02 novembre 2022

L'incidente mortale di Tommaso De Luca poteva accadere anche a me

Non conoscevo la tragedia di Tommaso De Luca, operaio 58enne di Casoria morto sul lavoro a Benevento, ma quando ne ho sentito parlare alla radio, un paio di giorni fa, mi si è gelato il sangue nelle vene.

In questi giorni, infatti, nel Tribunale di Benevento, si è svolta l’udienza preliminare relativa al procedimento penale per il suo decesso (avvenuto il 3 febbraio 2020) e un sindacalista, intervistato, riferendo che la sua organizzazione si era costituita come parte civile, aveva raccontato i dettagli dell'incidente.




Il signor Tommaso - da quanto ho ascoltato - è stato mandato a lavorare a quattro metri di altezza senza casco protettivo, senza dispositivi e imbracature di sicurezza, senza parapetti e nonostante fosse inidoneo a svolgere lavori in quota. 

Praticamente quello che è successo anche a me qualche giorno fa e che avevo raccontato in questo post (leggi), solo che io sono durato mezza giornata e il povero De Luca chissà da quanto lo faceva.

Avevo raccontato quello che mi è successo a un amico che fa la guida alpina e mi diceva che, tra le cose che ha studiato, c'era anche il lavoro in quota, la cui definizione fa pensare a qualche operazione in alta montagna ma in realtà si riferisce a qualsiasi attività svolta a un'altezza superiore ai due metri.

Meglio che non penso a quel carrello traballante sul quale mi sono dovuto arrampicare altrimenti ho gli incubi.

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