Dopo un breve passaggio lo scorso anno a Lubecca, nelle vicinanza di Amburgo, sono tornato di nuovo in Germania. Prenotato il biglietto un mese fa, al costo irrisorio di 28 euro, finalmente è giunto il momento della partenza.
Dato il volo da Forlì alle 8.30, la sveglia è stata piuttosto impegnativa, alle 4:40! Erano decenni che non mi alzavo a questi orari impossibili. Alle 5:15 mi passa a prendere Adriano, preleviamo anche il Pasquale ed alle 5:40 partiamo da casa di Paolo con la sua fiammante Skoda Felicia.
Avendo il check-in online ce la prendiamo comoda ma forse un po troppo visto che al nostro arrivo sentiamo chiamare i nostri nomi dall'altoparlante dell'aeroporto. Alla fine comunque riusciamo a partire ed alle 10 in punto siamo ad Hahn dove ci attende un cielo grigio ed una pioggia leggera ma insistente. Troviamo subito l'autobus per Francoforte dove arriviamo a mezzogiorno.
L'hotel doveva essere nelle vicinanze ma quel furbo di Paolo, organizzatore del viaggio, non si è preoccupato minimamente di cercarlo da casa, così abbiamo girato per un po con la cartina in mano e chiedendo informazioni (avevo il navigatore con le mappe tedesche ma purtroppo non ho avuto il tempo di controllarle a casa e quando mi sono servite ho avuto la brutta sorpresa che non funzionavano).
Troviamo abbastanza presto il "City hotel West" e scopriamo il perché di un bell'albergo a quel prezzo modico (22 euro con prima colazione), dico solo che era un quartiere particolare. Il tempo di prendere possesso della nostra camera, sistemare i bagagli ed usciamo a visitare la città.
La pioggia non ci pensa nemmeno a lasciarci in pace ma io, avendo visto le previsioni (non mi piace lasciare le cose al caso), avevo portato un piccolo ombrello tascabile.
Dopo un po che giriamo la fame comincia a farsi sentire e decidiamo di pranzare in un grattacielo del centro dove fanno un riso buonissimo, che in realtà era Paella, che Paolo paga quasi più dell'hotel (16 euro di riso, che sòla!). Dopo il lauto pranzo "Chino-Spagnolo" ci rimettiamo in giro, sempre sotto la pioggia. Paolo chiama un suo amico che abita in città e dopo 10 minuti lo incontriamo. Giriamo un po con lui e ci mostra delle cose interessanti di Frankfurt, tipo qualche monumento famoso, il palazzo della borsa, la via Montenapoleone tedesca e la sede della banca centrale europea dove, nel piazzale antistante, c'era un simbolo dell'euro di una grandezza esagerata (come la fregatura che abbiamo preso con esso).
Lasciato l'amico decidiamo di tornare in hotel, dove arriviamo poco dopo le 19 per riposarci un po in vista della serata.
Alle 22 ci rimettiamo in moto e come prima destinazione c'era un McDonald's per magiare qualcosa. Non un ristorante qualsiasi o un Burgher King o similari, il nostro esperto di donne ci ha detto di averne conosciute tante (anche in senso biblico) in questa catena mondiale della ristorazione ed era proprio li che voleva andare!
Ne usciamo a mezzanotte, dopo poco più di un ora (ovviamente senza aver rimediato nulla), ed iniziamo a cercare una discoteca o club dove passare la serata. La prima che troviamo ci vieta l'ingresso perché c'era una festa privata russa ma nella porta accanto ce n'era un'altra in cui non abbiamo avuto problemi per l'ingresso.
Saliamo all'ultimo piano di un grattacielo altissimo ed entriamo. C'era tanta bella gente, ma c'era qualcosa di strano: le canzoni erano tutte filo balcaniche e gli ospiti delle sala le cantavano a squarciagola. A quel punto l'esperto (Adriano) realizza che forse era una sorta di festa etnica di persone dell'est Europa e ne abbiamo la conferma quando, giocando tutti i jolly, ho deciso di andare a parlare con una ragazza bellissima. Ho preso il coraggio a due mani e nonostante la musica altissima e soprattutto dover usare la lingua inglese, sono andato da una delle più belle e mi ha detto di chiamarsi Sanja lei e Sladjana la sua amica: croate.
