01 ottobre 2017

Come dev'essere un bagno pubblico

Qualche giorno fa ero sul lungomare sud di Civitanova e dovevo fate pipì. Devo essere sincero, non ricordavo che ci fossero i bagni pubblici e quando ho visto quel casotto, sono rimasto felicemente impressionato. Poi però sono entrato.



Nonostante che, da come era ridotto fuori, pensavo fosse molto peggio, c'è comunque da dire che era una schifezza. La porta era impossibile da chiudere, a terra era tutto sporco, mancava la carta e il water non era proprio di Buckingham Palace. Non ho verificato se ci fosse acqua corrente perché avevo paura di prendere qualche malattia toccando il rubinetto incrostato però, in compenso, c'era un cestino dei rifiuti e diversi numeri di telefono di trans gratis. 

La memoria è corsa indietro di un paio di anni, durante il viaggio a Capo Nord, dove, in mezzo al nulla, a chilometri di distanza dal più vicino centro abitato, c'erano delle bellissime casette di legno dove ci si poteva fermare a fare i bisogni. Inutile dire che, nonostante da quelle parti passassero tantissimi italiani, dentro ci si poteva quasi mangiare da quanto erano puliti ed erano forniti di tutto l'occorrente che deve avere una toilette.

Forse ho fatto un paragone un po' estremo, perché come è noto, gli scandinavi hanno un senso civico come pochi altri ma se in quella casetta c'era appeso un foglio con la lista degli interventi giornalieri di pulizia, con tanto di firma dell'operatore, da noi non si potrebbe fare almeno più o meno la stessa cosa? Certo, chiedere di farlo giornalmente è una cosa mostruosa ma una volta a settimana.. ogni 10 giorni.. una volta al mese? E' chiedere troppo?

A onor del vero, devo dire che non ho controllato gli altri bagni pubblici che magari sono pulitissimi e degni della White House ma in questo in particolare è ai limiti della decenza e se fossi stata una donna, sicuramente non sarei andata.

Norvegia (qualche decina di km da Nordkapp)



Civitanova Marche (lungomare sud)


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