05 marzo 2009

Barcellona, 6-8 febbraio

Venerdì 6

Questo è stato il secondo viaggio a Barcellona a distanza di poco più di un anno (la volta scorsa era ottobre del 2007) ed il quarto in Spagna, essendo già stato a Torremolinos-Marbella e Lloret de Mar da giovane, tanto tempo fa.

Per questo fine settimana sono riuscito a trovare 3 compagni di viaggio: Gianluca, con cui avevo fatto Danimarca-Svezia nell'estate 2007 e Dublino lo scorso anno, Maurizio che mi segue sempre e su cui posso contare tutte le volte e Simone che era venuto in Polonia lo scorso novembre.

Partenza fissata per le 12:30 (venerdì 6 febbraio) a casa mia ma avendo lavorato fino alle 12 e poi mangiato e messomi a preparare l valigia, ho fatto attendere gli amici per qualche minuto. Amici che erano rimasti in due perché Gianluca aveva dato forfait il giorno precedente causa problemi di lavoro.

Siamo partiti alle 12:45 e dopo due ore nette di autostrada (13-15) alle 15:15 abbiamo parcheggiato all'interno dell'aeroporto. L'avremmo lasciata anche in campagna se ci fosse stato bel tempo ma visto che diluviava abbiamo deciso di pagare il parcheggio per bagnarci il meno possibile. Siamo entrati in aeroporto e ci siamo diretti subito al controllo bagagli dove uno di noi a cominciato a vivere un dramma. Era il suo turno ed i poliziotti lo stavano attendendo quando si rese conto di non aver preso la carta d'identità! Incrediiiiibbile!!! Abiamo pensato un attimo sul da farsi ma non ci rimaneva altro che provare a passare lo stesso.

I poliziotti non si sono preoccupati molto della carta d'identità quanto del biglietto e siamo passati senza troppi problemi. Una volta dentro siamo andati a parlare con una responsabile, una bella e simpatica poliziotta, la quale ci ha detto che pur riuscendo a partire, al rientro ci sarebbero stati problemi ma se fosse capitato a lei sarebbe partita lo stesso.

Abbiamo seguito il suo consiglio e siamo andati a mangiare qualcosa nel bar vicino al gate d'imbarco quando, con largo anticipo, vedo una ragazza della Ryan che inizia a controllare dei biglietti. Nonostante mancasse ancora un'ora alla partenza (ed il gate era chiuso) ho deciso di andare a vedere cosa stesse facendo e mi ha detto di fare semplicemente un pre-controllo sui biglietti. Le ho esposto il problema di Maurizio e mi ha guardato abbastanza eloquentemente in modo strano. "Assolutamente non si può", mi ha detto e ci ha rimandato al banco del check-in per vedere se si poteva fare un miracolo.

Abbiamo fatto una corsa, visto che stavano per chiudere, e siamo arrivati al banco del check-in, al piano di sotto, trovando ancora l'assistente di volo alla quale abbiamo esposto il nostro problema. Ci ha detto che c'erano due problemi: il numero del documento sul biglietto doveva essere identico a quello presentato e soprattutto, come scritto anche sul biglietto, Ryanair non accetta la patente di guida come documento. Azz!!! Ciao Maurizio, la tua vacanza finisce quì.

Accettata la sconfitta, siamo tornati al gate dove ci attendeva Simone. Maurizio ha preso il suo trolley e mestamente ci ha salutato per tornarsene a casa. Simone ed io invece siamo partiti regolarmente, senza problemi ed in perfetto orario. Appena atterrati in Spagna il primo sms è stato per il nostro amico sfortunato: "ciao Maurizio, noi siamo appena atterrati, tu dove sei?" e quando mi è arrivata la sua risposta siamo scoppiati a ridere: "io ancora ad Ancona nord".

La durata del volo, escluso le procedure pre e post partenza, è stata di appena 70 minuti (17:15 - 18:25) per un costo irrisorio di 38 euri a cui abbiamo dovuto sommare i 21 euro dell'autobus da Girona (aeroporto Ryanair) a Barcellona che dista un centinaio di km.

Alle 20:15 siamo arrivati alla Estaciò du Nord (stazione degli autobus) e dopo nemmeno 30 minuti eravamo all'interno dell'ostello, il Mediterranean Youth Hostel.

