12 aprile 2013

Юрий Гагарин

Oggi, 12 aprile, ricorre l'anniversario della prima missione che portò l'uomo nello spazio e questo uomo fu Jurij Gagarin di cui pubblico le info di Wikipedia di seguito. 

Nel giugno del 2011, durante la mia vacanza a Mosca, ho visitato il museo dei cosmonauti e sono perfino entrato dentro una navicella Soyuz che non so se sia quella del primo lancio oppure una replica. 

Purtroppo quella visita mi è rimasta particolarmente impressa perché prima di entrare in quel museo ho perso la fotocamera e quindi non ho nessun ricordo fotografico se non quello con il monumento all'esterno che mi fece il mio compagno di viaggio.


Jurij Alekseevič Gagarin (Юрий Алексеевич Гагарин; 9 marzo 1934 – 27 marzo 1968) è stato un cosmonauta e aviatore sovietico, primo uomo a volare nello spazio portando con successo a termine la sua missione il 12 aprile 1961.


Nato a Klušino (un villaggio nell'Oblast' di Smolensk, nell'allora Unione Sovietica) il 9 marzo 1934, da padre falegname e madre contadina, crebbe in una di quelle collettività aziendali che erano sorte in Russia sul finire della rivoluzione del 1917 e si distinse a scuola per spiccate capacità nelle materie scientifiche. Tuttavia, fu costretto ad interrompere gli studi a causa dell'invasione tedesca (iniziata il 22 giugno 1941), per riprenderli dopo la guerra: frequentò l'istituto tecnico industriale di Saratov e conseguì il diploma di metalmeccanico. Fu durante i suoi studi che Gagarin iniziò ad interessarsi al volo.

Nel 1955 si iscrisse ad un aeroclub, dove sperimentò il primo volo della sua vita su uno Yak-18. Questa passione lo portò ad iscriversi a una scuola di aeronautica, distinguendosi per il suo talento. Nello stesso anno entrò a far parte dell'aviazione sovietica; si diplomò con grande profitto nel 1957 presso l'Accademia Aeronautica Sovietica di Orenburg. Fu proprio nel 1957 che l'URSS lanciò nello spazio lo Sputnik 1 e si gettarono le basi per i primi voli spaziali con esseri umani a bordo.

Nello stesso 1957 Gagarin scelse di frequentare scuole specializzate in aviazione in Ucraina. Anche qui le sue doti apparvero subito fuori dal comune, tanto da guadagnarsi la stima e la fiducia dei suoi superiori, che gli consentirono di collaudare sofisticate apparecchiature di volo e di approntare test altamente specializzati. La sua passione per il volo lo portò ad essere scelto nel 1959, insieme ad alcuni colleghi, per l'addestramento con l'obiettivo di diventare cosmonauta.

Gagarin, dopo il soggiorno ucraino, si trasferì a Zvëzdnyj Gorodok insieme ad altri venti candidati, per superare nuovi test attitudinali, al termine dei quali venne scelto per affrontare il primo volo orbitale con un essere umano a bordo. Come suo eventuale sostituto fu scelto il cosmonauta German Titov[2], che andò nello spazio qualche mese dopo.

Il volo dell'allora maggiore Jurij Gagarin iniziò il 12 aprile 1961, alle ore 9:07 di Mosca, all'interno della navicella Vostok 1 (Oriente 1), del peso di 4,7 tonnellate: egli pronunciò la celebre espressione - поехали! (pojechali - "andiamo!") al decollo per il volo spaziale. Compì un'intera orbita ellittica attorno alla Terra, raggiungendo un'altitudine massima (apogeo) di 302 km e una minima (perigeo) di 175 km, viaggiando a una velocità di 27.400 km/h. Per tale missione Gagarin aveva scelto il soprannome Кедр "Kedr" ("cedro"), usato durante il collegamento via radio.

Durante il volo, guardando dalla navicella ciò che nessuno aveva mai visto prima, comunicò alla base che "la Terra è blu [...] Che meraviglia. È incredibile"[3]. Dopo 88 minuti di volo intorno al nostro pianeta, senza avere il controllo della navicella spaziale, guidato da un computer controllato dalla base, la capsula frenò la sua corsa accendendo i retrorazzi, in modo da consentire il rientro nell'atmosfera terrestre. Il volo terminò alle 10:20 ora di Mosca, in un campo a sud della città di Engels (oblast di Saratov),[4] più a ovest rispetto al sito pianificato di rientro. Gagarin venne espulso dall'abitacolo e paracadutato a terra. Nei resoconti ufficiali si affermò che era invece atterrato all'interno della capsula, per conformarsi alle regole internazionali sui primati di quota raggiunta in volo.

Migliaia di russi lo attendevano al suo ritorno e la sua impresa ebbe una grande eco in tutto il mondo. Gagarin dimostrò che l'uomo era in grado di volare oltre le previsioni, diventando a soli 27 anni il primo uomo della storia a orbitare intorno alla Terra e a osservarla dallo spazio. Venne decorato da Nikita Khruščёv con l'Ordine di Lenin, la massima onorificenza sovietica[senza fonte], diventando Eroe dell'Unione Sovietica.

In seguito Gagarin collaborò alla preparazione di altre missioni spaziali, come quella della Vostok 6, che nel 1963 portò Valentina Vladimirovna Tereškova nello spazio (prima donna in assoluto a compiere una tale missione). Inoltre, partecipò allo sviluppo della nuova navicella spaziale Sojuz.

Gagarin dopo il suo celeberrimo volo riuscì a farsi nominare, nel 1967, sostituto cosmonauta della discussa navicella spaziale Sojuz 1 che venne ribattezzata "tomba volante" ed era stata criticata dai più a causa degli evidenti errori commessi nella costruzione della stessa.[5] In quella missione morì poi in circostanze drammatiche Vladimir Komarov. Da lì in poi Gagarin ritornò a pilotare gli aerei che aveva usato prima di entrare a fare parte del progetto spaziale, i MiG.

Molte fonti occidentali riportano che per diversi anni fu presidente della federazione russa di Rugby.[senza fonte] In realtà la federazione fu fondata e presieduta, fino al crollo dell'URSS, dal suo grande amico, il pilota collaudatore Vladimir Iljushin, anche perché la federazione fu fondata solo nel 1967.[6] Corrisponde invece a verità che Gagarin era un grande appassionato sia di rugby che di hockey.

Gagarin morì il 27 marzo 1968, sette anni dopo la sua grande impresa, a bordo di un piccolo caccia MiG-15UTI, schiantatosi al suolo nelle vicinanze della città di Kiržač. Probabilmente l'aereo di Gagarin entrò nella scia di una formazione di tre Sukhoi Su-15. L'improvvisa turbolenza causata dai tre grossi caccia, ben più grandi e potenti del MiG-15 da lui pilotato, potrebbe aver fatto perdere a Gagarin il controllo del velivolo. Altre ipotesi teorizzano una collisione in volo con un membro della formazione. Sposato e padre di due bambine, al momento della morte Gagarin era in procinto di partire per una nuova missione nello spazio; lo storico volo del 1961 sarebbe invece rimasto il suo unico viaggio in orbita. Le sue ceneri riposano al Cremlino.

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