15 marzo 2016

Hitler scopri la fica in Italia

Scusate la volgarità ma vorrei riportare questo curioso articolo di Sandro Morichelli che ho letto proprio oggi.

LA STRANA SCRITTA W LA FICA DAL BRENNERO A ROMA INCURIOSISCE ADOLF HITLER. VIENE DISIORENTATO DA DUE GENERALI AL SEGUITO.

di SANDRO MORICHELLI




Tra le cose nascoste per non provocare scandali ne figura una davvero eclatante. Venne resa nota soltanto dopo alcuni anni dalla fine della Seconda guerra mondiale. In tempi lontani il modo di vivere era diverso e la volgarità veniva messa al bando. Ecco quanto si verificò.

Il grande avvenimento si stava maturando, decretando la nascita dell’Asse Italia Germania uniti dai vincoli del fascismo e del nazismo. Gli italiani vennero mobilitati per la visita ufficiale di Adolf Hitler in Italia, destinazione Roma. Il dittatore tedesco sul treno blindato proveniente dal Brennero entrò in territorio italiano trovando in ogni stazione ferroviaria tanta gente in camicia nera che salutava romanamente gridando frasi di benvenuto e di gioia. 


Tutto era stato preparato con la massima cura con una mobilitazione di massa. Adolf Hitler fu entusiasta per tale incredibile accoglienza. In ogni stazione si affacciava dal finestrino del treno blindato salutando la folla degli alleati della grande Germania. Il dittatore con il suo cannocchiale scrutava a distanza andando con lo sguardo oltre le stazioni che oltrepassava lungo il percorso. Chiamò i due impeccabili ufficiali dello Stato Maggiore di più alto grado. Chiese loro che venisse decifrata la scritta che si leggeva su tanti muri di case campestre ed edifici. Era una scritta genuina vecchia di secoli che da sempre è stata e viene tracciata da mani di cittadini del sesso forte: “W la fica”. 

I due ufficiali in evidente imbarazzo, non essendo concepibile nella germania nazista che si potesse scarabocchiare un muro se non con il solo Hadolf Hitler, trovarono un immediato espediente. Spiegarono al Furer que W la fica stava a testimoniare la fedeltà degli italiani verso l’asse Italia –Germania. Traduzione: W la Federazione italiana contro gli americani”. Hitler ne fu soddisfatto. 

Giunto a Roma accolto alla stazione Ostiense da Vittorio Emanuele III, dal duce e da un’immensa folla, salutò romanamente pronunciando la memorabile frase: W l’Italia fascista, W la Germania nazista, W la fica”. Tutti rimasero meravigliati ed attoniti per le due ultime parole, con particolare riferimento al Re e al suo seguito. 

Benito Mussolini, sangue romagnolo, a cui la frase piacque molto, si accostò all’orecchio di Hitler pronunciando affabilmente un caldo elogio: “bravo. Mi confermi che anche tu la pensi come noi italiani. Lungi da me le chiacchiere che i soliti sovversivi hanno messo in giro facendo circolare la voce che sei un diverso”.


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