Riporta il Fatto Quotidiano che il prossimo 26 giugno ci sarà la rinascita del mitologico Partito Comunista Italiano, a 25 anni dal congresso di Rimini in cui Achille Occhetto ne decretò la chiusura.
Tuttavia il presidente dell’Associazione Berlinguer, titolare dei diritti di quello che fu il simbolo e di tutta l’eredità del Pci, contattato da ilfattoquotidiano.it, ha spiegato di non sapere niente di questa vicenda.
Ne vedremo delle belle.
Fonte: ilfattoquotidiano.it
Partito comunista italiano, la rinascita il 26 giugno a Bologna. Avrà il simbolo con la falce e il martello
A 25 anni dal XX congresso di Rimini - in cui Achille Occhetto calava il sipario su 70 anni di lotte - il 24 giugno si terrà una assemblea nazionale. Ma il presidente dell'Associazione Berlinguer, titolare dei diritti di quello che fu il simbolo e di tutta l'eredità del Pci, contattato da ilfattoquotidiano.it, ha spiegato di non sapere niente
Il prossimo 26 giugno a Bologna rinasce il Partito comunista italiano. Si chiamerà proprio così e avrà come logo il simbolo voluto da Palmiro Togliatti e disegnato da Renato Guttuso della falce e martello con la bandiera italiana in secondo piano. A 25 anni dal XX congresso di Rimini in cui un Achille Occhetto tra le lacrime calava il sipario su 70 anni di lotte, al circolo Arci di San Lazzaro di Savena, comune alle porte del capoluogo emiliano, il 24 giugno si terrà una assemblea nazionale che sancirà l’avvio del nuovo partito. Tuttavia il presidente dell’Associazione Berlinguer, titolare dei diritti di quello che fu il simbolo e di tutta l’eredità del Pci, contattato da ilfattoquotidiano.it, ha spiegato di non sapere niente di questa vicenda.
Ma andiamo con ordine. Dietro l’operazione per la ricostruzione del Pci c’è l’intero gruppo dirigente del Partito comunista d’Italia (in pratica i Comunisti italiani che furono di Cossutta e Diliberto), ma anche molti appartenenti a Rifondazione comunista, alla Cgil, al mondo della cultura, dello spettacolo. Tutto nasce nel 2014 quando 100 persone firmano un manifesto: “Di fronte alla crisi strutturale e sistemica del capitalismo” si legge nel documento, “a fronte dell’involuzione neo-centrista del Partito democratico, che sta portando l’Italia verso il modello americano e sta distruggendo le fondamenta della Costituzione repubblicana e antifascista, è ancora più urgente dare corpo ad una presenza unitaria della sinistra”. Tra i firmatari di quel documento c’erano anche il filosofo Gianni Vattimo, il cantante del Teatro degli orrori Pierpaolo Capovilla e la band romana della Banda Bassotti.
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