13 febbraio 2014

TAC - RM

Mi sono chiesto molte volte quale sia la differenza tra la TAC e la RISONANZA MAGNETICA ed ho trovato la risposta, a dire il vero non molto chiara, tramite google.

La differenza sta nel fatto che la risonanza magnetica permette di distinguere meglio il tipo di tessuto, a differenza della TAC, per cui alcuni organi hanno la stessa trasparenza di altri. La TAC sfrutta i raggi X (dannosi), come le radiografie, mentre la risonanza si basa sullo stesso principio delle ecografie, mediante applicazione di un campo magnetico (innocuo).

Dalla descrizione del sito www.differenzatra.it, capire per cosa si usi l'una o l'altra non è facile: 

- la RM è utilizzata soprattutto per indagare i processi vascolari e nella diagnosi precoce di tumori o metastasi cerebrali, inoltre, è l’esame di routine per la diagnosi di ernia del disco alla colonna vertebrale

- la TAC è molto utile nello studio delle strutture scheletriche e per visualizzare gli effetti dei traumi cranici, in cui possono essere presenti emorragie. Inoltre la TAC è molto utilizzata in campo oncologico per indagare quelle aree del corpo difficilmente osservabili con altri metodi, come ad esempio i vasi sanguigni, le strutture interne del cuore e i bronchi.


Yahoo Anwers ci dice questo: 
Le immagini di risonanza magnetica hanno una risoluzione intrinseca piuttosto bassa ma l'importanza di questo esame sta nel fatto di poter discriminare, per esempio, tra un tessuto del fegato ed uno della milza (che rispetto ai raggi X presentano la stessa trasparenza). A prima vista, un'immagine di risonanza è quasi identica a un'immagine ottenuta tramite TAC, dalla quale però si distingue per il fatto che le ossa, chiare quando viste con i raggi X, qui compaiono scure. Fisicamente le attrezzature per una TAC e per una risonanza sono simili: la principale differenza è la lunghezza del tubo in cui viene inserito il paziente, piccola nel caso della TAC, maggiore nel caso della MRI. In entrambe il paziente, su un lettino, viene inserito in un anello

Controindicazioni all’esecuzione della TAC:
- stato di gravidanza
- pregresse reazioni avverse al mezzo di contrasto (reazioni allergiche, pomfi  cutanei, arrossamenti, difficoltà alla respirazione, shock anafilattico)
 - malattie renali che comportino insufficienza renale ( il mezzo di contrasto iodato viene eliminato tramite le vie urinarie per tal motivo un’alterata funzionalità renale potrebbe favorirne l’accumulo nel nostro  organismo)
- diabete con utilizzo di antidiabetici orali (controindicazione relativa di cui si raccomanda la sospensione il giorno di esecuzione dell’esame).


 Controindicazioni all’esecuzione dell’esame RM:
- portatori di pacemaker
- portatori di protesi metalliche interne (compatibili quelle in titanio ormai in uso in ambito ortopedico). 


 Dopo l'immagine, l'articolo tratto da differenzatra.it


La TAC (Tomografia Assiale Computerizzata) è una tecnica diagnostica per immagini utilizzata in  radiologia, che sfrutta le radiazioni ionizzanti (raggi X) per ottenere delle immagini tridimensionali di sezioni corporee del paziente. Nel corso della TAC, alcune parti del corpo vengono investite da un fascio di raggi X, dei quali si valuta l’attenuazione a seconda della densità dei tessuti che attraversano. Le immagini che si ottengono da una TAC sono di tipo digitale e, a seconda della densità elettronica dei tessuti, varierà la gradazione di grigio con cui sono rappresentati gli stessi. A densità elettroniche elevate corrispondono gradazioni di grigio più chiare. La TAC è molto utile nello studio delle strutture scheletriche e per visualizzare gli effetti dei traumi cranici, in cui possono essere presenti emorragie. Inoltre la TAC è molto utilizzata in campo oncologico per indagare quelle aree del corpo difficilmente osservabili con altri metodi, come ad esempio i vasi sanguigni, le strutture interne del cuore e i bronchi.  Ad eccezione del caso in cui venga iniettato al paziente il liquido di contrasto, la TAC non è un esame invasivo. Il paziente deve rimanere fermo su di un lettino che scorre avanti e indietro sotto al macchinario che emette i raggi ionizzanti. L’unico svantaggio della TAC è rappresentato dai raggi X, nocivi per l’organismo. Le donne in stato di gravidanza devono sempre far presente al medico la propria condizione e, ove possibile, ricorrere a modalità diagnostiche alternative.

La risonanza magnetica (RM) è una tecnica diagnostica per immagini che utilizza i campi magnetici, in particolare per ottenere immagini dettagliate del cervello e della colonna vertebrale. La risonanza magnetica non utilizza radiazioni ionizzanti, quindi tale metodo di indagine è del tutto innocuo per l’organismo ed è possibile sottoporsi a più esami ravvicinati nel tempo senza alcun tipo di controindicazione (nel caso in cui venga eseguita senza liquido di contrasto). L’unico limite imposto dalla risonanza magnetica riguarda i portatori di pace-maker, protesi metalliche o clips vascolari, i quali non possono sottoporsi a questo esame a causa del campo magnetico che andrebbe ad interferire con i suddetti apparecchi. La risonanza magnetica è utilizzata soprattutto per indagare i processi vascolari e nella diagnosi precoce di tumori o metastasi cerebrali, inoltre, è l’esame di routine per la diagnosi di ernia del disco alla colonna vertebrale. Uno  sviluppo importante della risonanza magnetica è la RM funzionale, in grado di visualizzare i cambiamenti a livello di flusso sanguigno cerebrale in tempo reale e, per questo motivo, è ampiamente utilizzata in ambito scientifico (ad esempio in neuropsicologia) per lo studio delle funzioni cerebrali. La risonanza magnetica non è una tecnica invasiva per il paziente, il quale viene fatto stendere su un lettino posto tra due poli magnetici e al quale viene richiesto solamente di restare fermo durante lo svolgimento dell’esame.

Fonte: Differenzatra.it

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