Stanno comparendo, in giro per il mondo, i primi cartelli stradali per i distratto dallo smartphone. Dato che il fenomeno sta letteralmente dilagando, si cerca in in tutti i modi di evitare il verificarsi di incidenti. Per ora, ho trovato notizie della di questi cartelli sia in Svezia che in Corea.
Se a Stoccolma l'avvertimento è rivolto agli automobilisti, a Seul c'è un approccio diverso e le indicazioni sono destinate direttamente ai pedoni, mettendoli in guardia di fare attenzione alle auto.
Certo, quando uno esci di casa, sarebbe opportuno portarsi dietro anche il cervello ma non tutti lo ricordano e lo stato deve cercare di porre rimedio in qualche modo. Dove andreamo a finire?
31 luglio 2016
Cartelli stradali per distratti da smartphone
30 luglio 2016
Poliziotta svedese arresta in bikini
Fuori serivio ed in bikini, Mikaela Kellner, una prestante poliziotta svedese, ha inseguito ed arrestato un ladro in collaborazione, va detto, con una sua collega. Inutile dire che la foto postata su Instagram ha fatto il giro del web.
[Fonte: Quotidiano.net]
Stoccolma, 29 luglio 2016 - Non capita tutti i giorni di riuscire ad arrestare un ladro, e ancora meno di farlo in bikini. A Mikaela Kellner, poliziotta svedese, è accaduto: la donna si stava rilassando in costume da bagno nel parco di Ralambshovsparken, a Stoccolma, quando il senso del dovere ha prevalso sulla tintarella. La poliziotta ha poi postato su Instagram su Instagram la foto di lei in bikini mentre ammanetta il ladro tenendolo con la testa schiacciata sul prato. "Il primo intervento con indosso un bikini in 11 anni da agente", ha scritto sotto.
Fisico statuario, riflessi pronti e appassionata di fitness, è diventata in breve una star dei social media. "Non ci ho pensato nemmeno per un secondo, sarei intervenuta anche nuda", ha raccontato Mikaela spiegando di aver notato un uomo che aveva rubato un cellulare spacciandosi per un venditore ambulante di giornali. Lei e una collega lo hanno inseguito, trovato e arrestato. Anche se con un outfit insolito.
29 luglio 2016
Uomo nudo irrompe in giardino
Alcune persone sopportano meno di altre il caldo e l'afa ed evidentemente a questo deve aver mandato in corto circuito il cervello.
[Fonte: Corriere Adriatico.it]
ANCONA - Un uomo si aggira nudo tra le villette a schiera di via Pontelungo con movimenti e spostamenti fino a scalvare la recinzione di una casa per poi allontanarsi subito dlopo dal giardino dove c'era un bambino con la baby sitter. Segnalazione immediata, scattavano subito le ricerche con l'uomo, un anconetano di 47 anni che veniva rintracciato dai carabinieri nelle vicinanze in evidente stato confusionale. L'uomo che nel frattempo si era anche se solo in parte rivestito veniva sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio e quindi ricoverato presso il reparto Psichiatria di Torrette.
28 luglio 2016
Fiat 127, la storia dell'auto
Oggi parliamo di motori, con l'auto che ha fatto veramente la storia d'Italia, quella con cui quasi tutte le famiglie italiane di quel periodo hanno avuto a che fare, l'antesignana delle Uno prima e delle Punto successivamente: la mitica Fiat 127, l'eccellenza italiana.
[Fonte: omniauto.it]
Motore anteriore trasversale, sospensioni McPherson
all’avantreno e ruote interconnesse dietro; trazione, naturalmente,
davanti. Oggi, tutto ciò è la normalità per la maggior parte delle auto
in commercio, specialmente tra le piccole e le compatte. Non lo era però
nel 1971, quando debutta la Fiat 127, erede della 850
che invece era una “tuttodietro”. Dalla 850 alla 127, Fiat fa dunque una
vera e propria rivoluzione, che si traduce in un miglioramento netto
dello spazio per persone e bagagli, del comfort, ma anche della sicurezza attiva,
cioè della tenuta di strada, della stabilità e della frenata
(ovviamente, il tutto non dipende solo dal diverso posizionamento del
motore, ma da un insieme di fattori, tra i quali l’evoluzione dei
materiali). Caratteristiche che ne fanno l’auto ideale per le famiglie
che non si possono permettere le grosse berline. Risultato: chi è nato
tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio dei Novanta, facilmente sulla
127 dei genitori, degli zii o dei nonni ci è salito. Ed ecco perché,
quando si parla di un suo possibile ritorno in chiave moderna, a molti scende la “lacrimuccia”.
