14 dicembre 2018

Strage Corinaldo: la toccante testimonianza di un ragazzo presente

Uno delle centinaia di ragazzi presenti a quella maledetta serata, ha affidato ad un post su Facebook il suo racconto dei fatti: "Doveva essere una serata indimenticabile, aspettavamo quell'evento da settimane..."


Sono uno dei ragazzi vivi per miracolo e anche per me, la serata era incominciata. Ero entrato con i miei amici, e ci siamo lasciati andare alla spensieratezza e all'allegria del momento. Doveva essere una serata indimenticabile, aspettavamo quell'evento da settimane. Poi mentre ci trovavamo vicino al palco, ci siamo girati, e abbiamo visto la sala che nel giro di pochi secondi si era svuotata del tutto. 

In un primo momento non ne capivamo la motivazione, poi è arrivato. Un bruciore fortissimo alla gola e agli occhi, che ci ha fatto tossire e lacrimare in continuazione. Presi dal panico, ci siamo diretti verso l'unica uscita aperta, che portava al giardino. Subito mi sono sentito spinto da dietro, perché se parecchia era la gente che cercava di uscire, altrettanta era quella che spingeva da dietro sempre di più. 

Inizialmente ci sentivamo sbilanciati in avanti, poi la balaustra delle scale non ha resistito. Eravamo talmente tanti che ha ceduto e ci siamo ammassati. Se prima riuscivo a vedere cosa succedesse all'esterno, poco dopo mi sono ritrovato sommerso e la luce era scomparsa. Ho perso conoscenza, ma continuavo a sentire i ragazzi e le ragazze che accusavano difficoltà nel respirare. Alcuni pregavano ad alta voce, un ragazzo schiacciato su di me faceva il segno della croce. Poi il tutto si trasformava in un unico urlo di disperazione collettiva. 

Non sapevo cosa fare, ero impotente. Alcuni di noi, pochi, erano riusciti a saltare oltre l'ammasso e hanno raggiunto i buttafuori per aiutarli a spaccare le barre di ferro sottostanti e liberarci. Ma non ci riuscivano. Poi da dietro hanno incominciato ad arretrare sempre più, e qualcuno mi ha preso per le braccia e trascinato via. Ho subito incrociato una mia amica, che ha cercato di calmarmi, mentre zoppicavo e piangevo come un bambino. 

Le scene viste sono indescrivibili e le cose sentite sono inaccettabili. Le urla rimbomberanno per sempre nelle mie orecchie, come la campanella a scuola che suona al cambio di ogni ora. Ho visto corpi a terra, veli bianchi, mascherine, scarpe, barelle, ambulanze. E lacrime, tante lacrime. Non si può morire così, non è giusto. Voglio giustizia. Tutti noi vogliamo giustizia. Io c'ero

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