24 agosto 2016

Il terremoto a casa mia

Dopo quello del 1997 di Umbria e Marche, con l'apice del 26 settembre (magnitudo 5,8) e quello del 2009 de L'Aquila, iniziato il 6 aprile (magnitudo 6,3), questa notte abbiamo avuto di nuovo a che fare con il terremoto.

Combinazione ha voluto che anche questa volta, l'orario è stato molto simile ai due precedenti episodi: nel 1997 fu alle 2:33, nel 2009 alle 3:32 e questa notte alle 3:36.

Inutile dire che lo spavento è stato grandissimo, sono balzato giù dal letto in un millesimo di secondo ma una volta in piedi mi sono chiesto: adesso cosa faccio? Si, perché a quel punto, da quando realizzi cosa sta succedendo a quando scendi dal letto, di solito la scossa è già quasi finita e considerando che di solito le successive non superano quasi mai quella iniziale e quella iniziale a parte lo spavento non ha creato nessun problema, non sapevo cosa fare. 

Ho aperto immediatamente la porta della mia camera ma poi sono rimasto li, sotto lo stipite, come pietrificato per un po' mentre mia madre, come al solito, arriva fino al pianerottolo e si fa forza parlando con gli altri inquilini del palazzo.

Passati cinque minuti, lasciando la luce rigorosamente accesa, mi sono messo sul letto ed ho acceso il telefono in cerca di notizie che ovviamente non potevano essere immediate. Sono stati invece immediati i commenti degli amici nei socials e per una decina di minuti ci siamo scambiati impressioni e commenti.

La seconda scossa, quella delle 4:33 (magnitudo 5,4), l'ho aspettata sveglio e di nuovo balzo dal letto, la porta questa volta era già aperta, e sono rimasto in piedi a vedere se fosse il caso di scappare per le scale o meno. A dire il vero, che io ricordi, non sono mai scappato fuori di casa e sono rimasto sempre all'interno dell'appartamento, anche se con un grande spavento. Questa volta è stato lo stesso.

L'ultima volta che ho vista l'orologio erano le 6:15 e poi credo di essermi addormentato, fino alle 7:40 quando finalmente è suonata la sveglia.





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