Ho letto un interessante articolo sulla Repubblica di Uzupio che pubblico di seguito.
Ricordo che mentre ero intento a raccogliere informazioni, per organizzare la mia vacanza lituana dell'agosto scorso, qualcuno mi aveva caldamente consigliato di andarci, ma ricordo altresì che la cosa non era universalmente condivisa e che altri invece, si riferivano ad Uzupis più o meno come ad una buffonata.
Dal canto mio, devo dire che si tratta di una cosa simpatica a cui va ovviamente dato il giusto peso ma considerato che in certe città europee, ho visto delle attrazioni turistiche che erano delle emerite cagate, la Repubblica di Uzupio almeno ha un significato ed una storia.
Nel cuore di Vilnius, sulla sponda destra del fiume Vilnia, da cui deriva il nome della capitale della Lituania, sorge il pittoresco quartiere di Uzupis (in lingua lituana “l’altro lato del fiume”).
Separato da 7 ponti dalla città vecchia, il quartiere è stato storicamente abitato da ebrei, la maggior parte dei quali furono sterminati durante l’Olocausto. Nelle case abbandonate dalla comunità ebraica si stanziarono, nel corso della seconda metà del novecento che vide la Lituania sotto la dominazione sovietica, elementi marginali della società quali senzatetto, vagabondi e prostitute.
Nel 1990, anno della dichiarazione di indipendenza della Lituania dall’Unione Sovietica, Uzupis era una delle aree più degradate e problematiche di Vilnius, con edifici fatiscenti, problemi di povertà, criminalità e scarsi servizi pubblici.
A partire dagli anni 90 artisti e intellettuali, attirati dai prezzi bassi delle case e dalle atmosfere bohémienne del sobborgo, iniziarono a trasferirsi al di là del fiume Vilnia.
Per le sue gallerie d’arte, i laboratori artistici, i caffè, il clima rilassato e anticonformista che vi si respira questa zona di Vilnius può oggi essere considerata una piccola Montmartre lituana.Tra i suoi settemila abitanti vi sono un migliaio di artisti tra pittori, scultori, scrittori, musicisti, poeti, registi, fotografi, intellettuali e studenti dell’accademia d’arte che vi ha sede.
Il merito di questa radicale trasformazione si deve in gran parte alla bizzarra e goliardica idea del poeta, musicista e regista di cinema Romas Lileikis che il 1° aprile del 1997, insieme ai residenti della zona, dichiarò la fondazione della Repubblica indipendente di Uzupis, dotata di una costituzione propria, un presidente, un piccolo esercito e una bandiera in quattro diversi colori, uno per ciascuna stagione.
Una idea nata per gioco e per provocazione, per riconquistare l’anima del rione, all’epoca ancora degradato e pericoloso, e trasformarlo in un luogo creativo e propositivo dove far crescere i bambini in tranquillità e liberare i sogni degli adulti sviluppando idee, ideali di tolleranza e progetti artistici.
Il successo del piccolo stato fondato sull’arte e la fantasia è stato immediato, numerose delegazioni sono arrivate dal resto d’Europa e persino il Dalai Lama ne è divenuto cittadino onorario dopo avervi fatto visita nel 2001. Romas Lileikis è ancora oggi il Presidente della Repubblica e la promozione di idee, di sogni, di attività sociali e artistiche e di una pacifica convivenza tra le persone sono tuttora gli obbiettivi della singolare repubblica lituana. Benché sia diventata nel corso degli anni una attrazione turistica, lo spirito originario dei fondatori è ancora vivo e palpabile e nelle strade del sobborgo si respira un’ aria di libertà, creatività e tolleranza.
I 41 articoli della costituzione di Uzupis, un inno all’anticonformismo, alla libertà, alla pace e all’amore, sono incisi su pannelli esposti su un muro di strada Paupio, una delle vie principali del quartiere e costituiscono i cardini dell’anima e della filosofia della giovane repubblica.
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