Siamo entrati e siamo stati accolti da una graziosa ragazza alla reception alla quale ho esposto (in ingelse) il nostro piccolo problema, cioè che avevamo prenotato per 4 ma eravamo solamente in 2. Le ho chiesto se fosse stato possibile non pagare la stanza dei nostri due amici sfortunati ma l'unica cosa che sono riuscito ad ottenere è stato di pagarla solo per una notte invece di due. Vabbè, meglio di niente.

Avevo già scritto sulla pessima qualità dell'ostello, letta dalle recensioni, ma devo dire che non era poi così male. La camera era oggettivamente piccola, si passava a stento ai lati del letto ma non dovendo fare ammucchiate ci si stava. Il letto era si corto (cioè regolare) ma mi uscivano fuori solo le caviglie e non aveva nemmeno le sponde alla fine. Non c'era nulla per appendere i giacconi ma organizzandosi si potevano appoggiare sopra le valigie, a terra. In compenso avevamo due comodini con abatjour funzionante ed il bagno era quasi regolare, pulito e c'era anche la vasca (per le trote credo). C'era una strana regola riguardo la doccia: si poteva fare solo dalle 8 alle 23, ma non era un grosso problema, chi è quel pazzo che si sveglia prima dello 8 in vacanza?

Giusto il tempo di prendere possesso della nostra "suite" e poco dopo, alle 22:15, siamo usciti in cerca di movida ma soprattutto di qualcosa da mangiare.

Il nostro ostello era a circa un km da Plaza de Catalunya che abbiamo raggiunto in pochi minuti e da li abbiamo preso in direzione Rambla dove era concentrata la maggior parte della gente. La situazione di quella via era la stessa della volta precedente in cui c'ero stato, ossia piena zeppa di prostitute nere e di uomini dalla pelle olivastra che offrivano dalla bamba alla birra, tutto il materiale da sballo. Un bell'ambientino che non capisco per quale motivo non venga bonificato dalle autorità spagnole.

Poco prima delle 23 siamo entrati in un pub (Bar International Beer) situato in una via parallela alla Rambla dove Simone si è mangiato un hotdog ed io avendo già fatto uno spuntino prima di uscire mi sono preso solo una birra. Il pub era molto carino ma la camerira di più e dopo aver mangiato e bevuto siamo usciti a cercare qualche "punto di interesse" che avevo scritto sulla mappa della città.

Per semplice curiosità siamo passati davanti al Bagdad, un locale famoso in tutta Europa, ma l'ingresso a 90 euri ci ha tolto ogni minima perplessità sull'entrare o meno. Eravamo arrivati alla mezzanotte e mezza quando abbiamo deciso di entrare in un secondo locale di cui mi avevano parlato molto bene, il Jamboree. Locale tipo quelli di Krakòw, con una scala all'ingresso che porta al piano interrato, costruito interamente a mattoni, dove aveva appena terminato di suonare un gruppo e stavano smontando gli strumenti. Localino non molto grande con una pista da ballo dove c'era il palco con pianoforte e batteria che venivano usati nelle serate di musica live.

Di gente ce n'era pochina ma per fortuna erano in gran parte ragazze. Ho provato a chiedere un informazione ad una bionda, un po perché mi serviva, un po per fare conoscenza, ma non mi sembrava molto intenta a dialogare così, con la coda tra le gambe, sono torno da Simone per decidere sul da farsi. La decisione era abbastanza semplice, uscire prima possibile dal quel cesso di locale!

All'una eravamo di nuovo in strada a cercare una discoteca, un club, un pub, qualsiasi cosa con un po di gente ma nonostante avessimo chiesto a tutti, nessuno ci ha saputo dare indicazioni a rigurardo, sembrava che non ci fossero discoteche a Bcn. Alle 2 siamo andati a dormire.

Sabato 7

Ci siamo svegliati alle 10 e dopo la doccia siamo usciti per andare a visitare la Sagrada Familia, fermandoci prima a fare colazione. Nonostante l'avessi già vista nel 2007 ci sono voluto tornare perché la volta precedente non avevo fatto caso che si poteva salire a visitarla dall'alto.

Siamo arrivati verso le 11:45 e dopo aver pagato il biglietto d'ingresso (mi sembra 11 euro) ci siamo trovati subito dentro al cantiere. A destra della porta d'ingresso abbiamo notato immediatamente la fila per l'ascensore e ci siamo messi in coda. Dopo quasi un'ora di fila ed altri 2,5 euro di biglietto, siamo riusciti a prendere l'ascensore per salire ad un'altezza indecifrata dalla quale però, le persone a terra sembravano formiche.

