà subito. Vanno ancora espletate alcune procedure e non è ancora stato chiarito se prima di esser estradato in Italia Battisti passerà o meno dal Brasile. Fonti del Viminale, tuttavia, non escludono che Battisti possa rientrare in Italia già tra oggi e domani.

Dopo anni di latitanza, dice Salvini, "la pacchia è finita". Il ministro ha pubblicamente ringraziato anche gli investigatori, a partire da Polizia e Intelligence.
Le reazioni in Brasile

A confermare la notizia, anticipata dalla stampa, è stato Filipe Martins, consigliere speciale del presidente della repubblica Jair Bolsonaro.  "Il terrorista italiano Cesare Battisti è stato arrestato in Bolivia e sarà presto portato in Brasile, da dove verrà probabilmente mandato in Italia, così da poter scontare l'ergastolo secondo la decisione della giustizia italiana", scrive Martins sul suo profilo Twitter.

Il caso Battisti è stato anche al centro della politica brasiliana. Fuggito dalla Francia, Battisti venne graziato dalll'ex presidente Lula nel suo ultimo giorno di mandato.

Il nuovo presidente brasiliano Bolsonaro, entrato in carica a gennaio, già in campagna elettorale aveva manifestato la sua intenzione di estradare Battisti in Italia in uno scambio di battute con il leader della Lega e ministro dell'Interno Matteo Salvini. 

Il deputato federale Eduardo Bolsonaro, figlio del presidente Jair Bolsonaro, ha celebrato su Twitter l'arresto di Cesare Battisti, catturato a Santa Cruz de la Sierra in Bolivia. Scrive: "Ha ucciso un poliziotto, ha ucciso un padre davanti al figlio, ha sparato e lasciato un uomo paralitico, è stato condannato a vita per 4 omicidi e ha fatto parte del gruppo terroristico di sinistra in Italia Pac (proletari armati per il comunismo). Ciao Battisti, la sinistra piange!". E aggiunge: "Matteo Salvini, il 'piccolo regalo' sta arrivando", riferendosi a quanto aveva detto il padre appena eletto: "Il regalo del Brasile all'Italia? Sarà Battisti". 

Chi è Cesare Battisti

Nato nel 1954 a Cisterna di Latina, Battisti è stato condannato a due ergastoli in Italia in contumacia – era evaso dal carcere nel 1981 dopo la condanna a 12 anni in primo grado - per quattro omicidi avvenuti alla fine degli anni settanta: due compiuti materialmente e due in concorso con altri.

La prima volta viene arrestato a 18 anni a Frascati per una rapina, torna in carcere altre volte, per un sequestro di persona e poi per l'aggressione a un sottoufficiale dell'esercito. Nel carcere di Udine conosce Arrigo Cavallina ed entra a far parte dei Pac, il gruppo eversivo Proletari armati per il comunismo, ritenuto responsabile di rapine a banche e supermercati – rivendicate come espropri proletari – e anche di alcuni omicidi.

Battisti è accusato di aver preso parte all'omicidio di Andrea Santoro, maresciallo del carcere di via Spalato e ad altri tre omicidi: quello del gioielliere Pierluigi Torregiani, a Milano, per il quale Battisti è stato condannato come mandante e ideatore, e quello del macellaio Lino Sabbadin a Mestre, per il quale Battisti ha fornito copertura armata. Battisti è accusato di essere anche l'esecutore materiale dell'omicidio di Andrea Campagna, agente della Digos di Milano, ucciso il 19 aprile del 1978.

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