30 settembre 2019

«Sembra una bimba-diavolo, già la adoro»

«Non avevo mai visto niente del genere. Stavo per vedere se era un maschio o una femmina e mi è sembrato di vedere un fantasma - scrive la donna - la maggior parte dei bambini si nasconde dalla telecamera, invece lei mi ha guardata dritta negli occhi e mi ha spaventato».


«Sembra una bimba-diavolo, già la adoro»: l'ecografia della futura mamma fa il giro del mondo

Sarà stata l'emozione e probabilmente anche la giovane età, ma quando la diciasettenne Iyanna Carrington, ha visto l'immagine della figlia che sta portando in grembo, trasmessa dall'ecografia, è rimasta traumatizzata. Occhi spalancati e un sorriso allungato che assomiglia a un ghigno, un viso che fa venire in mente le immagini distorte usate dal cinema horror per spaventare gli spettatori.

La ragazza americana, di Richmond, nello stato del Virginia, incinta alla 24esima settimana, ha deciso di rendere pubblica la sorpresa, o meglio lo spavento, postando l'immagine sul suo profilo Facebook. E quel post ha fatto il giro sui giornali del mondo. Iyanna era andata ad una normale visita di controllo per verificare la crescita della bimba, e l'ostetrica prima di darle la bella notizia, e cioè che si trattava di una femmina, ha deciso di girare lo schermo dell'ecografo per farle vedere l'immagine in diretta. E mentre il doppler sulla pancia della futura mamma scansionava il viso della bimba, la 17enne è rimasta spaventata da quello che le restituiva lo schermo.

Rassicurata dal personale medico che in quel viso non c'era nulla di anormale, la giovane americana ha poi deciso di riderci sopra, condividendo la foto su Facebook dove ha già soprannominato sua figlia, bambina diavolo. «Non avevo mai visto niente del genere. Stavo per vedere se era un maschio o una femmina e mi è sembrato di vedere un fantasma - scrive la donna - la maggior parte dei bambini si nasconde dalla telecamera, invece lei mi ha guardata dritta negli occhi e mi ha spaventato perché la stanza era buia. Alcune persone su Internet pensano che sia falsa, ma questa è la mia piccola e la adoro già».

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29 settembre 2019

La maledizione dei connettori USB

La maledizione dei connettori USB, che hanno due soli modi possibili di inserimento ma puntualmente entrano soltanto al terzo tentativo, è un tormentone dell'informatica, un'assurdità tecnologica che ha prodotto non solo innumerevoli esasperazioni ma anche numerosissimi memi e parodie. Cose del tipo "Hai inserito una chiavetta USB al primo colpo? Oggi sei invincibile."


La maledizione dei connettori USB

Sarà capitato anche a voi. Prendete una chiavetta USB, tentate di inserirla nell'apposita presa di un computer e scoprite che non entra. Così la capovolgete, nella speranza di orientarla correttamente, e scoprite che non entra lo stesso. La capovolgete ancora, rimettendola nella posizione iniziale... ed entra perfettamente.

La maledizione dei connettori USB, che hanno due soli modi possibili di inserimento ma puntualmente entrano soltanto al terzo tentativo, è un tormentone dell'informatica, un'assurdità tecnologica che ha prodotto non solo innumerevoli esasperazioni ma anche numerosissimi memi e parodie. Cose del tipo "Hai inserito una chiavetta USB al primo colpo? Oggi sei invincibile."

Per capire come mai questa particolarità affligge soltanto questo tipo di connettore ma non tutti gli altri che si usano in informatica bisogna risalire alle sue origini. Se vi siete mai chiesti chi mai può aver progettato un connettore così bizzarro, la risposta è Ajay Bhatt, direttore del gruppo di lavoro presso la Intel che creò lo standard USB nel 1994 e lo pubblicò nel 1996.

Bhatt era consapevole del problema del connettore non invertibile: anzi, fu una scelta ben precisa, fatta per ridurre i costi e facilitare l'adozione di questo standard di collegamento per dispositivi. Oggi i connettori USB sono ovunque, ma al loro esordio non era affatto così: nei computer c'erano connettori di ogni genere, quasi sempre incompatibili tra loro, e l'USB fu concepito proprio per eliminare queste incompatibilità. Invece di avere nei computer una porta per la stampante, una per il mouse, una per lo scanner e una per i dischi esterni, con l'USB sarebbe stato possibile collegare qualunque dispositivo a qualunque porta. La U di USB, infatti, sta per Universal.

Per convincere tutti i fabbricanti di computer ad adottare lo standard USB era quindi importante che fosse semplice e costasse poco. Renderlo invertibile avrebbe aumentato i suoi cablaggi e le saldature necessarie e avrebbe quindi aumentato i suoi costi, e quindi fu scelto il compromesso di avere un senso obbligato di inserimento. Anche la forma rettangolare fu adottata per contenere i costi rispetto a una sagoma circolare o asimmetrica.

Non va dimenticato che rispetto alla giungla di connettori differenti che c'era prima, l'USB era un enorme passo avanti e quindi a quei tempi il disagio sembrava più che accettabile. Se vi ricordate com'erano fatte le porte SCSI, seriali o parallele, con le loro viti o clip di serraggio e i loro ingombri mastodontici, le ragioni della scelta di Ajay Bhatt diventano parecchio più comprensibili.

Apple, con il suo iMac, fu il primo grande fabbricante ad adottare le porte USB come standard nel 1998; gli altri seguirono a ruota, e il resto è storia. Lo standard USB è oggi ovunque e si è evoluto: è diventato più veloce e, con la versione C, è ora finalmente reversibile.

Se volete diventare abilissimi inseritori di chiavette USB al primo colpo, il trucco è semplice: guardate dentro il connettore e la presa prima di collegarli e scoprirete che hanno un verso di inserimento abbastanza evidente. Sarete invincibili.

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28 settembre 2019

Scontrino choc a Roma, troppa fretta di giudicare: era (quasi) tutto ok

Ha fatto il giro del web la polemica di due turiste giapponesi nei confronti di un ristorante del centro di Roma al quale hanno pagato un conto di quasi 500 euro. Alla fine, dopo i controlli della Municipale, il titolare è stato multato per l'inserimento della mancia di 80 euro nello scontrino (elargita volontariamente a detta dell'avvocato) e per alcuni tavolini fuori posto, all'esterno del locale. Nulla da dire invece per i 430 euro del conto, che sono risultati esatti in base al menu.


