26 ottobre 2018

Rapporto Immigrazione 2018 Regione Marche

Marche. Rapporto immigrazione 2018


Caratteristiche della presenza immigrata
Al 31 dicembre 2017 gli stranieri residenti sul territorio marchigiano erano 136.045, l'8,9% della popolazione regionale (valore invariato rispetto all'anno precedente), e in maggioranza donne (54,5%). In un anno il numero dei residenti stranieri è diminuito di 154 unità, un dato che conferma il trend di decrescita della popolazione immigrata in atto da quattro anni: nel 2013 gli stranieri residenti erano 146.152 (il 9,4% della popolazione regionale), 10.000 in più. Trend che va contestualizzato
all'interno di una diminuzione generale della popolazione marchigiana, passata da 1.538.055 residenti nel 2016 a 1.531.753 nel 2017, vale a dire quasi 7.000 unità in meno. Per gli stranieri il 9,4% sulla popolazione regionale è stato il picco d'incidenza raggiunto negli ultimi dieci anni (nel 2008 gli stranieri erano il 7,9% della popolazione regionale).

Ci sono però altri dati che possono contribuire a comprendere le dinamiche migratorie nelle Marche. Nel 2017 sono nati da genitori stranieri 1.646 bambini, si sono iscritti nei comuni marchigiani 18.651 stranieri, di cui 8.474 dall'estero, ma si è cancellato quasi lo stesso numero di stranieri: 18.805, di cui 1.482 per l'estero. Si presuppone, dunque, che la maggior parte degli stranieri partiti dalle Marche siano rimasti sul territorio italiano e che si siano trasferiti in altre regioni dove l'economia ha mostrato uno slancio maggiore. Inoltre, va considerato che tra i cancellati vi sono 5.605 (ex) stranieri che hanno ottenuto la cittadinanza italiana. Tuttavia, anche questo dato è in diminuzione rispetto agli anni precedenti. Le acquisizioni di cittadinanza dal 2008 al 2016 hanno avuto una crescita esponenziale,
passando da 1.897 a 8.404, per subire nel 2017 una battuta d'arresto, con 2.800 acquisizioni in meno.

La distribuzione dei residenti stranieri tra le cinque province marchigiane ha subito dei cambiamenti interessanti rispetto al 2016. Se la provincia con più residenti resta, senza variazioni nei numeri, quella di Ancona (43.350), in quelle di Macerata e Pesaro Urbino, rispettivamente al secondo e terzo posto, si registra una diminuzione, passando la prima da 31.020 a 30.329 residenti e la seconda da 30.100 a 29.996. Al contrario, in quelle del sud della regione c'è stato un incremento: a Fermo (al quarto posto) si è passati da 17.770 a 18.250 residenti e ad Ascoli Piceno (al quinto posto) da 13.959 a 14.120. Per quanto riguarda l'incidenza sulla popolazione, la provincia di Fermo consolida il suo primato, registrando in un anno un aumento dal 10,2% al 10,5%. 

L'Europa continua ad essere il continente maggiormente rappresentato tra gli stranieri nelle Marche, con il 54,4% dei residenti. La Romania è il paese che ne conta il numero maggiore (26.204) e continua ad aumentare la propria incidenza sul totale, passando dal 19,1% del 2016 (quando era già aumentata dello 0,8% sul 2015) al 19,3%, con un terzo delle presenze concentrate nell'anconetano. Il secondo paese più rappresentato è l'Albania, con 15.904 residenti distribuiti in modo relativamente equo tra le cinque province; la sua incidenza sul totale continua a diminuire, passando dal 12,3% all'11,7% tra il 2016 e il 2017, ma questo dato andrebbe messo in relazione ai processi di acquisizione della cittadinanza italiana in quanto gli albanesi sono una delle collettività con più acquisizioni a livello nazionale. L'Asia si conferma al secondo posto tra i continenti di origine con un'incidenza sul totale pari al 20,3%, in aumento dello 0,5% rispetto al 2016; tra i paesi asiatici la Cina è il più rappresentato con il 7,0% dei residenti, che per quasi un terzo vivono nel fermano. Anche l'Africa, pur restando al terzo posto, aumenta la sua incidenza, passando in un anno dal 19,1% al 19,7%; la comunità più numerosa è quella marocchina (7,8%), per un terzo presente nel pesarese. Infine l'America incide per il 5,4%, in gran parte peruviani che vivono soprattutto in provincia di Ancona.

La provenienza dei titolari di un permesso di soggiorno riflette sostanzialmente quella dei residenti: il continente maggiormente rappresentato si conferma quello europeo con il 35,2%, al cui interno prevalgono i cittadini albanesi; segue il continente asiatico, che raccoglie il 29,7% delle presenze e che vede spiccare i cinesi; al terzo posto si colloca l'Africa, con il 28,3% e una maggioranza di marocchini. Gli uomini costituiscono il 51% dei soggiornanti, mentre la coorte d'età più rappresentata è quella dei 30-44enni (31,4%), seguita da quella dei 45-64enni (22,1%).

