14 ottobre 2019

La «classifica» delle multe: in testa l'eccesso di velocità, poi cinture e auricolari

I dati di polizia stradale e carabinieri elaborati in esclusiva per il «Corriere»: nei primi 9 mesi dell’anno 1.245 morti (-2,3%) e 36.549 feriti (-1,1%). Nuovi test antidroga


Strade: calano incidenti e vittime, più multe per le cinture di sicurezza

Doveva essere un sabato notte ritmato dalla musica, dalle luci e dal divertimento di un locale notturno, nel Catanese. Invece per quattro ragazzi si è concluso in un istante con il rumore dell’impatto violento della loro auto che, alle 4.30 del mattino, è finita contro uno spartitraffico spaccandosi letteralmente in due. A salvarsi è stato solo il guidatore, Giuseppe Cusimano, 40 anni, che da una prima ricostruzione degli inquirenti ha perso il controllo della sua vettura mentre rincasavano e, ora, è indagato per omicidio stradale. Due delle vittime non avevano neanche 18 anni.

Cinture di sicurezza
Probabilmente alcuni passeggeri, non indossavano le cinture di sicurezza. Un obbligo che in Italia esiste dal 1988 e che, sino a oggi, ha salvato milioni di vite. Eppure, secondo i dati elaborati in esclusiva per il Corriere della Sera da polizia stradale e carabinieri, nei primi nove mesi del 2019, i multati per questa infrazione sono stati 82.840 con un aumento del 10,1 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

La «classifica» delle multe
È la seconda sanzione più comminata dietro solo all’eccesso di velocità (525.497) che registra una crescita boom del 32,3 per cento ma che è più semplice da «pizzicare» grazie ai misuratori elettronici come autovelox, tutor o vergelius. Strumenti utilizzati con maggior frequenza dalle forze di polizia durante quest’anno (+14,7%). Precede invece il mancato o scorretto uso dell’auricolare o vivavoce (40.232, +16,5%). Scorrendo il dossier di Stradale e carabinieri ci sono anche altri dati a colpire. Come, a esempio, la crescita esponenziale dei verbali per i centauri scoperti alla guida senza casco: +30 per cento. Anche in questo caso, l’obbligo di indossarlo vige da 27 anni. Sempre dall’inizio dell’anno gli italiani hanno già perso 2,35 milioni di punti dalla patente (+32,2%), hanno ricevuto in tutto 1,51 milioni di verbali (+0,8%) e sono state ritirate 45.962 carte di circolazione (+17,1%) e 32.770 patenti (-1,7%). Senza considerare che per 492 persone è scattato l’arresto e in 6.874 sono stati denunciati. A diminuire, sono state le sanzioni per guida in stato di ebrezza (-2,5%) e sotto l’influenza della droga (-0,4%).

Nuovi controlli
Durante i week end, le pattuglie delle forze dell’Ordine svolgono dei servizi mirati contro le cosiddette «stragi del sabato sera» in cui sono state contestate 613.508 violazioni del Codice della strada che hanno comportato 986.148 punti sottratti dalla patente. Permesso di condurre che è stato ritirato a 23.169 automobilisti. In totale sono stati controllati con alcol test 439.696 guidatori. Discorso a parte meritano i test antidroga che richiedono una proceduta rigorosa perché non basta agli agenti dimostrare che chi guida abbia assunto droghe prima di mettersi al volante ma va provato che chi guidava lo faceva in stato di alterazione: lo deve certificare un medico. Questo allunga di molto i tempi, perché o il guidatore va accompagnato in una struttura sanitaria oppure le pattuglie devono avere al seguito un particolare camper in cui viene eseguito un test di screening sulla saliva, direttamente in strada, grazie alla presenza di medici e di personale sanitario. Poi, in caso di positività a droghe, vengono prelevati altri campioni salivari che sono inviati e analizzati, per la controprova, dal laboratorio del centro ricerche di tossicologia forense di Roma. Entro dieci giorni, in cui al guidatore viene sospesa la patente, arriva la risposta. Se il risultato è confermato, un campione viene conservato in archivio mentre le forze dell’Ordine procedono con le sanzioni. Il Codice della strada è severo: si rischia sino a un anno di arresto, seimila euro di multa e due anni di sospensione della patente.

I nuovi test antidroga
Dallo scorso week end, però, la Stradale sta sperimentando un’arma in più per scoprire chi guida sotto effetto di droghe. Il camper è stato attrezzato con un mini laboratorio tossicologico in modo tale da effettuare sia i prelievi salivari sia la controprova. Un risparmio di tempo enorme che ha consentito a Pescara e Ancona di «pizzicare» su 70 guidatori controllati quattro positivi a una o più droghe e altri due che ne erano in possesso. Proprio la severità nei controlli, dapprima su velocità e sull’alcol, e si spera presto con questi nuovi test anche sulla droga ha consentito di passare dagli oltre 900 morti durante il week end, nella fascia tra le ore 22 e le 6 del mattino, ai 203 dei primi 9 mesi di quest’anno. Però, se si considerano tutte le 24 ore e anche il venerdì, le vittime salgono a 620. Il 35,5 per cento dei 566 sinistri mortali è avvenuto per la perdita del controllo della vettura da parte del conducente. Inoltre, 360 sono avvenuti in strade extraurbane, 128 in centro abitato e 78 in autostrada dove, guarda caso, i guidatori sanno che esistono tutor e autovelox. Di certo le vittime sono ancora troppe e, per questo, le forze di polizia continuano con i servizi mirati su tutte le strade della movida da Nord a Sud.

Il calo degli incidenti stradali
In generale, anche gli incidenti con almeno un ferito, nei primi nove mesi del 2019 calano rispetto allo stesso periodo del 2018. In particolare, gli scontri sono stati 54.600 (-2,3%), i feriti 36.549 (-1,1%), 1.245 (-2,3%) quelli che hanno perso la vita e di questi, in 194 avevano meno di 30 anni. Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità, gli incidenti stradali fra i 5 e i 29 anni sono la prima causa di morte: più dei tumori, dell’alcol o della droga.

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