14 febbraio 2017

Mollo tutto e volo in Australia

La bellissima storia di un ragazzo con la testa sulle spalle che ha fatto una scelta difficile: Ha lasciato casa, famiglia, Italia e si è creato una vita dall'altro capo del mondo.



Il geologo Cristian, da Montecosaro all'Australia: "avevo perso le speranze di costruirmi un futuro in Italia"

Questa è la storia di Cristian Mazzoccolo, 30 anni, laureato in scienze geologiche che un bel giorno decide di lasciare il suo paese, Montecosaro, per andare a cercare fortuna all'estero, più precisamente a Sidney, in Australia.

Una storia comune a molti altri ragazzi purtroppo che non riescono a trovare lavoro in Italia e quando lo trovano magari non si sentono valorizzati o peggio, vengono sfruttati e sottopagati. Quelli insomma che i media definiscono "cervelli in fuga".

Cristian ha una laurea tecnica, abbastanza importante (scienze geologiche) ed è specializzato in "rischi e risorse geoambientali". Per come è messo il nostro paese, con innumerevoli criticità dal punto di vista idrogeologico e idraulico, ci sarebbe molto bisogno di figure come la sua, se solo si decidesse di intervenire preventivamente ma come è noto, da noi la pianificazione è quasi del tutto assente e ci troviamo per questo a dover affrontare costantemente delle emergenze.

Come prima cosa, chiediamo quale fosse la sua situazione in Italia per capire cosa l'abbia spinto a prendere la decisione di partire.

 Cosa facevi in Italia prima di partire?

Lavoravo come potevo facendo più lavori allo stesso tempo per racimolare qualche soldo. Nell'ultimo anno prima di partire ho fatto il volontario in Caritas assistendo gli anziani soli, nella comunità di Montecosaro, ripetizioni agli studenti di medie e superiori, dog sitter e vendevo caffè con le macchinette in comodato d’uso. Negli ultimi sei mesi facevo i turni in fabbrica. Lavori inerenti il mio campo Mai!

Perché hai deciso di partire?

Ho deciso di partire perchè ho perso le speranze nel provare a costruirmi un futuro in Italia. Non avevo tempo libero e non riuscivo a mettere da parte un po' di risparmi (e non sono un tipo che ha le mani bucate)

Hai pensato anche ad altre nazioni? Perché proprio in Australia?

Certo che ho pensato ad altre Nazioni. Per prima l'Italia, pensando di spostarmi verso la Capitale o verso Napoli tramite dottorati di ricerca o in aziende/enti che mi dessero la possibilità di accumulare esperienze e "skills" nel campo Geologico ma ho avuto solo delusioni. Poi ho ampliato i miei orizzonti all'Unione Europea dove Grazie al progetto Eures (dove Macerata è ora una delle tante città europee facenti parte del progetto) si dava la possibilità a tantissimi ragazzi di avere un'esperienza lavorativa in Europa di un anno in un'azienda o privati (mestieri attinenti i tuoi titoli di studio e remunerati) dove inoltre ti veniva pagato il biglietto di andata, 1000/1500€ in contanti per trovarti un alloggio e poi con lo stipendio potevi continuare senza problemi a sostenerti migliorando inoltre la lingua inglese ed anche una seconda lingua. Anche qui completo disastro per tutta una serie di motivi la cui spiegazione richiederebbe delle ore.

Scartata l'Europa era rimasta solo una possibilità, trasferirsi in Australia dove avevo degli amici che mi stavano aspettando a braccia aperte. E così, insieme all'amico Guido, sempre di Montecosaro, abbiamo deciso di intraprendere questa avventura dall'altra parte del mondo, il 17 maggio 2014.

Il lavoro l'hai trovato lavoro dall'Italia oppure una volta arrivato là?

Ho trovato lavoro direttamente in Australia dopo meno di una settimana dal mio arrivo.

Di cosa ti occupi di preciso? Hai fatto sempre lo stesso lavoro da quando sei in Australia?

Ho lavorato per il primo anno e mezzo come assistente infermiere in case di cura per anziani. Nell'ultimo anno invece mi sono dedicato a fare l'Home Carer (in Italiano sarebbe badante ma è riduttivo) di anziani e bambini con disabilità fisiche e/o mentali. Tra le due esperienze ho fatto i famosi 3 mesi nelle Farm.

Conoscevi bene la lingua prima di partire oppure l'hai imparata sul posto?