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Quando Fiat è il punto di riferimento
Quello che state per leggere, se non avete i capelli bianchi, probabilmente farete fatica a crederlo: Fiat, negli anni Settanta, è il punto di riferimento per la concorrenza. Si dice, per esempio, che la Ford, per sviluppare la prima Fiesta, parta proprio dalla Fiat 127, perché considerata la numero uno per prestazioni, sicurezza, comfort e qualità. Doti riconosciute dal pubblico, peraltro, come dimostra il fatto che la 127 è l’auto più venduta d’Europa per diversi anni. Lo stesso procedimento di Ford lo segue Volkswagen, ma con la Fiat 128, per lo sviluppo - tenetevi forte - della Golf I.
Un successo su tutti i fronti
Dicevamo della scelta di Fiat di proporre una “tuttoavanti”: all’interno del Gruppo, questa strada è già battuta dalla Autobianchi Primula e da un’altra auto a marchio Fiat, la 128. Ma è con la 127 che il marchio italiano dà - in maniera definitiva - le linee tecniche per gli anni a venire, valide peraltro ancora oggi. La 127 è importante almeno per altri due motivi: nel 1972 si aggiudica l’allora ambitissimo premio di Auto dell’Anno. Soprattutto, però, nel 1974 ha già raggiunto il milione di esemplari venduti, che diventano oltre 5 a fine carriera, nel 1987. Un successo che dipende da molti fattori, tra i quali anche il design azzeccatissimo, frutto della matita dello sfortunato Pio Manzù, che muore prematuramente nel 1969 e non ha nemmeno la soddisfazione di veder ultimato il proprio lavoro. Fiat ha anche la reattività di aggiustare il tiro in tempi rapidissimi: inizialmente, la 127 è disponibile solo con carrozzeria a 2 porte, alla quale, già nel 1972, si affianca la 3 porte, vale a dire con grande portellone posteriore per caricare con facilità oggetti anche molto grandi.
“Tua a soli 920.000 lire, a partire dal 20 marzo 1971”
Il titolo di questo paragrafo è preso pari pari dalla pubblicità Fiat dell’epoca. In un’altra si esaltano le prestazioni: 47 CV, 140 km/h di velocità massima e, curiosità (per chi non ha vissuto quegli anni), 32% di pendenze superabili. Cose, anche queste, scontate oggi, ma non 45 anni fa, quando anche il motore a 4 cilindri è citato come una delle esclusive della 127; ironia della sorte, oggi le piccole a 4 cilindri sono rimaste pochissime, visto che tutti sono passati al 3, tranne Fiat che ha puntato sul bicilindrico TwinAir.
Un miglioramento costante
Il successo della 127 è immediato, incontrastato, ma Fiat non smette mai di migliorare il prodotto e di andare incontro ai gusti dei suoi clienti. Oltre al già citato innesto del portellone del 1972, nel 1975, con la Special, Fiat fa felici quelli che vogliono una versione più ricca: plancia esclusiva, possibilità di avere i poggiatesta, paraurti con inserto in gomma e cromature sparse un po’ ovunque sulla carrozzeria. Nel 1976 è invece il turno della versione a 4 porte, prodotta dalla Seat (e venduta anche con il marchio spagnolo con il nome Fura). Ci sono poi modifiche imposte dall’esterno, come quelle apportate al motore nel 1976: gli ingegneri Fiat devono ridurre un po’ la potenza e la brillantezza di risposta del 4 cilindri per adeguarlo alle nuove norme anti inquinamento.
Seconda serie, Special, Sport e Panorama: quante 127!