Avendo realizzato che erano tutti dell'est Europa, Adriano che conosce fighe di tutto il mondo, ci ha detto che dovevamo andarcene prima possibile perché li non avremmo ottenuto nulla di quello che cercavamo.
E' stata un po dura portare fuori Pasquale, visto che aveva pagato 5 euro per l'ingresso, ma alla fine ce l'abbiamo fatta ed abbiamo cercato qualcos'altro in giro per la città. Ormai erano le 2 ma qualcosa c'era: un paio di locali ci hanno fatto entrare senza problemi ma c'era poca gente, in un altro hanno fatto entrare solo uno di noi per una ricognizione ma non si vedeva niente a causa del fumo e del vapore, ed alla fine, sotto il grattacielo di un hotel, abbiamo trovato quella che era la più bella, la più grande e la più affollata discoteca incontrata fino a quel momento ma quegli stronzi purtroppo volevano un abbigliamento elegante e non ci hanno fatto entrare. Alle 3:20 raggiungiamo l'hotel e dopo aver parlato un po con una signorina che lavorava in un locale attiguo (non l'ho detto l'hotel era situato, a nostra insaputa, nel quartiere a luci rosse) che voleva convincerci ad entrare, poco dopo eravamo a letto (da soli).
DOMENICA 20
C'era il grande dubbio riguardo l'autobus da prendere per tornare all'aeroporto: avremmo forse fatto in tempo con quello delle 13 ma arrivavamo con i minuti contati. Di sicuro c'era quello delle 10:15 ma saremmo arrivati troppo presto e forse ce n'era uno alle 11 o alle 12 (l'organizzazione non è stata mia, come si è capito).
Sveglia alle 8:45 e colazione per me, Paolo e Pasquale mentre Adriano non voleva saperne di svegliarsi prima delle 10:30. Così è stato. Alle 10:45 lasciamo l'hotel ed andiamo a cercare un autobus per l'aeroporto. Autobus che prendiamo praticamente al volo: alle 11:02 stava partendo e l'abbiamo bloccato giusto in tempo. Alle 12:40 eravamo ad Hahn ed alle 15:50 finalmente decolliamo per Forlì dove arriviamo alle 17:00.
Avevo programmato di essere a casa per le 19, fare la doccia, cenare ed uscire per fare la serata da qualche parte quando se ne esce quel furbone di Pasquale, che la sera di solito sta a guardare la De Filippi, che propone di incontrarci con un amico che stava tornando da un viaggio con la sua ragazza ucraina. Visto che sarebbe tornato a casa, come noi, sarebbe stato comodissimo vederci in serata, da noi. In più ero stanchissimo per non aver dormito poco niente e con 5 euro in tasca.
Addirittura quel genio aveva anche proposto di vederci a Bologna, 80 km in direzione opposta a quella del ritorno ma per fortuna l'idea è stata poi abbandonata. Nonostante le mie proteste ed i tentativi di portare la ragione in quella testina, non c'è stato niente da fare ma, peggio ancora, abbiamo dovuto anche aspettare che ci raggiungesse e per ammazzare il tempo ci siamo fermati in una gelateria di anziani e successivamente passeggiando per un parco, la cui via di accesso aveva un nome che diceva tutto: "viale della terza età".
Alla fine abbiamo incontrato questo amico, siamo andati a Riccione ed abbiamo cenato in quel cavolo di Canasta pieno di camerieri cafoni. Quando siamo usciti, con la serata rovinata, pensavo che a quel punto mi portassero a casa. Col ca..o! Hanno infierito anche con un giro per viale Ceccarini, ovviamente deserto, per cercare non so cosa, fare qualche foto ai piccioncini e mangiare un gelato.
A mezzanotte finalmente sono arrivato a casa.
24 aprile 2008
Francoforte 19-20 Aprile
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