09 aprile 2010

Francoforte 2 - Il diario del viaggio

Nuovo viaggio in Germania che non è diventata la nostra meta preferita ma sicuramente quella più economica e facile da raggiungere. A dire il vero, non mi dispiace andare in Germania perché la considero una nazione senza fronzoli, concreta, dove la gente lavora e le cose funzionano. Forse, caratterialmente mi considero un po tedesco anch'io e sicuramente lo è la mia auto (Golf).

Dopo Dusseldorf ad ottobre, questa volta siamo andati a Frankfurt, dove ero già stato nel 2008 ma non ci avevo capito niente, avendo trovato un weekend di pioggia ma soprattutto per non aver organizzato io quel viaggio. Stavolta invece ho pensato a tutto personalmente, dalla prenotazione del volo per me e per gli amici, a quella dell'hotel (trovato in una buonissima posizione) e soprattutto alla raccolta di informazioni sui posti da vedere sia culturali che per il divertimento. Per non farci mancare niente ho anche guidato fino a Bologna, dove avevamo il volo Ryanair.

Dovevamo essere in 4: Gianluca, Stefano, Maurizio ed io ma a causa del lavoro Maurizio non è potuto venire e Gianluca è stato in dubbio fino al giorno precedente.

Partenza da Montecosaro alle 17:30 di venerdì 12 ed arrivo all'aeroporto di Bologna in perfetto orario, alle 20 in punto. Avendo il volo alle 21:30 non abbiamo perso tempo e siamo andati subito al controllo bagagli dove sembra mi avessero preso di mira, facendomi, per la prima volta (mai successo in più di 20 voli), togliere le scarpe e trovandomi un docciaschiuma di dimensioni irregolari (maggiore di 100 cc) ma che nessuno aveva mai notato nei precedenti voli ed era sempre passato indenne dai controlli. Per finire, hanno avuto da ridire anche del computer dentro il trolley che ho dovuto tirare fuori sconvolgendo il perfetto equilibrio di camicie, panini, scarpe e calzini all'interno del mio bagaglio a mano.

Siamo atterrati ad Hahn alle 23, dopo 75 minuti netti di volo e camminando all'interno dello scalo mi sono tornati in mente tanti ricordi legati a precedenti vacanze. Al banco dell'Avis per esempio, per aver dimenticato una carta di credito (ma ne avevo altre due) ho dovuto discutere per 15 minuti prima di riuscire ad avere la macchina e quando ce l'hanno data si erano sbagliati ad intestarla. Quella vacanza a Bruxelles-Amsterdam passerà alla storia per tanti motivi.

Comunque, superati i vari flashback siamo arrivati all'esterno dell'aeroporto dove ci attendeva l'autobus per Francoforte che purtroppo era già pieno. Erano già le 23:40 e non sapevamo quando ne sarebbe partito un altro visto la mancanza di informazioni da parte della ragazza che faceva i biglietti nel box. Per fortuna dopo pochi minuti è arrivato il secondo autobus e siamo potuti finalmente partire.

Alla 1:30 siamo arrivati all'Hotel Europa che si trova a due passi dalla fermata dell'autobus e praticamente attaccato alla stazione centrale di Francoforte. Abbastanza pulito ed accogliente, è gestito da persone dalla pelle olivastra di cui non saprei individuare la provenienza geografica.

Abbiamo preso possesso delle nostre camere (singola per me e doppia per Gianluca e Stefano) e visto che era molto tardi, siamo usciti quasi subito per cercare un po di divertimento. Dopo aver camminato per un po, con la mappa che mi ero fatto, decidiamo di andare al Penny & Diaz consigliatomi da un'amica del posto ma che purtroppo ci ha deluso tantissimo. Il costo era molto contenuto, solamente 6 euro, ma quando siamo entrati ci siamo trovati in uno stanzone con una trentina di persone ed un DJ. C'erano ragazze carine ma erano veramente troppo poche per giustificare un viaggio in Germania.

