16 agosto 2014

Grotte di Frasassi

Il giorno precedente con la pioggia, previsione pessime per il giorno seguente, non potevo sprecare tre giorni di seguito senza fare niente, così ho mandato 4 messaggi agli amici e alla fine sono partito. Da solo.

Dei quattro a cui ho scritto mi ha risposto solo uno, dicendomi che non sarebbe venuto perché aveva un impegno.

Ho chiamato per sapere fino a che ora era possibile visitarle ed alle 15:45 sono partito, passando per l'interno, invece che fare l'autostrada. Mi sono fatto un bel giro tra i monti, passando da Tolentino, San Severino, Castelraimondo, Matelica e Fabriano ed ho visto alcuni degli stabilimenti produttivi di note ditte che sono di recente agli onori della cronaca per, manco a dirlo, questioni di probabile chiusura: Indesit, Best e Cartiere Miliani.

Sono arrivato al parcheggio delle grotte verso le 17:20 e quando ho fatto il biglietto, mi hanno dato l'ingresso alle 17:45, il penultimo della giornata.

Qualche minuto prima è arrivato l'autobus navetta e finalmente siamo stati portati all'ingresso, dove una guida giovane e piena di grinta, ci ha spiegato due o tre cose prima di aprire il grande portone ed inizare la visita.

Nel mio gruppo c'erano quattro presone di lingua inglese ed una piccola tribù di pakistani che non ne voleva sapere di rispettare i dettami della guida. Quella poveretta diceva di non fare le foto e questi, incuranti, rimanevano indietro e puntualmente scattavano usando anche il flash che in un luogo prevalentemente buio, lo vedeva anche un cieco.

Io, dal canto mio, avendo letto gli avvisi prima di entrare, per salvaguardare l'integrità dell'habitat interno della grotta, al fine di non rovinare quello che la natura ha creato in migliaia di anni, ho fatto le foto senza flash e sopratutto senza farmi vedere dalla guida, sperando di non aver arrecato un danno economico all'azienda Grotte di Frasassi. 15,50 euro per l'ingresso e non mi fai fare nemmeno le foto?

Per tutti i dettagli si può vedere la pagina di Wikipedia, mentre un paio di curiosità le scrivo di seguito.

La cosa che mi ha colpito, suscitando in me, come nel resto del gruppo l'effetto "wow" è stata quella delle dimensioni delle stalattiti o stalagmiti. Ci ha fatto notare la guida che in assenza di luce e sopratutto di punti di riferimento noti, che di una cosa vista in lontananza era diffiicile stabilirne le dimensioni e non si trattava di sbagliare di qualche decimentro ma addirittura di metri.

Nella grande grotta del vento ci ha mostrato una stalagmite di 18 metri a cui nessuno di noi ne avrebbe dati più di dieci.

Per concludere, una nota sui visitatori che erano moltissimi e con una grande quantità di stranieri. Magari molti vivono già in Italia, come i cingalesi ed i pakistani del mio gruppo ma anche molti occhi a mandorla che non ho saputo localizzare di preciso. C'era qualcuno poi che parlava inglese ed altri con volti tipici dell'est Europa, non so se fino alla Romania o di qualche repubblica ex jugoslava. 

Tutto sommato, nonostante il tragitto lungo e tortuoso fatto in auto, devo dire che è stata proprio una bella esperienza, sicuramete migliore della passeggiata a Civitanova o peggio ancora nel centro commerciale.






















La sera dopo cena, legendo il Corriere Adriatico, manco a dirlo, si parlava di grotte..


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