Giovedì sera, dopo settimane e settimane che mi chiedevano di organizzare una cena (nonostante sia facilissimo, solo io sono in grado di riunire Giovanni, Luca e Simone, tre miei amici) ho mandato un sms ciascuno. Simone mi ha risposto che sarebbe andato ad arrampicarsi da qualche parte, mentre gli altri due mi hanno chiamato venerdì a pranzo dicendomi che sarebbero venuti senza problemi.
La sera, carico di iniziativa e con il pieno sulla Golf, propongo due alternative: San Benedetto del Tronto oppure Riccione ma gli amici (con mogli e figli) le rigettano immediatamente proponendo il Ristorante Due Cigni, a Montecosaro, che dista 50 metri dal bar in cui ci eravamo ritrovati.
Iniziano le trattative. Io che propongo almeno Porto San Giorgio e loro che mi opponevano ristoranti in campagna dove sicuramente saremmo stati gli unici clienti. L'idea mi faceva venire la depressione. Andare a cena, di venerdì sera, in un locale deserto. Essendo libero, avrei preferito uno con un po di vita, ma alla fine mi sono rassegnato e siamo andati a Santa Maria Apparente, al ristorante "Gusto", dove pur essendo abbastanza carino, eravamo noi ed un due coppie di fidanzati.
Ma la serata doveva proseguire e, anche se mi avevano rovinato la cena, avevo delle speranze per il dopo-cena.
Impossibile!
Erano circa le 23 quando, appena ordinato il dolce, prima che ce lo portino, Giovanni riceve una telefonata: incidente sull'autostrada, deve partire con il carro attrezzi. Io e Luca torniamo a Montecosaro e lui va a recuperare l'auto in panne.
A mezzanotte lo chiamiamo e ci dice che è tutto ok e possiamo passare a riprenderlo ma, quando arriviamo in officina, c'è anche una ragazza che ci dice di essere la vittima dell'incidente e se possiamo accompagnarla alla stazione per prendere il treno per Pescara.
Ovviamente, ad una rumena così carina, non potevamo che dire di SI ed abbiamo anche esagerato, aspettando il treno insieme a lei, che doveva arrivare alla 1:37. Essere buoni va bene ma quando abbiamo visto che il treno aveva 25 minuti di ritardo ci siamo rotti le palle e l'abbiamo salutata. Usciamo dal parcheggio della stazione e dopo 100 metri la polizia. Mi sembra chiaro che dovevamo essere fermati, visto l'andazzo della serata.
Per fortuna abbiamo incontrato delle brave persone e, a me che non portavo la cintura di sicurezza, non mi hanno fatto niente.
Eravamo arrivati alle 2 di notte e non avevamo ancora visto gente. Tutti i programmi saltati! Abbiamo chiuso la serata con un giro veloce al "Nero di Sole" ed alle 3 eravamo a casa a dormire.
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