Alle 3:15, dopo il tempo di una birra, siamo usciti dal Penny & Diaz e per tornare all'hotel dove siamo arrivati alle 4. Ho spento la luce che erano le 5 con la sveglia alle 9. In vacanza non si deve dormire!

Nonostante l'Hotel Europa terminasse di servire la colazione tardissimo (alle 11) noi siamo scesi abbastanza presto per poter uscire a vedere la città con la luce del sole ma dovendo cambiare camera (il primo giorno avevamo due doppie, dovendo venire anche Maurizio, ma per il giorno successivo avevo chiesto una tripla) ci hanno tenuti in ostaggio fino alle 11:30 quando ci hanno consegnato le nuove chiavi.

Alle 11:45, dopo aver bruciato quasi tutta la mattinata, siamo potuti finalmente uscire.

Giornata variabile, con sole a sprazzi e temperatura sui 10 gradi.

La prima cosa che abbiamo incontrato nel nostro cammino è stata la Banca Centra Europea che si trovava a due passi dal nostro hotel. Ci siamo messi in cosa e ne abbiamo approfittato per fare qualche foto di rito con il simbolo dell'euro che si vede in tutti i telegiornali quando si parla di BCE o in generale di economia.

Finito il servizio fotografico, abbiamo proseguito verso la Zeil Strasse, o come chiamavo io, via dei negozi "normali" che si distingueva dalla famosa Goethe Strasse che è la via delle griffe. Tra i miei appunti delle cose da vedere, avevo segnato la Zeilgalerie e quando ci siamo arrivati mi sono reso conto che c'ero già stato nel mio precedente viaggio e me la ricordavo benissimo, con la sua terrazza panoramica ottima per fare delle bellissime foto alla città.

Ricordavo bene anche una discoteca, sempre nei piani alti, dove c'erano spesso delle feste di ragazzi croati o dell'est Europa in cui avevo conosciuto due ragazze bellissime ma purtroppo era smantellata e non funzionante, altrimenti ci saremmo sicuramente tornati la sera.

La cosa che mi ha stupito di più della Zeil è stata che c'erano grandi centri commerciali praticamente uno di fianco all'altro. Entravi in un palazzo e ti perdevi in una miriade di negozietti sparsi su 7-8 piani e una volta usciti, quello accanto era lo stesso. Non c'erano Armani, Versace, Prada e Tod's ma comunque i negozi presenti non erano solo H&M o Zara. Abbiamo trovato diversi Ralh Lauren, Burberry, Tommy Hilfiger e simili, presenti nelle diverse gallerie.

Di fianco alla Zeilgalerie c'era la futuristica MyZeil che proprio in quel weekend compiva il primo anno di vita. Grandi festeggiamenti, palloncini colorati ovunque e taglio di un enorme torta per quella che sicuramente avrà vinto molti premi relativi al design.

Esterno della costruzione completamente in vetro con uno strano buco centrale, proprio al centro della facciata, che formava un incavo, più largo fuori e che andava via via restringendosi (difficile spiegare a parole, guarda le foto che è più facile). Lo stesso motivo era riproposto all'interno ma dall'alto verso il basso, formando una sorta di imbuto, non propriamente diritto ma leggermente a chiocciola.

Erano quasi le 15 e nonostante la ricca colazione dell'hotel, era ora di mangiare qualcosa. Per fortuna con i miei amici eravamo concordi sul mangiare ed essendo tutti senza grosse esigenze alimentari, ci siamo diretti al primo McDonald's.

Dopo aver mangiato e soprattutto esserci riposati per quasi un'ora, siamo ripartiti per il giro della città. Ancora qualche negozio e camminando, ci siamo trovati in una piazza dove c'erano degli stands in cui, produttori di sidro, vendevano i loro "vini", ricavati per lo più da mele (Äppelwoi - caratteristico della Germania) ma anche da pere, frutti di bosco, mele cotogne ed altro ancora. Ne ho assaggiato un bicchiere e devo dire che non era tutta questa specialità, aveva il sapore di vino un po annacquato.