Prima di partire il mio inglese era scarso specialmente nel parlato e nell'ascolto. Ora invece sono molto fluente anche se l'accento italiano si sente alla grande.

Le maggiori difficoltà?

All'inizio la lingua. Puoi anche saper parlare bene inglese ma l'Australia è davvero multiculturale. Ogni nazione parla inglese col il proprio accento e se ti capita di parlare con un vero australiano, è impossibile capirlo. E' così per me ancora adesso.

Un'altra grossa difficoltà è stata quella di dover cominciare da zero, lasciare famiglia, amici, tutta la tua storia alle spalle sperando di poterne riscrivere una migliore. Devo dire che grazie a miei migliori amici questo dolore è stato più che sopportabile e ciò mi ha aiutato a buttarmi anima e cuore in questa avventura sin dall'inizio.

Cosa ti piace di questa tua nuova avventura?

Adoro la multiculturalità del posto, quando esci di casa l'unica cosa di australiano che trovi è la flora e la fauna. Ogni viso, ogni negozio, ogni ristorante appartiene ad una realtà diversa ed ognuna di esse invece di mescolarsi l'una alle altre, esprime la propria cultura e le proprie tradizioni.

La concreta possibilità di crearsi un futuro, sensazione che in Italia era solo un'utopia.

Il verde e la natura quasi incontaminata a due passi dalla città. Ci sono parchi ovunque e riserve naturali a contatto con le spiaggie dove hai la sensazione che l'uomo non sia mai passato e se ti addentri nel west giusto alcune decine di chilometri, non è difficile trovare canguri e koala che vivono allo stato brado.

Cosa non ti piace invece?

Il fatto che l'Australia è così lontana dall'Italia e dalla mia famiglia.

La burocrazia del posto, che rende difficile la vita agli immigrati che vogliono vivere in Australia senza scadenze di visti e senza regolamentazioni assurde, come dover cambiare lavoro ogni 6 mesi quando sei con il visto lavorativo o la limitazione di 20 ore lavorative a settimana quando sei con il visto studente (situazione quasi insostenibile visto che il costo della vita qui è tra i più alti al mondo ed in più, i corsi sono molto costosi).

Ultima cosa che non mi piace e a cui ancora non riesco ad abituarmi è il Natale torrido e il Ferragosto con il freddo cane.

Hai nostalgia dell'Italia? Pensi di tornare tra pochi anni oppure più tardi possibile?

Ho nostalgia dell'Italia ma non penso di ritornare nei prossimi anni, in fondo le motivazioni e le cause che mi hanno spinto verso l'Australia sono ancora presenti nella mia povera Italia, adesso più che mai.

Vivi in affitto oppure se già riuscito a comprato una casa? 

Vivo in affitto con la mia futura moglie. A Sydney il costo delle case è proibitivo anche se lavori in due. Ho una macchina di seconda mano e per ora va bene così.

Quindi oltre al lavoro, hai trovato anche l'amore? 

Si, sono fidanzato con Kushma, una ragazza Nepalese di Kathmandu. Conviviamo da quasi due anni e ci sposeremo il prossimo Ottobre. L'ho conosciuta sul primo posto di lavoro, dove io ero assistente infermiere e lei fisioterapista. Ci siamo piaciuti talmente tanto che tempo dieci giorni eravamo già insieme ed abbiamo iniziato a convivere. Sono molto felice e a differenza di tanti trentenni non vedo l'ora di sposarmi e, se Dio vuole, diventare papà.

Come ti trovi con la gente del posto? Sono ospitali con gli stranieri? 

La gente del posto è una minoranza in questo paese e forse per questo c'è lo stereotipo che l'australiano sia razzista (i pochi che conosco sono persone per bene che non bollerei come tali). Per quanto riguarda il loro essere ospitali ti posso dire che da quando sono qui la popolazione è salita da circa 23 Milioni a quasi circa 25 milioni, in meno di 3 anni.

Per concludere, data la tua esperienza, cosa ti senti di dire ai ragazzi che in Italia non riescono a trovare lavoro o che vivono da precari senza poter pianificare in nessuno modo la loro vita?

Se avete meno di 30 anni, mettetevi sotto con l'inglese specialmente ascolto e parlato e partite. Sei mesi o al massimo un anno, non avrete nulla da perdere e male che va ritornerete a casa con un livello di inglese estremamente superiore alla media italiana, un'esperienza di vita che vi accompagnerà sempre e un modo diverso di vedere e vivere la vita grazie ai nuovi orizzonti che potrete esplorare.


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