Sei anni dopo il lancio, ecco la 127 seconda serie. Le modifiche interessano - pesantemente - l’estetica (taglio del finestrino posteriore, cofano motore, cerchi, frontale…) e gli interni. Cambia anche la meccanica, perché al già noto motore da 900cc se ne affianca un altro da 1.050. Viene rivista anche la gamma, che si articola tra L (base), C (comfort) e CL (comfort lusso). Sulla base della 1.050, nel 1978 Fiat tira fuori la 127 Sport: modifiche alla distribuzione e al carburatore elevano la potenza a 70 CV (contro 50). Esteticamente, la Sport si riconosce grazie all’alettone posteriore, ai cerchi più grandi e al doppio scarico. All’estremo opposto della Sport di posiziona la D, la diesel 1.3, che debutta nel 1981. All’epoca, questo è il motore a gasolio più piccolo del mondo: l’iniezione è ovviamente indiretta con precamera e, prima di avviarsi, richiede 20 secondi di riscaldamento delle camere di combustione (con le “candelette”). Le prestazioni sono davvero modeste, ma non bisogna dimenticarsi che si parla di 36 anni fa: 45 CV, meno di 130 km/h di velocità massima e 20 km/l a 90 km/h costanti. Prima della D, comunque, c’è anche un’altra importante innesto nella gamma: la Panorama. La Fiat 127 “ha il suo station wagon”, recita la pubblicità dell’epoca; a tre porte. Per fortuna, nessuno ha l’intraprendenza di chiamarla shooting brake. Curiosità: 127 D e 127 Panorama sono costruite sulla base della 127 brasiliana, che là si chiama 147 e differisce da quella europea per diversi aspetti (tra gli altri: c’è anche il motore alimentato ad alcool) e che verrà importata nel Vecchio Continente come versione “Rustica”, ovvero simil SUV.
1981, sta arrivando la Uno…
L’ultima evoluzione della 127 è del 1981: in Fiat hanno già la testa (e i soldi) sulla Uno, quindi non intervengono sui lamierati. Si preferisce modificarne l’aspetto attraverso pesanti - all’occhio di sicuro, ma questa è una moda molto diffusa, purtroppo, negli anni Ottanta - profili in plastica. Anche in questo caso le versioni sono tre: Special, Super e Sport (con motore 1.3). Una modifica importante interessa il cambio, visto che a richiesta si può avere la quinta marcia. Nel 1983 arriva la Fiat Uno, ma la 127 non sparisce: continua a vivere, come variante “low cost” dell’utilitaria Fiat, in versione “Unificata”. In pratica, si tratta della vettura costruita in Sud America (sopra trovate i dettagli), spinta da motori benzina da 1.050cc di cilindrata e a gasolio da 1.301.
27 luglio 2016
Cracovia invasa dai giovani (barbari)
Mi ha scritto questa sera una delle mie migliori amiche che abita non lontanto dalla Piazza del Mercato, a Cracovia. Dato che abbiamo parlato più volte delle webcam della sua città e sa che le guardo quasi quotidianamente, mi ha chiesto se oggi le avessi viste.
Avevo già capito dove voleva andare a parare, visto che mi riferisce spesso di vedere (e sentire) italiani in giro e le ho chiesto, prima di accendere il computer, se ci fossero barbari in circolazione. La sua risposta è stata: barbari tricolore.
Di seguito le immagini catturate dalla webcam sulla città
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26 luglio 2016
Le tappe del viaggio
Dopo una breve ma intensa trattativa, siamo finalmente riusciti a trovare un accordo sulle tappe della ormai imminente vacanza. Il mio compagno di viaggio aveva delle idee un po' strampalate e con la scusa che tanto non ci potrà andare mai più (affermazione destituita di ogni fondamento) voleva inserire anche Praga.
Nonostante ci sia stato tre volte, ho dovuto concedergli Auschwitz che lui non ha mai visitato ed abbiamo aggiunto anche Częstochowa a cui non avevo pensato in origine. Dal programma originario ho per forza di cose dovuto togliere una città e così ho sacrificato Łódź, dove non andremo.
Di seguito il programma.
Venerdì 05 - Volo 13:50/15:45 - Partenza per Magdeburgo (448 km - 4:30 ore), arrivo previsto 21.