Il tour a questo punto prevedeva qualche monumento, stop con i negozi. Seguendo la mappa che mi ero preparato a casa, con le preziose informazioni di un'amica tedesca (che parla perfettamente italiano) siamo arrivati fino al Duomo, vicino al Römerberg.

Il Kaiserdom, pur non essendo una sede vescovile, è chiamato duomo dell' imperatore. La chiesa, con la sua torre risalente al tardo gotico, fu luogo dell'elezione e dell'incoronazione degli imperatori del Sacro Romano Impero. Bello, non particolarmente grande e mi è sembrato.. non so come dire.. un po troppo "moderno". Probabimente, qualcosa sarà stato ricostruito dopo i bombardamenti degli alleati, durante la seconda guerra mondiale.

Usciti dal duomo, abbiamo proseguito per il vicino Römerberg, la piazza centrale della città, dove, tra le diverse case ricostruite si trovano il municipio (Römer) e la Alte Nikolaikirche (vecchia chiesa di S. Nicola). Tutta le costruzioni della piazza sono molto caratteristiche ed era anche quello un luogo perfetto per qualche foto.

Alle 18 siamo tornati all'hotel dove, Stefano e Gianluca sono piombati in letargo ed io ho girato un po su internet, con il netbook che avevo portato. Essendo da quasi 24 ore senza notizie mi sono collegato al sito della rai per avere un po di news e guardarmi un telegiornale in italiano.

Era ora di cena ed alle 21:15 siamo usciti dall'hotel Europa in cerca di un posto dove mangiare. Sembra strano ma non abbiamo trovato di meglio che una pizzeria chiamata "Pizza Italia", gestita da persone dalla pelle olivastra. Pensavo che una margherita fosse facile da fare e dato che ad Oslo la pizza dei pakistani era stata molto buona abbiamo rischiato ancora. Questa volta non siamo stati fortunati ma tutto sommato era mangiabile, non era proprio da buttare.

Era il momento di cercare un bel posto per passare la serata e l'unica certezza che avevamo era quella di evitare il Penny & Diaz della sera precedente. Come prima scelta, ci siamo diretti proprio sotto alla BCE dove c'era il Living XXL, che conoscevo già dal mio precedente viaggio.

Come nella precedente vacanza del 2008, anche questa volta non ci è stato permesso di entrare, non ho capito se per via dei jeans o per il fatto di essere italiani. Io indossavo un paio di jeans blu scuro mentre gli altri, quelli classici chiari, un po sbiaditi. Per il resto nulla di particolare, eravamo vestiti abbastanza bene. Questi tedeschi mi stanno un po sulle palle.

Purtroppo il Living non è stato l'unico club a non farci entrare. Siamo passati al Monza ed al XXXXX ed è stata la stessa storia in tutti. Ma che palle! La prossima volta in Germania porto lo smoking!!

All'una e trenta, dopo essere stati rifiutati da tutti i locali di Francoforte siamo andati all'Irish pub di fronte alla stazione centrale dove finalmente abbiamo potuto prenderci una birra ed ascoltare qualche fenomeno al karaoke. Addirittura uno ha cantato una canzone di Marylin Manson e sembrava quasi indemoniato da tante mosse che faceva.

Alle 2:30 siamo tornati in camera ed abbiamo messo fine al nostro saturday night.

Domenica 14 marzo, ultimo giorno della vacanza. La sveglia alle 9 e a seguire, doccia, colazione, preparazione valigie. Alle 10:45 abbiamo effettuato il check-out, riconsegnando le chiavi della camera e dopo aver lasciato i bagagli in custodia alla reception siamo usciti per l'ultimo saluto alla città.

