Passata la festa dei lavoratori, vorrei pubblicare una raccolta di immagini, articoli e vignette riguardanti il lavoro. Inizio dallo storico gesto dell'ombrello di Alberto Sordi, fino ad arrivare ad uno dei recenti fenomeni di Facebook, il principino George, con in mezzo qualche buon consiglio per trovare una occupazione con le dritte dell'esperto e l'impietosa analisi del pessimo servizio statale in contrapposizione con le agenzie private che si sono introdotte in questo vuoto e stanno offrendo un servizio di tutto rispetto con numeri e percentuali molto importanti.
Nelle immagini sottostanti, prese da un articolo de il Resto del Carlino, troviamo il consigliere toscano dell'Associazione italiana direzione del personale, Stefano Gambardella, che ci conferma un fatto abbastanza risaputo: per trovare lavoro servono prima di tutto le amicizie e le conoscenze giuste. Ho un po' estremizzato il concetto ma più o meno vuole dire questo ed anche se lui parla di manager, il discorso è più che valido anche per operai ed impiegati.
L'analisi dei servizi offerti ai disoccupati da parte dello stato, in confronto con le agenzie private, è impietosa. 2606 agenzie interinali contro 550 centri per l'impiego, sembrerebbero giustificare la sconfitta con una rete non altrettanto capillare, addirittura con un rapporto di 5 a 1 a favore del privato ma quando parliamo di addetti, le cose cambiano di molto: 10704 nel privato e ben 8429 nel pubblico. Un quinto di uffici e quasi lo stesse numero di impiegati.
Dall'articolo che ho letto sul Carlino di ieri sembra che lo stato si voglia riappropriare di quella che è stata una sua prerogativa per molto tempo, con la creazione dell'Anpal (Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro). Grandi titoloni per celebrare in pompa magna questa nuova trovata per incrociare in maniera molto più efficiente la domanda con l'offerta che sulla carta sarebbe anche una bella cosa ma se non creiamo le condizioni perché ci sia l'offerta, cioè il lavoro, è tutto inutile.
Chiudo con la fantastica immagine presa fal gruppo Facebook "Baby George ti disprezza" pubblicata in occasione del Primo Maggio.
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