12 aprile 2016

Il primo viaggio nello spazio

12 aprile 1961 – Yuri Gagarin e il primo viaggio nello spazio

Il 12 aprile 1961 Yuri Gagarin ha aperto la via alle missioni umane di esplorazione dello spazio. A nemmeno quattro anni dal lancio dello Sputnik che aveva inaugurato l’era spaziale, era l’uomo a superare i confini dell’atmosfera.
 

Un primato conquistato nel pieno della corsa allo spazio che vedeva Stati Uniti e Urss acerrimi rivali. Oggi molte cose sono cambiate da quel primo volo che portò Gagarin per 108 minuti tra le stelle e l’esplorazione spaziale è considerata impossibile senza una forte e ampia collaborazione internazionale. Lo dimostra, ad esempio, la Stazione Spaziale Internazionale: la più grande struttura mai costruita nello spazio è nata dalla collaborazione fra Stati Uniti, Russia, Canada, Europa e Giappone. Per onorare lo storico viaggio del russo Gagarin, e il suo giro ellittico intorno alla Terra, l’Unesco ha designato il 12 aprile come “la giornata internazionale del volo dell’uomo nello spazio”.
 
La Terra è blu
“Vedo la Terra. È blu”. Con queste parole, Yuri Gagarin, all’epoca ventisettenne, sancisce l’alba di una nuova era. Da allora, il modo in cui l’uomo ha visto l’immensità dell’universo non è più stato lo stesso. La partenza è fissata alle ore 9:07 fuso orario di Mosca. Gagarin pronuncia la celebre espressione – поехали! (pojechali – “andiamo!”) al momento del decollo all’interno della navicella Vostok 1 (Oriente 1), guidata da un computer controllato dalla base. Il razzo lo porta oltre l’atmosfera. Gagarin percorre un’intera orbita ellittica intorno al nostro pianeta, alla velocità di poco più di 27 mila chilometri orari. L’altitudine massima dell’orbita è di 302 chilometri, la minima 175. Il primo volo umano nello spazio termina infine con l’atterraggio in un campo vicino alla città di Takhtarova. È durato meno di due ore, più che sufficienti per passare alla storia.
 

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