Va rilevato, inoltre, in quanto si tratta di un importante segnale di stabilizzazione, che a fine 2017 i titolari di un permesso di lungo periodo corrispondono a oltre i due terzi del totale (68,4%); invece, i non comunitari che hanno un permesso di soggiorno a termine sono 35.451, di cui 14.072 per motivi familiari (39,7%), 12.272 per lavoro (34,6%) e 6.959 (19,6%) per motivi di asilo/umanitari. Per quanto riguarda i permessi di soggiorno rilasciati per la prima volta nel 2017, dai dati del Ministero dell'Interno risulta che sono stati 6.498, di cui 3.385 per famiglia (52,1%), 2.073 per motivi di asilo/umanitari (31,9%) e soltanto 156 (2,4%) per lavoro.

Gli studenti stranieri che hanno frequentato le scuole marchigiane nell'a.s. 2016/2017 sono stati 24.631, incidendo sull'intera popolazione studentesca per l'11,2% (ben l'1,8% in più della media nazionale), con un picco del 12,9% nel maceratese. Di questi, il 60,6% è nato in Italia. Per quanto riguarda la distribuzione per grado scolastico, 4.763 alunni stranieri hanno frequentato le scuole dell'infanzia incidendo per il 12,2% sul totale degli iscritti, e nell'86,7% dei casi si è trattato di bambini nati in Italia; 8.449 hanno frequentato le primarie, con un'incidenza sul totale pari al 12,4% ed una quota di nati in Italia attestata al 75,8%; 4.732 le secondarie di primo grado, nel 54,3% dei casi nati in Italia e con un'incidenza sul totale degli iscritti pari all'11,5%; e 6.687 le secondarie di secondo grado, incidendo per il 9,4% e con il 27,2% di nati in Italia. 

Rispetto alle scuole secondarie di seconde grado, meritano un approfondimento i percorsi scelti dagli studenti stranieri. La maggioranza (2.993) ha frequentato un istituto professionale, incidendo per il 19,0% su una popolazione totale in questa tipologia di scuola pari a 15.738 studenti. La seconda scelta sono stati gli istituti tecnici, dove si contano 2.009 stranieri che incidono per il 9,0% su un totale di 22.226 iscritti. Mentre al liceo, dove si registra la concentrazione maggiore di studenti (33.117), gli iscritti stranieri sono 1.685, i quali incidono per il 5,1% sul totale. In altri termini su 100 studenti con background migratorio che frequentano gli istituti superiori, il 44,8% è iscritto in un istituto professionale, il 30,0% in un istituto tecnico e il 25,2% in un liceo. Se si confrontano queste percentuali con quelle riferite al totale della popolazione studentesca, emergono delle differenze importanti: gli iscritti nei licei salgono al 46,6% del totale, mentre gli iscritti nei tecnici e nei professionali corrispondono rispettivamente al 31,3% e al 22,1%. 

Immigrazione e mercato del lavoro
Nel 2017 l'attività economica nelle Marche, secondo il rapporto annuale della Banca d'Italia (giugno 2018), dopo il leggero arresto del 2016 ha avuto una crescita modesta, ma inferiore a quella nazionale, con una migliore performance delle imprese medio-grandi, rispetto a quelle medio-piccole. La crescita è stata registrata soprattutto nel comparto della meccanica; nel calzaturiero, invece, le imprese con fatturato in calo sono state maggiori di quelle che lo hanno incrementato, come in tutto il settore moda e nei settori del legno e del mobile. Questa lieve ripresa è stata trainata dalla ricostruzione post-sisma e dalla domanda interna, consentendo dopo anni di collasso un lieve recupero del comparto dell'edilizia, ma la dinamica delle esportazioni è rimasta debole. Nel settore terziario, se l'aumento dei consumi delle famiglie ha favorito il commercio, si è verificato un ridimensionamento dei flussi turistici.

Gli occupati nelle Marche nel 2017 sono stati in totale 616.319 (di cui il 43,4% donne), su una popolazione in età lavorativa (15-64 anni) di 961.534 persone, registrando una diminuzione complessiva sull'anno dello 0,6% (circa 3.500 occupati in meno), in controtendenza rispetto al resto del paese (+1,2%), dovuta soprattutto alla nuova diminuzione dei lavoratori autonomi (-4,0%). Gli stranieri hanno inciso sul totale degli occupati per il 9,3%, con una maggioranza maschile (52,4%). In regione il numero complessivo di disoccupati è stato invece 72.734, a prevalenza femminile (52,1%). Gli stranieri disoccupati sono stati il 18,6% del totale, nel 59,4% dei casi donne. Confrontando il tasso di attività tra italiani e stranieri si nota che la differenza è minima: 69,9% per i primi, 67,8% per i secondi. Risultano più accentuate le differenze tra i tassi di occupazione (63,1% per i primi e 54,9% per i secondi) e di disoccupazione (9,6% per gli italiani, 19,2% per gli stranieri). 