Roma: scontrino choc, già riaperto il ristorante chiuso ieri per irregolarità 

Ha già riaperto il ristorante chiuso ieri per occupazione di suolo pubblico e multato per l'anomalia del pagamento di una quota di oltre il 20% applicata al conto e non prevista per legge. Queste le sanzioni al ristorante "L'Antico Caffè di Marte", in pieno centro di Roma, zona Ponte Sant'Angelo, protagonista di una polemica per un conto salatissimo (429 euro di cui 80 di mancia) a due turiste giapponesi lanciata sui social e diventata virale sul web. A mettere i sigilli al ristorante sono stati gli agenti della polizia locale di Roma Capitale che avevano chiuso il locale già 15 giorni prima. Il ristorante aveva riaperto e ieri, dopo l'ennesimo controllo, è stato nuovamente chiuso, ma altrettanto rapidamente riaperto questa mattina. 

Le irregolarità 

Sulla vicenda scontrino, al ristorante è stata elevata una multa di 5mila euro perché nel conto della stangata si aggiungeva "il costo del servizio", 80 euro di mancia "obbligatoria". A cui sono state sommate altre irregolarità amministrative. E questa mattina, con la supervisione di due agenti della polizia locale, il titolare ha rimosso i tavolini irregolari e poi ha regolarmente riaperto. La contestazione riguarda proprio l'inserimento del cosiddetto 'servizio' nelle ricevute rilasciate alle due turiste. Per quanto riguarda l'importo del pranzo, nel menù tutto era indicato correttamente. Analizzata la fattura con il dettaglio delle pietanze ordinate, gli agenti della Polizia locale hanno riscontrato che lo scontrino corrispondeva a quanto effettivamente consumato dalle due turiste, comprese alcune portate di pesce fresco, con il prezzo che varia a seconda del peso. Sulla vicenda è intervenuto l'avvocato Carlo Scorza, legale dei titolari del ristorante, precisando che "le due turiste giapponesi hanno consumato oltre al primo piatto 'tonnarelli cacio e pepe', due grigliate di pesce fresco misto, contorno di grigliata di verdure, oltre bevande e servizio al tavolo e, addirittura, in occasione del pagamento, hanno elargito ai camerieri una mancia di 80 euro". "Singolare" è stata definita "la circostanza che nessuna contestazione sia sorta al momento del pagamento avvenuto in data 4 settembre 2019 e che, solo a distanza di oltre venti giorni, le due turiste si siano ricordate di contestare il conto". 

La reazione di Codacons e Federalberghi 

"C'è sempre qualcuno di poco serio, che se ne approfitta, in Italia come altrove in tutte le grandi mete turistiche - commenta il presidente di Federalberghi Lazio Giuseppe Roscioli - e questi episodi danneggiano l'immagine della città e tutto il settore turistico. Accade anche in strada - prosegue - quando un ambulante vende una bottiglietta d'acqua chiedendo 5 euro al turista di turno". Carlo Rienzi, presidente del Codacons, va all'attacco chiedendo al Comune misure drastiche: "Se saranno accertate scorrettezze e furberie, al locale in questione dovrà essere ritirata definitivamente la licenza, anche come forma deterrente verso comportamenti analoghi, purtroppo ancora molto frequenti a Roma". 

Precedenti "salati" 

Qualche mese fa aveva fatto scandalo lo scontrino da 81 euro per due panini e due cappuccini, prima ancora i 24 euro per due gelati, e si trattava sempre di esercizi in zona San Pietro. 

Controlli di municipale e carabinieri 

In realtà non è l'unica attività sanzionata ieri dalla polizia locale che, insieme ai carabinieri, ha eseguito una serie di controlli nel centro della città. Complessivamente sono state contestate sanzioni amministrative per occupazione abusiva di suolo pubblico per complessivi 2mila e 253 euro, oltre al recupero della tassa di occupazione del suolo pubblico, per 487mila e 600 euro contestati ai responsabili di 4 locali di via della Vite e 7 locali di via e piazza delle Coppelle. Due ristoranti di via della Vite e uno di piazza delle Coppelle già recidivi per l'occupazione del suolo pubblico rischiano la chiusura del locale. Un bar di piazza di Spagna è stato sanzionato per 1.500 euro per aver tenuto cornetti e ciambelle privi di etichettatura sulla tracciabilità; 30 kg di questi alimenti sono stati sequestrati.

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27 settembre 2019

«Franky Zapata troppo rumoroso e inquinante»: pioggia di denunce dei vicini

Rumoroso e inquinante, sarà pure un eroe nazionale, ma i suoi vicini ormai lo odiano. E lo odiano così tanto da denunciarlo. E' questa la parabola di  Franky Zapata, l'uomo volante, un mito per i francesi quando vola sul suo Flyboard Air con il quale ad agosto ha attraversato la Manica: sono infatti numerose le denunce nei confronti dell'«uomo volante».


Uomo volante, i vicini in rivolta

Mito in Francia per aver attraversato la Manica. "Ma inquina e fa rumore quando si allena"

Parigi, settembre 2019 - Hanno gioito come se la Francia avesse vinto i Mondiali dopo averlo visto affondare nella Manica. Si sono strappati i capelli per la disperazione quando, al secondo tentativo, ha attraversato il canale più famoso del mondo col suo jetpack. Per mesi i vicini di Franky Zapata hanno incessantemente scorso l’elenco delle divinità, pregando Anubi, Odino, Quelo, Tezcatlipoca e soci di esaudire il loro desiderio più grande: vedere volare via per sempre dal quartiere l’uomo volante e il suo rumorosissimo zainetto a propulsione. Ma quando anche gli appelli a Shiva e Amaterasu sono caduti nel vuoto, ai 7mila abitanti di Sausset-lesPins (nelle Bouches-du-Rhône, il dipartimento di Marsiglia) non è rimasto che rivolgersi alla legge. E così sono fioccate decine di denunce contro Zapata, che dal 2018 ha ottenuto il permesso di testare il suo Flyboard Air nelle campagne della zona. "Una sera stavo rientrando a casa – racconta Carole Nozzi a France Info – quando ho cominciato a sentire una puzza di cherosene allucinante". Eh sì, perché con grande lungimiranza il Comune ha consentito al buon vecchio Franky di far volare i suoi jet-pack su un terreno, vicino a una spiaggia e a un asilo, che dista meno di cento metri dalle prime villette. Il Flyboard è così diventato in poco tempo il nemico pubblico numero uno."«Sembra un aereo – continua la donna – che vola attorno alle nostre case. Vi sembra una cosa normale?".