Sabato 06 - Partenza per Postdam (116 km - 1:15 ore), visita palazzo Sanssouci, trasferimento Poznań (284 km - 3:00 ore)
Domenica 07 - Poznań
Lunedì 08 - trasferimento Varsavia (310 km - 3:10 ore)
Martedì 09 - Varsavia
Mercoledì 10 - Varsavia
Giovedì 11 - Partenza per Częstochowa (219 km - 2:15 ore) Auschwitz (99 km - 1:20 ore), trasferimento Wroclaw (227 km - 2:30 ore)
Venerdì 12 - Wroclaw
Sabato 13 - Wroclaw
Domenica 14 - Trasferimento Dusseldorf (841 km - 7:30 ore)
Lunedì 15 - Partenza per aeroporto Weeze (80 km - 1:05 ore) Volo 11:35/13:25
25 luglio 2016
Ho spinto un bancario al suicidio
Qualche giorno fa ho accompagnato mio padre in banca perché sapevo che c'era da discutere. Avendo dei titoli in scandenza, era stato a parlare con la direttrice e non essendogli stato proposto nulla di economicamente appetibile, siamo tornati con l'intenzione di chiudere il conto, attivo solo per quei prodotti.
Dopo un po' di fila allo sportello, mi avvantaggio (tanto ci avrebbero comunque mandato da lui) e chiedo ad un signore all'interno di un ufficio se potevamo chiedere a lui per la chiusura del un conto. Manco a dirlo, ci ha fatto immediatamente accomodare ed è iniziata una trattativa durata una quindicina di minuti, riportata nel video seguente, dopo aver eliminato le parti meno interessanti e ripetitive.
Sapevo già che avrebbe cercato di temporeggiare o di impedircelo, anche violando la legge, per cui, prima di entrare, ho premuto rec sull'applicazione del registratore del mio smartphone.
Mi è dispiaciuto molto vedere quell'uomo, prima fiero, sicuro di se, col sigaro in bocca, "zerbinarsi" quando ha capito le nostre intenzioni ma mi ha fatto un po' incazzare il fatto che, dicendo bugie, abbia cercato di impedire a mio padre di chiudere il conto.
Ha detto infatti che il conto, essendo cointestato, avrebbe necessitato della firma di entrambi i titolari (lui e mia madre) per poter essere chiuso, con l'unico intento di farli tornare e provare un nuovo affondo per dissuaderli dal farlo.
Io sono stato, oltre che deciso, anche abbastanza chiaro, dicendo che dopo aver parlato con la direttrice e non avendo ricevuto proposte interessanti, era del tutto inutile parlare con altre persone perché se non ci fossero novità, sarebbe stata una perdita inutile di tempo, ma se ci fossero state, ci saremmo incazzati perché avrebbero dovuto dircele prima.
Il finale è stato quasi comico. Usciti da quell'ufficio siamo andati allo sportello e in un minuto abbiamo fatto il bonifico verso un'altra banca e chiuso il conto corrente. La la signorina infatti, avendoci visti uscire da lì, ha presupposto (giustamente) che ne avevamo già discusso e che ormai era inutile ogni altro tentativo ma il bancario furfante, pensava che ci fossimo fidati di lui e che saremmo tornati nei giorni successivi con la mamma, per far firmare anche lei.
Evidentemente quello che ci aveva detto non era vero e quel rapporto bancario cointestato poteva essere movimentato con la firma di uno solo dei due titolari.
Quando ha capito quello che stava succedendo, è uscito dalla sua stanza ed ha chiesto alla signorina come mai lo avesse chiuso e come mai lo avesse fatto senza chiedere a lui. Lei con tutta tranquillità gli ha risposto che pensava che ne avessimo già parlato, essedo stati un quarto d'ora a discutere nel suo ufficio. Bravissima.
Di seguito una sintesi della discussione con il bancario stronzetto.
24 luglio 2016
Vecchietti arzilli
Scoppia il caos per un signore di 80 anni conteso tra la fidanzata e l'amante. La vicenda è finita in tribunale e aspettiamo con in impazienza di sapere come si concluderà.
[Fonte: CorriereAdriatico.it]
MACERATA – Aveva visto l’uomo che frequentava, un ottantenne, in macchina con una straniera e li aveva bloccati. È finita sotto processo, per violenza privata, una romena di 59 anni. Secondo l’accusa il 28 settembre del 2013 avrebbe aperto con forza la portiera dell’auto e sfilato le chiavi dal quadrante per fermarlo. Ieri mattina in Tribunale a Macerata il giudice monocratico Giovanni Manzoni ha sentito la persona offesa. L’imputata è difesa dall’avvocato di fiducia Stefano Diamanti. Resta ora da seguire l'evolversi del processo scaturito da una clamorosa scenata di gelosia.