In certi passaggi a piedi non avevo solo paura ma proprio terrore!! Sono risucito anche a scattare qualche foto di sotto, ma senza vedere, allungando solo un braccio. Finito il breve tour del tetto siamo scesi nel negozio di souvenir ed abbiamo contribuito a costruire un pezzo di chiesa.

Un breve cenno storico del Tempio della Sagrada Familia: venne iniziata nel 1882 ed un anno dopo Gaudì fu nominato direttore del progetto. Vi lavorò per oltre 40 anni, fino al 1926. Ad oggi sono state costruiti 8 dei 12 campanili delle facciate, che superano i 100 metri e sono dedicati agli apostoli. Rimangono da costruire 4 campanili della Facciata della Gloria, la cupola centrale di 170 metri, la torre della Madonna (125 metri) e quelle dei 4 avangelisti. Costruito ispirandosi al concetto del tempio espiatorio, è stato finanziato sin dall'inizio esclusivamente dalle offerte di privati e questa pratica è ancora vigente, grazie ai fedeli ed ai numerosissimi visitatori.

Usciti dalla chiesa abbiamo fatto una breve sosta in ostello, che era per strada, ed abbiamo proseguito verso la Rambla cercando un ristorante per pranzare. Avevo avuto una buonissima impressione da "La Xerionla", nel precedente viaggio, e tornandoci non posso che confermare. Abbiamo mangiato molto bene spendendo una cifra ragionevole. Se mai tornerò a Barcellona tornerò in quel bel ristorante.

Siamo usciti alle 16 e con tutta la pigrizia del mondo, dopo aver preso un po di freddo passeggiando tra la folla, l'unica cosa che siamo riusciti a fare è stato entrare ne "El Corte Inglés", un grandissimo centro commerciale di 7/8 piani che si trova tra piazza Catalunya e l'inizio della Rambla. Un classico shopping center di dimensioni esagerate, dove è possible trovare di tutto. Non era nemmeno l'uno percento degli Harrod's inglesi come qualità ma in qualche settore ho visto delle firme presigiose. Vi siamo rimasti fino alle 17:45 per poi tornare all'ostello a riposarci, in vista della serata ma soprattutto per i tanti km fatti a piedi dalla mattina.

Simone si è addormentato quasi subito mentre io ho perso parecchio tempo per scrivere le cartoline. Come potevo esimermi dallo scrivere agli amici e soprattutto prendere un po in giro Maurizio, bloccato all'aeroporto di partenza?

Alle 21:30 siamo usciti per la seratona e come prima cosa ci siamo fermati in un ristorantino che avevamo visto nel pomeriggio, a due passi dall'ostello. Ristorantino una cippa! dietro una porta sfigatissima ci si sono presentate 4/5 sale ed abbiamo camminato fino a quando un cameriere ci ha trovato un posto e ci ha fatto accomodare. Il nome del ristorante era "Tasca I vins" e per la prima volta, al mio quarto viaggio in Spagna, ho deciso di assaggiare la paella (di pesce).

L'aspetto era tutt'altro che invitante con il riso che aveva preso un marrore piuttosto strano ma dal sapore accetabile. Bisognava chiudere gli occhi prima di mangiare ma almeno il gusto non era malvagio. Da bere abbiamo preso un vino rosso consigliato da Simone che più tardi si rivelerà traditore. Non sappiamo se fosse perché era sabato ma abbiamo notato che gli spagnoli cenano piuttosto tardi: prima delle 22:30 il ristorante era semi deserto.

Alle 23, terminato di mangiare, abbiamo approfittato della vicinanza dell'ostello per lavare i denti con tutta la ferraglia che porto in bocca. Amarissima sorpresa: l'ascensore non funzionava. I 6 piani per raggiungere la camera ce li siamo dovuti fare tutti su quelle scale strettissime ed infinite. Dopo 30 minuti eravamo pronti per affrontare la serata.

Per non saper ne leggere ne scrivere, ci siamo buttati sulla Rambla, dato che era il posto con più persone. Visto che era freddino, per la prima volta nei miei numerosi viaggi, ho detto SI ad una di quelle persone che promuovono locali offrendo una bavuta dopo averne fatta una a pagamento. Era una ragazza italiana molto simpatica che ci ha accompagnato in un bar gestito da italiani, con musica e poche persone ma in previsione di aumentare (era ancora presto).

