15 dicembre 2011

Shoefiti, le scarpe sui fili

Questa estate, ad Helsinki, ho visto e fotografato una cosa che mi era apparsa molto strana ma che poi avevo lasciato da parte, fino a quando ne ho sentito parlare alla radio, qualche giorno fa.

Si trattava di un paio di scarpe appese ad un filo dell'illuminazione pubblica di cui proprio non riuscivo a capirne il significato.

L'argomento è stato trattato anche su Radio Deejay, nella trasmissione di Linus, ma le decine di segnalazioni degli ascoltatori, davano quasi tutte una spiegazione diversa. Ho fatto una piccola ricerca su google che, lo stesso, non è stata chiarificatrice.

In un articolo di Libero, ho appreso che il fenomeno, esistente da molti anni, è stato chiamato Shoefiti (da shoes e graffiti) nel 2005, dall'americano, esperto di comunicazione urbana Ed Khoeler. Sempre nello stesso articolo, cercando di darne una spiegazione, si dice che gli esperti ancora dibattono tra loro. Traduzione: non ne sa niente nessuno.

Sul Corriere del Mezzogiorno, parlando del fenomeno (presente anche a Caserta), si cerca di dare una spiegazione ipotizzando luoghi di spaccio, il ricordo di un lutto, la fine di un ciclo di studi, un imminente matrimonio. Insomma, non ne sa niente nessuno e a pensarci bene, se le ritrovo, butterò anche io le mie vecchie scarpe in qualche filo di Montecosaro, per riportare il paesello agli onori della cronaca.




Helsinki, agosto 2011

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