02 giugno 2009

Oslo, giorno 3

Oggi, lunedì 1 giugno, è stata la giornata della cultura. La sveglia abbastanza comoda (10) e dopo circa un'ora siamo usciti alla volta del Munch museet che si trovava all'interno di un parco con altre importanti attrazioni quali il museo di storia naturale, un giardino botanico e qualcosa di zoologico, paleontologico e geologico.

Noi ci siamo accontentati del Much e tante ragazze che prendevano il sole distese sul parco, quasi fosse la spiaggia.

Il museo ci è piaciuto poco perché dopo tutti quei controlli all'ingresso (metal detector e perquisizioni) ci aspettavamo quasi il Louvre invece c'erano un po di copie (non ne sono certo ma non potevano essere i quadri veri) di quadri appesi in un paio di piccole stanze. L'anno scorso ad Amsterdam abbiamo visto il Van Gogh e quello si che era un museo!

Dopo il Munch, che era a due passi dall'ostello siamo passati in camera (13:15) a depositare i vari acquisti e siamo subito ripartiti per la zona dei musei, il quartiere Bygdøy, non raggiungibile a piedi perché troppo distante.

Alle 14, per sfuggire al sole cocente anche se non proprio convintissimi, siamo entrati nel posto più azzeccato possibile: il museo delle esplorazioni polari (Fram museum) e della nave Fram. Praticamente hanno costruito un edificio a contenere questa famosa nave polare, hanno messo un paio di orsi di peluche e si poteva anche entrare a bordo a visitarla. Pensare che abbia fatto 3 esplorazioni al polo nord fa venire i... brividi.

Usciti da li abbiamo camminato per un bel pezzo (più di 1 km), sempre sotto un caldo agostano, fino a raggiungere il museo delle navi vichinghe dove, per la stessa somma pagata al predecente museo (50 corone), siamo entrati anche in quello. Per fortuna che l'ingresso non costava più di un cuba libre perché dentro siamo rimasti veramente delusi. Due ruderi di navi, di cui una in un pessimo stato di conservazione e qualche arnese si fabbricazione vichinga era tutto quello contenuto da quel museo.

Usciti dal Vikink Ship Museum abbiamo preso un traghetto per tornare ad Aker Brygge che, in linea d'aria distava pochissimo (qualche centinaio di metri), ma che con l'autobus bisognava fare un giro lungo. Alle 16:30 siamo finalmente tornati al centro e ci siamo accorti che non avevamo fatto pranzo. E' inutile che dica dove abbiamo mangiato... inizia per Mc e finishe per Donald's.

Finito di mangiare ci siamo diretti all'ostello per la consueta pausa del tardo pomeriggio ed arrivati alle 18 siamo rimasti sul letto per tre ore comode.

In base a precedenti contatti (chat & sms), avremmo dovuto incontrare una mia amica rumena che vive ad Oslo ma questa stronza, con la scusa di aver dimenticato il cellulare a casa, ha detto di non aver visto il mio messaggio (le donne a volte sono completamente deficenti) e non si è fatta trovare. In compenso però avevo anche il piano "B", una meno bella ma non fidanzata e più disponibile ad incontrarci.

Dopo la cena all'Hereford Steakhouse, nel piazzale della stazione, ci siamo diretti nel solito meeting point, il pontile dell'Aker Brygge dove siamo arrivati a mezzanotte. Abbiamo notato con rammarico che di lunedì la città è semi deserta ma forse lo sarebbe stata anche il giorno precedente se oggi non fosse stata festa.

Tornando alle mie amiche.. dopo un fitto scambio di sms ed un paio di telefonate (ho dissanguato il credito del mio cellulare) e quando avevo deciso non mandarle a quel paese per il lungo ritardo, finalmente dalla penombra appaiono due ragazze: Asta e la sua amica di cui non ricordo il nome. Originarie di un paesino a 100 km da Capo Nord, tra di loro parlavano una lingua diversa dal norvegese, un dialetto del nord della Norvegia o sarebbe il caso di dire del nord del mondo.

Siamo stati con loro fino alle 3:00 in un pub
(The Scotsman) della via principale finché non ci hanno cacciato perché dovevano chiudere. Mi sono esercitato un po con l'inglese e devo dire che stranamente è andato tutto benissimo, ho parlato e tradotto per i miei amici e sembra che ci siamo capiti abbastanza bene.

Alle 3:30, quando il sole era già bello che spuntato siamo tornati all'ostello.

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