Ieri pomeriggio sono andato a visitare i laboratori dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare sotto il Gran Sasso, con una visita organizzata da un conoscente. Visto il tempaccio della mattina avevo qualche perplessità ma dato che saremmo andati con il pullman, non mi sono fatto tanti problemi ed in effetti, non abbiamo avuto particolari difficoltà dovute alla neve.
La prima parte della visita si è svolta nel centro fuori dal monte, in una grande stanza, tutti insieme (43 persone), dove ci hanno dato spiegazioni sul tipo di esperimenti che si stanno facendo e sulla struttura dei laboratori.Qualche avvertimento preventivo e dopo una ventina di minuti ci siamo divisi in due gruppi ed i primi 23 sono andati a visitare i laboratori sotto il monte (io cono loro).
L'ingegnere che ci ha fatto da guida ci ha raccontato tantissime cose parlando di neutrini, galassie, materia oscura, fotomoltiplicatori ed ultra radiopuri ma finché non ci ha fatto un esempio terra terra credo che nessuno sia riuscito a capire cosa dicesse.
La cosa che mi è rimasta più impressa di tutta la visita è stata la spiegazione su quale siano i risvolti pratici degli esperimenti che si fanno: "quasi sempre nessuno... nel momento in cui si fanno".
Per farci capire meglio questa affermazione che poteva sembrare alquanto strana, ci ha fatto l'esempio della reazione alla luce, studiata agli inizi del 1900 che ha avuto i suoi primi effetti diversi decenni dopo. Quel principio che all'inizio non si sapeva come sviluppare in termini pratici, al giorno d'oggi ce lo abbiamo tutti in tasca, applicato al sensore della nostra fotocamera oppure nelle automobili con il retrovisore interno fotosensibile oppure, ancora meglio, applicato ai pannelli solari, sempre più diffusi.
Tornati al centro direzionale, è stata la volta dell'altra metà del gruppo di andare a visitare i laboratori e quando sono tornati anche loro, prima di tornare a casa, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lo scenziato. Manco a dirlo, il principale problema che ci ha evidenziato è la mancanza di fondi per la ricerca. Chi l'avrebbe detto??
Da Wikipedia: I Laboratori Nazionali del Gran Sasso (LNGS) sono dei laboratori di ricerca, appartenenti all'INFN e dedicati allo studio della fisica delle particelle. Sono i più grandi laboratori sotterranei del mondo[1]. La struttura si compone di una parte sotterranea, e di una parte esterna. Entrambe a una quota sul livello del mare di circa 1000 m, la parte sotterranea è coperta da 1.400 m di roccia del massiccio del Gran Sasso d'Italia.
La parte esterna si trova all'Aquila, in località Assergi, vicino all'omonimo casello autostradale. L'accesso stradale alla struttura sotterranea avviene attraverso una delle due carreggiate del traforo autostradale del Gran Sasso (Autostrada A24 Teramo-L'Aquila-Roma), che attraversa la montagna.
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04 febbraio 2013
INFN Gran Sassso
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