22 febbraio 2017

Marine Le Pen rifiuta il velo

Ha fatto il giro del mondo la notizia di Marine Le Pen che in visita in Libano, ha rifiutato di indossare il velo per incontrare lo sceicco Muftì Abdellatif Deriane, massima autorità musulmana sunnita del Paese. Per questa sua scelta l'incontro è stalato e dalle nostre parti si è fatto un gran parlare della vicenda.

Certo, in confronto col nostro appecoronamento (ricordiamo le statue coperte nei musei capitolini in occasione della visita del presidente iraniano Hassan Rouhani) può sembrare un grande gesto di libertà ma sarà realmente così?

Quando si incontrano determinate figure o si frequentano certi luoghi (regnanti o luoghi di culto), esistono cerimoniali e norme comportamentali che se non rispettate non indicano la libertà di una persona ma semplicemente ignoranza e maleducazione.


Libano, Marine Le Pen rifiuta di indossare il velo: salta l’incontro con il Muftì 

Marine Le Pen chiude la sua visita in Libano fra le polemiche. La candidata alla presidenza del Front National si è rifiutata si indossare il velo al previsto incontro con il Muftì Abdellatif Deriane e il vertice è saltato. Lo sceicco Deriane è la massima autorità musulmana sunnita del Paese, dove la popolazione è divisa in parti quasi eguali fra sunniti, sciiti e cristiani. Le Pen ha incontrato ieri il presidente Michel Aoun, primo capo di Stato a riceverla ufficialmente, e il premier Saad Hariri. 

«Avevo informato in anticipo che non avrei indossato il velo - ha spiegato - e poiché la visita non è stata annullata, ho creduto avessero accettato la cosa». Al suo arrivo a Dar al-Fatwa, la leader del Front National, si è vista invece porgere un velo e ha cancellato il colloquio. Le Pen ha anche ricordato che nessuna l’aveva obbligata a velarsi quando nel 2015 era stata ricevuta dalla massima autorità sunnita mondiale, l’imam di Al-Azhar al Cairo.

Le Pen è anche tornata sulla controversa proposta di proibire la «doppia cittadinanza extraeuropea», un provvedimento che coinvolgerebbe moltissimi cittadini francesi con un secondo passaporto di un Paese arabo, soprattutto maghrebini, ma anche libanesi. La leader dell’estrema destra ha detto che «ci potranno essere eccezioni» per tranquillizzare la platea libanese.


[Fonte: La Stampa]

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