Espone un tranquillo striscione di pace ma, incredibilmente, sono arrivati i carabinieri per farlo togliere. Il fatto è successo a Latina, durante la sfilata del Gay Pride.
Imprenditore annuncia i suoi gusti per protestare contro il Gay Pride e si ritrova i carabinieri a casa
Non è chiaro se l’intento dello striscione fosse provocare una risata oppure provocare… e basta. Poco dopo aver esposto il suo “messaggio”, di certo non troppo elaborato, i carabinieri hanno bussato alla sua porta. Non per complimentarsi per la sua esibizione, come forse lui si aspettava, ma per far togliere il lenzuolo dalla finestra.
Poi l’uomo, o chi per lui, ha addirittura “rivendicato” il gesto con una mail (senza firma) da un account che (ironia della scelta) è “liberidiessere”. Nella mail invoca “preghiera e libertà di diffusione”. Poi racconta come un cronista: “Carabinieri a casa di un noto imprenditore di Latina. Quello che ha esposto fuori dal suo balcone è una nota frase conosciuta sin dai banchi di scuola. “W la F…”. L’imprenditore ha voluto provocare una reazione in merito al gay pride in svolgimento oggi a Latina”.
Dopo l’introduzione c’è anche un virgolettato del noto (ma anche anonimo) imprenditore, come nei veri comunicati stampa: “Non sono un omofobo – afferma l’anonimo nuovo “poeta pontino” – ho voluto solo riaffermare i miei gusti sessuali – provocatoriamente sottolinea. Comprendo la frase di impatto forte, ma a quale impatto stiamo andando incontro noi stasera? Posso essere anche io libero di esprimere i miei gusti sessuali? Niente è banale, la mia azione provocatoria è per sottolineare il fatto che viviamo in un mondo ricco di ipocrisie. Che differenza c’è fra un gay e un etero? Nessuna! Perché dobbiamo creare minoranze? I gusti sessuali fanno parte di una sfera personale. Perché farne una manifestazione? Il sistema politico, sociale e culturale oggi è provocatorio, e induce all’omofobia. Io non ci sto e per una parità di “genere” ho voluto dire la mia. Purtroppo è durata poco la mia libertà, mi hanno costretto con le buone maniere a togliere il mio manifesto. In un paese che si definisce libero mi è sembrato tutto così strano…”.
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