17 dicembre 2016

Compagni stuprano una ragazza

E' singolare che la vicenda si sia svolta all'interno di un centro sociale di Parma, durante i festeggiamenti per la ricorrenza della cacciata delle camicie nere dalla città. Per celebrare la sconfitta dei fascisti, questi signori hanno commesso un atto a loro volta fascista.

Come hanno dichiarato alcune ragazze, dopo anni di omertà: "uno stupro è sempre un atto fascista anche se chi lo commette si dichiara antifascista".


"Fatti violentare e stai zitta": lʼomertà su uno stupro avvenuto in un centro sociale di Parma

Abusata dal branco e poi messa a tacere per anni. Adesso che i colpevoli sono sotto processo, un blog di ragazze ha detto basta al silenzio sui "compagni" responsabili degli atti

Al branco non bastava aver drogato una giovane e aver abusato di lei in gruppo, filmando il tutto e segnandola per sempre. Servivano anche le minacce, insieme alla contestuale richiesta di tacere e ritrattare, cercando intanto di mettere tutti i responsabili d’accordo su una versione comune da fornire agli inquirenti. Il muro di omertà era stato eretto dalla Rete Antifascista Parmigiana (Raf), centro sociale di estrema sinistra della città emiliana. La vicenda ha coinvolto una neodiciottenne, stuprata e poi messa a tacere. Ora in un blog, "Romantic Punx", si grida giustizia.

I fatti risalgono al 12 settembre 2010. Come ogni anno in quella data, il centro sociale festeggiava la ricorrenza della cacciata delle camicie nere da Parma nel 1922. Quella sera era presente anche una diciottenne di Mantova, simpatizzante di quegli ambienti. Dopo essere stata drogata, la ragazza è stata stuprata per un'intera notte da un branco di ragazzi che ha filmato ogni passaggio di quell'orrore. In seguito, sotto pressione dei compagni, è stata convinta a non parlare.

Il caso si aprì fortuitamente soltanto tre anni dopo, quando una bomba carta scoppiò accanto a una sede di Casa Pound a Parma. Fu così che quando i carabinieri incominciarono le indagini, venne interrogata anche la vittima, viste le sue precedenti frequentazioni nell'ambiente dei centri sociali cittadini. Disse che da quel mondo si era allontanata a causa di una "brutta storia" insospettendo le forze dell'ordine. Venne, dunque, convinta a parlare, facendo finire nei guai tre parmigiani e un romano, attualmente ai domiciliari in attesa che si concluda il processo.

Ma gli orrori non sono finiti qui perché nel frattempo gli amici e compagni di militanza degli imputati non sono rimasti con le mani in mano e attraverso sms e Facebook hanno tempestato la vittima di messaggi, tacciandola come "infame" per averli traditi affidandosi alla giustizia. Persino le "compagne" del movimento sono rimaste zitte. Si era creato un vero e proprio muro di omertà intorno a questa vicendo fino a quando un gruppo di ragazze del movimento ha deciso di rompere il silenzio e di condannare apertamente quanto accaduto, affermando che "uno stupro è sempre un atto fascista anche se chi lo commette si dichiara antifascista". L'hanno fatto attraverso un blog denominato "Romantic Punx", pronte a difendere a spada tratta la ragazza finché non verrà fatta giustizia.


[Fonte quì]

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