20 novembre 2015

I pescatori del molo

Oggi pomeriggio, come consuetudine di recente, mi trovavo a passeggiare sul molo e vedendo un amico, mi sono fermato a scambiare quattro chiacchiere.

Devo dire che il mondo dei pescatori è affascinante, con un sapore di altri tempi e carico di emozioni. Uno spaccato di vita. Con tutte quelle scene che si intersecavano, sembrava quasi di essere in una fiction.

Finché non si è tirato fuori qualcosa, più o meno, è filato tutto liscio ma ad un certo punto un signore tira fuori una bella spigola e la notizia fa rapidamente il giro del molo. Tra quelli che l'hanno vista inizia la stima del peso: uno dice che pesa mezzo chilo, un'altro risponde che saranno almeno due chili e mezzo, interviene un signore anziano che butta là un novecento grammi ed un ragazzo, portandolo un po' in giro, risponde che novecento grammi possono anche essere, ma solo se ne pesa mezza.

Nel frattempo, come nelle migliori telenovela, cambia la scena e l'attenzione si sposta sulle critiche al fortunato di turno. Dice uno: ha buttato un mare di bigattini (vermi) e quelle (spigole) sono uscite dalle tane. Un altro aggiunge: quello era il mio posto ma oggi sono arrivato tardi e me l'hanno fregato. C'è poi quello invidioso che augura che gli si spezzino le canne.

Ad un certo punto abbiamo sfiorato il dramma, quando un pescatore abbastanza anziano, inciampa e cade. Sembra non sia niente di grave ma a quella età ci vuole poco a fare un patatrac e tra l'altro, cadendo sugli scogli, si potrebbe far male seriamente chiunque. Si rialza da solo, prima che un ragazzo accorso da lui potesse aiutarlo, si tiene la mano che evidentemente ha battuto mentre cadeva. Gli chiedono come si sentisse ma lui, non so quanto convinto, risponde che va tutto bene e si fa aiutare a portare le sue cose verso lo scooter.

La discussione a questo punto riguarda quella parte di molo dove dicono che è pericoloso andare, anche per un giovane, a causa degli scogli che si sono un po' spostati e con l'acqua che li bagna, sono anche scivolosi. Un signore dice che aveva visto delle tavole nei paraggi e quasi voleva perderci un'ora e fare una passerella ma un altro lo stoppa subito dicendo che quelle tavole le aveva viste anche lui ma erano marce. 

Ma torniano alla scena da cui abbiamo iniziato. Un anziano, quello che aveva stimato in novecento grammi la spigola pescata all'inizio, nel frattempo aveva mandato a prendere la bilancia che teneva nel motorino da un ragazzino che era lì e questo era ritornato con lo strumento elettronico. Si dirige verso il pescatore fortunato con l'intento di porre fine alla questione, pesando il pescato. Quelli due che erano vicino a me, nel frattempo dicevano: se veniva da me ad aprire il secchio gli davo un calcio in culo. E l'altro replicava: ci pensi se nel pesarla cadesse e finisse in mare?

Il vecchietto caduto in precedenza era un po' claudicante ma tutto sommato sembrava in buone condizioni e raggiunto lo scooter, dopo aver caricato il secchio con le sue cose, piano piano, spingendo, se n'è andato.. o semplicemente spostato.

Volevo proseguire la passeggiata in bicicletta ma finché non avessi saputo il peso esatto non ce l'avrei fatta a ripartire, come nei migliori telefilm, Alla fine, dopo un po' di strani movimenti che abbiamo osservato da lontano, abbiamo visto l'anziano con la bilancia mettere le mani nel secchio del pescato di quell'altro e poco dopo tornare da noi soddisfatto, esclamando: un chilo e trecentoventi grammi.


Ho preso la bici e, soddisfatto, ho continuato la passeggiata.



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