23 luglio 2016
Al Bano a Civitanova
Quando me lo hanno detto quasi non ci potevo credere, anche perché non avevo minimamente visto la sua facciona sulla locandina della discoteca. Ieri sera allo Shada c'era il mitologico Al Bano, quello per cui a Mosca hanno sganciato milioni di euro per organizzare il suo concerto con Romina, quello conosciuto universalmente da Vladivostok a Kaliningrad per non parlare del resto del mondo. Quello che i miei amici ignoranti "che palle Al Bano" ma nonostante tutto, uno dei monumenti nazionali. Uno dei tanti motivi per cui siamo famosi nel mondo.
Capisco che la sua musica non è per quelli che vanno in giro a cercare i Pokémon o gli snob con la puzza sotto al naso ma noi che abbiamo avuto dei genitori, sicuramente siamo cresciuti con le sue canzoni e ci ricorda l'infanzia, i Sanremo di una volta. A me personalmente ricorda la spensieratezza di quei tempi, quando da bambino sul camion di mio padre mi piaceva mettere, tra le altre, la cassetta di Al Bano e Romina.
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[Fonte: CronacheMaceratesi.it]
CIVITANOVA - Bagno di folla per il cantante pugliese che ha proposto le sue canzoni a partire dagli esordi. Il ricordo del primo incontro con l'ex moglie Romina Power: "Io non sapevo niente di lei, lei niente di me, quello che il destino ha scritto per noi è storia"
La voce di Albano e il suo inconfondibile timbro scuotono lo Shada.
Il cantante di Cellino San Marco ha incantato ieri sera il pubblico eterogeneo del locale. Si fa attendere un pò, ma poi è Albano show. L’artista non si risparmia in un bagno di folla, scatta foto e stringe mani prima dell’esibizione che parte in maniera suggestiva con le corde di un violino che intona l’incipit di Nel sole. Albano cerca anche di coinvolgere il pubblico che intona solo sottovoce i ritornelli dei brani più noti: “com’è che non cantate?” – chiede. Accompagnato dalle voci di tre carismatiche coriste il cantante, vestito per la serata dallo stilista di Filottrano Luca Paolorossi, si lancia in una carrellata dei suoi successi, da Nostalgia canaglia a Ci sarà, passando anche per le canzoni degli esordi con “Il ragazzo che sorride”, canzone che dà anche il titolo ad un musicarello del 1969, dove ha conosciuto l’ex moglie Romina Power: «io non ero un attore – ricorda Albano dal palco – c’era nel cast gente come Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, Nino Taranto e poi mi dissero, anche una giovane ragazza americana. Io non sapevo niente di lei, lei non sapeva niente di me, e sappiamo tutti il destino che cosa ha scritto per noi, il resto è storia».
La serata prosegue poi con altre canzoni, anche più recenti, come Amanda è libera, classificatasi terza al festival di Sanremo del 2011. A sorpresa sul palco spunta anche il figlio Yari che dona alla serata una sonorità più anglofona, esibendosi in una serie di cover di grandi successi di musica Usa. Tra il pubblico a seguire il cantante anche Germano Ercoli della Eurosuole. L’imprenditore qualche anno fa ospitò il musicista pugliese nella sua azienda in occasione della festa per i 20 anni di Goldenplast.
22 luglio 2016
Giustiziato pedofilo
Se la notizia fosse vera, si potrebbe dire che la Gran Bretagna, oltre ad essere uscita dall'Europa, abbia anche introdotto la pena di morte. Si tratta indibbiamente di uno dei crimini più odiosi ma leggendo l'articolo, sembra si sia trattato di una eseuzione in piena regola.
Con tutto il rispetto per la vittima, uccidere così a sangue freddo mi sembra un po' eccessivo.
Un giudice si è offerto di pagare di persona le spese processuali per una ragazzina di 15 anni colpevole di aver accoltellato e ucciso il pedofilo che abusò di lei quando era solo una bambina. Inoltre, Jonathan Durham Hall ha anche evitato che l'adolescente finisse in carcere, condannandola a due anni in un centro di riabilitazione per minori: "Sarebbe una disgrazia imperdonabile mandare una sopravvissuta come te in prigione", ha detto l'uomo.