Ccome se non bastasse, quando Zapata decide di trasformarsi in Iron Man attira la curiosità degli automobilisti, che si fermano in mezzo alla strada per ammirare le sue evoluzioni, bloccando il traffico. Dopo le prime denunce, il Comune ha messo qualche paletto: niente voli la domenica e i prefestivi; vietatissimo decollare prima delle dieci di mattino e nelle ore di pranzo; ultimo volo possibile alle 18:30. La spiaggia è off-limits e per Franky, inoltre, è scattato il disco orario: ogni 90 minuti deve prendere per forza una pausa.

Un vicino di casa racconta di essere stato addirittura minacciato, dopo essersi lamentato per l’ennesima volta della puzza e del rumore. "Mi ha detto che me la farà pagare". Zapata si difende: "Non volo tutti i giorni e seguo scrupolosamente le regole. Quella nei miei confronti è una persecuzione". Il sindaco del paese, Bruno Chaix, per ora è dalla sua parte: "Da Parigi ci dicono che sia importante farlo allenare. È l’uomo volante, è l’orgoglio di Sausset-les-Pins". Sarà, ma nel frattempo cento cittadini hanno ufficialmente chiesto al Comune di ritirargli il permesso di scorazzare nei cieli della cittadina e la procura di Aix-en-Provence ha deciso di aprire un fascicolo. "Abbiamo rilevato rumori vicini ai 120 decibel. Per la scienza – racconta uno dei vicini di Franky – un’esposizione prolungata a suoni che superano gli 85 decibel è dannosa". E chissà che molto presto anche Zapata non si trovi costretto a rivolgersi a Unkulunkulu o a Zeus per liberarsi dei magistrati.

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26 settembre 2019

L'appello della Cirinnà al governo: "Abolire madre e padre"

La senatrice torna a condannare l'intervento del governo gialloverde, che aveva abolito le diciture "genitore 1" e "genitore 2" per far ritorno ai tradizionali "madre e padre": "discriminazione intollerabile, ingerenza pesantissima"


L'appello della Cirinnà ai giallorossi: "Abolire madre e padre"

La rappresentante del Partito Democratico Monica Cirinnà torna a tuonare dai banchi del Senato per chiedere "vendetta" contro il precedente governo, che aveva "osato" reintrodurre la terminologia "padre" e "madre" nei documenti d'identità dei minori.

L'occasione è quella del dibattito sul disegno di legge per convertire il decreto relativo alla proroga del Garante della privacy.

"Ricordo personalmente con grande soddisfazione in primo luogo l'importantissimo intervento del Garante su uno dei più odiosi provvedimenti del precedente governo.", attacca la Cirinnà. "Cioè il decreto con il quale il ministro dell'Interno impose la reintroduzione dell'addizione di padre e madre sui documenti di identità dei minori. Così tagliando con l'accetta la pluralità di esperienze familiari che caratterizzano la nostra società ed esponendo bambini e bambine di questo Paese a delle discriminazioni intollerabili sulla base della famiglia in cui crescono. Un'ingerenza pesantissima nella sfera più intima dell'identità personale e dell'intimità della vita personale e familiare che, come tipico di quel tipo di cultura politica, ignora la pluralità di esperienze di vita, e anzi le taglia consapevolmente con l'accetta dell'ideologia e dell'oscurantismo".

La senatrice del Pd non perde dunque tempo e chiede al nuovo governo di intervenire sull'argomento che più le sta a cuore, ovvero la tutela delle "famiglie arcobaleno". "Un decreto grave, pericoloso, vergognoso, che mi auguro venga presto eliminato dal nostro ordinamento giuridico. Ed in tal senso rivolgo fin d'ora una richiesta alla ministra Lamorgese".

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25 settembre 2019

Napoli, becchino canterino con salma in auto - VIDEO

Sui social sta circolando questo video che ritrae l’autista di un mezzo funebre mentre sfreccia in tangenziale con tanto di bara a bordo tenendo in mano un microfono con il quale canta a squarciagola. A rilanciarlo è stato il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, che si è detto “basito”



Napoli, il becchino canta mentre trasporta una salma

Trasporta un defunto ed intanto canta a squarciagola al volante del carro funebre. Accade a Napoli ed il video del becchino neomelodico, finisce subito in rete scatenando la furia degli internauti.

Il filmato, in cui l’uomo viene ripreso mentre chiede di inquadrare “il nonno allegro” che è alle sue spalle, è stato ripreso dal consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli che si è detto sorpreso e basito.

Imbarazzo e vergogna anche da parte dell’Efi (eccellenza funeraria italiana) che definisce l’evento raccapricciante ed offensivo.


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24 settembre 2019

Ferrovie, FlixTrain entra nel mercato svedese

FlixBus ha presentato la domanda di accesso ai binari al gestore dell'infrastruttura svedese Trafikverket per gestire i treni sulle due rotte, che sono i corridoi ferroviari interurbani più trafficati della Svezia. Entrambe le rotte sono già servite da operatori open access, che competono con l'operatore storico statale.


Ferrovie: FlixTrain entra nel mercato svedese con gli Stoccolma - Göteborg/Malmö

Flixtrain ha confermato il 23 settembre che intende entrare nel mercato svedese con l'obiettivo di lanciare nuovi servizi da Stoccolma a Göteborg e Malmö nel 2020.

FlixBus ha presentato la domanda di accesso ai binari al gestore dell'infrastruttura svedese Trafikverket per gestire i treni sulle due rotte, che sono i corridoi ferroviari interurbani più trafficati della Svezia. Entrambe le rotte sono già servite da operatori open access, che competono con l'operatore storico statale.

I servizi sulla Stoccolma - Göteborg effettuerebbero fermate intermedie a Södertälje, Hallsberg e Falköping, mentre i treni per Malmö faranno scalo a Norrköping, Linköping, Nässjö, Alvesta e Lund.

"Questi sono punti strategicamente importanti per molti viaggiatori", afferma Peter Ahlgren, CEO della regione nordica di FlixBus. "Vediamo una forte e crescente domanda di servizi ferroviari in Svezia e FlixTrain sarà l'opzione ferroviaria più economica del mercato senza compromettere la qualità e la convenienza. Il piano è di far viaggiare i treni nella prima metà del 2020".

"Abbiamo visto che se unisci le reti di autobus e ferrovia in modo intelligente, puoi soddisfare con successo la domanda e aumentare il numero di passeggeri per entrambi i vettori di trasporto. FlixTrain sarà integrato con le nostre linee di autobus e saremo in grado di offrire un processo di prenotazione regolare con autobus e treno in un unico posto, con nuove rotte di viaggio senza lunghi tempi di cambio. In questo modo raggiungeremo anche persone che non vivono vicino alla ferrovia".

