Riporto questo chiarissimo articolo di Zeusnews che ci fa capire a chi dare la colpa per le rotture di palle che dobbiamo subire tutti i giorni, anche più volte al giorno, dai call center pià disparati, principalmente energetici ma anche pay tv, telefonici e molto altro.
LA COLPA E' DEL GOVERNO.
Sembra infatti che il Garante della privacy nella sua Relazione Annuale abbia chiesto al legislatore di adottare una linea più dura contro il telemarketing selvaggio. Il Garante chiede l'istituzione, di un nuovo "Registro delle opposizioni" in cui l'utente che si iscrive nega il consenso a ricevere chiamate, sempre e comunque, anche nel caso avesse dato un consenso esplicito a riceverle da una o più aziende.
Su questa esigenza probabilmente il Governo farà orecchie da mercante: infatti ha appena concluso accordi per concedere ammortizzatori sociali, anche in deroga alle legge, ad Almaviva, il maggiore call center del Paese ed ha addirittura promesso iniziative a favore e sostegno degli stessi per cui difficilmente introdurrà limitazioni alla loro attività.
Staremo a vedere..
Linea dura del Garante privacy su telemarketing e occupazione
Vanno adottate misure drastiche, ma il Governo non seguirà la richiesta.
Il Garante della privacy Antonello Soro nella sua Relazione Annuale del 2016 chiede al legislatore di adottare la linea più dura contro il telemarketing selvaggio: l'apertura del mercato dell'elettricità ha aggravato il fenomeno di chiamate a tutte le ore, più volte al giorno, anche a utenti con il numero riservato o sui telefonini, spesso anche di carattere truffaldino o poco trasparente.
Il Garante chiede l'istituzione, finalmente, di un nuovo "Registro delle opposizioni" in cui l'utente che si iscrive nega il consenso a ricevere chiamate, sempre e comunque, anche nel caso avesse dato un consenso esplicito a ricevere chiamate da una o più aziende: "L'iscrizione vieterebbe sempre alle aziende di telefonare, facendo decadere tutti gli eventuali consensi che l'utente ha dato in precedenza su quel numero", ha dichiarato Soro.
Su questa esigenza probabilmente il Governo farà orecchie da mercante: infatti ha appena concluso accordi per concedere ammortizzatori sociali, anche in deroga alle legge, ad Almaviva, il maggiore call center del Paese, in cui erano a rischio ben 3.000 posti di lavoro: tanti erano i licenziamenti per cui questa azienda aveva già avviato la procedura, poi bloccata in una lunga e faticosa trattativa sindacale, con manifestazioni molto partecipate a Roma e in Sicilia.
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