I signori non se la passavano tanto male, anche se il fisco non li ha mai conosciuti.
Roma, sequestrato tesoro da 30 milioni a 5 famiglie sinti
Dalle prime ore di questa mattina, personale della Dia di Roma e del Gruppo Carabinieri di Ostia, con l'ausilio di quello della Guardia di Finanza, stanno eseguendo nel territorio di Ladispoli (RM) e Cerveteri (RM), un sequestro di beni nei confronti di 5 famiglie di etnia Sinti, accomunate da stretti vincoli familiari e gravate da numerosi precedenti penali, che avevano dato vita ad un'associazione per delinquere attiva sia nel Lazio che in note località turistiche del territorio nazionale e estero.
La misura è stata emessa dal Tribunale di Roma - Sezione Misure di Prevenzione - Presidente Guglielmo Muntoni, su proposta del Direttore della Direzione Investigativa Antimafia, Nunzio Antonio Ferla, nei confronti dei capifamiglia Mosè Cavazza (cl. 88), Massimo Fè (cl. 88), Daniele Bacicalupi (cl. 73), Antonio Fusser (cl. 67), Remo Fusser (cl. 77), i quali risultano tutti sconosciuti al fisco. Si tratta in sostanza di tre ceppi familiari di origine Sinti che si sono successivamente fusi in un unico gruppo familiare stanziatosi definitivamente a Cerveteri (RM) fin dagli anni '80.
Il provvedimento scaturisce dagli esiti di un'attività investigativa avviata nel 2016 dal Centro Operativo Dia di Roma e diretta ad individuare possibili infiltrazioni della criminalità organizzata nell'hinterland capitolino, che ha consentito di accertare, oltre alla pericolosità sociale dei citati soggetti, anche evidenti profili di sperequazione tra il patrimonio posseduto e i redditi dichiarati dagli stessi. Il valore dei beni oggetto di sequestro ammonta a oltre 30 milioni di euro, che riguarda, in particolare, 23 immobili, tra cui 9 ville di lusso (alcune con piscina e campo di calcetto annessi), terreni agricoli, ditte individuali, società, numerosi veicoli e conti correnti.
[Fonte: ilmessaggero.it]
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