La società madre di FlixTrain, FlixMobility, si è assicurata finanziamenti per l'espansione delle attività ferroviarie dell'azienda fuori dalla Germania durante l'estate. I nuovi servizi in Svezia saranno i primi di FlixTrain fuori dalla Germania, dove l'operatore ha lanciato i servizi sulla rotta Amburgo - Colonia a marzo 2018.

A giugno Flixtrain ha presentato all'autorità ferroviaria francese Arafer richieste di tracce ferroviarie su cinque rotte, tra cui Parigi - Bruxelles.

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23 settembre 2019

Intesa sui migranti di Malta: 'La montagna Europa ha partorito un topolino'

Sono finiti i tempi del Papeete, adesso che abbiamo gente capace al governo, finalmente, in quattro e quattr'otto abbiamo risolto il problema dei migranti. In fondo bastava presentarsi alle riunioni invece di fare costantemente campagna elettorale. O forse no? 

Alessandro Sallusti a La7, sull'intesa raggiunta a Malta per la redistribuzione dei migranti: "La montagna Europa ha partorito un topolino. Questo accordo prevede che vengano accolti e ricollocati in Europa i migranti salvati dalle ONG. Questi rappresentano solo l'8% del totale. Una decisione che riapre e legittima le missioni delle ONG che erano sospese. Un incentivo agli scafisti e a chi lucra su questo"



Cosa prevede l’accordo di Malta sui migranti

È stato raggiunto un accordo per il ricollocamento dei migranti al vertice che si è svolto alla Valletta il 23 settembre e a cui hanno partecipato i ministri dell’interno di Francia, Germania, Italia, Finlandia e Malta. L’accordo, che per il momento coinvolge solo quattro paesi ed è una bozza, sarà discusso con gli altri ministri dell’interno dei paesi membri dell’Unione europea il 7 e l’8 ottobre in Lussemburgo. La proposta sarà presentata dalla Finlandia, che ha la presidenza di turno dell’Unione europea. Ecco i punti dell’intesa sulla base di quello che ha dichiarato la ministra italiana Luciana Lamorgese al termine del vertice, non è circolata ancora la bozza dell’accordo.


  • I migranti che arrivano in Italia e a Malta e che sono soccorsi lungo la rotta del Mediterraneo centrale saranno redistribuiti nei diversi paesi europei nel giro di quattro settimane dall'approdo, superando il principio di paese di primo ingresso previsto dal Regolamento di Dublino. Per ora non sono stabilite quote di ricollocamento, che dipenderanno da quanti paesi aderiranno all'intesa.
  • Sarà previsto un meccanismo di rotazione volontaria dei porti di sbarco. Tuttavia se l’offerta dei porti di sbarco sarà volontaria, i porti principali rimarranno quelli italiani e maltesi.
  • I paesi europei potranno aderire all'intesa su base volontaria, ma per quelli che non aderiranno potrebbero essere previste delle sanzioni.
  • L’accordo riguarda i migranti che sono soccorsi in mare dalle organizzazioni non governative e dai mezzi militari, ma non riguarda i migranti che arrivano autonomamente e quelli che arrivano in Europa attraverso altre rotte come quella del Mediterraneo occidentale (Marocco-Spagna) e quella dell’Egeo (Turchia-Grecia).
  • La ministra dell’interno italiana Luciana Lamorgese si è detta soddisfatta dicendo che “l’Italia non è più sola e arrivare in Italia o arrivare a Malta vuol dire arrivare in Europa e su questo c’è ampia condivisione da parte di tutti”. La ministra ha confermato che rimarrà in piedi l’accordo che l’Italia ha sottoscritto con la Libia nel febbraio 2017 che prevede il finanziamento e l’addestramento della cosiddetta guardia costiera libica, un corpo formato da ex miliziani ed ex trafficanti che è stato accusato da diversi rapporti internazionali di aver violato i diritti umani e che solo qualche giorno fa è stato accusato di aver ucciso un rifugiato sudanese, intercettato in mare e riportato indietro a Tripoli.
I punti critici

Gli analisti rilevano alcune criticità nelle prime indiscrezioni che trapelano sull'accordo che riguarda esclusivamente la rotta del Mediterraneo centrale e solo una minoranza dei migranti arrivati lungo questa rotta. Nel 2019 infatti su quasi settemila migranti arrivati in Italia lungo la rotta del Mediterraneo solo l’8 per cento è stato soccorso da mezzi navali, mentre la maggior parte dei migranti è arrivata in maniera autonoma direttamente sulla costa. La rotazione dei porti di sbarco su base volontaria, richiesta dall'Italia, inoltre contraddice alcune norme internazionali che prevedono che i naufraghi siano fatti sbarcare il più velocemente possibile dopo il soccorso in mare. Infine Grecia e Spagna (che sono i due paesi con più arrivi via mare nel 2019) potrebbero contestare l’accordo che riguarda solo i migranti arrivati in Italia e Malta lungo la rotta del Mediterraneo centrale, inoltre la volontarietà dell’accordo pone dei dubbi sulla sua efficacia sul lungo periodo e nel caso di un’eventuale maggiore pressione migratoria. La posizione del governo italiano sugli accordi con la Libia e sul ruolo della guardia costiera libica rimane problematica: sono infatti largamente documentate le sistematiche e gravi violazioni dei diritti umani compiute dai guardacoste nel paese nordafricano.

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20 settembre 2019

Si arrampica sul tetto del treno ma qualcosa va storto

Ipotesi di una bravata finita male. È morto davanti agli occhi del fratello di 16 anni Florian Cercel, il ragazzo di 20 anni rimasto folgorato nella notte mentre saliva sul tetto di un treno fermo alla stazione di Nettuno.


Nettuno, 20enne si arrampica sul tetto del treno: muore folgorato sotto gli occhi del fratellino

Tragedia nella notte alla stazione ferroviaria di Nettuno, in provincia di Roma, dove un ragazzo di nazionalità romena di venti anni, Cercel Florin, è morto folgorato dopo aver toccato i fili della rete elettrica che corrono lungo il tetto del treno. La tragedia si è consumata intorno alle 2 quando il giovane con altri amici ha raggiunto la stazione. Per giocare, si è arrampicato sul tetto del convoglio fermo al binario 1.

