07 luglio 2010

Notte Rosa 2010

Venerdì scorso, appena usciti dall'ufficio, io ed il mio collega Mattia siamo partiti per Rimini, per la Notte Rosa 2010. Il programma della manifestazione parlava chiaro: venerdì era quasi tutto a Rimini e sabato a Riccione.

Il primo colpo di scena appena siamo usciti dall'autostrada. C'erano due bionde con un cartello "Rimini" in mano che, porca miseria, non abbiamo fatto salire, sia perché non potevamo fermarci e sia perché avevamo realizzato troppo tardi del clamoroso rigore a porta vuota che ci era stato assegnato dalla provvidenza.

Siamo arrivati in città verso le 20, abbiamo girato 10 minuti per trovare un parcheggio e subito dopo abbiamo fatto un giro sul lungomare per vedere se ci fosse già qualcuno, ma era assolutamente deserto.

Dovendo far cena, abbiamo cercato un ristorante con aria condizionata che abbiamo trovato in una via parallela alla principale e dopo aver cenato ad un prezzo ragionevole siamo usciti a vedere se fosse arrivata gente.

La gente era arrivata ma l'età era particolarmente bassa. A parte le famigliole con i passeggini, il resto erano tutti ragazzini under 16 e senza poterci muovere in auto (sarebbe stato impossibile parcheggiare) abbiamo fatto quello che abbiamo potuto, camminando per un paio di km cercando qualche spettacolo interessante.

Abbiamo visto i "Ragazzi di Romagna", un gruppo che suonava musica italiana davanti ad una folla di pensionati (e bambini), un trio di musicisti-acrobati-clown e siamo passati anche in uno chalet dove mettevano musica da discoteca. Era pienissimo di gente e moltissime erano bionde straniere ma comunque intoccabili per via della loro età.

Passando davanti ad un bar abbiamo assistito alla sconfitta del Ghana per mano dell'Uruguay e a mezzanotte sono iniziati i fuochi d'artificio. Belli, colorati, ma sono sempre gli stessi (a me hanno un po rotto le palle). Come per magia, dopo i fuochi sono spariti quasi tutti e successivamente siamo andati a vedere se a Riccione la situazione fosse stata migliore.

Un giro per Ceccarini e per le vie adiacenti ma la situazione non era molto diversa. Tanti giovani idioti, quasi tutti ubriachi, che andavano urlando o rompendo bottiglie in giro per la città. Avevo avvisato a casa che sarei potuto tornare con il sole alto nel cielo ma quando erano le 4 ero già a letto.










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