19 ottobre 2022

Ho trovato lavoro ma ho avuto paura da morire

Cerco lavoro con convinzione altalenante da molti mesi ma ora che ho chiuso la partita iva (al 31 agosto) mi sto impegnando un po' di più. Mi sono iscritto all'Ufficio del Lavoro anche se non serve a niente, su suggerimento del commercialista, ma persino la gentile signora con cui ho parlato mi ha detto di provare con le agenzie interinali.

Ero già iscritto a tutte quelle di Civitanova, credo almeno una dozzina, da diversi anni e non mi hanno mai cagato (solo la Staff mi ha contattato un paio di volte) e adesso ci provo di nuovo, con una crisi spaventosa e più anni sul groppone. Che speranze posso avere?

Alla veneranda età di 51 anni, come si suol dire, sono troppo vecchio per essere giovane e sono troppo giovane per essere vecchio. Che speranze posso avere di trovare un lavoro?

A febbraio avevo fatto una settimana di prova presso una serigrafia, era andato tutto bene, il lavoro era semplice, servivano due persone, il titolare era il cugino di uno dei miei migliori amici. C'erano tutti i presupposti per un esito positivo e invece, ci siamo lasciati con "devo provare altre persone poi ci risentiamo" e non l'ho più sentito.

Qualcosa miracolosamente sembrava essersi mosso in questi giorni.

Due giorni fa un amico cartongessista e pittore mi chiede se vado a dargli una mano per qualcosa di molto semplice, come carteggiare, mettere la carta gommata e pulire. Mi assicuro che non c'è da respirare tanta polvere e gli risposto subito di si!

Ieri mi ha mandato un messaggio dicendo di aver girato il mio numero a un suo amico, titolare di una impresa edile, che mi avrebbe chiamato. Mi ha chiamato poco dopo chiedendo di incontrarci e dopo un'ora ero già passato da lui ed ero tornato a casa con il lavoro in tasca. Avevo detto di non avere nessuna esperienza ma necessità e buona volontà e a lui sono bastate.

Ho iniziato stamattina.

Notte insonne per l'ansia (mi fa sempre così), sveglia alle 7 come non accadeva da secoli e alle 8 meno dieci sono davanti la pasticceria dove avevamo appuntamento. Mi chiama alle 8 dicendo che avrebbe fatto ritardo perché passato a prendere del materiale e arriva dopo 20 minuti.

Lo seguo al cantiere poco distante dove avrei dovuto semplicemente pulire due balconi per poi stendere un isolante col pennello.

Sembrava tutto facile sulla carta ma arrivato sul posto ho trovato questo...


Quando mi ha detto di salire mi è preso un accidente. Ho pensato che nonostante il terrore avrei dovuto provare, che non potevo certo mandare tutto all'aria prima di cominciare. 

Capito che non sapevo come approcciarmi al carrello mi dice di fare come i pompieri (e che cavolo ne so io come salgono i pompieri?) e poi mi spiega di passare all'interno, schivare le due tavole, arrivare in cima, passare dentro la botola, chiudere il coperchio e scendere nel terrazzo usando la scala presente.

L'ho fatto per disperazione ma ero così frastornato che quasi non ho avuto modo di provare le vertigini. 

Il capo ci saluta e mi lascia con un muratore che mi spiega cosa fare: passare la scopa, raschiare il cemento rimasto su pavimento e ringhiere e poi pulire tutto molto bene.

Tutto bene fino a quando non si è trattato di scendere: panico completo ma non avevo alternative. Scendo e passo al balcone di sotto dove faccio lo stesso lavoro.

Nel frattempo siamo arrivati a metà mattinata di una calda, molto calda giornata di ottobre. Inizio a sudare, tolgo la felpa, sudo ancora, c'è polvere ovunque e non posso nemmeno asciugarmi se non con il gomito. Inizia a batterci il sole, grondo di sudore, ogni volta che mi alzo dal pavimento mi gira la testa e devo stare qualche attimo fermo con la vista annebbiata. 

Potrebbe bastare così ma ci si mettono pure le zanzare. Vengo assalito da uno stormo di succhiasangue che mi ronzano attorno. Termino anche il secondo balcone, scendo (questo è facile e lo faccio senza carrello), sposto il attrezzi e materiale, pulisco bene sotto i terrazzi e poi il vialetto d'ingresso e siamo arrivati a mezzogiorno. Sudo tantissimo.

Saluto il muratore dicendo che è stato un piacere conoscerlo ma non ci rivedremo mai più. Molto comprensivo, mi dice che con 4/5 anni meno di me è molto dura anche per lui che lo fa da quando ne aveva 15 e spesso, a metà pomeriggio, lascerebbe tutto e tornerebbe volentieri a casa perché stremato.

Torno a casa, chiamo il titolare dell'impresa, mi scuso ma gli dico che non sono adatto per quel tipo di lavoro.

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