Il dramma si è consumato in pochi minuti: il ragazzo ha infatti toccato i fili della linea elettrica che alimenta la rete tra i vagoni 3 e 4 ed è rimasto folgorato. Gli amici lo hanno subito soccorso ed hanno dato l’allarme al 118. Quando i sanitari sono arrivati hanno tentato una disperata azione di rianimazione, ma non c’è stato niente da fare; sull’episodio indagano i carabinieri. Il corpo dello sfortunato ragazzo è stato messo a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Ipotesi di una bravata finita male. È morto davanti agli occhi del fratello di 16 anni Florian Cercel, il ragazzo di 20 anni rimasto folgorato nella notte mentre saliva sul tetto di un treno fermo alla stazione di Nettuno. Lo si apprende da fonti investigative. Il 20enne era in compagnia di amici nella stazione di Nettuno che la sera diventa un punto di ritrovo per i ragazzi della zona. L'ipotesi è che si sia trattato di una bravata finita male. Il giovane era in compagnia del fratellino e di altri tre amici tra cui una ragazza. Inutili i tentativi di rianimazione da parte del personale del 118.

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19 settembre 2019

Canadian Sphinx, una delle razze più amate al mondo - VIDEO

La sua visione provoca effetti contrastanti, tra quanti lo associano ad un marziano, un essere di particolare bruttezza ma il sentimento prevalente è quello di apprezzamento e amore (leggi i commenti al video Facebook). Una persona ha commentato il video scrivendo: "Ma vi rendete conto quante magliettine e cappottini potrei creare per questa meravigliosa creatura ❤️".


Origini

I gatti nudi hanno fatto la loro comparsa in diverse epoche e in varie parti del mondo. Probabilmente il caso più degno di nota riguarda il Mexican Hairless che risalirebbe all'epoca pre-colombiana e fu menzionato all'inizio del XX secolo nel famoso libro di Frances Simposon 'The book of the cat'. Altri esemplari furono sviluppati in zone diverse, in particolare in Russia, da dove provengono il Don Sphynx e il Peterbald. Lo Sphynx come lo conosciamo ebbe origine negli anni Sessanta, quando una gatta domestica in Ontario (Canada) diede luce a un gattino glabro. I tentativi di allevare altri gatti nudi utilizzando questo esemplare ebbero un successo parziale. Una decina d'anni più tardi comparvero altri gatti glabri nel Minnesota e a Toronto, che furono incrociati con il Devon Rex, una razza con pochissimi peli. La prole risultante da diversi accoppiamenti con questi gatti costituì la base della razza. Alcuni esemplari furono inviati in Europa, dove l'allevamento fu portato avanti con entusiasmo.

Carattere

Lo Sphynx è dolce, vivace e intelligente ma soprattutto si lascia maneggiare. Caldo e morbido al tatto, questo gatto spesso dorme sotto le coperte accanto al proprietario. Per descrivere il desiderio dello Sphynx di starvi sempre in grembo, è soprannominato "Velcro Lap Cat" (Gatto-Velcro sempre in braccio). Gli Sphynx amano salutare chiunque visiti casa. Vanno quasi sempre d'accordo con i cani e altri animali domestici. Essendo glabri, questi gatti tendono a patire il freddo ma sono abilissimi nello scovare un posto al caldo: solitamente il monitor di un computer, una finestra al sole, un televisore o sotto al plaid, accanto al proprietario. Gli Sphynx sono molto attivi e si divertono da soli per ore. Molti imparano a riportare i giocattoli. Chi possiede uno Sphynx lo descrive come una creatura un po' umana, un po' scimmia e un po' gatto, per via della sua natura curiosa e intelligente. È leale e devoto al proprietario.

Morfologia

Lo Sphynx è un gatto di medie dimensioni e dal peso sorprendente. Ha ossa robuste, una muscolatura ben sviluppata e il ventre che pare aver appena ingerito un lauto pasto. Si distingue per la mancanza di peli sulla maggior parte del corpo e per la pelle "rilassata" che crea numerose pieghe su corpo, viso e zampe. Può avere alcuni peli su piedi, naso, orecchie e coda. La pelle è molto calda al tatto e ha una consistenza particolare, vellutata come una pesca oppure burrosa come pelle di camoscio. Le rughe sulla testa gli danno un'aria vagamente preoccupata, mentre le orecchie grandi e posizionate abbastanza in alto sulla testa e gli occhi a forma di limone gli conferiscono un'espressione unica. Gli Sphynx hanno una camminata particolare, come se poggiassero su cuscinetti ammortizzati e dita dei piedi sorprendentemente lunghe. Una coda lunga a frusta completa il corpo.

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18 settembre 2019

Fa sesso in viaggio d'affari e muore di infarto: «È incidente sul lavoro»

La sentenza prevede ora che la famiglia dell'uomo avrà diritto a beneficiare dallo Stato e dall'azienda un sussidio mensile fino all'80% del suo ultimo stipendio fino all'anno in cui sarebbe andato in pensione.


Fa sesso durante viaggio di lavoro e muore di infarto: «È incidente sul lavoro, l'azienda paghi la moglie»

Sposato e in viaggio di lavoro, approfittò della 'solitudine' per fare sesso con una donna nella sua camera d'albergo: poco dopo, quella sera, fu trovato morto, stroncato da un infarto, e la sua scomparsa fu catalogata come «incidente sul lavoro» da varie sentenze, adesso definitive. Per questo ora la sua azienda dovrà pagare un'enorme somma alla famiglia del dipendente, Xavier X., scrivono i media britannici tra cui il Mirror.

Xavier era un ingegnere e lavorava per TSO, una società francese del campo delle ferrovie: la sua morte risale al 2013, quando si trovava a Meung-sur-Loire. Uscito a cena dopo il lavoro, incontrò una donna e la portò nella sua camera d'hotel per fare sesso, ma quella serata finì in tragedia: l'azienda in tribunale ha tentato in tutti i modi di impedire che si archiviasse il caso come morte sul lavoro, ma varie sentenze dei giudici hanno affermato che «un dipendente in viaggio di lavoro è di responsabilità del suo datore di lavoro», indipendentemente da ciò che fa prima o dopo l'orario di lavoro appunto.

La sentenza prevede ora che la famiglia dell'uomo avrà diritto a beneficiare dallo Stato e dall'azienda un sussidio mensile fino all'80% del suo ultimo stipendio fino all'anno in cui sarebbe andato in pensione: già dieci anni fa le prime sentenze su casi simili avevano stabilito lo stesso principio, secondo cui qualsiasi morte o infortunio subìto da dipendenti in viaggio di lavoro lontani dalla sede della loro azienda equivale ad un «incidente sul lavoro».

