Che noia la mattina a casa, senza nessuno che ti sveglia gridando nel mezzo della notte, senza i rumori delle infermiere dalle sei e mezza, le luci accese in corridoio dopo quindici minuti, la macchina che pulisce i pavimenti e dopo altri quindici lo sferragliare del carrello delle colazioni e qualcuno che ti sveglia (ma ormai lo eri già) chiedendo "latte, orzo o the?" e ti apre la finestra per cambiare aria.
Che noia senza nessuno a cui devi porgere un braccio per farti misurare la pressione e un dito per la saturazione, qualcuno che venga ad attaccarti una flebo, guardare quasi ipnotizzato la gocce che scendono e poi dover aspettare che vengano a toglierla. Senza chi viene a pulire la camera, le oss a rifarti il letto, essere chiamati in visita e vedersi infilare nel naso una sonda metallica di dieci centimetri.
E quasi incredibile guardare il calendario e vedere che sono stati solo tre giorni.
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