Questa volta abbiamo percorso la riva sud del Meno, quella dei musei, che non avevamo ancora visto. Siamo passati per il famoso ponte di ferro (Eiserner Steg) e traversando il Römerberg siamo arrivati fino alla Zeil Strasse, dove ricordavo dovesse esserci la Deutsche Borse ma che non riuscivamo a trovare.

Con l'aiuto della mia preziosa mappa, abbiamo raggiunto anche la Frankfurt Stock Exchange dove ovviamente, a parte l'esterno del palazzo non c'era nulla da vedere se non i due simpatici animaletti a grandezza naturale: l'orso ed il toro. Dopo le foto di rito con le due bestie siamo andati a consumare l'ultimo pasto prima della partenza, ovviamente da Mcdonald's.


Una cosa che mi ha colpito è che non c'era nessuno in giro, nonostante fossero già le 14. Dove saranno state tutte quelle persone che il giorno prima invadevano la Zeil? Tutti ancora a dormire? Non lo sapremo mai.

Arrivati alle 14, era ora di tornare all'hotel ma prima ci siamo fermati un momento a prendere un caffè in un bar, dove ci siamo visti anche una parte della corsa di Formula Uno. Vedere Schumaker che lottava tra il settimo e l'ottavo posto, in un bar tedesco, non ha prezzo.

Quando eravamo ormai alla fine della vacanza, quando stavamo camminando verso l'hotel per prende le valigie ed andarcene aveva iniziato a scendere una pioggia leggera. Che culo! Ricordo che avevamo avuto la stessa fortuna in un predecente viaggio, sole per tutta la vacanza e pioggia mentre stavamo aspettando di imbarcarci sull'aereo (forse ad Oslo, lo scorso giugno). Ricordo anche a Kiev, lo scorso dicembre, che dopo un soggiorno con temperatura sempre sopra lo zero, due giorni dopo la nostra partenza erano a -15 gradi.

Alle 15 siamo tornati all'hotel e dopo mezz'ora, valigie al seguito, siamo andati ad attendere l'autobus per l'aeroporto dove abbiamo trovato la stessa folla caotica dell'andata. Per fortuna questa volta ce l'abbiamo fatta a salire sul primo, senza dover aspettare che ne arrivasse un altro ed alle 16:08 siamo potuti partire alla volta di Hahn.

Alle 17:40 siamo arrivati all'aeroporto e purtroppo, a volte, arrivare troppo in anticipo è peggio che arrivare in ritardo. Siamo passati subito ai controlli personali e quindi nell'aera partenze, quando mancavano ancora quasi due ore per la partenza ed abbiamo notato due addetti della Ryanair che controllavano peso e dimesioni delle valigie. Forse saranno gli effetti della crisi ma non mi era mai successo di vedere controli sui bagagli a mano.

Il mio trolley pesava 11,3 kg e mi hanno detto di farlo "dimagrire" mentre Gialuca, ok per il peso, ce l'aveva troppo grosso e non entrava nell'apposito misuratore. Io ho risolto semplicemente tirando fuori delle cose, facendolo pesare e poi rimettendo tutto dentro mentre Gianluca non ha avuto scampo ed ha dovuto pagare 35 euro per dimensioni non regolari.

Quando finalmente avevamo risolto tutti i problemi con le nostre valigie non ci restava che aspettare l'aereo ma per la prima volta da quando volo con Ryanair c'è stato un ritardo significativo. La partenza che doveva essere alle 19:35 è stata prima posticipata di 40 minuti e poi di altri 10. Alla fine, siamo partiti alle 20:40 e dopo 60 minuti esatti l'atterraggio a Bologna.

Ci mancavano solo gli ultimi 270 km ed all'una ero a casa. Prossimo viaggio a metà maggio, destinazione ancora da decidere (devo scegliere tra Kiev, Sofia, Riga, Bratislava, Vilnius, Cracovia, Berlino e Varsavia).

1 commento:

Andrey ha detto...

Vorrei consigliare un buon servizio di prenotazione on-line le camere negli alberghi di Kiev, può semplificare la preparazione per il viaggio a Kiev.