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17 settembre 2019

Che satira tira - Meme su Renzi & C.

#Renzi ha svelato il nome del suo nuovo movimento: sarà «#ItaliaViva», anche perché «Italia Forza» era già impegnato.

















16 settembre 2019

La legge che doveva liberare gli animali dai circhi è scaduta

In Italia la legge delega che avrebbe impedito ai circhi di far esibire animali è diventata lettera morta dal dicembre del 2018 e il lavoro è tutto da rifare.


Cari animali dei circhi, la legge che doveva liberarvi c’era, ma è scaduta

Cari tigri e leoni, se speravate di andare finalmente in pensione nel 2019, di smettere di lavorare nei circhi e di comportarvi secondo la vostra natura, sembra purtroppo che questo non sia il vostro anno, malgrado tutte le speranze del 2018. Vi spiego perché.

Il 27 dicembre 2017, esattamente un anno fa, entrava in vigore la legge 175 del 22 novembre 2017, che “riordinava” e “revisionava” le disposizioni in materia di spettacolo, tra cui i circhi. Tra gli altri punti la legge prevedeva il “graduale superamento dell'utilizzo degli animali” da parte di circhi e spettacoli viaggianti. Il provvedimento creò molto malumore tra gli animalisti e gli etologi, che chiedevano di bandire da subito le attività circensi con animali, ma si dovette cercare la mediazione con il centrodestra, che proponeva una semplice “riduzione”, limitatamente agli animali selvatici.

La legge, così come è stata approvata e pubblicata, prevedeva “entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente” l’adozione di uno o più decreti legislativi, ovvero di atti che delegano il governo a mettere in pratica la riforma.

I dodici mesi previsti sono scaduti e non ci sono stati i decreti legislativi né per indicarci come “superare l’utilizzo degli animali” nei circhi, né su cosa fare degli animali già utilizzati, e neanche, nei sei mesi in cui il nuovo governo è stato in carica, è stata messa al lavoro una commissione. Al momento è tutto come prima, con i circhi regolati dalla legge 337 del 1968, cinquant’anni fa. Non c’è stata neanche una proroga che permettesse al governo di rinviare l’emissione dei decreti legislativi.

C’è stato tuttavia un video del ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli, rilasciato lo scorso 16 dicembre sul suo profilo Facebook, in cui il ministro rassicura che applicare quella legge ed eliminare gli animali dai circhi è una sua priorità, “da realizzare attraverso una serie di decreti attuativi” e promette che il primo dei decreti “sarà proprio quello che toglie gli animali dai circhi”.

Cari tigri e leoni, anche a me sembrava una bella notizia, ma di giurisprudenza ne so quanto voi. So però che quando le cose scadono bisogna buttarle via e allora ho chiesto a un giurista cosa ne pensasse. Il professor Federico Gustavo Pizzetti, del Dipartimento di studi internazionali, giuridici e storico-politici dell’Università degli Studi di Milano, mi ha confermato infatti che le date di scadenza valgono anche per i decreti legislativi, non solo per le medicine o i precotti del supermercato.

“L’articolo 2 della legge 175/2017”, spiega Pizzetti, “parla di revisione della normativa vigente tramite decreti legislativi, che possono superare la legge in corso e modificarla, in questo caso stabilendo le procedure per eliminare gli spettacoli di animali dai circhi, attualmente consentiti dalla legge. I decreti attuativi di cui parla il ministro Bonisoli, invece, sono una cosa diversa: non cambiano le leggi vigenti, ma servono a riempire gli spazi vuoti, a fornire i dettagli tecnici e operativi della legge esistente, (per esempio individuando gli elenchi dei circhi, o le norme sulla sicurezza degli spettacoli circensi regolando i controlli sugli animali dei circhi, o stabilendo come sono fatti i moduli per fare il verbale in caso di infrazione alla legge vigente). Per fare un decreto legislativo, occorre invece una legge delega del parlamento, e le deleghe hanno per forza un tempo stabilito, scaduto il quale non possono più essere esercitate”.

“Quindi”, conclude Pizzetti, “in assenza di proroghe, i tempi per mettere in pratica e attuare l’articolo 2 della legge sono scaduti, e, non essendo più modificabile, sul punto rimane lettera morta. Se la domanda è: "ma il governo, in base all’articolo due di quella legge, può oggi, a tempo scaduto, emanare decreti legislativi per cambiare la legge sull’utilizzo degli animali nei circhi?" La risposta è: "No".

In pratica, la via maestra, costituzionalmente parlando, è quella di approvare una nuova legge delega, riprendendo da capo tutto l’iter: fare la scelta politica di riscrivere la legge, farla riapprovare da Camera e Senato e poi emanare, da parte del Governo, nei nuovi, giusti termini che la nuova legge prevederà, i decreti legislativi per metterla in pratica.

Il tutto, presumibilmente, prenderà almeno un anno, se non di più.

L'alternativa è “riaprire” la delega scaduta, modificando solo l’articolo 2 della legge n. 175/2017, senza approvare una nuova legge delega, persino - è accaduto nella prassi - con un emendamento introdotto in sede di conversione di un decreto legge giustificato da necessità e urgenza straordinarie. Ma si tratta di una strada che solleva molti, e assai gravi, dubbi di costituzionalità e che, almeno in un caso (nel 2002) ha anche incontrato "l’alt” del Presidente della Repubblica.

Cari tigri e leoni, mi dispiace, ci si era provato, ma ora siamo di nuovo al punto di partenza, e abbiamo appena fatto un salto indietro di cinquant’anni. In questi cinquant’anni però molte cose sono cambiate e oggi la quasi totalità degli zoologi, degli etologi, dei veterinari e del pubblico è dalla vostra parte, salvo qualche eccezione purtroppo rumorosa, ma poco scientifica, che vuole ancora vedervi saltare nei cerchi.

“Le esibizioni con gli animali nei circhi”, dice Paola Valsecchi, etologa del Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale dell’Università degli Studi di Parma, “non dovrebbero essere ammesse perché nulla di quella vita rispetta il loro benessere. A partire dall'addestramento a cui sono sottoposti per fare esercizi del tutto innaturali per la loro etologia. Addestramento che si basa sull'uso di punzoni e coercizioni. Sono animali selvatici anche se nati in cattività, non hanno fatto un percorso di domesticazione che comporta un processo di selezione artificiale. La loro esibizione è altamente diseducativa. Veicola un messaggio di supremazia dell'essere umano sull'animale (tigri e leoni che saltano a comando nel cerchio). Li rende ridicoli (orsi che vanno in bicicletta) e induce i bambini a credere che quella sia la loro vita e che stiano bene. Ma non è così. Non solo il trasporto è critico, ma anche la vita in gabbie non idonee, e molti sono perennemente legati. La presenza di pubblico, suoni e rumori può  essere molto stressante soprattutto per i felini”. 

