Altro che "switch off": il Televideo continua a vivere e addirittura si riorganizza. varata una riorganizzazione dei contenuti e una nuova pagina 400, in nome della "pubblica utilità".
2019, il Televideo alla riscossa: dopo 35 anni, invece di chiudere, si rinnova
Alcuni anni fa, prima dell'arrivo capillare degli smartphone, degli amici particolarmente refrattari all'intrattenimento televisivo in visita in redazione, chiesero seriamente se fosse stato disponibile una specie di Televideo senza TV, funzione alla quale non erano interessati.
Altri tempi, si potrebbe pensare. Sembra incredibile, ma oggi, nel 2019, il Televideo (ovverosia l'interpretazione RAI del cosiddetto Teletext) è ancora vivo e vegeto. Si fatica a capire chi siano, nell'era di Internet, degli smartphone e del 4K, gli utenti di un servizio che sui TV più vecchi ha anche tempi di caricamento imbarazzanti (bisogna aspettare che i "numeretti" facciano il giro).
Eppure devono essercene, se Televideo proprio in questi giorni - lunedì 21 gennaio, precisamente - ha varato un rinnovamento, introducendo la sezione "pubblica utilità", proprio per incontrare ancora meglio le esigenze del proprio target. In particolare è nata (rinata) la pagina 400 che raduna tutte le informazioni cosiddette di pubblica utilità (funzione che è diventate prioritaria per Televideo nell'ambito della redazione Rai News nella quale è stato incorporato. Niente di particolarmente rivoluzionario: dalla pagina 400 si accede all'almanacco del giorno, al traffico, all'oroscopo (pubblica utilità?), il meteo, e così via. Il tutto nel contesto di una riclassificazione delle pagine per facilitare l'utilizzo e la ricerca dei contenuti.
Il Televideo nasce nel 1984, ovverosia 35 anni fa, e da allora è sempre stato attivo, resistendo anche al passaggio dalla TV analogica a quella digitale. Oggi è anche - ovviamente - accessibile da Internet; in una sorta di mondo capovolto in cui il browser (che di per sé è la porta d'accesso a milioni di fonti di informazioni strutturate con foto e video) permette di visualizzare le pagine di poco testo e grafica d'altri tempi del Televideo. Eppure, se il sistema ha subito, pur nei limiti strettissimi dell'interfaccia a caratteri e dei pochi colori disponibili, un refresh invece di un ragionevole spegnimento, un motivo ci dev'essere. Non abbiamo informazioni precise, ma secondo alcune ricerche, il Televideo sarebbe ancora - incredibilmente - consultato da milioni di persone in Italia. Una specie di Twitter ante litteram che ha fatto della brevità dei testi e dell'assenza di pubblicità i suoi punti di forza, che evidentemente ancora piacciono.
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