Per quanto riguarda il tipo di rapporto, quasi nove stranieri su dieci sono dipendenti e i settori dove risultano maggiormente occupati sono i servizi con il 54,0% (tra cui il 23,6% nel settore domestico/di cura e l'8,6% nel commercio), seguito dall'industria con il 41,3% (tra cui l'11,4% nell'edilizia) e dall'agricoltura con il 4,6%. Nel confronto tra italiani e stranieri rispetto alla tipologia professionale, in linea con il dato nazionale gli stranieri svolgono in prevalenza sia attività manuali non qualificate (22,9% contro il 6,4% degli italiani), che manuali specializzate (41,3% contro il 28,3%) e impiegatizie e commerciali (30,3% contro il 29,4%); mentre la situazione è decisamente invertita nelle professioni dirigenziali e tecniche (35,9% gli italiani, 5,5% gli stranieri). Queste differenze hanno avuto delle conseguenze sulla retribuzione media, che per gli stranieri impiegati a tempo pieno è risultata di 1.170 euro, a fronte di 1.432 euro per gli italiani, mentre per gli stranieri con un lavoro a tempo parziale è stata di 700 euro rispetto ai 780 euro degli italiani. Lo svantaggio retributivo degli stranieri richiama anche la questione della qualità dell'impiego svolto: a questo proposito, va ricordato che tra gli occupati stranieri la quota di sovraistruiti incide per il 37,2% contro il 28,6% degli italiani, mentre quella dei sottoccupati si attesta al 3,6%, in confronto al 2,2% degli italiani. 

Per quanto riguarda il lavoro autonomo, è proseguito il trend positivo dell'attività imprenditoriale immigrata. Nel 2017, le imprese attive sono risultate 16.067, il 9,3% del totale, con una variazione positiva dello 0,3% rispetto al 2016, mentre continuano a diminuire quelle italiane, in flessione dello 0,4%. Rispetto alle oltre 12.800 imprese individuali con titolare immigrato, di cui il 26,3% a guida femminile, oltre i tre quarti si concentrano nel centro-nord delle Marche: il 27,2% nel maceratese, il 26,7% nell'anconetano e il 23,3% nel pesarese. Dalla ripartizione per settori emerge che nella provincia di Fermo la maggior parte di queste imprese è attiva nell'industria (57,2%), mentre nelle restanti quattro c'è una maggiore concentrazione nei servizi. I cinesi sono il gruppo nazionale più rappresentato tra gli imprenditori immigrati con un'impresa individuale (14,2%), seguiti da
marocchini (10,6%) e romeni (9,6%).

L'ambito dell'accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo
Nel 2017, 6.959 stranieri erano in possesso di un permesso di soggiorno a termine per motivi di asilo/umanitari, di cui 3.228 per richiesta d'asilo e 1.409 per protezione umanitaria. Se si analizza, invece, il dato riguardante chi ha ottenuto per la prima volta nell'anno questo tipo di permesso di soggiorno emerge che su 2.073 titolari, quelli con un permesso per richiesta asilo sono la maggioranza (1.854). 

Al 1° dicembre 2017 nelle Marche i migranti presenti nelle strutture di accoglienza sono stati 5.097, di cui 780 nell'ambito di progetti Sprar. La percentuale di migranti accolti rispetto alle presenze totali nel sistema italiano di accoglienza è stata del 2,7%, inferiore a quella del 2016 (3,0%), nonostante il numero dei migranti accolti in quell'anno fosse inferiore (4.826). I posti Sprar a disposizione sono stati 1.179, più del 40% rispetto all'anno precedente (817), per un totale di 23 progetti attivati, di cui 21 per adulti (ordinari e Dm/Ds) e 2 per minori non accompagnati. 

Tra il 2015 e il 2017, i msna sono progressivamente aumentati nelle Marche come nel resto del paese, passando da 96 a 204, l'1,1% del totale nazionale. In regione sono accolti in 65 strutture di accoglienza, che rappresentano il 2,8% di tutte quelle presenti in Italia.

La lotta alle discriminazioni
Nel 2017 è continuato il lavoro di No.Di. - No Discrimination Marche, progetto finanziato con fondi Fami, implementato dalla Regione Marche, dall'università “Carlo Bo” di Urbino e da organizzazioni del terzo settore. Nell'ambito del progetto nel 2017 sono stati formati 35 operatori pubblici e 74 giornalisti; sono state segnalate 5 discriminazioni dirette e 28 indirette, e per queste ultime è stato attivato l'Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali). Ma in regione le discriminazioni e l'odio razziale meritano ancora un'attenta opera di prevenzione e di contrasto, anche alla luce della mancata strage del 10 febbraio a Macerata, quando Luca Traini ha ferito sei persone di origine africana.

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