21 giugno 2016

Domani sarò intubato

Ho l'appuntamento per domani a mezzogiorno che ho preso un paio di mesi fa. Fino ad ora non mi ero ancora preoccupato ma negli ultimi minuti ci sto un po' pensando. Certo che farsi mettere un tubo in gola non dovrebbe essere una cosa particolarmente piacevole ma c'è di peggio nella vita. Let's think positive!


Per curiosità ho cercato qualche informazione su internet ed ho trovato un SITO dove, oltre alla spiegazione dell'esperto, c'è quanche quella di un paziente che ha effettuato l'esame.

GASTROSCOPIA

Il termine generico endoscopia si riferisce a una particolare tecnica diagnostica usata per guardare più da vicino un certo organo situato all’interno del corpo.

Il tubo digerente superiore è la parte iniziale del tratto gastrointestinale, cioè dell’apparato digerente, e comprende l’esofago, lo stomaco ed il duodeno (la prima parte dell’intestino tenue). L’esofago è il condotto che porta il cibo dalla bocca verso lo stomaco e l’intestino tenue, dove verrà digerito.

La gastroscopia è un intervento effettuato da un gastroenterologo, un medico specializzato che usa l’endoscopio per diagnosticare, e in alcuni casi anche per curare, i problemi a carico delle parti alte del tubo digerente.

L’esame avviene introducendo il gastroscopio all’interno della bocca fino a raggiungere la porzione interessata del tratto digerente;

L’endoscopio (in questo caso chiamato anche gastroscopio) è un tubicino lungo e flessibile che al termine ha una telecamera ed una sorgente luminosa; regolando i vari controlli presenti sull’endoscopio il gastroenterologo potrà guidarlo in tutta sicurezza per esaminare con attenzione i tessuti interni del tratto superiore dell’apparato digerente.

La sonda, flessibile e con un diamtro di circa 1 cm, passa attraverso faringe, esofago, stomaco fino ad arrivare al duodeno; durante l’esame viene soffiata aria all’interno del tratto digerente per distendere la cavità e consentire una visione ottimale. Questa procedura può soggettivamente provocare un certo fastidio, anche se difficilmente si parla di dolore.

In rari casi si preferisce agire in sedazione profonda, ossia addormentando il paziente.

Le immagini di alta qualità riprese dall’endoscopio vengono visualizzate su uno schermo simile a un televisore, in modo chiaro e dettagliato; in molti casi, la gastroscopia si rivela più precisa rispetto agli esami radiografici.

La gastroscopia può essere utile nella valutazione o nella diagnosi di varie patologie come ad esempio la difficoltà o il dolore nella deglutizione, dolori o sanguinamenti di varia origine allo stomaco o all’addome, ulcere e tumori. Attraverso un’apertura nell’endoscopio possono essere fatti passare dei piccoli strumenti chirurgici per prelevare dei campioni di tessuto, per fermare eventuali emorragie o sanguinamenti, per dilatare o tendere una zona contratta o effettuare altri interventi.


La descrizione dell'esame da parte di un paziente

Va sempre tenuto conto che ognuno di noi ha una propria soggettività sulle sensazioni di fastidio e soglia del dolore, sicuramente l’essere più collaborativi nei confronti degli operatori rende il tutto più semplice sia per loro che per noi.

Questo tipo di accertamento prevede una leggera sedazione che, nel mio caso specifico, ho rifiutato per successivi impegni nella giornata.

L’esame inizia con un’adeguata preparazione del cavo orale che viene in parte anestetizzato localmente, uno degli operatori, nel mio caso, ha provveduto a spruzzare un farmaco anestetico nel cavo orale, seguito da una soluzione già pronta in un bicchiere, con la quale ho dovuto effettuare uno sciacquo abbastanza accurato della bocca; una volta sputato il tutto in un lavandino avevo una sensazione di minore sensibilità alla lingua e alla gola.

Mi hanno quindi fatto stendere su un lettino, mi hanno legato al collo una sorta di salvietta che in corso d’opera avrebbe raccolto la saliva ed eventuali altri liquidi, hanno collegato al dito medio un sensore a pinza che teneva sotto controllo alcuni parametri (principalmente battito cardiaco), quindi mi hanno collocato sulla bocca una sorta di boccaglio in plastica per agevolare l’ingresso della sonda endoscopica (il tutto direi abbastanza ben tollerato).

L’ingresso della sonda avviene attraverso il suddetto boccaglio che porta la sonda direttamente in gola e senza particolare sforzo entra nel primo tratto dell’esofago; a questo punto, come ovvio che sia, si avverte il maggior fastidio determinato dalle contrazioni continue del vomito che perdurano per tutto il tempo della gastroscopia; queste contrazioni possono essere leggermente controllate agendo sulla respirazione: anche se non è facile occorre cercare di inspirare, così facendo si riescono a controllare leggermente gli urti di vomito e a rendere l’esame meno gravoso.

Non si avvertono altri tipi di dolore, la prima volta il tutto può durare qualche minuto in più in quanto, in presenza di particolari sintomi o patologie, il medico procede anche all’asportazione di qualche piccolissimo frammento di tessuto dalle pareti di stomaco ed esofago che non provoca comunque alcun dolore. Per agevolare il passaggio del tubo viene insufflata aria che distende le pareti dei tessuti e che viene, di norma, comunque espulsa nel corso dell’esame attraverso continue flatulenze dalla bocca; quindi una volta esaminato tubo digerente, stomaco (e loro connessioni per eventuale presenza di ernia iatale) il tubo giunge a ispezionare il piloro (una sorta di valvola che dà accesso al duodeno e all’intestino tenue).

Qui si può dire che la gastroscopia giunge al termine, quindi viene estratto lentamente il tubo dell’endoscopio fino alla sua fuoriuscita dal cavo orale. Una volta estratto il tubo i conati di vomito terminano immediatamente e si avverte già una piccola sensazione di benessere anche se ovviamente si resta un po’ “sbattuti” per qualche minuto

Faccio notare che quando hanno effettuato prelievi di tessuto, nell’ora immediatamente successiva non ho potuto ingerire cibo ma solo acqua fresca e provavo in alcuni momenti dei dolori di lievissima entità allo stomaco (simili a piccole pizzicate) se non vi sono prelievi questi modestissimi doloretti non si hanno.

Conclusioni: Esame sicuramente fastidioso per via dei citati conati di vomito ma che può essere eseguito tranquillamente senza sedazione, forse più indicata per un pubblico anziano che magari tollera con maggiore difficoltà le contrazioni del vomito.

Mi scuso per la testimonianza un po’ prolissa che spero comunque possa essere d’aiuto a tutti coloro che dovranno sottoporsi a questo esame e saranno sicuramente preoccupati di ciò a cui andranno incontro

Mario

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