15 luglio 2016

L'auto a legna

Dal titolo sembrava il solito post scherzoso ma leggendo bene l'articolo pare che la cosa sia reale: in Scandinavia, tornano in voga le auto a legna (qualcuno ne conosceva l'esistenza?).

Ho letto su Zeusnews che "il primo ministro finlandese le vuole per liberarsi dalla dipendenza dal petrolio e circolare a emissioni zero".

La ricerca di alternative al petrolio per sostituire la benzina o il gasolio usati nelle automobili ha portato a sviluppare motori elettrici, a idrogeno o a etanolo, ma nel nord Europa sono convinti che la soluzione sia nel legno.

Durante la seconda guerra mondiale la scarsità di carburanti aveva contribuito alla diffusione di auto dotate di gassogeno, ossia di un impianto che, a partire da legna molto secca (generalmente sotto forma di "tronchetti" di chip di legno), grazie al calore produce gas da utilizzare poi nel motore a combustione interna.
Si calcola che nel 1945 circolasse in Europa oltre 1 milione di veicoli "a legna". Nella sola Germania ce n'erano 500.000, mentre ne circolavano 73.000 in Svezia, 65.000 in Francia e 43.000 in Finlandia (autobus, veicoli privati, trattori e barche).

A rilanciare le auto con gassogeno è oggi Juha Sipilä, primo ministro della Finlandia, che ha convertito la propria Chevrolet El Camino per funzionare a legna, creando il primo gassogeno completamente automatizzato e gestito da un computer di bordo. L'auto così trasformata è stata ribattezzata El Kamina.
I sostenitori dell'auto a legna ritengono che si tratti del sistema perfetto dal punto di vista ecologico, poiché non viene immessa nuova anidride carbonica nell'atmosfera ma semplicemente viene "restituita" quella che l'albero ha consumato crescendo, chiudendo così il ciclo: in questo senso, si parla di una soluzione carbon neutral (o "a emissioni zero").

Le vaste foreste che coprono la Finlandia sarebbero inoltre sufficienti ad alimentare un'eventuale completa conversione di tutti i veicoli del Paese, riuscendo a produrre nuova legna con un tasso tale da compensare senza problemi quella che verrebbe bruciata (evitando il problema della deforestazione verificatosi in Francia nei primi anni '40).

I detrattori dei gassogeni a legna invece sottolineano come questo sistema produca alti livelli di monossido di carbonio, un gas estremamente velenoso.

Per sottolinearne la pericolosità ricordano come le auto a legna siano ritenute responsabili di un quarto di tutte le morti per avvelenamento da monossido di carbonio avvenute in Danimarca durante la seconda guerra mondiale.

L'efficienza non è poi il punto di forza delle auto a legna. Non solo devono essere dotate di un impianto che da solo, vuoto, può pesare qualche centinaio di chilogrammi, ma il potere calorifico del gas di legna (meno di 20 MJ/kg) è inferiore a quello della benzina (46 MJ/kg) e del gas naturale (54 MJ/kg).

Inoltre prima che sia possibile partire servono almeno 10 minuti di riscaldamento né, qualora si convertisse un motore da benzina a gas di legna, ci si può aspettare le medesime prestazioni: anzi, il calo di potenza del motore è tra il 35% e il 50%.





Fonte Zeusnews.it

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