07 marzo 2012

Uno degli sport di quando ero giovane

Oggi ho fatto un po di pulizia nell'armadio ed ho ritrovato sepolte, delle cose che erano li da almeno quindici anni. C'erano infatti tutte le mie belle cinture del karate e le protezioni che usavo per il kumitè (combattimento). Nelle guantine più vecchie che usavo per le mani, ci sono ancora delle macchie di sangue di qualche mio avversario del tempo (o forse era il mio sangue?).

Bei tempi quando eravamo piccoli, il sabato pomerggio si andata ad allenarci ad Osimo ed uno dei miei amici, dopo l'allenamento, beveva solo latte, mentre oggi non vi dico cosa manda giù. 

Erano curiosi anche i nomi di alcuni miei compagni di allenamento. In palestra avevamo infatti l'armata rossa, con Sasha, Stanislao e Dimitri. Ricordo di un bravissimo e molto promettente nostro amico che un giorno è partito per Londra ed è tornato eroinomane.

Data la mia altezza non ero particolarmente portato per il katà (forma) ma mi difendevo bene nel kumitè, anche se di gare non ne ho mai fatte tantissime, giusto qualche garetta sociale con i club associati e qualche manifestazione.

A proposito di manifestazioni, ricordo ancora quella volta che siamo andati all'interno di una discoteca che non ricordo se fosse l'Aqua o l'Odissea. Ti immagini fare un katà in mezzo alla pista quando ancora si fumava dentro i locali pubblici e le cicche erano ovunque? Per fortuna, nonostante fossimo rigorosamente scalzi, non abbiamo calpestato nulla di pericoloso.

Allenandoci scalzi, i piedi erano sempre sollecitati e capitava spesso che qualcuno ogni tanto lasciasse dei pezzi di pelle sul pavimento.

Credo di aver fatto karate dall'età di 12/13 anni per una decina di anni, con in mezzo qualche piccola pausa di riflessione. Il problema è che come tutte le cose che si iniziano da bambini, crescendo è molto difficile portarle avanti, per via di mille altri fattori ed interessi che subentrano nella vita di un giovanotto e nel mio caso non parlo di donne.. ahahah.

La foto in cui sono in mezzo all'erba è stata fatta durante l'esame per cintura nera a Villa Fastiggi di Pesaro, nel lontano 1994 ed è credo l'unica in cui indosso un karategi (quello che i profani chiamano kimono).





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