Mi sono fatto un cuba libre e ci siamo presi il "chupito" offerto ma la cosa più importante, dopo aver chiesto a mezza Barcellona, finalmente qualcuno ci ha saputo consigliare una discoteca. Alla mia domanda: c'è a Barcellona una discoteca con almeno 1000 persone? il ragazzo del bar ci ha risposto senza esitazione, Razzmatazz!

Accompagnati da un taxi abbiamo fatto il nostro ingresso al "RAZ" dopo l'una e, pagato 15 euro, eravamo all'interno. Ci si è presentata una sala tutta nera dove non c'era ne un tavolo ne una sedia ma solo qualche rara persona che ballava in mezzo alla pista. Non sapevamo se era troppo presto oppure avevamo sbagliato discoteca ma piano piano la gente cominciava ad arrivare. Abbiamo fatto un giro per le varie sale, disposte su diversi piani ed in capannoni differenti e ci siamo resi conto di quanto grande era quel Razzmatazz, una cosa esagerata!

Nel frattempo la gente continuava ad affluire e le varie sale si stavano riempiendo. Alle 4, quando siamo usciti, c'era ancora gente in coda per entrare! Per nel suo minimalismo e semplicità, la discoteca era molto bella ed aveva dei maxischermi nelle sale più grandi. La musica era diversa in ognuno dei 5 ambienti e dentro, ad un certo punto, c'era tutto il mondo!

Nonostante tutte quelle persone, non abbiamo visto nulla di particolarmente strano al RAZ. La cosa più divertente è stata una ragazza che ballava con una colonna di cemento, forse credendo fosse il suo partner.

Siamo usciti alle 4 e tra taxi ed ascensore rotto, ci siamo potuti mettere sotto le coperte solo alle 4:40.

Domenica 8

Alle 8:40, con 4 misere ore di sonno, ci siamo svegliati ed abbiamo iniziato a preparare armi e bagagli per lasciare il "Mediterranean Youth Hostel". Quello stronzo di ascensore era ancora fuori uso e scendere le scale con le valigie è stata un'impresa. Alle 10 abbiamo lasciato l'ostello e ci siamo diretti verso l'Arco di Trionfo, vicino al quale c'era la stazione degli autobus.

Dopo la santa colazione, abbiamo approfittato della bella giornata di sole e di quell'ora libera prima dell'autobus, per fare una passeggiata nel Parco della Ciutadella. All'Arco di Trionfo c'era l'arrivo di una gara podistica e tutto intorno era pieno di gente in calzoncini che faceva riscaldamento. Abbiamo fatto un giro tra gli sportivi in cerca di qualche bella maratoneta e ci siamo diretti verso la stazione degli autobus (Estaciò du Nord).

Nemmeno 10 minuti ed un pullman per l'aeroporto di Girona era in partenza. Alle 12:03 siamo partiti ed alle 13:10 siamo arrivati a destinazione. L'aereo è decollato alle 15:15 (in perfetto orario) e dopo 1 ora e 10 minuti è atterrato a Bologna. Dal momento dell'atterraggio abbiamo avuto tutte coincidenze favoreli. Appena siamo usciti dal Marconi abbiamo trovato subito l'autobus per la stazione che ci ha fatto aspettare appena 5 minuti prima di partire. Siamo arrivati in stazione alle 17:08, abbiamo fatto il biglietto alle 17:11 e siamo corsi al binario dove ci attendeva il treno che è partito alle 17:20, 2 minuti dopo esserci seduti.

Era tutto troppo bello per essere vero, troppe coincidenze favorevoli. Alla stazione di Ancona infatti il treno viene fermato da un centinaio di tifosi che aveva problemi con la polizia e ci fa perdere più di un'ora, fermi e senza sapere di preciso cosa stesse succedendo.

Alle 21:30 siamo arrivati finalmente a Civitanova dove mi ero fatto venire a prendere da Maurizio, per farlo sentire partecipe della vacanza. Non era giusto che la sua vacanza fosse finita alla partenza, all'aeroporto di Bologna. Doveva chiudere il cerchio e finire insieme a noi. Alle 21:40 sono arrivato a casa.

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