“MI MANCHI OMONE MIO, TI AMO SEMPRE” - COLPO DI SCENA AL PROCESSO PER STUPRO CONTRO WEINSTEIN, L’AVVOCATO DELL’EX PRODUTTORE SQUADERNA CENTINAIA DI MESSAGGI D' AMORE DELLA SUA ACCUSATRICE - IN ALMENO UN' OCCASIONE LA DONNA È STATA A TROVARE WEINSTEIN INSIEME ALLA MADRE CHE “ERA MOLTO ANSIOSA DI FARE LA SUA CONOSCENZA”
«Spero di vederti appena possibile». «Apprezzo tutto quello che fai per me». «Mi manchi omone mio». «Ti amo, ti amo sempre, solo mi dispiace essere una semplice distrazione occasionale». L' avvocato Benjamin Brafman che difende Harvey Weinstein nella causa per violenze sessuali in corso a New York, ha presentato in aula il testo di centinaia di messaggi che l' accusatrice principale del processo ha scritto al suo supposto violentatore nei mesi e negli anni successivi all' episodio.
La donna, anonima negli atti processuali come lo sono le altre che chiedono la condanna dell' ex produttore cinematografico, ha sicuramente continuato a incontrarsi a lungo con l' uomo che accusa di averla stuprata in una stanza d' albergo di Manhattan nel marzo del 2013. I due hanno continuato a flirtare attraverso i telefonini: lei con frasi a volte suggestive, e sempre molto delicate; lui con risposte brevi e formali, che spesso si concludono con la frase: «I miei rispetti», come in una lettera di lavoro.
GLI INCONTRI In almeno un' occasione la donna è stata a trovare Weinstein insieme alla madre che «era molto ansiosa di fare la sua conoscenza» e che «è rimasta molto ben impressionata dall' incontro».
Brafman non ha voluto specificare se questi messaggi sono stati finora tenuti nel cassetto dalla difesa, o se sono stati concessi in visione al grand giurì convocato dalla procura, il quale ha disposto l' incriminazione del mogul sulla base dei documenti che aveva avuto modo di leggere alla fine della fase istruttoria. L' impatto in aula è stato notevole, al punto che Brafman si è spinto a chiedere l' immediata chiusura del processo e l' assoluzione del suo assistito, dal momento che il rapporto è stato «consensuale e intimo» nel tempo.
Non è però scontato che questo sarà l'esito. In termini legali lo stupro e la successiva continuazione di un rapporto amoroso, ammesso che questa sia provata, non si escludono, come risulta evidente nelle cause di violenza domestica all' interno di un matrimonio. Sul capo di Weinstein nel processo newyorkese pendono sei capi d'accusa che includono «atti sessuali criminali» e «assalto predatorio» che implicano una possibile condanna alla carcerazione a vita.
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