07 settembre 2019

Rissa per i bagagli: così sono morti i 41 passeggeri

Di cialtroni negli aerei se ne vedono tanti, gente che per ignoranza o inesperienza, se ne infischia delle norme di sicurezza, e mette in atto comportamenti potenzialmente pericolosi. Il classico esempio, come mi è capitato nell'ultimo viaggio, è quello dell'aereo che tocca terra e dopo aver rallentato la sua corsa, la gente che dovrebbe rimanere seduta con le cinture allacciate, balza in piedi senza motivo. Persone che cercano di andare non si sa dove, dato che i portelloni sono chiusi, la scaletta deve partire ancora dal deposito e soprattutto l'aereo si muove. A Fiumicino, tornando dalla Bielorussia, ci sono state persone che sono rimaste 10 minuti in piedi con l'aereo che ancora si muoveva.

Mi ha colpito molto leggere quello accaduto a Mosca lo scorso maggio, quando degli idioti, dopo un atterraggio di emergenza, invece di catapultarsi verso l'uscita, si sono fermati a tirare giù i bagagli dalle cappelliere, bloccando di fatto l'uscita a quelli dietro e causando 41 morti.


Aereo Mosca, rissa per prendere i trolley: così sono morti i passeggeri del volo Aeroflot

Nessuno in Russia si sarebbe aspettato un incidente del genere con protagonista un gioiello d'ultima generazione pieno di diavolerie elettroniche di ogni tipo come il Sukhoj Superjet-100. E invece è accaduto l'inimmaginabile domenica sera nei cieli della capitale.

L'HOSTESS EROINA
Da due giorni specialisti e semplici testimoni si interrogano sulle vere cause della sciagura aerea e tentano di ricostruire le varie fasi dell'incidente. Stando al quotidiano Moskovskij Komsomolets, i piloti hanno lanciato il codice 7600, che significa «perdita di collegamento», appena si sono trovati in difficoltà una manciata di minuti dopo il decollo avvenuto alle 18,03 dall'aeroporto moscovita di Sheremetyevo. Alcuni passeggeri sostengono che il velivolo sia stato colpito da un fulmine o forse da più di uno (pare vicino al vano dei motori) a circa 3mila metri di altezza. A questo punto i piloti hanno preso immediatamente il controllo manuale dell'aereo, ma soltanto al secondo tentativo sarebbero riusciti ad atterrare intorno alle 18,30. Purtroppo nell'impatto violento con la pista dell'aeroporto di Sheremetyevo i serbatoi del Sukhoj hanno preso fuoco. Da qui l'incendio e le fiamme che hanno avvolto la parte posteriore dell'aereo.

Le immagini delle telecamere fisse sono eloquenti nella loro drammaticità. Una volta fermo, «in 55 secondi», ha comunicato l'Aeroflot, gran parte dei passeggeri e dell'equipaggio del volo SU1492 diretto a Murmansk sono stati evacuati sugli scivoli di emergenza, ma per 41 persone (tra cui due bambini) non c'è stato scampo. La compagnia di bandiera russa ha pubblicato nel giro di poche ore la lista dei sopravvissuti e di quanti sono stati ricoverati in ospedale. Tre passeggeri sarebbero in condizioni disperate.

Le scatole nere sono già state recuperate e forniranno lumi su quanto accaduto. In questa tragedia vi sono state storie di egoismo e di eroismo, sottolineano più fonti citate dalla stampa federale. L'elemento più incredibile è che durante l'evacuazione dal velivolo in fiamme alcune persone hanno tentato di recuperare i loro bagagli o oggetti personali dalle cappelliere sopra ai sedili, rallentando l'uscita di chi era nella parte posteriore, quella che ha preso fuoco e dove si trovava chi è poi rimasto intrappolato. «Sono vivo ha detto Dmitrij Khlebushkin - solo grazie alle hostess e agli steward che nel fumo, al buio e al caldo hanno buttato la gente sugli scivoli».
Qualcuno del personale, pare una hostess-eroina, ha preso pure a calci una porta d'emergenza che appariva bloccata ed è riuscita a spalancarla portando in salvo decine di persone. Essere colpito da un fulmine è un evento non raro per gli aerei, costruiti con l'alluminio per sopportare tali shock. I più moderni velivoli utilizzano materiale più leggero, come la fibra di carbonio, che ha una bassa conduttività elettrica, ma sono forniti anche di reti metalliche o lamine.

COLLABORAZIONE ITALO-RUSSA
Inoltre le parti elettroniche e i serbatoi sono schermati per proteggerli da raffiche elettriche esterne. I fulmini possono causare malfunzionamenti tecnici che in genere portano all'atterraggio d'emergenza, raramente a sciagure come questa. Il Sukhoj Superjet-100, mezzo per voli regionali con un raggio di circa 2000 chilometri, è nato da una joint venture italo-russa a cui partecipa l'Alenia-Aermacchi del gruppo Leonardo. E' una sfida al duopolio Boeing-Airbus, per questo dà tanto fastidio. Finora la maggior parte dei velivoli venduti è per i mercati latinoamericano e dell'Asia meridionale.

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