Niente gabbie, fruste o cerchi di fuoco. Niente più animali sedati, rinchiusi e strappati al loro habitat. Il Circo Roncalli è la nuova frontiera dell’arte circense, per dire basta una volta per tutte alla violenza sugli animali.
Il circo che usa ologrammi anziché animali
Gli animalisti non amano i circhi: la possibilità di maltrattamenti verso le bestie e l'innegabile realtà secondo la quale un animale certamente non si esibisce per piacere, ma perché costretto, fanno dei circhi oggetto di critiche costanti.
Il Circo Roncalli, fondato in Germania nel 1976, fa decisamente eccezione. Infatti, non solo ha eliminato gli spettacoli con animali vivi sin dai primi anni '90, ma lo scorso anno ha investito quasi mezzo milione di euro per creare esibizioni con animali olografici.
Elefanti, cavalli e pesci rossi giganti sono oggi tutti parte dello spettacolo, ma soltanto in formato digitale. A quanto pare, questa esperienza è molto apprezzata dal pubblico.
Con 600.000 presenze nei primi 12 mesi dal debutto dello spettacolo olografico e con i prezzi dei biglietti che vanno dai 30 ai 70 euro a testa, il Circo Roncalli è chiaramente rientrato dell'investimento e ha iniziato a macinare profitti.
Per gli amanti degli animali si tratta nientemeno che del futuro del circo: gli spettacoli sono costituiti da numeri acrobatici ed esibizioni d'abilità messi in scena dagli artisti, e gli animali olografici sono una sorta di "ciliegina sulla torta" che gli spettatori hanno dimostrato di amare.
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