Augusto Vitale, etologo esperto in benessere animale, che afferisce all’Istituto Superiore di Sanità ma che, specifica, parla a titolo personale, rincara la dose. “Nei circhi”, dice, si usano specie protette e a rischio di estinzione, come le tigri, e questo veicola un messaggio sbagliato: nel pubblico si crea la falsa percezione che se sono “spendibili” nei circhi, allora non sono poi tanto a rischio di estinzione in natura. Gli animali selvatici non dovrebbero essere usati per l’intrattenimento, in questo modo si disimpara a rispettarli per quello che sono: animali potenzialmente pericolosi e che hanno il diritto di vivere secondo la loro natura di predatore, nel loro ambiente. Il trasporto degli animali di qua e di là è portatore di malessere, innaturale e controevolutivo per qualsiasi specie.”

“Noi abbiamo un rapporto complicato con gli animali”, dice ancora Vitale. “Io faccio sperimentazione su animali ma perché penso che il malessere di pochi sia giustificato dal benessere di molti, sia umani che animali. Ma nei circhi il malessere delle varie specie impiegate non è giustificabile, in quanto il solo proposito dei circhi è di divertirci a spese delle condizioni di vita innaturali e non dignitose di quelle creature. Il benessere non deve essere solo fisico, ma anche psicologico, un benessere di cui noi ci appropriamo indebitamente. E se dicendo questo vengo classificato come animalista, va bene, sarò un animalista, oltre che un esperto di etologia e benessere animale da oltre trent’anni”.

Un rapporto complicato, quindi, ma anche costoso per i contribuenti. Il fondo unico per lo spettacolo, erogato dal Ministero dei Beni Culturali, destina un bel po’ di soldi ai circhi. Nel 2017, per esempio, sono stati erogati quasi 3 milioni di euro, e nel 2018 circa 5 milioni, distribuiti alle imprese circensi come aiuti alle varie attività, festival, promozione, formazione e tournée all’estero. Fermo restando il rispetto per gli atleti e gli artisti che lavorano nei circhi, viene difficile capire quale apporto culturale fornisca una tigre che salta in un cerchio, o un elefante che fa l'inchino al pubblico.

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15 settembre 2019

Esperto artico russo: la condizione del permafrost è critica

L'allarme: "Si scioglie ovunque in Yakutia, rischia di sparire in 10 anni". Con gravi problemi per l'ambiente



Esperto artico russo: la condizione del permafrost è critica

CHERSKY - "La situazione è critica, abbiamo passato la soglia di stabilità: negli ultimi due anni infatti il permafrost ha iniziato a sciogliersi ovunque nella nostra regione". Lo dice all'Ansa Serghei Zimov, uno dei massimi esperti russi di permafrost e condirettore, insieme al figlio Nikita, della stazione di ricerca nord-orientale della Yakutia. "Se il trend continua di questo passo - aggiunge - nei prossimi 10 anni il permafrost rischia di sparire del tutto". "Le previsioni - aggiunge - sostenevano che lo scioglimento sarebbe avvenuto fra 100 anni ma invece è già iniziato". Serghei Zimov è anche il fondatore del Parco del Pleistocene, esperimento unico al mondo che tenta, attraverso l'introduzione nella regione artica di grandi erbivori, di ricreare l'ecosistema della steppa dei mammut e, così facendo, rallentare gli effetti del cambiamento climatico.

L'Ansa ha visitato il Parco e ha potuto constatare il deterioramento del permafrost nell'area di Chersky, che si trova oltre il circolo polare artico. L'impatto del climate change in Yakutia è particolarmente grave perché, sostiene Serghei, "il nostro permafrost non solo è ricco di CO2 ma di metano, che è un gas serra 25 volte più potente dell'anidride carbonica". Il Parco del Pleistocene è stato istituito nel 1996 su iniziativa di Serghei Zimov e, dati alla mano, dimostra che la geo-ingegneria nell'Artico può essere fondamentale non solo per ridurre lo scioglimento del permafrost ma anche a ridurre i livelli di gas serra, come la CO2, nell'atmosfera terrestre. La stazione di ricerca nordorientale (NESS) è affiliata all'Accademia delle Scienze russa ed è una delle tre stazioni di ricerca artiche più grandi del mondo.

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14 settembre 2019

Alba Adriatica, ustionato dal drink flambé

"Mio figlio ha riportato ferite al volto, che sono in via di guarigione, sembra esclusa la necessità di interventi di chirurgia estetica, più serie sono invece le ustioni al collo e al petto": è il padre a parlare delle condizioni del 21enne di Alba Adriatica che sabato scorso è rimasto ustionato dalla fiammata sprigionata durante la fase di preparazione di un drink flambè, da parte del barman di un noto chalet della riviera albense.


Alba Adriatica, giovane calciatore ustionato da un drink flambé

Calciatore ustionato da un drink flambè. Un incontro tra ex amici di scuola all’interno, di uno stabilimento balneare della riviera di Alba Adriatica, in Abruzzo, poteva avere esiti ben più gravi, come già registrato in simili circostanze in altre città italiane. Una bevanda alcolica al “flambé”, in preparazione sul bancone del bar, ha sprigionato un’intensa e lunga fiammata che ha investito in pieno un giovane atleta di Alba Adriatica, di 21 anni.

L’improvvisa vampata di fuoco è stata tale da bruciare gran parte dei capelli, provocando ustioni al braccio, al viso e al collo del ragazzo. Il giovane in un primo momento ha dovuto far ricorso alle visite dei sanitari dell’ospedale di Sant’Omero, ma ora lo attende un accertamento nell’ospedale di Cesena, specializzato in ustioni. I medici del nosocomio vibratiano hanno comunque consigliato ai familiari di dirigersi all’ospedale romagnolo per affrontare cure specialistiche. Il fatto è avvenuto verso l’una di notte di domenica scorsa, durante lo svolgimento di una festa di fine estate nel frequentato lido marino. Il giovane, ustionato dalle fiamme, che oltretutto non beve alcolici anche perché milita in una squadra calcistica del campionato di Promozione marchigiano, si trovava a passeggio sulla pedonale del lungomare, quando dall’adiacente chalet balneare è stato chiamato da un ex amico di scuola che l’ha invitato a fermarsi, per scambiare due chiacchiere al bar.