A motivare la decisione del giudice, la convinzione che la giustizia inglese fosse stata troppo tenera con il pedofilo che abusò della ragazza quando aveva solo otto anni: dopo essere stato arrestato, l'uomo ha scontato una pena di sei anni ed è tornato in libertà. Stessa convinzione che ha armato la mano della ragazzina: quando ha saputo che l'uomo che le aveva rovintato la vita era tornato in libertà non ha saputo resistere allo sdegno. Inoltre, il suo aguzzino si era anche fatto vivo per farle sapere che era tornato, così lei è andata a casa sua e non appena l'uomo ha aperto la porta gli ha piantato un coltello nella pancia dicendogli "Ho intenzione di ucciderti", poi lo ha finito tagliandogli la gola.
21 luglio 2016
L'Islam contro Pokémon Go
Dopo la ragione e l'intelligenza, anche l'Islam ha dichiarato querra ai Pokémon.
Il vice del Grande Imam di Al-Azhar, uno dei principali centri d'insegnamento religioso dell'Islam sunnita, ha dichiarato Pokémon Go «proibito» per tutti i fedeli musulmani in quanto "influenza la mente in modo negativo e fa male al giocatore e agli altri senza che ne ve sia consapevolezza".
Traetene quindi le dovute conseguenze. Uomo avvistato..
Pokémon Go? Per l'Islam è proibito come l'alcool
Il gioco influenzerebbe la mente in modo negativo.
Non tutti sono entuasiasti di Pokémon Go, l'app a realtà aumentata che trasforma ogni possessore di smartphone in un potenziale allenatore di Pokémon.
Nel giorno in cui debutta ufficialmente la versione italiana per iOS (mentre quella per Android era già disponibile) si levano le proteste dei detrattori di questo videogioco.
La condanna più pesante arriva dal vice del Grande Imam di Al-Azhar, che ha dichiarato Pokémon Go «proibito» per tutti i fedeli musulmani in quanto - secondo ciò che riporta l'agenzia DPA - «influenza la mente in modo negativo e fa male al giocatore e agli altri senza che ne ve sia consapevolezza».
Il problema è l'ossessione che questo gioco sarebbe in grado di scatenare nei suoi utenti: come l'alcool dà dipendenza, così Pokémon Go intrappolerebbe i giocatori in una spirale pericolosa, allontanandoli dalla realtà.
C'è di più: molti, pur di catturare i piccoli mostri, entrerebbero senza porsi alcun problema nei luoghi sacri come le moschee, «minandone l'importanza e il significato».
Quest'ultima preoccupazione (ripresa anche dagli Imam turchi) espressa dal vice-imam di Al-Azhar è peraltro condivisa anche in altre parti del mondo: gli Stati Uniti hanno chiesto ai giocatori di non entrare nel cimitero di Arlington e nel Museo dell'Olocausto a Washington: i giocatori si recano in questi e altri luoghi pubblici poiché questi - musei, biblioteche e via dicendo - sono i posti in cui Nintendo ha piazzato i Poké-Stop, punti d'interesse in cui ottenere strumenti utili per il gioco.
Più in generale, è pur vero che qualche problema Pokémon Go lo pone: già prima del lancio tante persone giravano per le città con gli occhi fissi sullo smartphone per rispondere a un messaggio o consultare Facebook, incuranti dei pericoli. Ora molte più persone - tra cui tanti bambini e giovani - si comporteranno allo stesso modo.
Non si tratta soltanto di un'ipotesi. In California, due "allenatori" sono caduti da una scogliera mentre cercavano di catturare dei Pokémon, per fortuna senza ferirsi gravemente.
Nel Missouri, invece, alcuni adolescenti hanno iniziato a usare Pokémon Go per individuare vittime da rapinare: è bastato loro appostarsi nei luoghi d'interesse dei giocatori per intercettare bambini e ragazzi.
Infine, il Dipartimento dei Trasporti di Washington ha già lanciato un allarme in vista del weekend, ricordando che non bisogna giocare mentre si sta guidando