In quel frangente, il caso ha voluto che sul banco gli addetti al locale stessero preparando una serie di cocktail flambé, forse, con la classica immersione di una zolletta di zucchero nell’alcool, per poi accendere la fiamma con appositi erogatori di gas. Purtroppo qualcosa è andato storto e la fiammata è andata oltre il previsto, bruciando i capelli e il volto del giovane sportivo che oggi verrà visitato al Centro ustionati dell’ospedale Bufalini di Cesena. Ora la famiglia pensa solo alla guarigione del figlio ma non esclude di adire le vie legali al fine di accertare eventuali responsabilità. In tali situazioni, il principale accorgimento da adottare, da parte dei barman, sarebbe stato quello di far allontanare alla giusta distanza gli avventori vicini al banco bar.


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13 settembre 2019

Nelle Filippine si può sparare ai chi chiede tangenti

Il presidente filippino Rodrigo Duterte, non nuovo ad uscite spericolate, ha permesso ai cittadini di sparare ai funzionari che chiedono le bustarelle. Tuttavia senza ucciderli. Lo riferisce il quotidiano Manila Bulletin. 

Ricordiamo, tra le altre perle del presidentissimo: "Ero gay e mi sono curato", "Sparare alle ribelli comuniste nella vagina", "Troppi stupri? Vuol dire che le donne sono belle" e moltissime altre...


Presidente filippino autorizza cittadini a sparare a funzionari che chiedono tangenti

“Se voi pagate le imposte, le tasse, i dazi ma loro rivendicano anche una tangente, picchiateli. Se avete armi, potete sparare, però senza ucciderli, perché altrimenti potreste non essere giustificati in un eventuale procedimento legale”, ha affermato il presidente filippino Rodrigo Duterte giovedì.

Duterte ha proposto di sparare ai piedi di funzionari corrotti, senza ucciderli tuttavia per poter evitare la conseguente condanna penale, sottolineando che l'unica misura contro chiunque spari a un funzionario che viola la legge è “solo una seria punizione corporale”, ma non la detenzione.

Il presidente filippino ha richiamato i cittadini a tutelare i propri diritti e a comunicare qualsiasi caso di corruzione o reato che coinvolga un funzionario. Inoltre, Duterte ha dichiarato che se verrà a conoscenza di un avvenimento del genere, contatterà personalmente l’ufficiale colpevole e permetterà al cittadino vittima di tale reato di picchiare personalmente il funzionario.

Rodrigo Duterte, presidente delle Filippine, eletto nel maggio del 2016, sostiene misure severe per poter combattere i delinquenti. Le nazioni unite in materia di diritti umani hanno ripetutamente condannato i metodi di Duterte volti a combattere il traffico di droga nelle Filippine, incoraggiando il popolo a impedire omicidi o aggressioni irregolari. 

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12 settembre 2019

Bimbo di 8 anni a 140 km/h in autostrada

Ammetto di aver guidato anche io prima dei 18 ma solamente nel terreno privato dietro casa e comunque a 17 anni e non certo a 8 e soprattutto non in strada. Bambini prodigio! 😎



Bimbo di 8 anni a 140 km/h in autostrada sull'automobile della madre. «Volevo soltanto guidare un po'»

Incredibile bravata in Germania, su un'autostrada che porta a Dortmund. Un bimbo di otto anni ha sottratto l'auto alla mamma e l'ha guidata raggiungendo la ragguardevole velocità di 140 km/h. La vettura era dotata di cambio automatico. A segnalare l'incredibile episodio è stata la pagina Facebook della polizia di Soest, nella Renania Settentrionale-Vestfalia (Germania occidentale).

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11 settembre 2019

Truffava donne abusate, arrestata

Le sue vittime erano principalmente donne abusate o maltrattate con figli minori alle quali chiedeva denaro in cambio di servizi spesso inventati e con la minaccia di togliere i figli se non avessero pagato.


Truffa, arrestata presidente di una onlus: intascava i soldi destinati a progetti per donne abusate

Intascava soldi chiesti ad amministrazioni locali e Regione Emilia-Romagna a titolo di rimborsi o di finanziamenti per progetti di aiuto sociale e psicologico per donne abusate e minori, l'ex presidente di un'associazione senza scopo di lucro, nata per la promozione sociale e contro stalking e violenza di genere, arrestata questa mattina dai carabinieri di polizia giudiziaria e della compagnia di Riccione al termine di un'indagine coordinata dal sostituto procuratore Davide Ercolani.

I militari hanno dato esecuzione a un'ordinanza del gip Benedetta Vitolo in cui si elencano una serie di reati tra cui truffa, estorsione, minaccia e falso. La donna 35 anni, che da oggi è ai domiciliari ed è difesa dall'avvocato Alessandro Sarti, si sarebbe proposta anche come investigatore privato. Le sue vittime principalmente donne abusate o maltrattate con figli minori. Una di queste nel 2017 aveva denunciato la 35enne alla Procura e raccontato di essersi trovata di fronte a una richiesta di denaro in cambio di servizi di investigazione.

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10 settembre 2019

Spettacolare fenomeno ottico sui Sibillini

La civitanovese Monica Capretti, fotografa amatoriale con la passione per gli scatti naturalistici è riuscita ad immortalare il fenomeno sulla cresta di Pizzo Tre Vescovi, scendendo verso Forcella Angagnola, tra Ussita e Bolognola.


Fenomeno ottico sui monti: lo spettro di Brocken regala emozioni forti

Sta facendo il giro del web la fotografia della civitanovese Monica Capretti, che con il suo obiettivo sui Sibillini (tra Ussita e Bolognola, in provincia di Macerata) ha immortalato il celebre spettro di Brocken. Si tratta di un effetto ottico ed è possibile realizzarlo - generalmente ad alta quota - solo con specifiche condizioni atmosferiche.

Lo spettro di Brocken è prodotto dalla luce riflessa verso la sua fonte da una nuvola di goccioline d’acqua di dimensioni uniformi. Provoca l’illusione di un ingrandimento dell’ombra proiettata dall’osservatore, quando il sole è basso, sulla superficie delle nuvole che circondano una montagna. Come nel caso dello scatto della fotografa amatoriale Capretti, è caratterizzata dalla presenza di una corona luminescente intorno al capo. Una foto da togliere il fiato. 


P.S.: La foto vera si trova a questo [Link]